In questo discorso il presidente Ikeda sottolinea come il periodo dedicato agli studi, se vissuto pienamente e con profondità, costituisce la base per un futuro radioso. Con lo stesso slancio loda le donne che quotidianamente sostengono il movimento di kosen-rufu
Vorrei ringraziare tutti i membri SGI in visita per essersi uniti a noi oggi. Benvenuti! Apprezzo lo sforzo che avete compiuto nell’affrontare il lungo viaggio fino in Giappone. Siete tutti veramente encomiabili.
Congratulazioni anche per la riunione responsabili Divisione donne di oggi! La Divisione donne sta ottenendo i migliori risultati sia nel far conoscere agli altri il Buddismo di Nichiren Daishonin sia nell’offrire sostegno al nostro movimento. Naturalmente anche gli uomini stanno facendo del loro meglio, ma non possono competere con le donne! I responsabili della Divisione uomini dovrebbero sempre lodare ed elogiare incondizionatamente le donne e le giovani donne per le loro nobili imprese. Sarebbe del tutto imperdonabile se ci dovessero essere responsabili che rimproverano le donne o le trattano in maniera autoritaria. Toda era piuttosto severo su questo punto. Apprezzare e proteggere sempre le donne, questa è la sintesi del comportamento corretto degli uomini e l’espressione di un carattere cristallino; è il nobile spirito dei cavalieri. E a tutti i responsabili riuniti qui oggi, leader di kosen-rufu, vorrei dire: possiate anche voi mettere il massimo impegno ogni giorno, affinché molte persone apprezzino i vostri risultati, e le divinità celesti – le forze protettive dell’universo – vi lodino con calore. Molti ringraziamenti anche alla Divisione giovani! Spero che voi, miei giovani amici non dimenticherete mai lo spirito generoso dei membri nei primi giorni del nostro movimento.
Quest’anno cade il novantesimo anniversario della composizione del testo della canzone giapponese molto amata dai bambini Yuyake Koyake (Bagliore del tramonto), che immortala la bellezza del tramonto qui a Tokyo. Il poeta e paroliere Uko Nakamura (1897-1972) compose quel testo nel 1919, quando era un giovane insegnante della scuola elementare di Tokyo. In una delle sue poesie Nakamura cattura con vivacità lo spirito intrepido dei giovani che stanno crescendo: «Osservateci! Non sorprendetevi! / Ci trasformeremo in alberi alti e imponenti / che svettano nel cielo azzurro». Ricordo con affetto di aver imparato a memoria molte poesie come questa quando ero giovane. L’energia della giovinezza è importante. Per quanto siano impegnative le circostanze che affrontate, vi prego di cimentarvi con la salda determinazione di perseverare in tutte le situazioni, mostrando agli altri di che stoffa siete fatti! Inoltre, coltivare il potenziale dei giovani è la caratteristica delle persone davvero grandi. Vorrei che i responsabili delle Divisioni uomini e donne pensassero alla prossima generazione e sostenessero i giovani. Vi prego di assistere e incoraggiare i giovani come se fossero figli vostri, e di dedicarvi al loro sviluppo e alla loro crescita con totale sincerità e impegno. Nello stesso tempo, vi prego di mantenere voi stessi uno spirito giovane per tutta la vita. Avere questa determinazione è molto importante. È quello che io ho fatto per tutti questi anni.
Il fuoco tempra il ferro
Da giovane, il noto scrittore giapponese Ogai Mori (1862-1922) visse a Tokyo, dove esercitava la professione di medico. Il suo vero nome era Rintaro Mori, e il suo motto di fronte alle avversità era: «I colpi di martello forgiano una spada eccellente». È una frase molto eloquente.
Io ho servito il mio grande maestro Josei Toda dall’età di diciannove anni. Per aver difeso con decisione l’insegnamento corretto, Toda ha subito persecuzioni ed è stato colpito da molte circostanze avverse. Ogni volta che veniva attaccato, io mi alzavo per proteggerlo e per sostenere il peso di tutti gli attacchi. Ho difeso il mio maestro con lealtà, nonostante la pioggia di insulti ingiustificati da cui sono stato investito. Vilmente, le persone egoiste fanno presto a defilarsi non appena sorge un problema, pronti a salvare la propria pelle. Così va il mondo, ma un vero discepolo non si comporta così.
