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Volume 2: alla scoperta di Nichiren Daishonin - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 18:19

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    Volume 2: alla scoperta di Nichiren Daishonin

    La traduttrice degli scritti di Nichiren Daishonin, Marialuisa Cellerino, racconta la sua esperienza nella traduzione del secondo volume della raccolta di Gosho, a oggi in fase di stampa. Con quest’opera saranno a disposizione dei lettori italiani pressoché tutti gli scritti originali del Daishonin

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    La traduttrice degli scritti di Nichiren Daishonin, Marialuisa Cellerino, racconta la sua esperienza nella traduzione del secondo volume della raccolta di Gosho, a oggi in fase di stampa. Con quest’opera saranno a disposizione dei lettori italiani pressoché tutti gli scritti originali del Daishonin

    Questo nuovo volume rappresenta la seconda metà del Gosho Zenshu (Opere complete di Nichiren Daishonin) e contiene tutti gli scritti inediti, mai letti o tradotti prima in italiano. Sono stati raccolti anche i dieci principali trattati del Daishonin (vedi riquadro in basso) e sono contenuti alcuni frammenti di suo pugno che non sono presenti nel Gosho Zenshu giapponese perché frutto delle più recenti ricerche sull’opera del Daishonin. Come sottolinea Marialuisa Cellerino, grazie a questi scritti si possono trovare numerose risposte ai quesiti sul Buddismo direttamente dalle parole di Nichiren Daishonin.
    «Spesso ci chiediamo “perché recitiamo e non meditiamo?”» racconta Cellerino. «Nel Gosho La dottrina dei tremila regni in un singolo istante di vita e in altri scritti il Daishonin spiega la ragione per cui in quest’epoca recitare Nam-myoho-renge kyo sia la pratica primaria, superiore a qualsiasi tipo di meditazione: “Nell’Ultimo giorno della Legge, seguire tali pratiche è come usare una medicina leggera per una malattia grave o caricare un enorme masso su una piccola barca. Le persone che seguono tali pratiche si esauriranno, impiegando tanto tempo per non avere alcun risultato, faranno spuntare i fiori, ma non vedranno i frutti”» (Lettera a Shimoyama, RSND, 2, 644).
    Nel secondo volume del Gosho Zenshu emerge un Nichiren molto umano, affettuoso e anche ironico con i suoi discepoli come nel caso del Gosho La copia del sutra dimenticata in cui prende affettuosamente in giro il destinatario della lettera, Toki Jonin, chiamandolo «la persona più smemorata di tutto il Giappone!» e poi coglie l’occasione di questa “dimenticanza” per impartirgli preziosi insegnamenti. Affiora un atteggiamento impensabile per un maestro buddista del tempo, soprattutto per l’empatia e la vicinanza che dimostra per i suoi fedeli. Nichiren stesso parla di sé facendo emergere, senza pudori o arroganza, la propria sensibilità e umanità, doti che si riflettono nei suoi scritti caldi e poetici, tanto che in Giappone è considerato un grande autore.
    Nella sua esperienza di traduzione, Cellerino ha maturato una riflessione che vede al centro il legame inscindibile tra Daisaku Ikeda e Nichiren Daishonin, infatti: «Leggendo i testi del secondo volume si vede chiaramente come Ikeda abbia costruito il suo pensiero basandosi sulla conoscenza completa dei Gosho. Per esempio, in alcuni inediti di Nichiren si approfondiscono princìpi come i dieci fattori e i tremila regni in un singolo istante di vita e in testi come La vita mistero prezioso si nota come Ikeda abbia sempre coltivato lo studio di tutti gli scritti del Daishonin, facendo affiorare costantemente il suo pensiero originale».
    Questo volume è un proseguimento del primo anche rispetto all’assimilazione del pensiero del Daishonin, infatti si può ora comprendere la completezza e l’organicità di quelli che sono la sua dottrina e il suo spirito. Per capire questo al meglio, consiglia Cellerino, sarebbe opportuno leggere i due volumi in parallelo, in quanto i Gosho sono in ordine cronologico in entrambi i volumi (il secondo non comincia dalla fine del primo, ma sono entrambi lineari a livello temporale).
    Un ultimo appunto doveroso sulla traduzione: questa è avvenuta direttamente dal testo inglese, che è l’edizione più aggiornata esistente attualmente in tutto il mondo ed è considerata il testo del Gosho “ufficiale” della SGI, ma è stata anche confrontata con il giapponese, lingua che paradossalmente è molto simile all’italiano per la struttura del pensiero. Infatti l’italiano è spesso implicito e poetico, quindi grazie a questa similarità si è cercato di mantenere l’elemento poetico tipico dello stile di Nichiren Daishonin.

