Nei miei viaggi intorno al mondo, ho visto molte montagne maestose. In particolare, le Ande in Sud America sono state per me una visione mozzafiato. Le Ande attraversano sette paesi del Sud America e misurano quasi un quarto della circonferenza terrestre.
[…] Il Cile è il cinquantesimo paese che ho visitato da quando ho cominciato i miei viaggi per la pace nel 1960, partendo dagli Stati Uniti. Allora giurai nel mio cuore al mio maestro Josei Toda: «Sensei! Io resterò per sempre al tuo fianco, scalando con coraggio una cima dopo l’altra di kosen-rufu mondiale!».
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Poco prima di morire, Toda mi disse: «Ho sognato di andare in Messico. Stavano tutti aspettando». Guardandomi fisso e tenendomi la mano, continuò dicendo: «Daisaku, il mondo è la tua sfida; è il tuo palcoscenico». Dopo aver raggiunto l’obiettivo di kosen-rufu in Giappone, Toda affidò a me, suo discepolo, il compito di realizzare la sua grandiosa visione di kosen-rufu nel mondo. Facendo mio il suo spirito, ho lottato al massimo delle mie possibilità. Da giovane avevo una salute così cagionevole, che il mio medico mi disse che non sarei arrivato ai trent’anni. Ciononostante, continuai a sforzarmi per rendere il sogno del mio maestro una realtà.
In Sud America, dall’altra parte del mondo rispetto al Giappone, c’erano già molti compagni membri che si impegnavano per realizzare kosen-rufu nei loro rispettivi paesi. Mentre il nostro aereo si avvicinava a Santiago, la capitale del Cile, guardai di nuovo fuori dall’oblò. Il sole stava tramontando e la luce della sera si rifletteva sulle montagne coperte di neve, facendole brillare. Alzando lo sguardo, vidi una bellissima luna crescente e la stella della sera, Venere. Quel giorno composi una poesia:
In volo
sui picchi innevati delle Ande
bagnati dalla splendida luce dorata
del sole della sera,
grido: “Ho vinto!”.
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I miei sforzi per aprire il sentiero di kosen-rufu in tutto il mondo sono stati la lotta condivisa di maestro e discepolo. Il mio maestro è stato sempre nel mio cuore, dovunque io mi sia recato. Il sogno del maestro è il sogno del discepolo. La vittoria del discepolo è la vittoria del maestro. Questo è il sentiero Soka di maestro e discepolo. Voglio che anche tutti voi, miei giovani successori della Divisione futuro, seguiate questo sentiero. La Divisione futuro è la mia vita stessa. In questo senso, le vittorie della Divisione futuro sono le mie vittorie.
[…] Il Cile è un paese caratterizzato da un appassionato spirito poetico. Pablo Neruda (1904-73), il poeta cileno vincitore del Premio Nobel, dichiarò: «L’individuo è più forte di qualsiasi calamità». Nessun disastro, nessuna sofferenza, nessuna sfortuna può sconfiggere l’umanità. La nobiltà dell’essere umano risiede nella battaglia e nella vittoria sulle avversità.
Nichiren Daishonin afferma: «La legge del Budda riguarda principalmente la vittoria o la sconfitta» (RSND, 1, 741). Sia il Buddismo che la vita hanno a che fare con la vittoria. Anche nella vita quotidiana, può darsi che dobbiate affrontare delle sfide. Studiare è una lotta, così come gli esami e lo sport. Alzarsi dal letto ogni mattina è una sfida, così come mettersi alla scrivania per studiare. Anche essere dei buoni figli è una sfida. Ogni giorno dobbiamo combattere contro le nostre debolezze, contro il desiderio di mollare. Vincere su se stessi è la lotta più importante di tutte. La forza assoluta che porta alla vittoria in queste battaglie è la fede, la recitazione di Nam-myoho-renge-kyo. Quando recitiamo al Gohonzon con la determinazione di vincere e poi agiamo, possiamo davvero trionfare in ogni ambito. Anche se fallite in qualche sfida la prima volta, riprovateci e vincete la volta dopo. Se perdete oggi, vincete domani. Se perdete novantanove volte su cento, ma vincete l’ultima volta, allora avete realizzato. Sforzarsi con tale determinazione rende le persone forti.
Ho composto un quinto verso alla canzone Spirito invincibile delle scuole medie e superiori, che suona così: «Vincete negli studi, che tutto il mondo veda / Allegramente, con uno spirito invincibile». Non c’è pessimismo o rimpianto nel cuore di chi continua a studiare sodo in gioventù, qualunque cosa accada. Questi giovani condurranno vite gioiose, positive e felici, e trasmetteranno gioia a tutte le persone intorno.
(1 settembre 2015)