In un passo che assomiglia al motto di Ogai Mori, il Daishonin scrive: «Una bella spada si ottiene battendo il ferro incandescente. I santi e i saggi sono messi alla prova dagli insulti» (Lettera da Sado, RSND, 1, 269). Il ferro viene temprato dal fuoco e solo allora può essere modellato in una splendida spada. La stessa cosa vale per le persone. Sperimentare privazioni e lotte nella vita, in realtà, va a nostro vantaggio. I giovani che superano ostacoli e amare traversie alla fine vinceranno. Questa è la mia ferma convinzione. Fin dal tempo della mia giovinezza, ho superato ogni genere di difficoltà e di sfide. Quando l’attività di Toda è fallita nei primi anni del dopoguerra e tutti lo hanno abbandonato, solo io sono rimasto al suo fianco e l’ho sostenuto. Le sue società avevano debiti ingenti. Anche se soffrivo di tubercolosi ho lottato con tutte le mie forze per il bene del mio maestro. Toda era circondato da forze avverse su tutti i fronti. Non c’era quasi nessuno di cui poteva fidarsi o su cui contare. Chissà cosa sarebbe stato di lui se non ci fossi stato io. Una situazione terribile. Ma attraverso il grande potere della fede nella Legge mistica, attraverso lo sforzo congiunto di maestro e discepolo, siamo riusciti a trasformare radicalmente quella terribile crisi in una storia di trionfo. La Soka Gakkai è diventata l’organizzazione che è oggi proprio grazie all’impegno e alle vittorie di quei giorni.
Dopo essere diventato il terzo presidente della Soka Gakkai succedendo a Toda, ho dovuto affrontare nuovamente calunnie mosse dalla gelosia e attacchi costanti. Ma ho continuato ad avanzare imperturbato. Sono rimasto in testa al nostro movimento e ho aperto la strada a kosen-rufu nel mondo. Ho fatto conoscere i successi del mio maestro in ogni luogo. Ho parlato della sua grandezza ogni volta che ne ho avuto l’occasione. E di conseguenza, come tutti voi sapete, l’eredità di Toda viene ora lodata e riconosciuta in tutto il mondo.
Un vero discepolo, una persona sinceramente impegnata nella relazione tra maestro e discepolo, si adopera con lealtà per sostenere e aiutare il maestro. È importante resistere con serietà in un momento cruciale. In un momento simile non ci si può permettere di essere timidi o paurosi. Vi prego di scrivere una storia di vittorie per questa nuova era di kosen-rufu. Conto su di voi!
Ora vorrei citare alcune parole del poeta giapponese Jukichi Yagi (1898-1927). Yagi fu un giovane poeta che ricercava il sublime. Un verso di una sua poesia, recita: «La gioventù, senza dubbio, è superiore a ogni altra cosa». Anche se i giovani a volte possono essere oggetto di critiche per la loro mancanza di maturità, sono comunque superiori a tutto il resto: questa era la visione del poeta. Non c’è forza più potente di quella dei giovani per ottenere una vittoria.
Anche Toda contava sinceramente solo sui giovani. Alcuni dei responsabili più anziani della Soka Gakkai a quei tempi mancavano di integrità e durante la Seconda guerra mondiale cedettero alla pressione delle autorità. Toda intuiva profondamente la loro natura inaffidabile, ed è per questo che affidò il futuro ai giovani. È stato allora che sono diventato responsabile della Divisione giovani. Ho continuato ad aprire nuove frontiere e a conquistare grandi vittorie basandomi sulla fede.
«La vita è una serie di oggi»
Mentre lavorava come docente, nel tempo libero Jukichi Yagi componeva poesie descrivendo i pensieri e i sentimenti dei giovani alla ricerca di un significato della vita. Contrasse la tubercolosi e morì alla giovane età di ventinove anni. Durante la sua breve vita, comunque, scrisse molte poesie, perfino sul letto di morte. La purezza di sentimenti che si percepisce nella sua poesia, a cui egli dedicò la propria giovinezza, ancora oggi parla alla gente e la commuove.
