Deprecated: Function strftime() is deprecated in /var/www/vhosts/ilnuovorinascimento.org/wp-dev.ilnuovorinascimento.org/site/wp-content/themes/nuovo-rinascimento/functions.php on line 220
Gruppo futuro - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:38

    575

    Stampa

    Gruppo futuro

    Dimensione del testo AA

    Il 2016, “Anno dell’espansione nella nuova era di kosen-rufu nel mondo”, è entrato nel vivo. Febbraio è per tradizione il mese dedicato allo shakubuku: nel febbraio del 1952, Daisaku Ikeda, allora ventiquattrenne, guidò a Kamata (Tokyo) la prima grande attività di propagazione e incoraggiamenti.
    Nel messaggio del 2016 sensei scrive: «L’espansione di kosen-rufu è l’espansione della speranza, delle persone di valore e della pace. Il nostro movimento si dedica a infondere speranza infinita in chi è oppresso dalla sofferenza e a far crescere individui capaci che costruiscano un futuro luminoso. Significa estendere una rete di pace nelle comunità, nella società e nel mondo intero, una rete la cui trama è intessuta da meravigliosi legami umani e si basa sulla missione di realizzare la felicità di ogni singolo individuo». 

    In questo mese

    11 FEBBRAIO 1900
    • Nasce Josei Toda

    16 FEBBRAIO 1222
    • Nasce Nichiren Daishonin

    FEBBRAIO 1952
    • Campagna di Kamata 

    • • •

    Le nostre storie / La felicità è un dono per tutti 
    di Elena, 15 anni, Roma 
    Passioni: nuotare, leggere, ascoltare la musica, scrivere biglietti d’auguri 

    Ho iniziato a praticare il Buddismo quattro anni fa seguendo i miei genitori perché, nonostante i problemi che affrontavano, vedevo che quando erano davanti al Gohonzon avevano un atteggiamento fiducioso e sincero. Quindi anch’io ho iniziato a fare lo stesso.
    I motivi per sperimentare questa pratica non mi mancavano: problemi con i professori, delusioni con le amiche e il costante desiderio di riuscire nello sport.
    Nel tempo il mio modo di praticare è cambiato. All’inizio ero concentrata esclusivamente sulla soluzione del problema poi, partecipando alle riunioni di discussione, alle attività della Divisione futuro e offrendo la mia stanza per le recitazioni del gruppo, ho capito che il cambiamento doveva avvenire dentro di me.
    Ho compreso l’efficacia della pratica buddista mentre frequentavo la terza media. Questi tre anni di scuola sono stati piuttosto difficili a causa del rapporto che avevo con la mia professoressa di lettere. Lei non mi piaceva per il semplice fatto che io non piacevo a lei. Il risultato era che lei parlava male di me in classe quando mancavo e non era affatto rispettosa nei miei confronti. Mi sentivo ferita e non ascoltavo le sue spiegazioni, anzi ridevo di fronte ai suoi occhi in segno di sfida. Spesso però a casa piangevo e non avevo voglia di fare i compiti che lei aveva assegnato. Continuando a frequentare le riunioni Futuro, e grazie al sostegno di mia madre e della mia responsabile, ho iniziato a fare Daimoku per la felicità della mia insegnante, seppur controvoglia. Mentre pensavo alla mia sofferenza, infatti, non mi ero mai accorta di quanto lei fosse infelice. Mi svegliavo presto tutte le mattine e, insieme ai miei genitori, recitavo un’ora di Daimoku, arrivando a farne due al giorno. Ho iniziato ad avere un atteggiamento rispettoso nei suoi confronti, a impegnarmi di più nelle sue materie, a non rispondere al suo comportamento provocatorio. Le regalai anche il libro Felicità in questo mondo. Nei momenti difficili pensavo al mio maestro Ikeda, al fatto che lui è sempre stato felice nonostante le difficoltà che ha dovuto affrontare.
    In occasione dell’esame di terza media avvenne una cosa inaspettata. La professoressa, che durante tutto l’anno mi aveva ripetuto di studiare di più, durante la mia esposizione mi ascoltò con molta attenzione e mi interruppe subito, come per farmi capire che lei sapeva quanto avessi studiato. Tutt’ora quando la vado a trovare mi loda di fronte ai suoi alunni, augurando loro di impegnarsi quanto ho fatto io.
    Leggendo i libri di sensei, nei quali affronta come un padre le problematiche di noi giovani, mi sono sempre sentita rassicurata e incoraggiata e, nel frattempo, ho seguito i suoi consigli. Ripenso ai suoi incoraggiamenti e nei momenti cruciali mi chiedo: «Lui cosa farebbe al mio posto?».
    La mia vita sta andando alla grande e ora dedico gran parte del mio Daimoku ai miei compagni di fede, ai miei amici e alla mia famiglia, perché la felicità è un dono per tutti.

