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Una ventata d'aria fresca - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:47

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Una ventata d’aria fresca

Dal 7 al 12 marzo 250 membri di 50 paesi del mondo – 11 dall’Italia – hanno partecipato al corso primaverile della Sgi in Giappone: tante culture ed esperienze diverse, uniti dal comune desiderio di approfondire la fede per realizzare la pace nei rispettivi paesi

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Dal 7 al 12 marzo 250 membri di 50 paesi del mondo – 11 dall’Italia – hanno partecipato al corso primaverile della Sgi in Giappone: tante culture ed esperienze diverse, uniti dal comune desiderio di approfondire la fede per realizzare la pace nei rispettivi paesi

Consolidare le basi di kosen-rufu nel mondo nei prossimi cinque anni rappresenta l’obiettivo principale del presidente Ikeda. La nostra missione di discepoli in questa fase di sviluppo è dare forma concreta alle idee e al desiderio del maestro. Nel raggiungimento di questo obiettivo viene messo alla prova il nostro valore come discepoli e l’anno in corso è cruciale per la vittoria.
Tutti gli interventi del corso, dal discorso di Ikeda alla lezione sul Gosho I tre tipi di tesori tenuta da Katsuji Saito, responsabile del Dipartimento di studio della SGI, hanno approfondito lo spirito di non dualità di maestro e discepolo: punto fondamentale che sta alla base dello sviluppo e della crescita ottenuti finora dalla SGI. Un edificio crollerà se si spezza il suo pilastro principale, allo stesso modo se la SGI perderà questa colonna portante che è il profondo legame di unità fra maestro e discepolo, finirà per cadere in rovina, ha spiegato Ikeda.
I tre maestri Makiguchi, Toda e Ikeda sono un esempio di questo tipo di legame. Ikeda afferma che, grazie a questo punto fermo, non c’è nulla per cui ci si possa sentire scoraggiati o impauriti. I tre presidenti fondatori hanno subito persecuzioni e affrontato grandi difficoltà per proteggere il proprio maestro e la SGI. Ora ognuno di noi come discepolo dovrà impegnarsi e agire come se fosse presidente della SGI, con lo stesso senso di responsabilità.
Per questo motivo Ikeda con grande forza ci ha raccomandato unità e solidarietà tra responsabili affinché non ci siano fessure in cui possa insinuarsi il demone. Ha esortato gli uomini ad abbandonare gli atteggiamenti arroganti e le donne a sviluppare le loro innate capacità di armonizzare. Ha ribadito che è fondamentale per lo sviluppo e la crescita della SGI rispettare e proteggere le donne e le giovani donne. «Focalizzandoci sulla crescita delle giovani donne, rinvigoriamo l’intera SGI e costruiamo una brillante strada piena di speranza verso il futuro».
Sensei, a settantotto anni, ha dimostrato incredibile forza e determinazione. Il suo senso di responsabilità per il futuro della SGI e la felicità di tutti i membri è la migliore guida per tutti noi.

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Il gruppo danese pacifista Pugwash nomina Ikeda presidente onorario

