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Una vita dedicata al grande voto di kosen-rufu - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 09:33

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Una vita dedicata al grande voto di kosen-rufu

Facciamo risplendere nel mondo intero e nel futuro le nostre storie di speranza, dimostrando che la rivoluzione umana di ciascuno equivale a realizzare l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”!

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Facciamo risplendere nel mondo intero e nel futuro le nostre storie di speranza, dimostrando che la rivoluzione umana di ciascuno equivale a realizzare l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”!

Il cielo limpido si riflette su un grattacielo. Sembra quasi che, per incoraggiarci, stia dicendo: «Alzate lo sguardo!», «Ancora più in alto!» (vedi foto a pag. 7).
Desidero innanzitutto esprimere la mia vicinanza e solidarietà a tutti coloro che vivono nelle prefetture di Niigata e Yamagata, colpite da un violento terremoto la notte dello scorso 18 giugno. Quanti pensieri spaventosi devono aver fatto nel momento in cui si verificava un tale disastro, così all’improvviso, nel cuore della notte! Non posso fare a meno di pregare profondamente affinché gli abitanti delle zone colpite possano tornare quanto prima a condurre le loro vite in pace e sicurezza.
In una lettera scritta mentre si trovava in esilio sull’isola di Sado, Nichiren Daishonin esprime la sua grande convinzione: «Le sfortune […] si trasformeranno in fortuna» (RSND, 1, 366). Anche il maestro Tsunesaburo Makiguchi, originario di Niigata, spiegò più volte ai suoi familiari il potere benefico della Legge mistica che è in grado di trasformare il veleno delle difficoltà e delle sofferenze in medicina. Nei momenti più difficili la nostra fede riesce a far emergere la forza per superare tutte le avversità.
Mia moglie e io, rafforzando ulteriormente il voto di realizzare l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, stiamo pregando con tutto il cuore per la vostra protezione e sicurezza.

Il potenziale della famiglia Soka
Lo scorso 13 giugno, in una piacevole giornata di sole che allietava la stagione delle piogge, ho attraversato in macchina un quartiere del centro di Tokyo, con i viali costeggiati da alberi rigogliosi.
A un tratto, alzando lo sguardo, ho notato che l’azzurro intenso del cielo si rifletteva nelle finestre di un palazzo.
Azzurro nel cielo e azzurro sulla terra. L’azzurro è il colore della giovinezza, il colore della speranza. Istintivamente, ho scattato una foto.

La speranza è il tesoro della vita.
La speranza è la luce della società.

La speranza è la forza della vittoria.

Il poeta tedesco Friedrich von Schiller (17591805) dedicò questi versi alla speranza:

La speranza dona la vita alle persone.
Ispira i giovani con una luce abbagliante,
non verrà mai sepolta insieme alla vecchiaia
.

Proprio come affermano questi versi, la famiglia Soka continua a illuminare i cuori delle persone con la splendente luce della speranza. Tutti si stanno impegnando al massimo: i ragazzi e le ragazze del Gruppo giovani diffondendo la loro luce radiosa, i nobili padri e madri del Gruppo Molti Tesori mantenendo vivo nel cuore il voto fatto in gioventù.
Nel gruppo dei Bodhisattva della Terra che vivono fino alla fine basandosi sul grande voto di kosen-rufu, arde la fiamma della speranza che si sta propagando in ogni luogo e non si spegnerà mai.

Come il candido fiore di loto
È giunta la stagione in cui i fiori di loto stanno sbocciando in ogni parte del Giappone e del mondo.
Nel Sutra del Loto è scritto che i bodhisattva emersi dalla terra durante la Cerimonia nell’aria sono «come il fiore di loto nell’acqua» (SDL, 306); in altre parole, vengono paragonati al loto, il fiore più puro che sboccia nell’acqua più fangosa.
Nella vita reale, costellata di difficoltà e sofferenze, vi sono compagni di fede che si stanno impegnando strenuamente nel lavoro, altri che si sfidano per superare problemi finanziari. C’è chi sta lottando con la malattia, e chi ha perso la famiglia. Non solo, vi sono compagni di fede che dedicano tutto il tempo e tutte le energie a crescere i propri figli, altri a prendersi cura dei familiari più anziani.
Tutti voi, pur affrontando difficoltà e sofferenze indescrivibili, nonostante i numerosi impegni continuate ogni giorno a dedicarvi alla realizzazione di kosen-rufu e all’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”, senza mai risparmiare le energie. C’è un passo de La raccolta degli insegnamenti orali che il maestro Makiguchi aveva particolarmente a cuore, e che aveva sottolineato nella copia degli scritti del Daishonin che gli venne confiscata dalle autorità giapponesi durante la guerra. In questo passo si legge:
«Il Budda del vero aspetto della realtà risiede in mezzo al fango e alla melma dei desideri terreni. Ciò si riferisce a noi esseri viventi» (BS, 114, 46).
Intraprendere la “grande battaglia” per realizzare l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” all’interno della società – che equivale a uno stagno fangoso – costituisce la via della speranza in grado di far sbocciare in noi e negli altri la fragrante e vasta condizione vitale del “Budda del vero aspetto della realtà”.

