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Unire le persone attraverso parole di incoraggiamento - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 07:01

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    Unire le persone attraverso parole di incoraggiamento

    In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, pubblicata sul Seikyo Shimbun del 22 aprile 2020, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del diciottesimo volume

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    In questa puntata della serie “Impariamo da La nuova rivoluzione umana”, pubblicata sul Seikyo Shimbun del 22 aprile 2020, il vicepresidente Hiromasa Ikeda evidenzia alcuni punti salienti del diciottesimo volume

    Punti principali:

      Affrontare la crisi
      La missione e il ruolo del Seikyo Shimbun
      Ripagare “i debiti di gratitudine nei confronti del maestro”

    Nel terzo capitolo del diciottesimo volume de La nuova rivoluzione umana, dal titolo “Passi avanti”, viene descritta la crisi petrolifera del 1973 che scosse il Giappone e tutto il mondo. A causa di un conflitto armato fra una coalizione di paesi arabi e lo stato di Israele, noto come la quarta guerra arabo-israeliana scoppiata nell’ottobre di quello stesso anno, i prezzi del petrolio salirono alle stelle, facendo precipitare il Giappone e il mondo intero in uno stato di recessione.
    In Giappone, le persone prese dal panico correvano ad accaparrarsi beni di prima necessità, che iniziarono quindi a scarseggiare.
    Riferendosi allo scritto di Nichiren Daishonin Sul rimproverare Hachiman, Shin’ichi Yamamoto (durante una riunione generale dei responsabili della Soka Gakkai tenutasi a novembre del 1973, n.d.r.) rifletté sulla causa principale di quel caos e della confusione nella società, affermando che l’inflazione e la scarsità di merci erano causate da un consumismo sfrenato, che «era la manifestazione di uno stile di vita dominato dai desideri e incentrato sulla ricerca degli agi e della comodità» (pag. 208).
    Dopo aver citato il passo «Se qui in Giappone vi sono praticanti del Sutra del Loto, egli [il Grande Bodhisattva Hachiman] dovrebbe comunque eleggere la sua residenza laddove essi sono» (RSND, 2, 881), Shin’ichi affermò che attraverso la nostra pratica buddista possiamo attivare le funzioni protettrici dell’universo. Egli poi aggiunse: «La cosa importante è avere il Daimoku e la missione di kosen-rufu come nostra solida base. Dobbiamo raccogliere tutta la forza e la saggezza che sono in noi e sforzarci al massimo per progredire» (pag. 210).

    Attualmente il mondo intero sta affrontando un’emergenza senza precedenti, causata dalla pandemia di Covid-19. Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha descritto questa crisi come la più grave che il mondo ha dovuto affrontare dopo la Seconda guerra mondiale.
    In simili circostanze, molti nostri compagni di fede, in particolare coloro che lavorano in ambito sanitario, si stanno impegnando con tutte le forze in prima linea per proteggere le comunità locali e la società.
    A sostegno di questi sforzi, il Gruppo giovani in Giappone ha promosso durante il lockdown il movimento globale #StayHome, un progetto che esorta le persone ad astenersi dall’uscire di casa se non per motivi urgenti e strettamente necessari. Inoltre, i responsabili del Gruppo giovani stanno tenendo degli incontri online insieme ai membri del Gruppo medici della Soka Gakkai giapponese, in cui discutono del Covid-19 in Giappone e di come le persone possono affrontare questo periodo caratterizzato da grande incertezza. La pubblicazione di questi incontri online ha avuto moltissimi riscontri positivi.
    Non solo, i giovani hanno anche lanciato un progetto collaborativo (Utatsuku) che li vede impegnati insieme a creare canzoni tramite piattaforme online, con l’obiettivo di ispirare le persone a utilizzare il potere della musica per superare le avversità.
    In apertura del quarto e ultimo capitolo del diciottesimo volume, “Progresso dinamico”, viene descritto come, nel pieno della grave crisi economica che il mondo intero stava affrontando, il 1 gennaio 1974 i membri del Giappone parteciparono alle riunioni di Gongyo di Capodanno organizzate in ogni zona del paese, con la ferma determinazione – proprio in quel momento così difficile – di alzarsi e prendere l’iniziativa in quanto praticanti del Buddismo del Daishonin diffondendo speranza, coraggio e vitalità nelle loro comunità.
    La nostra fede e la nostra pratica ci danno la forza di trasformare qualsiasi avversità in un trampolino di lancio per un nuovo progresso.