La sezione danese del gruppo pacifista Pugwash ha nominato Daisaku Ikeda presidente onorario in segno di riconoscimento dei suoi sforzi a sostegno degli obiettivi del Manifesto Russell-Einstein per arrestare la proliferazione delle armi nucleari e promuovere la pace mondiale. L’onorificenza è stata consegnata al direttore generale della SGI-Danimarca Jan Moller, lo scorso 20 febbraio, presso la Scuola superiore popolare Askov di Vejen, nel corso della cerimonia d’apertura di una mostra dedicata alla tragedia di Hiroshima e Nagasaki.
Le Conferenze Pugwash sulla scienza e gli affari mondiali sono un’organizzazione globale che riunisce scienziati e pensatori che si battono per l’abolizione degli armamenti nucleari e si dedicano alla ricerca di soluzioni pacifiche per i conflitti internazionali. Le Conferenze ebbero inizio nel 1957, anno in cui ventidue eminenti scienziati si riunirono nel villaggio canadese di Pugwash per esprimere il loro sostegno attivo al manifesto Russell-Einstein, un monito all’umanità sui rischi della guerra nucleare, che vedeva tra i suoi firmatari dieci famosi scienziati fra cui Albert Einstein e il fisico nucleare Joseph Rotblat. Quest’ultimo, che ne fu il presidente fino alla sua scomparsa il 31 agosto 2005, ha ricevuto, insieme all’organizzazione stessa il Nobel per la Pace nel 1995.
Nello stesso anno in cui furono fondate le Conferenze Pugwash, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, durante un discorso tenuto a Yokohama, espose la sua famosa “Dichiarazione per l’abolizione degli armamenti nucleari” che definì «un male assoluto in quanto hanno la capacità di distruggere l’intera razza umana». Joseph Rotblat e Daisaku Ikeda hanno dialogato insieme in varie occasioni, i loro scambi di idee “Alla ricerca della pace globale” sono stati raccolti in un libro recentemente pubblicato in lingua inglese.
Attualmente Ikeda sta portando avanti un nuovo dialogo con l’attuale presidente delle Conferenze Pugwash, M.S. Swaminathan (nella foto a destra).
http://www.pugwash.org

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Siena: il cambiamento comincia da un seme di ulivo

di Giuseppe Esposito e Paola Peruzzi

Ai visitatori della mostra I semi del cambiamento, allestita a Siena dal 21 febbraio al 3 marzo, la Provincia ha regalato millecinquecento piantine di ulivo. A sottolineare che chiunque può far crescere, con attenzione e dedizione, la vita in ogni forma possibile e in accordo con i principi ispiratori della mostra: sviluppo sostenibile e conservazione dell’ambiente. All’iniziativa ha aderito anche l’UNICEF, presente nell’ambito dell’esposizione e in occasione dello spettacolo teatrale Il respiro della terra (nella foto), in cartellone il 28 febbraio nel Teatro dei Rozzi. L’UNICEF ha avuto, inoltre, l’opportunità di raccogliere contributi in aiuto dei bambini che soffrono a causa della disidratazione.
Sottolineiamo anche l’importanza simbolica dei locali che hanno ospitato la mostra: la storia dell’ex Casermetta dell’Istituto storico della resistenza di Siena è legata alle torture inflitte a chi tentava di resistere al regime nazi-fascista. Nel promuovere la pace e il rispetto dei diritti umani sembra che questa iniziativa, insieme a quelle di altre associazioni, stia in qualche modo riscattando questo luogo di sofferenza e ingiustizia. La mostra ha generato riflessi positivi nella realtà cittadina, come hanno testimoniato i titoli sui quotidiani locali. Il Corriere di Siena, in particolare, ha riportato il parere più che favorevole dell’assessore alla pace Del Zanna, coinvolto in prima persona nell’evento, e quelle del consigliere provinciale con delega alla pace, Donatella Ciampoli. Sviluppi inaspettati si sono avuti anche dalla campagna di sensibilizzazione all’interno delle scuole medie inferiori e superiori del comune di Siena, i cui studenti sono stati i principali visitatori della mostra. Fra gli aspetti più interessanti del rapporto con gli istituti scolastici, alcuni praticanti buddisti hanno tenuto una serie di lezioni sul tema dell’educazione alla pace e sullo sviluppo sostenibile. Negli istituti Bandini e Carducci, ad esempio, si continuerà in questa direzione con un programma formativo a lungo termine; mentre nell’istituto Sarrocchi e nel liceo scientifico Galilei la presenza dell’Istituto Buddista Italiano ha dato vita a degli spazi autogestiti dagli studenti con vere e proprie sessioni di dialogo sulla filosofia buddista.