Nel suo diario Yagi scrisse: «Una vita senza apprezzamento, una vita senza miglioramento di sé, è morte. Il miglioramento di sé è già una forza». Le persone brillano quando nutrono un senso di apprezzamento e di gratitudine e quando si impegnano costantemente per migliorarsi. Coloro che coltivano la determinazione di continuare a crescere e migliorare sono forti. Poiché abbiamo la fortuna di vivere, dovremmo dedicarci a qualche scopo utile, e non c’è scopo o stile di vita più elevato dell’impegno per la diffusione della Legge mistica, per realizzare la pace e la felicità per tutto il genere umano. Yagi scrisse anche con profonda convinzione: «L’oggi esiste per il nostro sviluppo personale. La vita è una serie di oggi». La vittoria nella vita inizia con la vittoria di oggi.
In una lettera a uno dei suoi studenti, egli scrisse: «Cavalca sulle ali della speranza, le ali dell’idealismo, e vola con coraggio, facendo appello a tutta la tua forza […] Vai. Prosegui con decisione. E per tutto il tempo, qualunque cosa accada, non perdere mai quella scintilla pura che hai negli occhi».
Miei giovani amici, continuate a impegnarvi con coraggio e impegno incrollabili, fedeli alla promessa della vostra giovinezza! Le parole di Yagi risuonano potenti perché riflettono il suo profondo interesse per il futuro del suo studente. Egli esprime la formula per ottenere la vittoria nella vita.
Roka Tokutomi [il cui vero nome era Kenjiro Tokutomi; 1868-1927, n.d.r.] è un altro autore giapponese molto noto. Io stesso da giovane ho letto il suo capolavoro Shizen to Jinsei (Natura e vita) e ricordo bene di averne copiato un passo nel mio taccuino. Nel 1906, Tokutomi visitò Jasnaja Poljana, la tenuta del grande scrittore russo Lev Tolstoj (1828-1910), che ammirava profondamente. In quel luogo incontrò Tolstoj con cui parlò di uno storico scambio letterario tra Russia e Giappone. Nel suo Omoide no Ki (Memorie), Tokutomi scrisse: «Con il progredire dei tempi […] tutto è diventato sempre meglio organizzato. Da una prospettiva negativa, però, si potrebbe anche dire che è diventato sempre più distaccato e meccanico, […] e i sentimenti tra insegnanti e studenti e l’impegno a perfezionare la propria preparazione insieme ai propri amici […] tendono a indebolirsi».
Per quanto i tempi possano cambiare, la Gakkai non deve mai dimenticare lo spirito che lega maestro e discepolo, e deve sempre rimanere una meravigliosa assemblea di persone che si sostengono con calore e si incoraggiano l’un l’altra. Questo è ciò che desidero sottolineare con chiarezza oggi.
Doppo Kunikida (1871-1908) è un altro famoso autore giapponese. Lavorava nella grande area Musashino di Tokyo. Da giovane lessi Azamukazaru no Ki (Un diario sincero) di Kunikida, in cui egli scrisse: «Siate coraggiosi e non esitate mai a fare del bene». Questa è una descrizione perfetta dell’etica della Gakkai. Siamo sulla strada giusta. In merito a questo, possiamo procedere con incrollabile certezza.
Un noto pensatore giapponese ha commentato in tal senso: «Di tutti i numerosi gruppi religiosi che abbondavano in Giappone, solo la Soka Gakkai resta oggi una forza significativa, che svetta tra gli altri simile alla cima più alta del Giappone, il monte Fuji. Questo è un particolare rilevante. Nessun’altra organizzazione religiosa o culturale giapponese ha raggiunto lo stesso sviluppo o si è conquistata lo stesso riconoscimento nel mondo che ha oggi la Gakkai. Questo è un chiaro segno della validità dei suoi ideali».
Riconoscere i reciproci sforzi
Consentitemi ora di passare a un altro scrittore giapponese, Rohan Koda (1867-1947). Koda entrò per la prima volta nel mondo letterario alla fine del diciannovesimo secolo e, conquistando un’incredibile popolarità, dette vita a un nuovo genere di narrativa giapponese. Apportò il suo contributo anche al settore dell’educazione e aiutò a sostenere giovani pieni di talento.
