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Una voce che rincuora - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:22

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Una voce che rincuora

«Parla con una voce alta come un bastione», scrisse il commediografo greco Aristofane. La voce ha una forza inimmaginabile ed è fondamentale per il ruolo di responsabili. Una voce incoraggiante può ispirare molte persone a superare difficoltà e problemi, aprendo così la strada allo sviluppo

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«Parla con una voce alta come un bastione», scrisse il commediografo greco Aristofane. La voce ha una forza inimmaginabile ed è fondamentale per il ruolo di responsabili. Una voce incoraggiante può ispirare molte persone a superare difficoltà e problemi, aprendo così la strada allo sviluppo

Vorrei esprimere dal profondo a tutti voi, i nostri importanti e indispensabili responsabili di prefettura, gratitudine e apprezzamento per l’impegno ardente e infaticabile che costantemente, giorno dopo giorno, profondete nell’aprire coraggiosamente il sentiero di kosen-rufu.
Nichiren Daishonin scrive: «Coloro che si definiscono miei discepoli e praticano il Sutra del Loto devono tutti praticare come me. Se lo faranno, Shakyamuni, Molti Tesori e tutte le emanazioni di Shakyamuni nelle dieci direzioni, come pure le dieci fanciulle demoni, li proteggeranno» (Istituire i quattro Bodhisattva come oggetto di culto, RSND, 1, 869).
Come mai siamo riusciti a realizzare un simile straordinario sviluppo del nostro movimento in Giappone e nel mondo, guadagnandoci, per il nostro impegno, vastissimo apprezzamento e ammirazione da parte di figure di primo piano nella società? Perché i nostri nobili membri ogni giorno avanzano costantemente in rigoroso accordo con gli insegnamenti del Daishonin, dedicando la propria vita con lo stesso spirito del Budda.
La Soka Gakkai ha vinto! Tutti i nostri preziosi membri hanno vinto! Uniti dal legame di maestro e discepolo, abbiamo ottenuto una clamorosa vittoria nel continuo sviluppo di kosen-rufu. Quanto sarebbe felice il Daishonin per questo!
Il 6 giugno ricorreva il centoquarantesimo anniversario della nascita di Tsunesaburo Makiguchi, fondatore e primo presidente della Soka Gakkai, che dette la sua vita per il proprio credo. Quest’anno, il 3 maggio, abbiamo celebrato anche il sessantesimo anniversario della nomina di Josei Toda, grande guida nella propagazione della Legge, a secondo presidente della Soka Gakkai.
Sono profondamente grato a tutti i nostri membri per i loro sforzi instancabili.

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Un passo del trattato La scelta del tempo del Daishonin afferma: «Chi abbraccia il Sutra del Loto esattamente come il sutra insegna, deve essere superiore al re Brahma e più rispettabile del signore Shakra. Con l’aiuto degli asura puoi sollevare e trasportare persino il monte Sumeru. Se i draghi sono al tuo servizio puoi prosciugare il grande mare fino all’ultima goccia» (RSND, 1, 524).
Nonostante siano stati bersagliati continuamente da critiche e insulti, i primi tre presidenti della Soka Gakkai sono riusciti a sopraffare i tre potenti nemici e ad aprire la strada a uno sviluppo significativo di kosen-rufu perché hanno fatto proprio lo spirito del Daishonin e «abbracciano il Sutra del Loto esattamente come il sutra insegna» (cfr. RSND, 1, 524). Coloro che praticano in accordo con gli insegnamenti del Budda sono davvero «superiori al re Brahma e più rispettabili del signore Shakra» (RSND, 1, 524). [Tre potenti nemici: tre tipi di persone arroganti che perseguitano coloro che propagano il Sutra del Loto nell’epoca malvagia dopo la morte del Budda Shakyamuni, descritta nella sezione conclusiva in versi del capitolo “Esortazione alla devozione” del Sutra del Loto. Il Gran Maestro cinese Miao-lo (711-782) li riassume come laici arroganti, preti arroganti e falsi saggi arroganti, n.d.r.].
Spero che ognuno di voi, come responsabile del nostro movimento, confermi la sua nobile missione di Bodhisattva della Terra, rimanga costantemente aderente allo spirito originale della Soka Gakkai e prenda l’iniziativa di parlare agli altri del Buddismo del Daishonin.
Il celebre violinista Yehudi Menuhin (1916-99), con il quale ho condiviso una indimenticabile amicizia, sottolineava l’importanza di essere di esempio agli altri. Diceva: «Solo il nobile esempio, e non un editto, può guidare e migliorare il genere umano».