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Il 28 aprile 1253

In questo brano, tratto dal primo volume del Mondo del Gosho (pag. 51), si ricorda la prima volta in cui Nichiren Daishonin recitò il Daimoku ed espose pubblicamente il suo insegnamento

SAITO: Negli Insegnamenti orali il Daishonin afferma: «Quando adesso Nichiren recita Nam-myoho-renge-kyo sta mettendo in grado tutti gli esseri viventi di ottenere la Buddità nei diecimila anni dell’Ultimo giorno della Legge. Non è forse giusto allora affermare che “Ciò che ho a lungo agognato, adesso è stato realizzato”?
«”Adesso è stato” si riferisce al Daimoku che ho recitato per la prima volta il ventottesimo giorno del quarto mese del quinto anno dell’era Kencho (1253). Dunque possiamo considerarlo qualcosa che ha già avuto luogo» (GZ, 720).
Nam-myoho-renge-kyo che il Daishonin recitò per la prima volta il giorno in cui dichiarò pubblicamente il suo insegnamento è la grande Legge che permette a tutti gli esseri, esistenti anche fra più di diecimila anni, di ottenere la Buddità. Ciò significa che, nel momento in cui il Daishonin espose la sua dottrina, il grande desiderio di kosen-rufu era già stato realizzato.

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Primo minicorso degli educatori dell’area Triveneto

di Enrico Corbi

«Makiguchi disse: “i veri maestri […] sono coloro che hanno l’umiltà di avanzare insieme ai loro studenti. L’educazione non deve mai essere imposta. Il cuore dell’educazione si trova nel processo d’apprendimento che coinvolge sia l’insegnante sia l’alunno, con l’insegnante che fa emergere il potenziale dell’allievo e lo educa a superare il maestro”». Questa frase di Daisaku Ikeda è stata scelta come concetto trainante del primo minicorso degli educatori delle Tre Venezie, svoltosi presso il Centro culturale Gloria di Thiene, in provincia di Vicenza, il 26 febbraio. La maggior parte dei partecipanti, provenienti da Bolzano, Trento, Belluno, Treviso, Vicenza, Verona, Padova, Rovigo, Venezia e Pordenone, ha da poco iniziato a far parte del Dipartimento educatori. Sui loro volti erano ben visibili la serenità e la contentezza che hanno permeato l’atmosfera del corso.
Emanuela Zancanaro, coordinatrice del Triveneto, ha riferito la propria esperienza di insegnante buddista: «L’attività buddista ci fa sentire a ritmo col presidente Ikeda solo quando è profondamente radicata nella società per portarvi la speranza nel cambiamento che nasce dal Daimoku». Enrico Corbi invece ha commentato le parole del concetto ispiratore: «È fondamentale l’umiltà ovvero il nostro costante miglioramento come esseri umani. Makiguchi infatti vedeva nel legame tra gli educatori e gli alunni un momento fondamentale nella costruzione della personalità, a prescindere dalle specifiche nozioni che si insegnano. Esso costituisce – o così dovrebbe – il rapporto umano più significativo dopo quello parentale».
È stata proposta di seguito l’esperienza di due persone che pur non essendo “educatrici”, nel senso strettamente professionale del termine, sono appassionate sostenitrici dell’ideale educativo Soka. Anita Possamai, esperta di animazione teatrale con i piccoli, ha così concluso: «Non bisogna avere paura dei propri limiti, perché quando aiutiamo i bambini a svilupparsi, la nostra stessa vita si trasforma». E Sabrina Mazzi, interprete e addetta alle pubbliche relazioni, si è posta una grandissima sfida: «Fin dall’inizio della mia pratica buddista ho avuto in mente di contribuire a far nascere una Scuola Soka in Italia. Ho deciso quindi di riprendere gli studi per scrivere una tesi universitaria sulla pedagogia Soka».
È giunto quindi l’incoraggiamento di Marita Bombardieri, responsabile nazionale educatori: «Sensei ha trasmesso al Dipartimento educatori italiano un compito ben preciso: portare la cultura della pace e dei diritti umani in tutto il mondo. La parola doshin significa “condividere la mente e il cuore del maestro”, ossia lo scopo di rendere felice l’umanità. Tutti gli esseri umani hanno il potenziale della Buddità, che è un tesoro illimitato. Quindi anche i nostri allievi lo possiedono. Essere educatori consiste nel riuscire a riconoscerlo per primi, anche quando si affrontano ragazzini “difficili”. Ringrazio tutti gli educatori di questa zona. Nelle vostre esperienze ho percepito sincerità e levità d’animo, due attributi del mondo di Budda».
Dimostrando di mantenere forti legami di amicizia, tramite internet è giunto il saluto di Roberta Faggian, educatrice veneziana che da tempo vive e lavora in Etiopia insegnando legislazione dei Diritti umani presso la scuola italiana di Addis Abeba.
Qualche commento a caldo: «Una ventata d’aria fresca nell’attività. Quando si sceglie di essere buddista si diventa anche educatori, cioè persone che trasmettono valori» è il pensiero di Maurizio Tonin. Opinione condivisa da Maria Teresa Catucci: «Oggi ho ricevuto un grande incoraggiamento, come educatrice, come madre e come membro della Soka Gakkai. La convinzione che l’essere umano può fiorire grazie a Nam-myoho-renge-kyo è ciò che voglio trasmettere agli educatori del Friuli Venezia Giulia e a tutti i miei compagni di fede».