Koda sottolinea l’importanza di prestare attenzione ai sentimenti delle persone. Nella Gakkai assicuriamoci sempre di riconoscere e lodare i nostri reciproci sforzi.
Koda scrisse anche: «Solo uno sforzo laborioso crea un futuro migliore o adorna il passato di una persona. Lo sforzo costante è la fonte della vera realizzazione nella vita. È la chiave della nostra crescita come persone. È il significato e lo scopo della vita». Sono parole meravigliose. Lo sforzo costante è essenziale. Le persone che fingono di essere importanti senza impegnarsi con serietà sono ipocrite e imbroglione. Non hanno le qualità per essere dei responsabili.
Quanto più alta è la posizione che si occupa e la responsabilità che si ha, tanto più si deve continuare a impegnarsi. Dobbiamo continuare a sforzarci per tutta la vita. Vi prego di essere persone che nutrono questo spirito. Questo è ciò che ho fatto io, e che continuo a fare senza sosta. Uno sforzo costante – questo è l’unico modo per conquistare la vittoria, l’unica vera bellezza, l’unica via verso una vita senza rimpianti. Vorrei dedicare queste parole di Koda ai membri della Divisione studenti: «Se studi, alla fine diventerai una grande persona; se non studi, rimarrai sempre limitato». Lo stesso Koda aveva acquisito una grande conoscenza della letteratura e della filosofia orientale ed era profondamente rispettato. I suoi scritti hanno arricchito i cuori dei giovani e nutrito il loro sviluppo.
Ora vorrei parlarvi un po’ degli scritti dell’autore giapponese Takizawa Bakin (1767-1848). Takizawa, tra l’altro, è noto per aver nutrito grande amore e affetto per l’area oggi identificata con il quartiere Arakawa di Tokyo.
Takizawa scrisse: «Avete dimenticato la missione di una forza che lotta per la giustizia, la missione di allearsi con il bene e lottare contro il male?» e ancora: «Il vero successo è ottenere la vittoria finale».
Indipendentemente da ciò che può succedere lungo il cammino, alla fine il bene deve trionfare. Da tempo immemorabile la gente desidera una società in cui prosperi il bene e prevalga la giustizia. E questo è esattamente ciò che noi cerchiamo di ottenere. Ecco perché personalità che hanno davvero a cuore il benessere delle persone, diventeranno alleati della Soka Gakkai. Essi elogeranno la Soka Gakkai per aver realizzato ciò a cui loro stessi hanno aspirato per lungo tempo.
In un passo di un altro romanzo di Takizawa si legge a questo proposito: «La natura essenziale del male è la mancanza di gratitudine». L’ingratitudine è un tratto comune alle persone prive di scrupoli e corrotte. Non dobbiamo permettere che simili individui ci ingannino o ci imbroglino. Grazie alla saggezza dobbiamo intuire la loro natura, denunciare i loro soprusi e sconfiggerli con la spada tagliente della fede.
In questo periodo sto conducendo un dialogo con l’ex presidente indonesiano Abdurrahman Wahid, che è anche uno dei principali studiosi musulmani del suo paese.
In merito a ciò, vorrei spendere oggi qualche parola su Raden Adjeng Kartini (1879-1904), famosa pioniera dei diritti delle donne in Indonesia, che all’epoca era una colonia olandese nelle Indie Orientali. Raden Kartini è anche rispettata e ammirata in qualità di antesignana dell’indipendenza indonesiana.
Quando aveva l’età di una delle nostre giovani studentesse rivelò a sua madre quanto desiderasse ottenere la propria indipendenza e preparare la strada ad altre donne. Sua madre rispose: «Ma tu sai molto bene che ogni inizio è difficile, che il destino di ogni innovatore è duro, che ti attendono incomprensioni, delusioni su delusioni, derisioni; te ne rendi conto?». La giovane Kartini ne era pienamente consapevole. Scrivendo a un’amica riguardo alla sfida che l’aspettava, affermò: «È strano, ma non mi sento a disagio o agitata; sono calma e piena di coraggio». Dimostrava la stessa forte convinzione che hanno le nostre donne Soka.