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    Il primo volume della Raccolta degli scritti di Nichiren

    La prima traduzione in inglese dell’edizione giapponese del
    Nichiren Daishonin Gosho Zenshu fu pubblicata tra il 1979 e il 1995 dal Nichiren Shoshu International Center (NSIC): una serie di sette volumi con il titolo The Major Writings of Nichiren Daishonin.
    La prima traduzione italiana, articolata in otto volumi, fu pubblicata tra il 1992 e il 2000 ed era basata sull’edizione inglese, parzialmente rivista e confrontata con l’edizione originale giapponese grazie all’opera di Amalia Miglionico, una delle prime praticanti nel nostro paese che si impegnò attivamente per far conoscere in Italia l’insegnamento di Nichiren Daishonin.
    Nel 1999 la Soka Gakkai giapponese pubblicò una nuova edizione in lingua inglese:
    The Writings of Nichiren Daishonin. Tale opera è stata il risultato di vent’anni di ricerche e approfondimenti da parte del Dipartimento di studio e del Comitato di traduzione della Soka Gakkai, che si sono avvalsi anche dei contributi di Burton Watson, il traduttore del Sutra del Loto, e presenta diversi aggiornamenti e miglioramenti dal punto di vista formale e contenutistico. Tutti gli scritti (172 in tutto) sono raccolti in un unico volume e ordinati cronologicamente. Alla luce di questa nuova edizione, l’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai ha condotto una revisione critica che ha portato alla pubblicazione nel 2008 della Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin, volume I, contenente anch’essa 172 Gosho.

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    È in uscita il secondo volume del Gosho

    L’opera in fase di stampa
    costituisce il secondo volume della Raccolta degli scritti di Nichiren Daishonin e racchiude 234 scritti, portando così il numero complessivo delle opere tradotte a 406. Complessivamente, i due volumi contengono le dieci principali opere del Daishonin, così designate dal suo immediato successore, Nikko. Sei di queste, intitolate Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese, L’apertura degli occhi, L’oggetto di culto per l’osservazione della mente, Ripagare i debiti di gratitudine e Sui quattro stadi della fede e i cinque stadi della pratica si trovano nel primo volume. Il secondo volume contiene invece le quattro rimanenti: Sulla recitazione del Daimoku del Sutra del Loto, Scegliere il cuore del Sutra del Loto, Lettera a Shimoyama e Domande e risposte sull’oggetto di culto.
    Il volume contiene inoltre diversi schemi o diagrammi, quali
    Diagramma dei cinque periodi degli insegnamenti della vita del Budda e Diagramma a zampa di gallo dei cinque periodi degli insegnamenti della vita del Budda, elaborati dal Daishonin per facilitare lo studio della dottrina da parte dei suoi discepoli.
    L’opera di ricerca ed esegesi sugli scritti di Nichiren Daishonin, testi che risalgono al milleduecento e dei quali a volte sono giunti fino a noi gli originali, a volte frammenti o copie, viene costantemente portata avanti dal Dipartimento di studio e dal Comitato di traduzione della Soka Gakkai, sostenuti anche dall’Istituto di Filosofia Orientale (IOP), producendo nuove scoperte e miglioramenti che permettono di approfondire sempre più la conoscenza degli insegnamenti di Nichiren Daishonin e tutelarne la purezza.

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