L’impegno condiviso di maestro e discepolo
Nichiren Daishonin osserva ogni cosa.
In un Gosho esprime parole di lode nei confronti di Shijo Kingo e di sua moglie Nichigen-nyo: «Virtù invisibili portano ricompense visibili» (RSND, 1, 835) scrive, e ancora: «Senza essere visti, i Budda e i bodhisattva vi stanno osservando» (cfr. RSND, 1, 55).
I compagni di fede della famiglia Soka del Giappone e del mondo intero – le cui «virtù invisibili portano ricompense visibili» – senza dubbio ricordano questa coppia.
Quando rileggo questo scritto indirizzato a Shijo Kingo e sua moglie, rivedo sempre i volti dei miei preziosi amici animati dal nobile spirito di non lasciarsi mai sconfiggere. Nel Gosho si legge: «Più e più volte ripenso a quel momento indimenticabile, quando stavo per essere decapitato e tu mi accompagnasti tenendo le redini del mio cavallo e versando lacrime di dolore. Né potrò mai dimenticarlo in ogni vita futura» (RSND, 1, 754).
In questo passo il Daishonin afferma che non dimenticherà mai il momento della persecuzione di Tatsunokuchi, quando Shijo Kingo lo accompagnò fino al luogo dell’esecuzione tenendo le redini del suo cavallo e struggendosi di dolore.
Nella stessa lettera il Daishonin lo ammonisce di non andare in giro a lamentarsi di quanto sia difficile vivere in questo mondo (cfr. RSND, 1, 755), e lo incoraggia calorosamente a mettere in pratica sempre di più gli insegnamenti buddisti: «Vivi in modo che tutte le persone di Kamakura lodino Nakatsukasa Saburo Saemon-no-jo per la devozione al suo signore, al Buddismo e per il suo rispetto e attenzione nei confronti degli altri. […] Sforzati di accumulare i tesori del cuore!» (Ibidem).
Poiché siamo tutti esseri umani, vi sono momenti in cui cediamo alla lamentela. In alcuni casi ci lasciamo trasportare dalle emozioni, altre volte ci esaltiamo troppo finendo per commettere degli errori, e così via.
Proprio per questo, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge esorta i suoi amati discepoli a vincere fino in fondo; non solo, li ammonisce con severità e al tempo stesso con affetto a non cadere nella negligenza e nell’arroganza.
Inoltre, li incoraggia a considerare importante il «comportamento da essere umano» (Ibidem), e ad accumulare sempre più i «tesori del cuore». È come se esclamasse: «Miei discepoli, fieri di portare avanti il nostro impegno condiviso, dimostrate sempre più al mondo la vittoria basata sulla non dualità di maestro e discepolo!».
Nelle parole del Daishonin si percepisce costantemente la compassione senza limiti del maestro che desidera ardentemente la vittoria dei suoi discepoli e crede sempre in loro.

Il ruggito che distrugge il male
Durante la campagna di Osaka mi rivolsi ai compagni di fede del Kansai, che avevano realizzato con incredibile vigore una grande espansione di kosen-rufu, facendo riferimento alla vita piena di vicissitudini di Napoleone Bonaparte: «Il fatto che noi andiamo avanti, e ancora avanti, vivendo fino in fondo per la propagazione della Legge mistica, rappresenta la speranza di realizzare la pace dell’umanità». Il grande progresso delle persone comuni risvegliate alla più nobile delle missioni, scatenò le tempeste dei tre ostacoli e i quattro demoni, esattamente come affermano le auree parole di Nichiren Daishonin: «[Se la propagate, i demoni sorgeranno certamente]. Se così non fosse, non ci sarebbe modo di sapere che questo è il vero insegnamento» (RSND, 1, 446).
In quel momento cruciale, il mio maestro Josei Toda giunse nel Kansai e fece risuonare il ruggito del leone nella sala pubblica di Nakanoshima, a Osaka: «Per quanto possano odiare la Soka Gakkai, per quanto possano tramare contro di noi o provocare scompiglio, noi siamo re leoni. Come potremmo temere dei cani randagi?».
Ricordo vividamente la voce del mio maestro, quel grido di giustizia e convinzione che recide le funzioni demoniache e non perdona il male. I compagni di fede dell’epoca si saranno sentiti rassicurati e avvolti dal coraggio e dalla speranza.
Questo dev’essere lo spirito di un grande leader alla guida del movimento di kosen-rufu.