    Il Seikyo Shimbun: una «bussola in un mondo in tumulto»

    In questo periodo in cui le attività in presenza continuano a essere sospese a causa delle misure di contenimento dei contagi adottate in Giappone per prevenire la diffusione del Coronavirus, il quotidiano Seikyo sta svolgendo il ruolo di tenerci uniti.
    Nel suo recente saggio dal titolo La roccaforte della lotta attraverso le parole che diffonde canti di vittoria, pubblicato sul quotidiano Seikyo del 20 aprile, il maestro Ikeda scrive: «Il Seikyo Shimbun ha la grande missione di diffondere la saggezza per “trasformare il veleno in medicina” e creare valore» (NR, 674, 8). Sottolinea inoltre: «Deve essere un pilastro in grado di unire i cuori delle persone comuni attraverso parole di incoraggiamento e di empowerment, per aiutarle a non lasciarsi sconfiggere dalle avversità» (Ibidem).
    Nel primo capitolo del diciottesimo volume de La nuova rivoluzione umana, “Ruggito del leone”, Shin’ichi Yamamoto stabilì le linee guida per il Seikyo Shimbun, incoraggiando con tutto se stesso coloro che erano coinvolti nella sua pubblicazione.
    Il 3 maggio 1973, durante una riunione nazionale dei corrispondenti del giornale, Shin’ichi «sottolineò l’importanza di trattare i lettori non come estranei senza volto ma come degli amici» (pag. 50), esortando i redattori a essere «flessibili nel rispondere ai bisogni dei lettori» (Ibidem).
    A tal proposito, diede dei consigli concreti: «Se [i lettori] sono felici, esprimete la vostra partecipazione; se sono tristi, incoraggiateli; […] quando sono confusi, aiutateli a rimettersi in carreggiata; quando si sentono deboli, sosteneteli» (Ibidem).
    Dal diciottesimo volume possiamo comprendere che il nostro maestro ha costruito con le sue stesse mani le fondamenta del Seikyo Shimbun e ha contribuito in prima persona al suo sviluppo.

    Lo scorso settembre, Sensei ha visitato il Centro mondiale Seikyo della Soka Gakkai, appena completato a Shinanomachi (Tokyo): ciò costituisce una nuova pagina di storia per il quotidiano, che ha appena celebrato il sessantanovesimo anniversario della sua fondazione (il 20 aprile). All’ingresso del Centro mondiale Seikyo è stata collocata una stele in pietra che reca un’iscrizione del maestro Ikeda dal titolo “Seikyo Shimbun – il canto di vittoria di maestro e discepolo”, in cui si legge: «La missione del Seikyo Shimbun è estremamente profonda e importante. Sono fermamente convinto che da questo luogo, che costituisce la grande roccaforte della lotta attraverso le parole per la realizzazione di kosen-rufu e dell’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, si diffonderà eternamente il ruggito del leone della lotta condivisa di maestro e discepolo» (cfr. NR, 665, 23).
    In questo periodo caratterizzato da incertezza e preoccupazione, il mio desiderio è che il Seikyo Shimbun continui a fare «da bussola in un mondo in tumulto» (pag. 157), e che realizzi la sua missione di “giornale umanistico” in grado di far risuonare il potente ruggito di leone del maestro, pieno di speranza e coraggio.

    Rispondere al nostro maestro

    Riconoscere i propri debiti di gratitudine e desiderare di ripagarli è una norma sociale comune a tutto il genere umano. Nichiren Daishonin afferma: «Chi si dedica al Buddismo non dovrebbe dimenticare i debiti di gratitudine verso i genitori, verso i maestri e verso il paese» (Ripagare i debiti di gratitudine, RSND, 1, 614).
    Non possiamo scegliere i nostri genitori o il paese in cui nasciamo. Tuttavia, abbiamo la possibilità di ricercare e decidere autonomamente chi scegliere come maestro.
    Nel secondo capitolo del diciottesimo volume, “Gratitudine per il proprio maestro”, vengono descritte le lotte dei membri della Soka Gakkai che scelsero Shin’ichi Yamamoto come maestro di vita. Tra questi, i membri dello Shiraito-kai, un gruppo per la formazione dei giovani uomini originariamente fondato nel 1968, che tenevano regolarmente delle sessioni di guide e incoraggiamenti con Sensei; i loro cuori ardevano di un appassionato spirito di ricerca e desideravano imparare il più possibile dal loro maestro.
    Nello stesso capitolo viene descritta la storia di una giovane donna della prefettura di Tottori che si era sfidata a esibirsi in uno spettacolo di danza per un festival culturale della Soka Gakkai tenutosi nella regione di San’in, nel 1973. Nonostante soffrisse ancora delle conseguenze della poliomielite che aveva contratto da piccola, la ragazza si era esercitata con la massima serietà in una danza ritmica chiamata “Le fanciulle raccoglitrici di pere” che celebrava il frutto per cui la prefettura di Tottori è molto famosa, riuscendo a realizzare un’esibizione splendida, pervasa da una profonda gratitudine nei confronti del presidente Yamamoto per averla aiutata a comprendere la sua vera missione.
    In questo capitolo inoltre leggiamo dell’impegno di Shin’ichi per ripagare il debito di gratitudine nei confronti del suo maestro e secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, originario del villaggio di Atsuta, in Hokkaido.