I membri delle Divisioni donne e giovani donne stanno promuovendo l’amicizia con grande gioia e aprendo con tenacia la strada alla vittoria, coraggiose di fronte a qualunque ostacolo. Gli uomini nella nostra organizzazione dovrebbero sinceramente rispettare e sostenere fino in fondo tutte le donne che si stanno impegnando così tanto per kosen-rufu. Quando tale spirito è vivo, può nascere una sincera unità. Questo spirito è un segno di carattere sincero e d’integrità. Uomini, conto su di voi!
Immaginando nel paese un movimento crescente a sostegno dei diritti fondamentali e delle libertà per il popolo, Raden Kartini scriveva: «Arriverà il tempo in cui le donne si alzeranno e faranno sentire la propria voce […] oh, è magnifico vivere proprio in quest’epoca di passaggio dal vecchio al nuovo!». Queste parole semplici e sincere sono fonte di grande ispirazione. Una vita dedicata alla lotta per la giustizia e il cambiamento sociale è incredibilmente felice e gratificante.
Le azioni che contano
Permettetemi di condividere altri passi di Raden Kartini. Ella sosteneva: «[Una donna], più di ogni altra cosa, può aiutare a imboccare la via verso la rigenerazione spirituale del mondo». Più le donne prendono la parola, più possono migliorare una società. Più le donne parlano con le persone che le circondano, più sono in grado di promuovere verità e giustizia. Il coraggio delle donne ha il potere di influenzare e modellare la società e di cambiare il corso della storia.
Raden Kartini dichiarò anche che non c’era niente di più sciocco che dare grande importanza a una nascita di alto rango, aggiungendo che i titoli nobiliari dicono poco del vero valore di una persona. Ciò che conta sono le nostre azioni, ciò che abbiamo compiuto per aiutare gli altri o per contribuire alla società.
Descriveva l’amica ideale che avrebbe voluto incontrare: «Ho tanto desiderato fare la conoscenza di una “ragazza moderna”, quel tipo di ragazza orgogliosa e indipendente che ha tutta la mia simpatia! Colei che, felice e autonoma, percorre con leggerezza e attenzione il suo sentiero nella vita, piena di entusiasmo e di caldi sentimenti; che lavora non solo per il proprio benessere e felicità, ma per il bene più grande che abbraccia l’umanità intera». Le grandi menti e i leader afferrano l’essenza delle cose ed esprimono i loro pensieri e le loro aspirazioni attraverso parole che rimangono nel futuro per ispirare altre persone. Questa amica ideale delineata dalla Kartini descrive perfettamente tutte voi, membri della Divisione giovani studentesse. Queste parole possono essere lette come un elogio per voi.
In questi giorni della vostra giovinezza, quando tutti i sentieri della vita sono aperti di fronte a voi, avete liberamente scelto di impegnarvi per kosen-rufu: partecipate alle attività della Gakkai e vi attivate per condividere gli insegnamenti del Daishonin con gli altri, consapevoli di poter incontrare a volte critiche e insulti. La vostra devozione è notevole. È davvero meraviglioso. Raden Kartini scrisse: «Ardo di entusiasmo per la nuova epoca che è giunta». Io elogio sinceramente gli sforzi di tutte voi, membri della Divisione giovani studentesse, che vi state impegnando nella creazione di una società nuova, più giusta. Il cuore della Kartini ardeva di speranza infinita. Ella dichiarò: «Dalla notte più profonda è nato il mattino più meraviglioso […] L’esistenza umana è un reale riflesso della vita della natura». Le vite delle donne Soka, dedicate alla Legge mistica, risplendono simili a soli di felicità. Alla fine potrete superare ogni avversità ed entrare in una nuova alba di speranza, e realizzare un futuro di trionfo e successo.
Una delle forme teatrali che in Giappone vanta un’orgogliosa tradizione è il teatro No, perfezionato molti secoli fa da Zeami Motokiyo (1363-1443), un genio artistico. Il consiglio di Zeami di “non dimenticare mai la mente di un principiante” è molto famoso in Giappone. Lo storico inglese Arnold J. Toynbee (1889-1975) mi disse che il teatro No è una delle forme della cultura giapponese che lo impressionarono maggiormente nella sua prima visita in Giappone.