Il coraggio accelera la vittoria
Quest’anno si celebra il duecentocinquantesimo anniversario della nascita di Napoleone Bonaparte (1769-1821).
Pensando alla sua “traversata delle Alpi” – uno dei più celebri episodi della storia mondiale – mi torna in mente un evento storico accaduto in Giappone: l’attacco a sorpresa sferrato da Minamoto no Yoshitsune durante la battaglia di Ichi-no-tani, quando il condottiero si precipitò con il suo esercito da un dirupo scosceso, il valico di Hiyodori [sconfiggendo così il clan avversario dei Taira, n.d.t.]. Tutto ciò avvenne nella regione montuosa di Rokko, nell’odierna città di Kobe. Si trattava di un valico molto difficile da superare, che scoraggiava chiunque; tutti credevano che fosse impossibile attaccare da lì. Tuttavia, Yoshitsune riferì che i cervi erano in grado di oltrepassarlo, e quindi anche i cavalli avrebbero potuto farlo.
«Una strada c’è. Sarò io a guidare gli altri!»: con questa ferma decisione, Yoshitsune prese l’iniziativa e riuscì ad aprire un varco.
«Se si ha coraggio, si riesce sempre ad aprire una strada»: questo è l’insegnamento che il filosofo americano Ralph Waldo Emerson (1803-1882) trasse dalla vita di Napoleone. Non esiste nulla di più forte di una persona che ha determinato risolutamente di vincere. Noi possediamo l’invincibile “arte della leadership” che ci è stata trasmessa da Nichiren Daishonin: «Usa la strategia del Sutra del Loto prima di ogni altra» (RSND, 1, 889). Non potrò mai dimenticare il momento in cui mi precipitai in diverse città della prefettura di Hyogo, tra cui Harima, Kakogawa, Himeji e Nishinomiya, con questo insegnamento inciso nel cuore.
La fede di una persona coraggiosa che non teme nulla accelera lo slancio verso la vittoria.

Vincere con l’unità di itai doshin
A giugno di sessanta anni fa, l’anno successivo alla morte del mio maestro Josei Toda, mi trovavo ad Amagasaki; nutrivo l’assoluta convinzione che quella città sarebbe divenuta la “fonte dell’energia del grande Kansai”.
Durante la riunione generale dei responsabili di centro del Kansai trasmisi la “predizione” del maestro Toda ai compagni di fede che avevano continuato a lottare stringendo i denti di fronte alle spietate calunnie nei confronti della Gakkai, che aveva appena perso il suo maestro: «Il Kansai è la roccaforte di kosen-rufu. È un castello dorato indistruttibile».
In qualsiasi momento e situazione, con me ci saranno sempre i compagni di fede del Kansai “sempre vittorioso”.
Ci saranno sempre i miei “compagni d’armi” dell’inespugnabile castello dorato, che insieme a me hanno respinto tutti gli attacchi e superato ogni genere di avversità.
La realizzazione del nostro grande ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese” è una sfida per costruire un ponte altissimo che permetta a chiunque di sormontare anche le onde più alte, e di raggiungere la vittoria e la felicità, propria e degli altri.
Cinquantuno anni fa, senza alcuna esitazione mi recai dai miei compagni delle città di Akashi, Awaji e Toyooka, sempre nella prefettura di Hyogo.
Dissi loro: «Che splendido e grande onore, che fortuna poter condurre una vita dedita a kosen-rufu!»; il mio desiderio era che ognuno di loro riuscisse a sperimentare questa grande gioia.

Per poterlo fare è necessario avanzare «senza alcuna distinzione […], uniti come i pesci e l’acqua» (RSND, 1, 190). “Realizziamo una vittoria dopo l’altra con l’unità di itai-doshin!”: questo è lo spirito del nostro grande Hyogo e del Kansai sempre vittorioso, i cui membri sono uniti al maestro dal legame di non dualità.

I fiori dei benefici eterni
A giugno del 1990 attraversai con nostalgia la parte orientale della prefettura di Hyogo per visitare per la prima volta il “Parco cimiteriale del Kansai”; in quell’occasione con mia moglie incontrammo una ragazza delle scuole superiori che ci accolse con un mazzo di fiori che aveva colto in un campo. Colmi di gratitudine, le dedicammo questi versi:

Fiore di astragalo che somiglia al loto,
la sua fragranza dura migliaia di anni,
i benefici perdurano migliaia di anni.

Porgi i nostri saluti
a tuo padre, tua madre e i tuoi amici.

L’astragalo, un fiore di campo che somiglia al loto, racchiude il principio di quest’ultimo, ovvero la “simultaneità di causa ed effetto”. Alcuni giorni fa ho appreso con gioia che questa fanciulla è diventata una splendida leader che sta facendo sbocciare i fiori dei benefici insieme alla sua famiglia e agli amici della comunità in cui vive.
La Legge mistica è il principio supremo della speranza che «sta mettendo in grado tutti gli esseri viventi di conseguire la Buddità nei diecimila anni dell’Ultimo giorno della Legge» (Raccolta degli insegnamenti orali, BS, 110, 62). Avanziamo danzando con fierezza con il motto: “Andiamo avanti, sempre più avanti!”, “Con speranza, sempre più speranza!”. Trionfando su tutto, facciamo risplendere nel mondo intero e nel futuro le nostre storie di speranza, dimostrando che la rivoluzione umana di ciascuno equivale a realizzare l’ideale di “adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese”!

(Seikyo Shimbun, 20 giugno 2019)

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