Proposta di pace 2020:
Nella seconda settimana di ogni mese gli studenti Soka organizzano riunioni per approfondire il Buddismo. Nel mese di luglio approfondiamo la Proposta di pace 2020 di Daisaku Ikeda (allegato a BS, 200).
Attività Studenti di luglio
Dal 1983, il 26 gennaio di ogni anno – anniversario della fondazione della Soka Gakkai Internazionale (SGI) – il presidente Daisaku Ikeda invia una Proposta di pace all’ONU nella quale discute dei problemi globali, proponendo soluzioni incentrate sul pensiero buddista. All’interno della Proposta di pace di quest’anno, il maestro incoraggia lo sviluppo di un’azione condivisa a livello mondiale e guidata dai giovani, volta a combattere gli effetti del cambiamento climatico, concentrandosi sulla tutela di coloro che sono più vulnerabili in caso di disastri naturali (persone già colpite dalla povertà e da guerre, donne, anziani e bambini).
A questo proposito, introduce il concetto di “vita condivisa” elaborato dal primo presidente della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi, basato sullo sviluppo di una modalità di “competizione umanitaria” e sul principio di non lasciare indietro nessuno.
Per creare una società globale in cui tutte le persone possano vivere con dignità e sentirsi al sicuro, Ikeda suggerisce di adottare una visione chiara e costruttiva del futuro, mobilitando le persone di tutto il mondo e seguendo l’esempio e le azioni dei giovani.
Auspica poi l’entrata in vigore del Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPNW) nel 2020, in modo da sradicare la minaccia di una guerra nucleare.
Infine, il presidente Ikeda promuove la protezione dei diritti umani e lo sviluppo dell’educazione dei bambini e delle bambine nelle zone di crisi, rimarcando il ruolo centrale dell’educazione nella promozione della pace, della tolleranza e del rispetto reciproco.
Il maestro Ikeda scrive:
«Costruendo una solidarietà globale che si esprime in azioni concrete per contrastare la crisi climatica, possiamo e dobbiamo effettuare questo cambiamento di paradigma, aprendo nuovi orizzonti nella storia umana. Sono convinto che il punto centrale di tale impresa sia l’intenzione di non abbandonare mai le persone che versano in circostanze difficili. Impegnandoci a tale scopo in ogni circostanza possiamo trasformare la crisi senza precedenti rappresentata dal cambiamento climatico in un’opportunità per imprimere una nuova direzione al corso della storia» (Ibidem, 10).