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L’area su cui è attualmente in costruzione il nostro nuovo Centro culturale Soka, nei pressi della sede centrale della Soka Gakkai a Shinanomachi, ha uno stretto legame con il primo ministro giapponese Tsuyoshi Inukai (1855-1932), che vi aveva stabilito la sua residenza. Inukai era amico di Makiguchi e anche membro del Soka Kyoikugaku Shienkai, il gruppo di supporto fondato per promuovere i princìpi dell’educazione per la creazione di valore formulati da Makiguchi.
Noto come straordinario oratore, Inukai dichiarò: «Se hai uno spirito appassionato, riuscirai a commuovere i tuoi ascoltatori, anche se le tue parole peccano di eloquenza».
È essenziale che, come responsabili del nostro movimento per kosen-rufu, trabocchiate dello spirito della Gakkai e di shakubuku, lo spirito di condivisione degli insegnamenti del Daishonin, e che parliate agli altri con sincerità e fiducia, basandovi sulla preghiera e su un sincero desiderio per la loro felicità. Il vostro ruolo è quello di ispirare chiunque ad avanzare con gioia e allegria, con una convinzione e fiducia totali.
Il commediografo greco Aristofane (c/a 450 a.C. – c/a 388 a.C.) scrisse: «Parla con una voce alta come un bastione». La voce ha un potere incredibile. Il potere della voce è fondamentale per il vostro impegno di responsabili. Vi prego di incoraggiare e di ispirare gli altri con voci vibranti, aprendo così la strada allo sviluppo di cittadelle piene di persone capaci, fortuna e vittoria.

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Con mio grande piacere, l’Università Soka d’America (SUA) celebra quest’anno il suo decimo anniversario. Negli Stati Uniti un numero crescente di studiosi e pensatori osserva con grande interesse lo sviluppo dell’educazione Soka.
Parlando delle proprie speranze per i giovani la nota educatrice afroamericana Mary McLeod Bethune (1875-1955) disse: «Il mondo intorno a noi appartiene davvero ai giovani, perché saranno i giovani che ne assumeranno la futura gestione. I nostri figli non devono perdere l’ardente desiderio di costruire un mondo migliore. Non devono scoraggiarsi nell’aspirare alla grandezza, perché saranno loro i leader di domani».
La Divisione giovani in Giappone ha avuto un nuovo inizio, pieno di determinazione e speranza. Niente mi rende più felice. Mi rivolgo a voi, responsabili delle Divisioni uomini e donne, perché offriate ai giovani un energico supporto, li incoraggiate e li sosteniate.
Gao Zhanxiang, presidente della Società cinese per la promozione culturale (SCPC), con il quale ho pubblicato un dialogo, ha dichiarato: «I giovani sono simili a gemme grezze. Devono essere lucidate con vera cura e sincerità».

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Vorrei ringraziare tutti i responsabili del Tohoku presenti oggi. Esprimendo la grande fiducia che è stata riposta nella nostra rete Soka umanistica e positiva, molte persone hanno formulato la speranza che i nostri membri nel Tohoku fungeranno da forza motrice per il recupero emotivo e psicologico della popolazione in tutta la regione, che si sta impegnando per ricostruire la propria vita e la propria comunità dopo il terremoto e lo tsunami dell’11 marzo.
Il poeta giapponese Takuboku Ishikawa (1886-1912), nativo del Tohoku, scrisse che un vero amico ha un valore incalcolabile, superiore a tutte le ricchezze del mondo. Non vi è gioia più grande che allargare la nostra cerchia di amicizie sincere. La nostra rete Soka di amici abbraccia ormai il mondo intero.
Il primo giugno mi è stata conferita dal Ministero della cultura e dell’eredità nazionale della Polonia la Medaglia d’Oro Gloria Artis per meriti culturali (vedi riquadro nella pagina precedente, n.d.r.). Anche in Polonia i nostri membri si stanno impegnando per contribuire nelle proprie comunità in qualità di buoni cittadini. Vorrei offrire ai responsabili della Divisione giovani queste parole dell’ex presidente polacco Lech Walesa, con il quale ho avuto un incontro significativo alcuni anni fa, precisamente nel dicembre del 1994, a Tokyo. Egli disse: «Non vi è niente di meglio delle persone che parlano tra loro come esseri umani». E anche: «Per me vittoria significa riuscire ad avere molti amici, persone che si comprendono vicendevolmente».
Infine, permettetemi di condividere con voi alcune parole di Toda: «Il Gohonzon esiste perché noi possiamo realizzare kosen-rufu. Qualunque desiderio prezioso in sintonia con l’obiettivo di kosen-rufu alla fine verrà realizzato attraverso la fede nel Gohonzon [la Legge di Nam-myoho-renge-kyo]». Profondamente convinti di questo, recitiamo Daimoku e agiamo insieme per allargare il nostro movimento per kosen-rufu.

