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Vinciamo su noi stessi grazie alla fede - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:13

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Vinciamo su noi stessi grazie alla fede

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Riportiamo i punti principali dell’intervento del presidente della Soka Gakkai Minoru Harada alla quarantaseiesima riunione dei responsabili di centro nella nuova era di kosen-rufu mondiale

La quarantaseiesima riunione dei responsabili di centro nella nuova era di kosen-rufu mondiale è la prima che si tiene dopo circa sei mesi di interruzione dovuta alla pandemia di Covid-19.
In questo periodo avete continuato a espandere la rete dell’incoraggiamento e avete sostenuto il progresso della Soka Gakkai creando nuove modalità e sperimentando nuovi strumenti per farlo.
Vi ringrazio dal profondo del cuore per tutto ciò che avete fatto finora.

Settant’anni fa, il 24 agosto 1950, con lo sguardo volto al futuro di kosen-rufu il maestro Toda affidò al giovane Ikeda questo compito: «Daisaku, i giornali hanno un potere inimmaginabile nel mondo d’oggi. Pubblicare un giornale significa avere un’enorme influenza. La Soka Gakkai deve avere il suo giornale il prima possibile. Ti prego di pensarci su, Daisaku» (cfr. NRU,14, 299).
In questo periodo in cui abbiamo dovuto sospendere le riunioni in presenza e le visite a casa, il quotidiano Seikyo sta ispirando tutti i lettori e infondendo in ciascuno di loro forza e coraggio.
Desidero esprimere la mia più sincera gratitudine nei confronti dei nostri “re e regine senza corona” che distribuiscono senza sosta il Seikyo Shimbun e si occupano degli abbonamenti.

Questo è il momento di trasformare il “veleno” della crisi in medicina

Nichiren Daishonin scrisse il trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese animato dalla sofferenza che affliggeva le persone comuni. In esso si legge: «[…] si sono manifestate insolite perturbazioni nel cielo e strani fenomeni sulla terra. Carestie e pestilenze affliggono ogni angolo dell’impero e si diffondono in tutto il paese» (RSND, 1, 6).
Il Daishonin quindi giunge alla seguente conclusione: «Se vi preoccupate anche solo un po’ della vostra sicurezza personale, dovreste prima di tutto pregare per l’ordine e la tranquillità in tutti e quattro i quadranti del paese» (Ibidem, 25).
Felicità e sicurezza non sono riservate solo a noi stessi, così come infelicità e pericolo non riguardano solo gli altri: ecco perché è essenziale far risplendere la luce del Buddismo che brilla del principio di “felicità per sé e per gli altri”, per disperdere così l’oscurità dell’epoca. Questa è l’incrollabile, eterna convinzione di Nichiren Daishonin.
In questo periodo in cui l’intera umanità si trova ad affrontare una tale crisi, le aspettative nei confronti dei princìpi umanistici Soka sono sempre più grandi, in Giappone e nel mondo intero.
Sono trascorsi settantacinque anni da quando il maestro Toda, una volta uscito dal carcere, si alzò da solo in un paese devastato dalla guerra. E oggi ciascuno di noi si trova ad alzarsi da solo in questo periodo di crisi senza precedenti, che è stato definito il più grave dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Così come i nostri tre presidenti fondatori, facendo avanzare con risolutezza il movimento di kosen-rufu, hanno mostrato la prova concreta che «quando accade un grande male, seguirà un grande bene» (Grande male e grande bene, RSND, 1, 992), anche noi facciamo sì che questo momento così difficile diventi un grande punto di svolta, in modo che l’umanità intera possa trasformare il veleno in medicina. E facciamo ardere speranza e coraggio nel cuore dei compagni di fede e di tutti i nostri amici con cui abbiamo un legame, pregando per ciascuno di loro, prendendocene cura e incoraggiandoli.
Per fare ciò, prima di tutto dobbiamo vincere su noi stessi. Oggigiorno, molte persone stanno sicuramente provando un senso di smarrimento e impazienza, poiché si trovano ad affrontare circostanze inaspettate e in continuo cambiamento, e a scoprire aspetti di sé che non avrebbero mai immaginato.
Nei momenti di difficoltà, le persone tendono a pensare che le loro sofferenze siano più grandi rispetto a quelle degli altri, e attribuiscono la colpa dei loro problemi a tutti e a tutto, tranne che a se stessi. E noi membri della Soka Gakkai non facciamo certo eccezione.
Tuttavia, noi abbiamo la fede. Nichiren Daishonin afferma: «Ora, se desideri conseguire la Buddità, devi solo ammainare i vessilli dell’arroganza, mettere da parte il bastone della rabbia e dedicarti esclusivamente all’unico veicolo del Sutra del Loto» (Domande e risposte riguardo all’abbracciare il Sutra del Loto, RSND, 1, 51).
Solo nutrendo un profondo rispetto e una fede sincera nel Gohonzon e recitando Daimoku giorno dopo giorno, riusciamo a riconoscere chiaramente, affrontare e vincere l’arroganza che si cela dentro di noi e la rabbia dirompente nei confronti di una realtà diversa da quella che vorremmo. Questa pratica di “osservare la propria mente” costituisce la via diretta per compiere la nostra personale rivoluzione umana e il punto di partenza per realizzare l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”.
Nel Gosho si legge: «L’inverno si trasforma sempre in primavera» (RSND, 1, 476).
Proprio ora, facendo nostri i motti “Realizziamo tutti un grande progresso”, e “Siamo tutti persone capaci”, intraprendiamo una nuova partenza verso il 18 novembre, novantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai, e apriamo una nuova era umanistica con la determinazione che ciascuno di noi possa manifestare un “nuovo sé”, proprio come se fossimo rinati.

(Seikyo Shimbun, 15 settembre 2020)

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