Zeami si ritrovò in una difficile situazione con le autorità del suo tempo, ma superò tale difficoltà usandola come stimolo per scrivere molti saggi importantissimi sull’estetica del teatro No, per il bene delle generazioni future. In uno dei suoi scritti, Kakyo (Lo specchio del fiore), scrive: «Per prima cosa abbi una profonda fede in quello che il tuo maestro ti dice e serba le sue parole nel cuore». Sembra un’affermazione piuttosto semplice, ma in realtà qui Zeami elabora un concetto estremamente importante. Nel cuore del teatro No, che ha una storia di più di sei secoli, c’è un flusso incessante di indicazioni che il maestro consegna al discepolo.
Comunicare i princìpi buddisti
Nel giugno del 1989, vent’anni fa, ho visitato l’Istituto di Francia a Parigi dove ho tenuto un discorso dal titolo Arte e spiritualità in Oriente e in Occidente. Grazie a una stimata tradizione che vanta più di trecentosettant’anni, questo rinomato istituto è una delle principali istituzioni accademiche nel mondo. L’auditorium quel giorno era affollato di uomini e donne che ascoltarono con attenzione le mie parole. Erano presenti anche mia moglie e il dottor Eiichi Yamazaki (1923-2000), al tempo presidente della SGI europea. Yamazaki indossava con orgoglio un abito da cerimonia con uno dei suoi papillon. Fu così felice di vedermi parlare di fronte a un’assemblea di importanti pensatori europei che raccontò a tutti di quest’evento.
Nel mio intervento ho parlato del sentiero della rivoluzione spirituale, concentrandomi sui princìpi buddisti dell’origine dipendente e della non-sostanzialità, come anche sul dinamismo della vita, esposto nel Sutra del Loto. L’interprete fece un lavoro magnifico nel tradurre in francese la difficile terminologia buddista e nel comunicare le mie idee al pubblico. Una scultura del grande autore francese Jean de La Fontaine (1621-95) mi fissava dall’alto di una delle pareti decorate mentre tenevo il mio discorso. Membro dell’Istituto di Francia, La Fontaine scrisse una favola dal titolo Il vecchio e i suoi figli, che inizia con la frase: «Se siamo soli, anche tutto il nostro potere diventa poca cosa», e poi descrive la storia di un padre anziano che insegna ai suoi figli quanto sia preziosa l’unità. L’unità è la forza decisiva per la vittoria. Questa è una verità umana universale.
Sempre nel mese di giugno – ma del 1994, quindici anni fa – ho ricevuto un dottorato onorario dalla rinomata università di Glasgow, in Scozia. Fu una cerimonia molto solenne, e non dimenticherò mai il momento in cui J. Forbes Munro, allora cancelliere del Senato dell’università, lesse ad alta voce la mia poesia La cascata: Come la cascata, impetuoso, / come la cascata, infaticabile, / come la cascata, intrepido, / come la cascata, allegro, / come la cascata, orgoglioso / un uomo dovrebbe avere il portamento di un re.
Con il portamento regale, descritto in questa poesia, vi auguro di poter essere il tipo di persona che gli altri lodano perché fa la differenza, ad esempio, perché la vostra presenza li ha aiutati a indirizzare le loro vite in una direzione positiva, o è stata vitale nel successo di un’attività, o fondamentale nel costruire un’organizzazione più solida.
Lo storico scozzese Thomas Carlyle (1795-1881) una volta incitò gli studenti: «Credetemi, voi che siete giovani, la vostra è la stagione dorata della vita». Disse anche: «Nel complesso, vorrei augurarvi di resistere nel vostro lavoro, qualunque esso sia, e di non temerlo, di non soccombere ai dolori o alle contraddizioni, ma di proseguire verso l’obiettivo». Miei giovani amici della Divisione studenti, vi prego di ornare questa stagione dorata della vita con la vittoria nei vostri studi, nella ricerca di un lavoro, e nell’impegno per kosen-rufu! Toda diceva: «Incoraggiate le persone. Per farlo, dovrete lavorare sodo in prima persona. Dovrete diventare un ottimo esempio. È l’unico modo». Non fate fare agli altri il lavoro più difficile. Alzatevi e prendete l’iniziativa per primi. Più vi impegnerete in prima persona, più contribuirete alla crescita di quelli più giovani. La Gakkai deve sempre incoraggiare individui capaci, e vincere insieme a loro.
