PUNTATA 3
un Passo del Gosho Lettera da Sado
«I pesci vogliono sopravvivere e, deplorando la scarsa profondità dello stagno in cui vivono, scavano buche sul fondo per nascondersi, eppure, ingannati dall’esca, abboccano all’amo. Gli uccelli sugli alberi temono che questi siano troppo bassi e si appollaiano sui rami più alti, eppure, abbagliati dall’esca, si fanno prendere nella rete. Gli esseri umani sono altrettanto vulnerabili. Danno la vita per superficiali cose mondane, ma raramente per i preziosi insegnamenti del Buddismo. Fa poca meraviglia che non conseguano la Buddità» (RSND, 1, 266)
Una Citazione dalla lezione di Ikeda Sensei
«“Abbagliati dall’esca” è una metafora per come gli esseri umani, pur prendendo varie misure e precauzioni per la propria sicurezza, possano essere travolti dai desideri del momento oppure compiere un errore di valutazione, a causa di una mentalità ristretta, che li condurrà infine alla propria autodistruzione. Tristemente questo genere di follia umana al giorno d’oggi è ancora estremamente visibile. Il Daishonin perciò consiglia di non dare la propria vita, la cosa più preziosa che abbiamo, “per superficiali faccende mondane”, ma di dedicarla invece “ai preziosi insegnamenti del Budda”. Anche se parla di “non lesinare la propria vita”, il Buddismo del Daishonin è tutt’altro che una dottrina che insegna il martirio o il sacrificio sprezzante di sé.
[…] Come dice il Daishonin è il cuore che è importante. Si tratta di compiere in un singolo istante di vita gli sforzi di milioni di kalpa per il Buddismo, per la nobile causa di kosen-rufu. Per noi, non lesinare la propria vita significa in ultima analisi recitare determinati Nam-myoho-renge-kyo, senza paura, impegnandoci con tutto il cuore a dimostrare una prova concreta della fede, per il bene del mondo, del futuro e delle altre persone.
Makiguchi chiamava questo “un modo di vivere altruistico di grande bontà”. È un modo di vivere caratterizzato dal superamento del proprio egoismo e delle proprie paure e dall’impegno per la felicità propria e degli altri.
[…] In altre parole, la dedizione altruista consiste in un modo di vivere apparentemente comune e aperto a chiunque. Un vero esempio di tale dedizione sono i nostri sforzi quotidiani per kosen-rufu, nei quali ci impegniamo anima o corpo per incoraggiare gli altri e far conoscere con sincerità la grandezza del Buddismo a quelli che ci circondano» (Gli insegnamenti della vittoria, Esperia, pagg. 30-32).
