Nell’incontro con i dipendenti e i collaboratori Hiromasa Ikeda ha approfondito l’importanza dell’unità
Sensei ha dedicato a tutti voi membri italiani un lungo messaggio dove sottolinea l’importanza dell’unità di itai doshin. Nel secondo capitolo del volume 30 de La nuova rivoluzione umana egli spiega chiaramente che cos’è l’unità di itai doshin.
Questo capitolo si riferisce al periodo in cui sensei fu costretto a dimettersi e racconta ciò che stava vivendo, quando gli era persino vietato parteci pare alle riunioni. Mentre si trovava al Centro culturale di Kanagawa teneva incontri informali con i membri e dava guide e incoraggiamenti, soprattutto ai giovani.
Una volta un giovane uomo gli parlò della sua difficoltà con i responsabili uomini, perché non ascoltavano le proposte dei giovani. Sensei gli risponse che per il bene del futuro è fondamentale l’unità di itai doshin (cfr. p.ta 29, NR, 618, 34).
Personalmente mi sono domandato se questo incontro sia realmente accaduto.
Sappiamo che La nuova rivoluzione umana è un romanzo, quindi sensei ha voluto scrivere queste pagine con il proposito di rivolgersi ai responsabili di oggi per trasmettere ciò che è necessario per il futuro di kosen-rufu.
Anche se il contesto storico è il 1979, sensei si sta rivolgendo a tutti noi che viviamo in questo momento. Quindi vi invito a leggere questo volume 30 de La nuova rivoluzione umana con la consapevolezza che sensei si sta rivolgendo proprio a ognuno di noi.
In particolare, in queste puntate cita le parole del Gosho «uniti come i pesci e l’acqua».
Vuole trasmetterci che, se davanti a opinioni differenti reagiamo in maniera emotiva o offendendo gli altri, allora stiamo scambiando il fine con i mezzi.
Qualsiasi cosa accada è fondamentale avere questo tipo di ichinen: “Io mi sforzo di unire il mio cuore con gli altri per kosen-rufu, io decido di creare unità”. La nostra regola principale è avanzare con la fede basata su itai doshin, che è il principio eterno della Soka Gakkai.
Sensei sottolinea quanto sia importante itai doshin, proprio perché è difficile da creare e da mantenere e, a meno che ognuno decida profondamente in cuor suo di crearla, l’unità non si potrà manifestare.
Inoltre, un responsabile studenti chiede: «Vedo membri con più anni di fede che in qualità di responsabili si impegnano nelle attività fino in fondo, con grande dedizione, e altri invece che smettono di praticare e assumono atteggiamenti ostili. Qual è la causa?» (p.ta 33).
La risposta di sensei è semplice e concisa: «In definitiva, ciò dipende dalla loro profonda determinazione, se è rivolta all’obiettivo di kosen-rufu o incentrata su interessi personali».
Credo che questa risposta sia una guida che sensei sta rivolgendo a tutti i responsabili, e anche ai dipendenti della Soka Gakkai. Ora che vi trovate di fronte a questa nuova struttura, è fondamentale che vi impegniate mettendo alla base questa guida di sensei con la consapevolezza che si sta rivolgendo a ognuno di voi.
Riunione generale italiana