Se siete troppo preoccupati delle apparenze, non potete dare tutto di voi. Continuate a progredire con audacia! Vincete con coraggio!
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Da spettatrice a protagonista
Con gioia ed emozione, insieme agli amici provenienti da tutta Italia, mi preparo a incontrare il nostro maestro. Siamo al Centro internazionale dell’amicizia, nello scenario che tante volte ho visto nei filmati delle riunioni. Passare da spettatrice a protagonista mi fa un curioso effetto, un pizzico di vanità emerge: chissà se il gruppo di noi italiani verrà filmato…
Quando veniamo chiamati per essere presentati, scattiamo in piedi sbracciandoci per salutare sensei, il quale guarda verso di noi facendo gesti che esprimono un affettuoso incoraggiamento. Sono pochi attimi in cui cerco di concentrare tutto, compreso il cuore dei cari amici con i quali condivido la pratica in Umbria. Ci sediamo felici. Mentre nell’auricolare scorre la traduzione delle parole del maestro, sono catturata dal suo modo di muoversi, dal suo viso che mi resta impresso nella mente.
Mi sento serena, completamente a mio agio, finalmente posso testimoniare al maestro, con la mia presenza, che “io ci sono” al suo fianco a lottare per un mondo diverso.
Rosella del Rio
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Per ricambiare la fiducia
Uno sguardo! Con un solo sguardo ho percepito il cuore del presidente Ikeda. Ma procediamo con ordine. La sua vicinanza, in Giappone, si sente ovunque perché ogni Centro culturale, ogni oggetto è espressione della sua forza vitale e delle sue azioni costanti, finalizzate alla realizzazione di kosen-rufu, a sostenere e a incoraggiare i membri. Le loro attività mi hanno rivelato quanto e come sensei si impegni in ogni istante per fare in modo che anche un singolo oggetto, una sola frase, trasmettano le qualità del Buddismo, l’importanza della relazione tra maestro e discepolo e di come essa possa fiorire in tutta la sua forza e bellezza interiore. Ora l’incontro: breve, ma così intenso e profondo da rimanere scolpito in me per sempre. Lo scambio di sguardi e il suo calore mi hanno toccato, la compassione del suo viso mi ha incoraggiato: ho deciso di non lesinare la mia vita per sostenere i membri. So che posso fare la mia rivoluzione umana, sensei ha fiducia in questo. E questa fiducia ho promesso che la ripagherò. Per sempre.
Emanuele Zimmardi
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Ricercare la vera strada
All’arrivo ci accolgono alcuni responsabili della SGI con il messaggio di Daisaku e Kaneko Ikeda per i partecipanti: «Il solo fatto di essere venuti fin qua per kosen-rufu, senza preoccuparvi dello sforzo che ciò comportava, è l’essenza del ricercare la vera strada nel Buddismo. È esattamente come troviamo scritto nel Gosho: “Le grandi strade che queste persone hanno percorso sono indicative della loro devozione”, i benefici saranno grandissimi». Abbiamo una sensazione costante: essere accompagnati durante il nostro soggiorno dal presidente Ikeda e dalla signora Kaneko attraverso i continui messaggi, i regali, la massima disponibilità di tutti nel rispondere alle nostre domande.
Più forte di ogni altra sensazione è l’esempio del presidente Ikeda: coerenza dall’inizio alla fine, forza, saggezza, essere “felice e a proprio agio”, questo è ciò che percepisco nel momento in cui lo incontro alla riunione generale. Tutti sono lì per ascoltarlo, ma la sua attenzione è rivolta ai partecipanti in sala, al loro valore presente e futuro, praticanti e non. Riverire le persone come se fossero dei Budda: questo è l’insegnamento buddista che vediamo messo in pratica.
Non devo preoccuparmi, solo sforzarmi al massimo, ogni giorno in ogni cosa, con il desiderio di dare quel tipo di esempio, di creare un ambiente in cui sia normale rivolgersi agli altri con lo stesso rispetto e con la stessa gratitudine. Farò così, per rendere la terra in cui vivo un luogo dove si propaga la Legge con passione, dedizione e gioia.
Stefania Murgia