Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Vinciamo con gioia e avanziamo in unità! - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:56

712

Stampa

Vinciamo con gioia e avanziamo in unità!

In questo saggio il presidente Ikeda ci incoraggia a continuare a dialogare con ogni persona affinché possa stringere un legame con il Buddismo per la sua felicità. In questo modo apriremo la strada per la vittoria

Dimensione del testo AA

Quest’anno, in cui abbiamo celebrato l’ottocentesimo anniversario della nascita di Nichiren Daishonin[ref] secondo il conteggio tradizionale degli anni in Giappone[/ref], ripenso al legame karmico tra il Daishonin e la provincia di Musashi (composta dalle prefetture di Tokyo, Saitama, Kawasaki, Yokohama e parte di Kanagawa, n.d.t.).
Nichiren Daishonin paragonò la vasta terra di Musashi al luogo in cui si tenne la Cerimonia nell’aria descritta nel Sutra del Loto, quando innumerevoli Bodhisattva della Terra formularono il voto di realizzare kosen-rufu nell’Ultimo giorno della Legge.
Egli inoltre trascorse la fase conclusiva della sua vita a Ikegami, un villaggio nella provincia di Musashi, dove tenne per i discepoli una lezione sul suo trattato Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese in cui aveva infuso tutto il suo spirito, affinché venisse trasmesso per l’eternità.
Il mio maestro Josei Toda fece notare che la Soka Gakkai – che ha ereditato il grande desiderio del Daishonin di realizzare kosen-rufu – era misticamente nata a Tokyo proprio settecento anni dopo Nichiren Daishonin, e che ciò era dovuto a un legame karmico estremamente profondo.
Oggi, a cominciare da Tokyo, i nostri amici Bodhisattva della Terra che hanno formulato il loro voto si stanno impegnando al massimo per costruire una preziosa terra in cui si realizzi l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, riunendosi con entusiasmo proprio come l’assemblea descritta nel Sutra del Loto. Questa splendida immagine rispecchia perfettamente la visione del futuro del Budda dell’Ultimo giorno della Legge.

Le azioni del maestro Makiguchi

A Tokyo morì in carcere il presidente fondatore e padre della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, che si dedicò fino in fondo alla propagazione della Legge con lo spirito di non lesinare la propria vita. 
C’è un passo del Sutra del Loto che il maestro Makiguchi considerava molto importante e che aveva sottolineato nella sua copia degli scritti del Daishonin:
«Se dopo la mia morte uno fra questi uomini o donne devoti sarà in grado di trasmettere segretamente il Sutra del Loto a una sola persona, […] allora sappi che egli o ella è l’inviato del Tathagata. […] Il Tathagata le avvolgerà con il suo manto» (Sul rimproverare Hachiman, RSND, 2, 870).
Questo passo spiega che colui o colei che trasmette la Legge mistica anche a una sola persona è davvero “l’inviato del Budda”, un individuo prezioso che compie l’opera del Budda animato da grande compassione.
Fin dalla sua fondazione, la Soka Gakkai – guidata dai maestri Makiguchi e Toda – si è sempre rivolta a ogni singola persona continuando a compiere l’opera del Budda attraverso gli zadankai e i dialoghi cuore a cuore, durante i quali le persone si sentono libere di parlare ed esprimere le proprie emozioni.
I membri della Soka Gakkai hanno continuato a pregare e a impegnarsi per la felicità di tutte le persone e per la pace e la sicurezza nel mondo, con l’entusiasmo e la determinazione di dialogare insieme, proprio come espresso nel Gosho Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese: «Possiamo […] discutere a fondo questi problemi» (RSND, 1, 7).
Il maestro Makiguchi annotò di aver tenuto oltre duecentoquaranta zadankai nell’arco di due anni, nel pieno della Seconda guerra mondiale. Inoltre, incontrava costantemente i membri a casa sua o in altri luoghi e dava loro guide nella fede.
Nonostante subisse pressioni dal governo militarista giapponese dell’epoca, continuò a dedicarsi completamente alle persone, “tuffandosi” tra di loro e portando avanti innumerevoli dialoghi cuore a cuore, colmi di sincerità.
Il maestro Makiguchi fu poi arrestato per essere rimasto fedele alle sue convinzioni.
Anche durante la prigionia parlò del Buddismo del Daishonin ai suoi carcerieri, e lo stesso fece il maestro Toda.
I nostri maestri ci hanno insegnato che, a prescindere dalla situazione in cui ci troviamo, la cosa fondamentale è alzarci basandoci sul voto dei Bodhisattva della Terra e dialogare con ogni persona con cui condividiamo un legame. In questo modo riusciremo sicuramente a far sì che le persone stringano un legame con il “Buddismo della semina” per la loro felicità, e apriremo la strada per la vittoria.
Laddove si avanza con piena fiducia in se stessi e con «l’orgoglio degli inviati del Budda»emerge «il potere di vincere con gioia», come dice la canzone di Tokyo Compagni di fede che regalate profonde emozioni (cfr. NRU, vol. 28, cap. 2, puntata 39).