    Nel 1960, subito dopo essere stato nominato terzo presidente, Shin’ichi si recò ad Atsuta. I membri del luogo, che entrarono in contatto diretto con la profonda dedizione di Shin’ichi nei confronti del maestro Toda, «decisero fermamente di proteggere il villaggio che aveva dato i natali a Toda, come rappresentanti di Shin’ichi» (pag. 106), e iniziarono a promuovere seriamente kosen-rufu nel villaggio, facendo loro il cuore del maestro e chiedendosi sempre cosa avrebbe fatto il presidente Yamamoto in ogni situazione.
    Il costante impegno quotidiano dei membri di Atsuta portò all’espansione di una solida fiducia nei confronti della Soka Gakkai, al punto da riuscire a organizzare a settembre del 1973 una manifestazione cittadina a cui invitarono il loro maestro Shin’ichi Yamamoto.
    Prima dell’incontro, Shin’ichi partecipò a una cerimonia durante la quale regalò numerosi libri alle biblioteche delle scuole elementari e medie di Atsuta, portando avanti la tradizione che aveva iniziato insieme al suo maestro Toda quando era ancora in vita. Lo sviluppo di kosen-rufu ad Atsuta è la testimonianza delle azioni intraprese sia da Shin’ichi che dai membri locali per ripagare il debito di gratitudine nei confronti dei loro maestri.
    Nel capitolo “Gratitudine per il maestro” si legge: «Coloro che portano sempre nel cuore il loro maestro nel mezzo delle battaglie della vita sono forti. Quando facciamo nostro lo spirito di dedizione assoluta per kosen-rufu del maestro, possiamo far emergere la sua stessa condizione vitale e rivelare un potenziale illimitato» (pag. 108).

    La via della non dualità di maestro e discepolo è lo spirito essenziale della Soka Gakkai, è l’àncora di salvezza di kosen-rufu.
    Nel corso della sua vita, il maestro Ikeda ha sempre continuato ad agire con risolutezza per ripagare il suo debito di gratitudine nei confronti del maestro Toda.
    Come afferma il capitolo “Gratitudine per il maestro”, ripagare il proprio debito di gratitudine nei confronti del maestro significa, in sostanza, che «i discepoli superano il loro maestro, dedicando se stessi con serietà alla Legge e lavorando al miglioramento della società» (pag. 152).
    Incidendo in modo indelebile lo spirito dei tre presidenti fondatori nei nostri cuori, percorriamo fino in fondo il sentiero di maestro e discepolo e viviamo le nostre vite come orgogliosi discepoli del maestro Ikeda.

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    NRU, volume 18
    Contenuti principali

    Capitolo “Ruggito del leone”
    Nell’estate del 1973 viene realizzato un film tratto dal romanzo La rivoluzione umana. Shin’ichi si impegna personalmente nella formazione dei giornalisti del Seikyo Shimbun.

    Capitolo “Gratitudine per il proprio maestro”
    Continuano gli incoraggiamenti di Shin’ichi, dal corso estivo al suo viaggio in Hokkaido, la terra del suo maestro. Una volta tornato a Tokyo, si reca in visita nelle prefetture di Saitama, Shimane e Tottori, per poi visitare la prefettura di Tochigi, a novembre.

    Capitolo “Passi avanti”
    Shin’ichi dà guida nello Shikoku e in seguito, a Tokyo, incoraggia i compagni di fede che stanno affrontando molte difficoltà a causa della recessione.

    Capitolo “Progresso dinamico”
    Nel 1974 Shin’ichi si reca nel Kyushu dove incoraggia il Gruppo giovani, in prima linea per costruire una società migliore.

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