    • • •

    Princìpi fondamentali / La relazione di non-dualità tra maestro e discepolo 

    La relazione di non dualità tra maestro e discepolo, nel Buddismo è uno dei princìpi più importanti. In cosa consiste? Il maestro nel Buddismo è una persona che ci mostra la via corretta della pratica buddista e ci indica il sentiero per vivere un’esistenza vittoriosa. Il legame tra maestro e discepolo si costruisce nel cuore. Non importa se si è distanti fisicamente: l’unità si realizza nello spirito, perciò maestro e discepolo avanzano sempre insieme. Quando, nel momento di difficoltà, decidiamo di lottare basandoci sugli incoraggiamenti del nostro maestro e sul Daimoku, stiamo costruendo la relazione di non dualità di maestro e discepolo.
    Il presidente Ikeda, rivolgendosi alla Divisione futuro, parla così del legame con il suo maestro: «Toda è sempre nel mio cuore tanto che ancora oggi, ogni giorno, intrattengo un dialogo interiore con lui. Mi chiedo sempre cosa farebbe al posto mio e cosa lo renderebbe fiero. Grazie a questo fondamento interiore, non provo mai incertezza né timore. Il sentiero di maestro e discepolo è la via suprema dell’esistenza umana. È un sentiero di giustizia e speranza. È un sentiero di felicità e vittoria» (NR, 561, 7).
    Poi continua: «Ora io ho voi su cui contare, membri della Divisione futuro. Vorrei farvi dono, miei adorati discepoli, di una poesia che ho composto per gli studenti delle scuole Soka: “Niente in questo mondo / è più grande del sentiero / di maestro e discepolo. / Non dimenticate mai, / amici miei, questi legami di vittoria”» (Ibidem, 8). 

    per approfondire:

    NR, 561, 6-9 

    • • •

    Vincere con il Gosho

    «Dopo la comparsa di questo insegnamento, quelli esposti dagli eruditi e dai maestri buddisti del Primo e del Medio giorno della Legge saranno come stelle dopo che è sorto il sole o come un goffo apprendista accanto a un abile artigiano. […] Poiché tutti voi avete un legame con questo insegnamento, dovete sentirvi rassicurati» (RSND, 1, 795) 

    Questa lettera è stata scritta dal Daishonin nel 1278 mentre si trovava a Minobu, ed è indirizzata al seguace laico Misawa.
    Il Buddismo di Nichiren si rivolge a tutte le persone che sono nate in quest’epoca definita di mappo, ovvero l’Ultimo giorno della Legge, e spiega come poter condurre la più felice delle esistenze. Prima, tutte le altre scuole buddiste affermavano che alcune persone non avrebbero mai potuto raggiungere la Buddità, e che comunque per poter ottenere l’Illuminazione era necessario sottoporsi a un periodo estremamente lungo di pratiche ascetiche. Nichiren Daishonin paragona questi insegnamenti alla “luce delle stelle che scompare al sorgere del sole”. Nell’oscurità si può anche fare affidamento sulla luce emanata da una piccola stella, ma quando sorge il sole con i suoi raggi splendenti e luminosi, il ruolo della stella è concluso.
    Il “Buddismo del sole” di Nichiren Daishonin, che afferma che tutte le persone possono raggiungere la Buddità, illumina il mondo intero e lo fa risplendere sempre più, proprio come fa il sole.
    Inoltre il Daishonin, rivolgendosi ai suoi discepoli, afferma che essi hanno un legame profondo con questo insegnamento, e che sono nati in questa epoca per realizzare la missione di diffondere la Legge mistica. Per questo motivo, prosegue incoraggiandoli, non c’è assolutamente nulla da temere.
    Ereditando e portando avanti l’incrollabile convinzione di Nichiren per cui “questo Buddismo è in grado di rendere felici tutte le persone”, la Soka Gakkai è riuscita a espandere sempre di più la sua rete di amicizia in tutto il mondo. Il presidente Ikeda afferma che tutto ciò è possibile “perché ci si è sempre presi cura di ogni singola persona, con incoraggiamenti sinceri e costanti”.
    Anche noi quindi, con il Buddismo del sole nel cuore, sfidiamoci ogni giorno e spicchiamo il volo nel mondo come protagonisti di questo ventunesimo secolo! 

    Tratto dal Gosho Lettera a Misawa

    ©ilnuovorinascimento.org – diritti riservati, riproduzione riservata