Il ruolo attivo 
delle donne

Dal carcere di Tokyo, nella zona di Nishi-Sugamo, il maestro Makiguchi inviò una lettera alla sua famiglia che abitava nel quartiere di Mejiro. 
Era indirizzata alle donne della famiglia, a cominciare da sua moglie. In questa lettera infuse il “cuore del re leone” in grado di trasformare tutto il veleno in medicina e lo affidò in eredità a loro, che oggi avrebbero fatto parte dei Gruppi donne, Molti Tesori e Kayo-kai.
L’anniversario della nascita del maestro Makiguchi (il 6 giugno, n.d.t.) è a cavallo tra due date importanti: infatti il 4 giugno è il Giorno dell’Ikeda Kayo-kai mondiale, mentre il 10 giugno si celebra il settantesimo anniversario della fondazione del Gruppo donne.
Quanto sarebbe felice il maestro Makiguchi nel vedere che ciascuna compagna di fede dei Gruppi donne e giovani donne si sta impegnando attivamente, con grande entusiasmo e coraggio!

Alzarci da soli, qui dove siamo

Forse a causa del legame di non dualità che univa maestro e discepolo, nello stesso periodo in cui il maestro Makiguchi venne a mancare in prigione, a novembre del 1944, il maestro Toda si risvegliò alla profonda convinzione di essere un Bodhisattva della Terra e formulò il grande voto di kosen-rufu nella sua angusta cella, nello stesso carcere.
A fine giugno dell’anno seguente, il maestro Toda fu trasferito nella prigione di Toyotama, nell’attuale quartiere di Nakano, da cui fu rilasciato la sera del 3 luglio. Era come un re leone che aveva spezzato delle pesanti catene di ferro che lo tenevano legato.
Mentre tornava verso casa, scese alla stazione di Meguro: guardandosi intorno, vide che i quartieri di Meguro e Shinagawa erano completamente distrutti.
Fu da quella terra devastata dalla guerra che il mio maestro si alzò da solo con la determinazione di realizzare kosen-rufu. Ho innumerevoli ricordi di questa zona, come quando sotto la pioggia lo accompagnavo lungo la salita della via di Meguro.
Il primo zadankai che il mio maestro organizzò dopo la guerra, mirando alla ricostruzione della Soka Gakkai, si tenne settantacinque anni fa nel quartiere di Kamata, a Tokyo.
L’anno seguente (1947), nel quartiere di Ota partecipai per la prima volta a uno zadankai, dove il maestro Toda stava tenendo una lezione su Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese. Fu in quel momento che giurai a me stesso di diventare suo discepolo e di seguirlo come mio maestro.
Toda diceva spesso: «Non importa se si è solo in due o tre persone. Ciò che conta è condividere quanto è meravigliosa la pratica buddista e far sì che tutti tornino a casa traboccanti di passione e di entusiasmo. Questa è la forza dello sviluppo della prima linea della nostra organizzazione».

Una reazione a catena di passione e di entusiasmo

Niente è in grado di smuovere la vita delle persone come la passione e l’entusiasmo. 
Anche Eiichi Shibusawa (1840-1931), grande imprenditore che diede inizio a una nuova epoca dell’economia giapponese, affermò: «La motivazione interiore nasce spontaneamente dall’entusiasmo che proviamo di fronte a qualcosa».
Si può dire che anche l’odierna espansione a livello mondiale della Soka Gakkai nasca dal risveglio spirituale che il maestro Toda sperimentò in carcere, ovvero dalla profonda determinazione di dedicare la propria vita alla missione di kosen-rufu.
Uno dei luoghi da cui ebbe origine questa “dirompente reazione a catena” di passione e di entusiasmo fu il quartiere Sumida, dove sia il maestro Toda che io fummo nominati presidenti della Soka Gakkai e da dove iniziò il grande progresso di kosen-rufu. 
Nel legame di maestro e discepolo che lottano insieme è racchiusa la profonda emozione della gioia e risplende luminosa «l’alba della vita del tempo senza inizio» (NRU, vol. 28, cap. 2, puntata 39).
In una sede di fronte alla Stazione Oji, ai piedi del Parco Asukayama, nel quartiere Kita – con cui Shibusawa aveva un profondo legame – il maestro Toda partecipò a una riunione generale di quello che all’epoca era il capitolo Adachi. Era maggio del 1953, quando l’organizzazione realizzò una crescita vertiginosa.
Rivolgendosi ai compagni di fede di vari quartieri di Tokyo, coraggiosi campioni delle persone comuni che si erano riuniti con entusiasmo con la promessa di realizzare kosen-rufu, il maestro Toda affermò con il suo ruggito di leone: «Se la vostra fede è forte e profonda, la vostra vita cambierà completamente. Potrete cambiare il vostro destino. È impossibile che i membri della Soka Gakkai, che svolgono l’opera del Budda con il desiderio di aiutare le persone che soffrono, non ricevano benefici».
Quattro anni dopo, in occasione di una sessione estiva di guide personali a livello di settore, venni a sapere che molte delle persone coraggiose che lottavano con gioia al mio fianco avevano partecipato a quella riunione generale.

