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Una salda determinazione in mezzo alle difficoltà - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 07:48

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Una salda determinazione in mezzo alle difficoltà

Gruppo Castelraimondo, Macerata, Marche

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Vania, Simonetta e Maria Cristina raccontano come hanno portato avanti insieme le attività del gruppo Castelraimondo di cui sono responsabili, continuando a sostenere ogni singola persona fino a realizzare lo scopo di consegnare il Gohonzon a un giovane, Piero, che ha contribuito a questo articolo condividendo la sua esperienza.

Durante la pandemia, nonostante le tante difficoltà, il nostro gruppo di Castelraimondo, in provincia di Macerata, ha mantenuto viva la propria attività, anche se online, cercando di creare e rafforzare l’unità tra membri e simpatizzanti. 
Non è stato facile, diverse persone si sono sentite isolate, ma abbiamo mantenuto una salda determinazione che si è rafforzata grazie al Daimoku di tutti, portato avanti con costanza.
Gli sforzi protratti in quel periodo hanno sostenuto due simpatizzanti nella loro decisione di ricevere il Gohonzon nel 2021. La gioia è stata grande!
All’inizio di quest’anno, oltre a rilanciare l’obiettivo di incoraggiare i membri che si erano allontanati, abbiamo abbracciato con entusiasmo l’obiettivo che in ogni gruppo d’Italia almeno un giovane ricevesse il Gohonzon. 
Con la ripresa delle riunioni in presenza pian piano sono ritornati i membri che non partecipavano e ne sono arrivati di nuovi che si sono trasferiti da altre zone e hanno portato nuova linfa vitale al gruppo. A giugno Piero, un giovane di 28 anni, ha deciso di diventare membro!


Coraggioso come un giovane leone

Le responsabili del Gruppo Castelraimondo intervistano Piero Mion, il giovane che ha ricevuto il Gohonzon lo scorso giugno 

Quando hai recitato Nam-myoho-renge-kyo per la prima volta che cosa hai provato? 

Convivo con la mia compagna buddista, ho sempre rispettato la sua pratica e il Gohonzon, ma non ho mai pensato che un giorno avrei cominciato anch’io.
Una volta, durante una pausa di lavoro, mi trovavo in un boschetto, e in un momento in cui mi sentivo particolarmente teso e nervoso ho recitato tre volte Nam-myoho-renge-kyo ad alta voce.
In quel preciso istante ho visto con chiarezza cos’era che mi rendeva insoddisfatto: pur amando il mio lavoro, non ero affatto felice delle modalità stressanti e confusionarie usate dall’azienda.
Quella sera, tornato a casa, ho chiesto ad Ambra di recitare Daimoku insieme davanti al Gohonzon e da lì ho iniziato a farlo quotidianamente, notando che ogni volta mi sentivo sempre più equilibrato e centrato. 

Hai provato a recitare anche con altri compagni di fede? Quali cambiamenti hai notato dentro di te? 

Una responsabile di gruppo ha aperto la sua casa per recitare Daimoku insieme il sabato pomeriggio. Dopo aver pregato per quaranta minuti consecutivi, mi sono sentito forte e pieno di energia, come un “giovane leone”. Ero pronto per affrontare il mio titolare e comunicargli la decisione di licenziarmi. Può sembrare un’azione impulsiva ma, dentro di me, sentivo di aver preso la decisione giusta. 
Era inverno e ricordo che, insieme ad Ambra, siamo stati invitati a partecipare a una riunione per Gongyo di Capodanno a casa di una compagna di fede e a determinare gli obiettivi per il nuovo anno. 
Grazie a questa partenza insieme ho trovato il coraggio di aprire la partita IVA. Essendo io un ex giocatore di rugby, ho sentito che il mio desiderio era quello di creare una squadra di giovani “scalatori di piante” che, con le loro capacità, fossero in grado di effettuare interventi idonei e mirati alla manutenzione e allo sviluppo armonico degli alberi. Questo è ciò di cui mi occupo adesso con grande soddisfazione!

C’è un incoraggiamento che ti ha particolarmente ispirato?

Una guida giornaliera, tratta da La mappa della felicità (23 luglio): 

«Gli esseri umani vivono sostenendosi l’uno con l’altro. Questo modo di vivere è corretto perché tutti provano gioia, sia chi offre aiuto, sia chi lo riceve. Quando hai un carico troppo pesante, non restare lì seduto a guardarlo, chiedi aiuto agli altri. Così offri loro la possibilità di gioire aiutando un’altra persona. D’altra parte, se vedi qualcuno che porta un peso enorme, tendi la mano con entusiasmo per aiutarlo»

E una frase tratta da Pilastri d’oro di kosen-rufu:

«Lo scrittore austriaco Stefan Zweig (1881-1942) scrisse: “È nell’azione che un pensiero diventa veramente vivo, e la fede prende vita per la prima volta solo quando viene proclamata pubblicamente”. Nella Gakkai, l’anima dello studio del Buddismo risiede nell’agire» (pag. 104)

Quest’ultima, in particolare, mi ha fatto capire l’importanza di diventare membro della Soka Gakkai per poter condividere e diffondere gli stessi ideali, partecipando più attivamente, rafforzando il mio cambiamento personale per espanderlo positivamente nel mio lavoro e dare il giusto tempo e valore a tutti gli aspetti della mia vita.

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