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Verso la lezione generale sul Gosho “Lettera da Sado”/1 - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:32

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Verso la lezione generale sul Gosho “Lettera da Sado”/1

Puntata 1

Domenica 27 agosto alle 18:00 si terrà a Milano una lezione generale sul Gosho “Lettera da Sado”, che verrà trasmessa in diretta streaming in ogni regione d’Italia. Per prepararci insieme ogni giovedì su NR uscirà una puntata con dei passi del Gosho e degli estratti dalla lezione del maestro Ikeda su “Lettera da Sado”. Per informazioni rivolgersi ai propri responsabili

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Perché proprio il Gosho Lettera da Sado?

È possibile trovare il materiale di riferimento per prepararsi alla lezione nel libro Gli insegnamenti della vittoria, Esperia, vol. 1, pagg. 3-85 oppure su BS, 135-136

un brano dalla lezione del maestro Ikeda

«Vorrei cominciare da Lettera da Sado, che il Daishonin lasciò alle generazioni future animato dall’ardente desiderio di salvaguardare l’insegnamento corretto, e in cui trasmette questo potente messaggio ai suoi discepoli.
Credo che non si esageri nel dire che Lettera da Sado è il Gosho della Soka Gakkai. Infatti, i tre primi presidenti, uniti dal legame di maestro e discepolo, hanno messo in pratica nella loro vita gli insegnamenti di questo scritto, dedicandosi con altruismo alla fede.
Quando voleva ammonire i discepoli arroganti, Tsunesaburo Makiguchi, il presidente fondatore, citava spesso un’espressione di questo scritto: «Come una gazza che si prende gioco di una fenice» (RSND, 1, 272). E ribadiva ampiamente che la grande missione della Soka Gakkai era quella di svolgere una vigorosa pratica di shakubuku, un punto fondamentale di Lettera da Sado.
Anche il secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda teneva spesso lezioni su Lettera da Sado, affinché il messaggio di questo Gosho ci rimanesse profondamente impresso. Durante la famosa campagna di Osaka del 1956, per spronare alla vittoria i membri del Kansai, tenne una lezione su questo scritto a una riunione nella Sala Civica di Nakanoshima, a Osaka.
Quando ero giovane questo scritto è stato fonte di ispirazione anche per la mia pratica buddista. All’epoca soffrivo di tubercolosi e gli affari di Toda attraversavano gravi difficoltà. In questo periodo di amare prove leggevo e rileggevo Lettera da Sado, traendone il coraggio di continuare a lottare, di farcela ogni giorno, fino alla vittoria finale» (Gli insegnamenti della vittoria, pagg. 22-23).

Cenni storici

Nichiren Daishonin scrisse questa lettera nel ventesimo giorno del terzo mese del 1272, circa cinque mesi dopo il suo arrivo sull’isola di Sado dove era stato esiliato. La lettera è indirizzata sia a Toki Jonin, un samurai di alto grado al servizio del signore di Chiba, conestabile della provincia di Shimosa, sia a Saburo Saemon (Shijo Kingo) di Kamakura e ad altri suoi fedeli seguaci.
Durante l’esilio a Sado, il Daishonin condusse dibattiti con i seguaci della Pura terra e altri preti, e non smise mai di propagare attivamente i suoi insegnamenti. In quel periodo compose due dei suoi principali trattati, L’apertura degli occhiL’oggetto di culto per l’osservazione della mente. Nel secondo mese del 1274, infine, ottenne la grazia e fece ritorno a Kamakura, il ventiseiesimo giorno del terzo mese.
In questo scritto il Daishonin, usando il proprio esempio, spiega ai suoi discepoli lo spirito e la pratica grazie ai quali è possibile trasformare il proprio karma. Aggiunge che coloro che propagano con decisione il corretto insegnamento del Buddismo affronteranno inevitabilmente opposizioni, ma tali difficoltà rappresentano l’opportunità per cambiare il proprio karma.

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