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Dalla Polonia, la medaglia Gloria Artis a Ikeda
Il Ministero della Cultura e del Patrimonio nazionale della Polonia conferisce la medaglia d’oro per meriti culturali

Daisaku Ikeda, in veste di fondatore del Museo Fuji e dell’Associazione concertistica Min-On, riceve dal Ministero della Cultura e del Patrimonio nazionale della Polonia la medaglia d’oro “Gloria Artis”. Il riconoscimento va ai suoi continui contributi nelle attività di scambio culturale e artistico tra il Giappone e la Polonia. La cerimonia si è tenuta presso l’Ambasciata polacca a Tokyo il primo giugno scorso. Il premio è stato consegnato dal ministro Bogdan Zdrojewski al direttore del Museo Fuji Kenji Harashima per il presidente Ikeda.
Nel 2010, in collaborazione con il Centro Storico di Varsavia e il Castello Reale Wawel, il museo ha realizzato in Giappone una mostra itinerante sui tesori della Polonia. Mentre la Min-On ha sponsorizzato i concerti di rinomati artisti e musicisti polacchi, come la Silesian Philarmonic Orchestra e il gruppo folkloristico statale Mazowsze.
Il ponte culturale realizzato fra queste due terre è il frutto di un grande impegno da parte del presidente Ikeda, e il ministro Zdrojewski nel suo discorso non ha mancato di sottolineare il profondo apprezzamento che la nazione polacca nutre nei suoi confronti.

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Daisaku Ikeda / Vivere il gosho ogni giorno

Daisaku Ikeda pubblica sul Seikyo Shimbun brevi incoraggiamenti ispirati alle parole del Gosho

Quando si cambia, cambia anche il nostro ambiente

«Quando il Bodhisattva Mai Sprezzante si inchina rispettosamente alle quattro categorie di credenti, la natura di Budda innata nelle quattro categorie di credenti prepotentemente arroganti si sta inchinando rispettosamente al Bodhisattva Mai Sprezzante. È come il caso in cui ci si inchini rispettosamente davanti a uno specchio: l’immagine nello specchio allo stesso modo si inchina rispettosamente davanti a noi»
(Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 120, 53)

Nessuno è più forte di una persona che continua a recitare Nam-myoho-renge-kyo con perseveranza: questa è la vera essenza degli insegnamenti di Nichiren Daishonin. Non c’è niente di più nobile, o che ci rende più forti, del pregare per la felicità degli altri. La nostra capacità di pregare per la felicità altrui è il riflesso della nostra condizione vitale di Buddità. Quando noi cambiamo, anche coloro che fanno parte del nostro ambiente cambiano. I dialoghi nei quali condividiamo il Buddismo del Daishonin sono interazioni infinitamente profonde che richiamano la forza della natura buddica nella nostra vita e in quella altrui.

Con rispetto e gentilezza

«Trattare i propri amici con cortesia significa che, anche se li incontri dieci o venti volte in un giorno, li saluti sempre con gentilezza come se avessero percorso mille o duemila miglia per venirti a trovare, senza dimostrare mai indifferenza»
(Le quattro virtù e i quattro debiti di gratitudine, WND, 2, 636).

È il momento di creare nuove amicizie e approfondire quelle già esistenti. Quando accogliamo gli amici o andiamo a trovarli, cerchiamo di fare in modo che questi incontri siano pieni di rispetto e di gentilezza. Questo è lo spirito che dovremmo avere come praticanti del Buddismo del Daishonin. La cortesia è segno di cultura. L’arroganza è la via dell’oppressione, la sincerità è la via del rispetto. Continuiamo ad avanzare e vincere basandoci sull’umanesimo.

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