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Un corso tutto mediterraneo

di Ilaria Varriano

Il corso dell’area mediterranea, tenutosi a Trets dal 15 al 18 dicembre scorso, è stata un’occasione importante per la Campania, Basilicata, Calabria e Puglia. Accanto alle parole di incoraggiamento sulla fede, sullo spirito dell’offerta, alle esperienze commoventi, alla decisione di ripartire insieme al presidente Ikeda ogni giorno per affrontare le problematiche della vita, è emersa una nuova determinazione: fare delle quattro regioni dell’Italia meridionale, unite da tante difficoltà e da aspetti positivi, un luogo di pace e di sicurezza. Una necessità cui si è deciso di rispondere impegnandosi a pieno a far rivivere nella quotidianità il cuore di Nichiren, e soprattutto a porre l’azione di shakubuku, atto di compassione verso chi soffre, un momento centrale della propria pratica corretta. La sfida è stata espressa con l’obiettivo di raggiungere tremila presenze entro maggio 2007. Al di là del fattore numerico, rideterminare il proprio impegno per kosen-rufu rappresenta la volontà di impegnarsi concretamente nella vita quotidiana per rinvigorire il proprio spirito di ricerca, lottare quotidianamente contro la propria oscurità fondamentale e agire per il bene e la felicità di tutti.

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Lezione di Gosho in comune

di Silvia Montorzi

Sabato 18 marzo si è tenuta a Volterra la prima riunione di studio in una sala comunale, e non in una casa privata. La lezione era aperta a tutti: praticanti, simpatizzanti e ospiti della zona (Volterra, Saline di Volterra, Castelnuovo V.C., Belforte e Pomarance). Il risuonare del Daimoku nell’antico palazzo ha reso quest’occasione un evento speciale. Visto che l’esperienza è piaciuta molto, non tarderemo a ripeterla!

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Il numero 116 di Buddismo e Società (maggio-giugno) contiene la spiegazione del Gosho Itai doshin che verrà studiata nel mese di giugno e tutto il materiale che sarà oggetto degli esami del Dipartimento di studio che si terranno a novembre.
Chi avesse sottoscritto o rinnovato l’abbonamento alla rivista in questo periodo, per velocizzare la sua attivazione può inviare un fax della ricevuta del pagamento al n. 055/4269865.
Chi avesse necessità di acquistare il numero 116 può rivolgersi nei punti vendita della Creacommercio; dove questo non è possibile telefonare al n. 02/55302309 oppure scrivere a info@creacommercio.com.

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