Un legame fraterno

Fu la famiglia dei fratelli Ikegami ad accogliere Nichiren Daishonin nella provincia di Musashi. I due fratelli non cedettero alle opposizioni del padre che, raggirato dai preti malvagi, aveva diseredato due volte il fratello maggiore, Munenaka. Essi riuscirono a ripagare il debito di gratitudine nei confronti del loro maestro riportando una trionfante prova concreta.
«Ora più che mai non dovete né dimostrare né provare paura. […] Dovete stringere i denti e mantenere una fede più forte che mai» (Lettera ai fratelli, RSND, 1, 442): grazie a questa guida del Daishonin i fratelli Ikegami raccolsero tutte le loro forze e il coraggio e riuscirono a superare le difficoltà. Il Daishonin poi lodò l’atteggiamento dei due fratelli che riuscirono a vincere grazie alla loro unità di itai doshin, affermando: «Potrà mai esserci una storia meravigliosa come la vostra?» (Ibidem, 444). 
Anche nella famiglia Ikegami la forza della fede delle donne era particolarmente profonda. Rivolgendosi alle mogli dei due fratelli, il Daishonin affermò: «Sarete il modello delle donne che ottengono l’illuminazione nella malvagia ultima epoca» (Ibidem, 447).
Mia moglie e io non dimenticheremo mai quando, trent’anni fa, in un periodo in cui imperversavano l’ingratitudine e il tradimento da parte del clero della Nichiren Shoshu, le madri e le donne di Tokyo tennero alto il vessillo del “Rinascimento Soka” e, guidando i compagni di fede del mondo intero, fecero sentire le proprie voci per “confutare l’erroneo e rivelare il vero”.
Il progresso del nostro movimento per “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” nasce dall’unità di itai doshin (“diversi corpi stessa mente”).
Quando veniamo a sapere che un nostro amico sta lottando duramente contro le difficoltà, preghiamo e lo sosteniamo come se la cosa ci riguardasse in prima persona: questa è la nostra famiglia Soka, un’armoniosa rete di fratelli e sorelle che hanno respinto ogni tipo di avversità «condividendo le gioie e i dolori degli amici» (cfr. Risposta alla santa Konichi, RSND, 2, 906), proprio come insegna il Daishonin. 
Nel mezzo di prove e difficoltà, l’autore giapponese Saneatsu Mushanokoji (1885-1976) scrisse: «Ora è il momento cruciale! Dobbiamo compiere un ulteriore passo avanti. Dobbiamo impegnarci con forte determinazione in ogni ambito della nostra vita».
Più la situazione è difficile, più i legami di sostegno reciproco che creiamo con gli altri rappresentano un tesoro prezioso e insostituibile.
I miei amici del Giappone e del mondo intero, uniti a me da un legame di non dualità, pregano e si impegnano con tutte le forze per avanzare e vincere in assoluta unità, facendo tesoro di Tokyo in quanto roccaforte di kosen-rufu, che equivale alla realizzazione dell’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”. Provo un’immensa gratitudine nei confronti di questi “compagni di fede che regalano profonde emozioni”!
La grande Tokyo è il “castello del grande coraggio”, dove si concentra il coraggio dell’intera Soka Gakkai.

Sfidiamoci con spirito indomito

Ho un grande debito di gratitudine verso Tokyo, la mia città natale. Continuo a pregare affinché in questa terra venga costruita una “città dei fiori della creazione di valore” di felicità, sicurezza, pace e prosperità, che illumini la società globale.
Fin dalla giovinezza ho fatto di Tokyo il mio principale campo di battaglia. Con la convinzione che “più resistenza incontrano, più le onde diventano forti”, ogni volta che incontravo una difficoltà la affrontavo con un cuore traboccante di forza, come le onde impetuose del mare in tempesta, esclamando: “Vieni avanti!”.
“Una vita vissuta con l’impeto delle onde di un mare in tempesta”: questa è la determinazione dei maestri e discepoli Soka. Proprio come le onde ruggiscono con fragore, maestri e discepoli Soka frantumano anche le rocce più dure delle avversità con spirito indomito.
Continuiamo ad avanzare con risolutezza verso luglio, il mese dei giovani, il mese di maestro e discepolo!
Avanzando con vitalità insieme ai nostri “compagni di fede che regalano profonde emozioni”, suoniamo la campana della speranza verso una nuova alba!

©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata