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Una vita in pericolo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:42

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Una vita in pericolo

Shijo Kingo sta affrontando una situazione drammatica e rischia di perdere non solo il suo feudo, ma anche la vita. Nichiren conosce bene i punti deboli del suo discepolo e sa che possono essergli fatali, perciò lo incoraggia ad avere una fede salda e un comportamento giudizioso

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Shijo Kingo sta affrontando una situazione drammatica e rischia di perdere non solo il suo feudo, ma anche la vita. Nichiren conosce bene i punti deboli del suo discepolo e sa che possono essergli fatali, perciò lo incoraggia ad avere una fede salda e un comportamento giudizioso

1277. Più buia è la notte

In seguito al mancato trasferimento di Shijo Kingo nel feudo di Echigo, l’ostilità degli altri vassalli si fa ancora più intensa. Nichiren gli invia allora un Omamori Gohonzon insieme a una lettera di incoraggiamento: «Ero in pensiero non avendo tue notizie da molto tempo e sono stato veramente felice di ricevere il messaggero che hai inviato con vari doni. Ti concederò un Omamori Gohonzon. […] Tu devi capire bene la situazione e agire con prudenza. Tu, tuo padre e la tua famiglia avete un grande debito di riconoscenza verso il vostro signore. Inoltre, quando Nichiren è stato esiliato ed era odiato da tutta la nazione giapponese, egli si è mostrato clemente nei tuoi confronti non prendendo alcun provvedimento contro i tuoi. Molti miei discepoli ebbero i beni confiscati dal governo, o furono licenziati e scacciati dalle terre dei loro signori. Anche se non ti concedesse più alcun favore, non devi serbargli rancore. Non devi biasimarlo solo perché a te non piacciono le tue nuove terre. L’uomo saggio non si lascia sviare dagli otto venti: prosperità, declino, onore, disonore, lode, biasimo, sofferenza e piacere. Non si esalterà nella prosperità né si lamenterà nel declino. Il cielo sicuramente proteggerà chi non si piega di fronte agli otto venti, ma se tu nutri un irragionevole rancore per il tuo signore, per quanto possa pregarlo, il cielo non ti proteggerà» (Gli otto venti, SND, 4, 165-166). Il Daishonin qui mette a fuoco l’elemento centrale per risolvere il problema del suo discepolo: trasformare il rancore in gratitudine. Nichiren esorta Shijo Kingo a trasformare i suoi sentimenti a prescindere dalle circostanze, diversamente non godrà di alcuna protezione. Il messaggio, ancora una volta, è quello di rivolgere la propria attenzione a ciò che accade all’interno di se stessi e a trasformare quegli aspetti che costituiscono la vera causa delle sofferenze che si stanno vivendo. Questo è il consiglio del suo maestro ed è necessario che entrambi preghino con lo stesso intento. Infatti «se le preghiere del seguace e del maestro non si accordano, saranno inutili come voler accendere un fuoco sull’acqua» (ibidem, 167). Infine Nichiren consiglia a Kingo di non cercare una soluzione a livello legale, ma di concentrarsi sul dominio di sé: «Per quanto riguarda il tuo problema, ti consiglio di non ricorrere al tribunale. Non serbare rancore al tuo signore e non lasciare le tue attuali terre. Rimani a Kamakura e frequenta il tuo signore meno assiduamente di prima; servilo solo di tanto in tanto. Allora realizzerai i tuoi desideri. Rimani calmo, non ti far trasportare dai tuoi desideri, dalla preoccupazione per il tuo rango e dal tuo temperamento» (ibidem, 169).
La soluzione indicata dal Daishonin, cioè di vincere su se stessi attraverso la fede, senza cercare strade diverse, viene ribadita con sempre maggiore energia perché la situazione di Kingo si aggrava sempre più. Il 9 giugno del 1277 si era infatti tenuto un dibattito religioso nei pressi di Kamakura, nel corso del quale Sammi-bo, discepolo di Nichiren, aveva sconfitto il prete Ryuzo-bo, protetto di Ryokan. Shijo Kingo aveva assistito al dibattito e due settimane dopo il signore di Ema gli aveva inviato una lettera nella quale lo accusava di aver interrotto violentemente il dibattito e gli ordinava di sottoscrivere un giuramento in cui abiurava la fede nel Sutra del Loto. Diversamente gli avrebbe confiscato il feudo. Shijo Kingo invia allora un resoconto dell’accaduto e la lettera di Ema a Nichiren, affermando che non avrebbe mai abbandonato la fede, nonostante l’eventuale perdita del feudo. Il Daishonin gli fa pervenire allora una petizione da copiare in bella calligrafia e consegnare a Ema in caso di necessità. In questa petizione vengono raccontati i fatti così come sono accaduti e si chiede un confronto diretto con gli accusatori di Shijo Kingo. Insieme alla petizione, che non è stata in seguito utilizzata, Nichiren invia anche ulteriori consigli: «Leggendo la lettera ufficiale del tuo signore [nella quale egli ti ordina di giurare per iscritto di rinunciare alla tua fede nel Sutra del Loto], e la tua promessa che non avresti mai sottoscritto un tale giuramento, ho sentito che la fermezza della tua decisione è rara quanto riuscire a veder fiorire l’udumbara e ammirevole come la fragranza del rosso bocciolo del sandalo. […] Tuttavia, durante le ripetute persecuzioni e le due sentenze di esilio, tu hai dimostrato una fermezza incrollabile. Questo senz’altro è ammirevole, ma adesso, non ubbidendo all’ordine del tuo signore, tu hai giurato di mantenere la tua fede nel Sutra del Loto anche a costo di perdere i tuoi due feudi. Non trovo parole sufficienti per lodarti. […] Tu non hai né figli né fratelli su cui contare. Tutto quello che hai sono i tuoi feudi. La vita è come un sogno, nessuno può sapere se sopravviverà fino a domani. Anche se tu dovessi diventare il più misero dei mendicanti, non disonorare il Sutra del Loto. La vita è breve in ogni caso, perciò non lamentarti per la tua sorte. Come tu stesso scrivi nella tua lettera, devi agire e parlare senza il minimo accenno di servilismo. Il servilismo e l’adulazione servirebbero soltanto a danneggiarti ulteriormente. […] Ho scritto una petizione in tua difesa. […] Se farai come ti dico, il tuo problema si risolverà. Non devi avere troppa fretta, al contrario, stabilisci forti legami con i tuoi compagni credenti. Quanto agli altri, lasciali protestare contro di te finché vogliono. […] Se non sei stato ancora scacciato, ci sono nove probabilità su dieci che i samurai tuoi nemici attentino alla tua vita. Non morire in modo disonorevole, per nessuna ragione» (Ammonimento contro l’attaccamento al proprio feudo, SND, 6, 169-174). La conclusione di questa lettera ci mostra quanto sia drammatica la situazione di Shijo Kingo e con quale fermezza e coraggio egli la stia affrontando. Dopo averlo lodato, Nichiren lo invita a stabilire forti legami con gli altri credenti, ad adottare delle precauzioni difensive ma a confermare l’atteggiamento di offrire la vita per il Sutra del Loto, con la convinzione che comunque “il problema si risolverà”. In ogni caso ciò che preme al Daishonin è che Shijo Kingo affronti anche la possibilità di morire così come lo stesso Nichiren ha fatto a Tatsunokuchi. Il Daishonin, infatti, non era in balìa degli avvenimenti esterni o della paura, né manifestava odio o risentimento contro i suoi nemici. Inoltre, conoscendo i punti deboli del carattere di Shijo Kingo, li sottolinea perché, in quelle circostanze, possono essergli fatali: «Per il momento sii estremamente cauto e non sottoscrivere un giuramento, di qualsiasi cosa si tratti. Un fuoco, per quanto divampi furioso, dopo qualche tempo si spegne. L’acqua, per quanto scorra lenta, non si arresta facilmente. Dato che tu hai un comportamento irruente, sei come il fuoco e certamente sarai ingannato dagli altri. […] Il Buddismo è ragione e la ragione vincerà sul tuo signore. Per quanto possa amare tua moglie e non voglia separarti da lei, quando morirai questo desiderio sarà vano. Per quanto sia attaccato al tuo feudo, alla tua morte esso passerà comunque nelle mani di altri. Per tutti questi anni hai conosciuto la prosperità, ma non devi preoccuparti di queste cose. Come ti ho ripetuto più volte, devi essere centomila volte più prudente di prima. Sin dalla fanciullezza, io non ho mai pregato per cose di questa vita terrena, ma ho soltanto desiderato diventare un Budda. Tuttavia, di recente ho pregato incessantemente il Sutra del Loto, il Budda Shakyamuni e il dio del sole per il tuo bene, perché credo che tu sia la persona che può ereditare lo spirito del Sutra del Loto. Sii estremamente cauto a non entrare in conflitto con gli altri e non incontrare nessuno se non nella tua casa. […] Anche se le persone che stanno dalla tua parte commettono qualche errore, fingi di non vedere e non udire» (La grande guida del mondo, SND, 5, 121-123). Insieme ai consigli puntuali e concreti per agire in modo saggio e non impulsivo, Shijo Kingo riceve anche lettere in cui si tratta esclusivamente della forza della fede: «Il mezzo meraviglioso per porre veramente fine agli ostacoli fisici e spirituali di tutti gli esseri viventi non è altro che Nam-myoho-renge-kyo» (Il mezzo meraviglioso per superare gli ostacoli, SND, 9, 119).
Comunque, grazie alla condotta prudente, a una straordinaria fermezza e determinazione e soprattutto al potere della sua fede, Kingo riesce a rimanere al servizio di Ema senza abbandonare il Sutra del Loto. Trascorsa l’estate arriva poi l’occasione per dare dimostrazione al suo signore della propria fedeltà e devozione. La popolazione di Kamakura è infatti colpita da una violenta epidemia e anche il signore di Ema si ammala. Nel momento più critico si rivolge a Shijo Kingo che lo cura, come riferisce lo stesso Daishonin: «Sono molto addolorato per la malattia del tuo signore. Sebbene egli non abbia fede nel Sutra del Loto, tu sei un membro del suo clan ed è grazie alla sua considerazione che sei in grado di fare offerte al sutra. Perciò tutti i tuoi doni sono in effetti preghiere per la guarigione del tuo signore» (I tre tipi di tesori, SND, 4, 171). Nichiren coglie ancora una volta l’occasione per rimarcare il debito di gratitudine che lega il discepolo al signore di Ema e per ribadire la circolarità delle offerte: sostenendo la vita di Nichiren attraverso Shijo Kingo, ora il signore di Ema beneficia delle preghiere per la sua guarigione. Inoltre la situazione di Shijo Kingo è ancora molto critica: «Per come stanno le cose adesso ho la sensazione che tu sia in pericolo. Sicuramente i tuoi nemici cercheranno di attentare alla tua vita. […] Il tuo volto porta i segni di un temperamento focoso. Ma sappi che gli dèi non proteggono una persona irascibile, anche se la ritengono importante. Se dovessi essere ucciso, tu potresti ottenere la Buddità dopo la morte, i tuoi nemici si rallegrerebbero, ma a noi ne verrebbe soltanto dolore. Sarebbe veramente deplorevole! Mentre i tuoi nemici si affannano a complottare, il tuo signore ha molta più fiducia in te di quanta ne avesse prima. Per questo, benché apparentemente si siano calmati, senza dubbio dentro di loro stanno ribollendo d’odio. Quindi comportati sempre con discrezione, sii più rispettoso di prima verso gli altri membri del clan. […] Sii anche estremamente prudente quando sei a casa o nei dintorni, nel caso che qualcuno si nasconda fra le doppie porte, nel santuario di famiglia, sotto il pavimento o nello spazio sopra il soffitto. Stavolta i tuoi nemici saranno più astuti che nel passato» (ibidem, 173-175). Oltre a questi meticolosi inviti alla prudenza, Nichiren consiglia più volte Shijo Kingo di stringere rapporti amichevoli con i suoi quattro fratelli minori. Dal testo appare chiaro che questo consiglio è particolarmente difficile da mettere in pratica per Kingo, che ha evidentemente problemi nei confronti dei fratelli. Nichiren lo ammonisce: «Per quanto possa non piacerti, devi stringere rapporti amichevoli con loro. […] Per te è ancora più indispensabile dominare le emozioni e allearti con quei quattro uomini. […] Abbi rispetto per chi crede in Nichiren e nel Sutra del Loto, qualunque cosa abbia fatto in passato. […] Mantieni sempre rapporti amichevoli con loro. Tu però hai un carattere focoso, potresti non accettare il mio consiglio. In tal caso, il potere delle preghiere di Nichiren non basterà a salvarti» (ibidem, 175-177). Qui il Daishonin, dopo aver sollecitato Shijo Kingo a trasformare i suoi sentimenti nei confronti del signore di Ema, lo esorta a comprendere che non può nutrire sentimenti negativi nei confronti dei fratelli, che oltretutto sono credenti. Nichiren mette in luce gli aspetti critici presenti nel cuore di Shijo Kingo sui quali è necessario intervenire per poter vincere. E questa lettera si sviluppa proprio sul tema del rispetto per gli altri: «Vivi in modo che tutte le persone di Kamakura lodino Shijo Kingo per la devozione al suo signore, al Buddismo e per la bontà d’animo verso gli altri. Più preziosi dei tesori di un forziere sono i tesori del corpo, e prima dei tesori del corpo vengono quelli del cuore. Dal momento in cui leggerai questa lettera sforzati di accumulare i tesori del cuore. […] La ponderatezza fa parte del Buddismo. La chiave di tutti gli insegnamenti di Shakyamuni è il Sutra del Loto e la chiave della pratica del Sutra del Loto è esposta nel capitolo Fukyo. Cosa significa il profondo rispetto del bodhisattva Fukyo per la gente? Il vero significato dell’apparizione del Budda Shakyamuni in questo mondo sta nel suo comportamento da essere umano. Come è profondo ciò. Il saggio si può definire umano, ma gli sconsiderati non sono nient’altro che animali» (ibidem, 177-179). Deve essere stato veramente difficile per Shijo Kingo, che vive costantemente circondato da nemici, ascoltare parole che lo invitano ad accumulare i tesori del cuore, a rispettare ogni essere umano e i ripetuti inviti a non nutrire rancore. E Nichiren dimostra di avere davvero molta fiducia nel suo discepolo e lo esorta ad affrontare un cambiamento interiore radicale, ma indispensabile, proprio per riuscire a trasformare una situazione così drammatica.

(continua)

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I Gosho:

  • Lettera di petizione di Yorimoto (SND, 6, 139-166)
    Il venticinquesimo giorno del sesto mese del terzo anno di Kenji (1277), segno ciclico hinoto-ushi
  • Ammonimento contro l’attaccamento al proprio feudo (SND, 6, 169-174)
    Il settimo mese del terzo anno di Kenji (1277), segno ciclico hinoto-ushi
  • I tre tipi di tesori (SND, 4, 171-179)
    L’undicesimo giorno del nono mese del terzo anno di Kenji (1277), segno ciclico hinoto-ushi
  • Gli otto venti (SND, 4, 165-169)
    Il terzo anno di Kenji (1277), segno ciclico hinoto-ushi
  • La grande guida del mondo (SND, 5, 113-123)
    Il terzo anno di Kenji (1277), segno ciclico hinoto-ushi
  • Il mezzo meraviglioso per superare gli ostacoli (SND, 9, 119)
    Il terzo anno di Kenji (1277), segno ciclico hinoto-ushi

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