Ho sessant’anni e ho ricevuto il Gohonzon nel 2013, grazie a una collega che oggi è la mia compagna di vita.
Prima di cominciare a praticare la mia vita era tutta finalizzata alla realizzazione professionale ed economica.
Ritenevo importante raggiungere e mantenere uno status economico-sociale per me e la mia famiglia, e il mondo in cui vivevo concepiva solo tali valori.
Questo modello di vita dapprima appagante, con il passare del tempo mi ha portato a provare un senso di vuoto e malessere, perché non rispecchiava ciò che sentivo profondamente.
Iniziando a recitare Daimoku e a frequentare le riunioni buddiste, ho cominciato a vedere in modo più chiaro quello che in realtà desideravo per la mia felicità, ho rafforzato il mio stato vitale e con coraggio ho affrontato le difficoltà di una separazione.
Sempre basandomi sul Daimoku sono riuscito a recuperare un rapporto sincero, sereno e felice con i miei figli, instaurando una relazione più profonda e ricca nonostante non vivessi più con loro.
Quasi subito mi è stata proposta la responsabilità di un gruppo e facendo attività ho sentito la mia vita procedere in modo diverso, e i numerosi problemi pratici diventare opportunità di crescita.
Sono il direttore di una filiale di un’importante catena commerciale, e nel mio lavoro la qualità della relazione con gli altri è particolarmente importante per far funzionare l’organizzazione.
In armonia con l’insegnamento che ho scelto e con gli incoraggiamenti del maestro Ikeda, ho cominciato a cambiare il mio approccio applicando la “strategia del Sutra del Loto” anche nella vita professionale; questa decisione si è rivelata fondamentale per raggiungere gli obiettivi creando valore nelle relazioni umane e professionali tra colleghi e con gli altri interlocutori.
Sentivo di aver ampliato i miei orizzonti e in sintonia con ciò che provavo mi è stata affidata la responsabilità di settore uomini.
In questi anni il mio ambito lavorativo ha subito molte trasformazioni dovute all’innovazione tecnologica e all’ingresso di nuovi competitor.
Ci sono stati momenti di grande difficoltà, ma mantenendo una forte fede ho affrontato le sconfitte e gioito delle molte vittorie.
A marzo 2020 il mondo si ferma per la pandemia e l’azienda in cui lavoravo, per la prima volta in settant’anni di storia, chiude temporaneamente tutte le filiali. Circa 1000 dipendenti in cassa integrazione.
In quei mesi ho recitato tanto Daimoku per rafforzare il mio stato vitale e non cadere preda delle avversità; così come nell’attività buddista, quotidianamente utilizzavo i collegamenti internet per incoraggiare singolarmente ogni mio collega e collaboratore in difficoltà.
Le conseguenze economiche della pandemia hanno messo in forte difficoltà la mia azienda e, alla ripresa delle attività lavorative, è stato subito evidente che alcune filiali erano destinate alla chiusura.
A settembre 2021 è arrivata la conferma dell’imminente chiusura definitiva della filiale da me diretta: il futuro dei trentadue dipendenti era decisamente compromesso.
Erano già stati messi in campo tutti gli ammortizzatori sociali e sfruttate tutte le possibilità per anticipare il pensionamento dei dipendenti più anziani.
In quel momento ho realizzato che non poteva esserci opportunità migliore per mettere alla prova la “strategia del Sutra del Loto”.
Mentre recitavo Daimoku davanti al Gohonzon, ho determinato che nessun dipendente doveva rimanere senza lavoro, e mi sono affidato al potere di Nam-myoho-renge-kyo.
Mi ripetevo la frase del Gosho: «Quelli che credono nel Sutra del Loto sono come l’inverno, che si trasforma sempre in primavera» (RSND, 1, 477).
Con questo stato vitale ho continuato a sostenere ogni singolo collega affinché potesse far emergere tutto il proprio potenziale. Li ho incoraggiati a non farsi demoralizzare dalla situazione, a migliorare le loro competenze, ad apprenderne di nuove, e li ho sostenuti nel proporre iniziative per mettere in campo nuovi progetti.
Col passare dei mesi si è creato un clima di collaborazione speciale, sono emerse nuove idee e il livello di competenza professionale di ciascuno è cresciuto.
Le persone entrate in contatto con questo gruppo di lavoro sono rimaste colpite dalla serenità e professionalità espressa nonostante il contesto così difficile.
Il 30 giugno 2022 il nostro punto vendita ha chiuso, ma tutti i dipendenti hanno conservato il loro posto di lavoro e sono stati trasferiti nelle altre filiali. Oggi ricevono apprezzamenti per il loro atteggiamento nelle rispettive nuove mansioni.
Quanto a me, avevo messo in conto la possibile proposta di un’uscita anticipata rispetto alla pensione ma, vista la qualità del lavoro svolto, l’azienda mi ha chiesto di ricoprire un nuovo ruolo di responsabilità per seguire, sostenere e organizzare il lavoro di altre filiali in difficoltà.
Il mio obiettivo per il futuro è di replicare questa esperienza consentendo a ogni persona di manifestare il proprio prezioso, unico potenziale.
Ringrazio ogni giorno mentre recito Daimoku e approfondisco gli insegnamenti di Nichiren perché, come dice il mio maestro Ikeda: «Lottando ogni giorno con le varie manifestazioni del karma e trionfando su di esse, voi dimostrate i grandi benefici del Buddismo e realizzate la missione di kosen-rufu. Tutte le sofferenze sono passi necessari per conseguire uno stato vitale di immensa felicità. In qualsiasi circostanza, avanzate serenamente sulla base della fede e costruite dei ricordi dorati, profondamente significativi […]. La recitazione di Nam-myoho-renge-kyo ci permette di trasformare le sofferenze in gioia e tutti voi, Bodhisattva della Terra, siete emersi per costruire la felicità vostra e degli altri in un mondo impuro, faticoso, irto di difficoltà. Per conseguire la felicità, vincete su voi stessi» (NR, 679, 15).
Vincere sostenendo gli altri
Corrado Donadel, Roma
Corrado ha attraversato un momento di grave crisi della sua azienda affidandosi alla Legge mistica e dedicandosi a incoraggiare ogni suo collega a far emergere tutto il proprio prezioso potenziale. In questo modo sono emerse nuove idee e progetti, nessun dipendente ha perso il suo posto di lavoro e a Corrado è stato affidato un nuovo ruolo di responsabilità per sostenere le altre filiali in difficoltà

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