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Una rete di legami - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 14:33

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Una rete di legami

Il 5 e 6 maggio, alla Consulta nazionale tenutasi a Firenze, è nata la Divisione futuro italiana. Un’occasione in più per stringere legami di fiducia e amicizia con i giovanissimi, ricordando che il cuore dell’attività buddista sono le relazioni che uniscono le persone al di là delle differenze

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Il 5 e 6 maggio, alla Consulta nazionale tenutasi a Firenze, è nata la Divisione futuro italiana. Un’occasione in più per stringere legami di fiducia e amicizia con i giovanissimi, ricordando che il cuore dell’attività buddista sono le relazioni che uniscono le persone al di là delle differenze

Il 18 novembre 2013 sarà inaugurata la nuova sede centrale della Soka Gakkai a Tokyo: è una tappa cruciale per dare un nuovo impulso verso il futuro all’attività in Giappone, ha commentato il direttore generale Tamotsu Nakajima, invitando tutti i responsabili a collaborare per migliorare l’attività anche in Italia. E ha ricordato il motivo per cui esiste la Soka Gakkai: realizzare la pace nel mondo, la felicità di ogni persona e l’armonia fra tutti.
All’inizio del romanzo La rivoluzione umana, Daisaku Ikeda dichiara che la trasformazione interiore di un singolo individuo contribuirà al cambiamento del destino di una nazione e infine dell’umanità stessa. Per realizzare la pace occorre quindi partire dalla propria rivoluzione umana, un processo continuo di trasformazione interiore mentre affrontiamo le situazioni della vita. Con quale atteggiamento, con che tipo di decisione affrontiamo le difficoltà? Ci stiamo chiedendo cosa farebbe nelle stesse circostanze Nichiren Daishonin? E il presidente Ikeda? Cerchiamo di manifestare in ogni momento lo stato vitale più elevato, l’atteggiamento più coraggioso e costruttivo? Il senso della rivoluzione umana è che in ogni attimo ci sforziamo di manifestare la nostra Buddità.
È all’interno dell’organizzazione che possiamo realizzare la nostra rivoluzione umana e aiutare gli altri a diventare felici. E, anche se formalmente l’organizzazione ha una struttura piramidale, è la qualità di ogni singolo responsabile a determinarne la sostanza. Tutto dipende da come noi responsabili decidiamo di contribuire alla realizzazione della felicità dei membri, dal Daimoku che recitiamo per loro, da quanto cerchiamo di incoraggiarli, dall’impegno con cui portiamo avanti l’attività. Si può dire, quindi, che se ognuno di noi migliora, tutta l’organizzazione migliora. Il motivo per cui essa esiste è realizzare kosen-rufu, mettendo ogni persona in condizione di praticare, studiare e fare shakubuku. Le riunioni sono solo un mezzo per realizzare kosen-rufu, non un fine, perciò ogni riunione va pianificata con cura, valutando bene il motivo per cui viene indetta. Ci sono tanti membri da incontrare, tante persone da incoraggiare, perciò non si può dedicare tutto il tempo disponibile per organizzare riunioni, anche perché siamo responsabili di tutti i praticanti, anche di chi non partecipa alle riunioni, e dunque è necessario prendersi cura di queste persone: l’obiettivo è la felicità di tutti.
Inoltre è di importanza cruciale mettere in relazione i vari livelli di responsabilità, pensarli all’interno di una rete di legami, non separarli pensando che quell’ambito di responsabilità sia nostro e gli altri non debbano interferire. L’attività serve a creare e rafforzare il legame fra le persone, non a creare divisioni, separazioni, distacchi.
Visto che non siamo separati l’uno dall’altro, la Soka Gakkai è stata pensata con tutti questi livelli proprio per facilitare i legami tra le persone. Ad esempio, il responsabile di gruppo ha un rapporto diretto coi membri, ma ciò non significa che i membri siano “suoi”, perciò dovrebbe essere in contatto costante con i responsabili di settore. Se sono un responsabile di gruppo e i membri si rivolgono a me con un problema, dovrei accompagnarli dal responsabile di settore, così anch’io ascolto il suo incoraggiamento e posso aiutare direttamente quella persona. Appena ci viene affidata una responsabilità di settore, la prima cosa da fare è creare un rapporto con i membri, tramite il responsabile di gruppo. Il responsabile di capitolo, a sua volta, dovrebbe avere rapporti diretti con i responsabili di gruppo, tramite i responsabili di settore. Ogni livello di attività dovrebbe procedere così, collaborando con gli altri responsabili per sostenere ogni persona.
In Giappone, quando un responsabile viene nominato cerca di creare un legame umano, personale e forte con gli altri responsabili e con i membri che gli sono stati affidati. Ma non è sempre facile da realizzare. Ricordiamo sempre che la nostra organizzazione serve per far crescere il maggior numero di persone possibile. Chi recita Daimoku è un Bodhisattva della Terra e come tale va apprezzato e rispettato, in accordo con ciò che afferma Nichiren Daishonin: «Se non fossero Bodhisattva della Terra, non potrebbero recitare il Daimoku» (RSND, 1, 341). Come esseri umani abbiamo tanti difetti e tanti problemi nella vita, ma possiamo utilizzare ogni circostanza per tirar fuori la nostra natura di Budda. Ogni persona ha un grande valore, perciò occorre rispettare ciascuno per quello che è. La differenza fra la recitazione del Daimoku di una persona o di un’altra, dipende dal cuore con cui lo recita. Questo cuore è invisibile ai nostri occhi, perciò non possiamo giudicare né valutare la fede degli altri. Bisogna invece rispettare tutti i membri, ogni persona è bellissima con le sue specifiche peculiarità. Sviluppiamo un grande cuore verso tutte le persone, impegnandoci seriamente a non commettere alcuna delle quattordici offese, perché ogni singolo individuo è prezioso. Comportiamoci gli uni verso gli altri come ci insegna il Daishonin, accettando ognuno così come è. Se abbiamo punti di vista diversi, incontriamoci e parliamone, cercando di avere compassione verso gli altri. Se non abbiamo compassione, cerchiamo di svilupparla ogni giorno di più.
Anche il Dipartimento di statistica si propone di sostenere tutti i responsabili nel prendersi cura dei membri che sono stati loro affidati. Roberto Terzani, responsabile nazionale del Dipartimento di statistica, ha spiegato un nuovo progetto che coinvolge ogni responsabile nell’acquisizione dei dati necessari per conoscere tutti i membri che fanno parte del suo ambito di attività (vedi riquadro).

Nasce la Divisione futuro

Nel corso della riunione, in concomitanza con il “giorno dei successori della Soka Gakkai”, il 5 maggio, è stata annunciata la fondazione della Divisione futuro italiana, che raccoglie le ragazze e i ragazzi delle scuole medie e superiori. «È un orgoglio e una grande responsabilità – ha detto Mattia Duni, responsabile della Divisione giovani – perciò condividiamo con gioia questa nuova partenza e tutti insieme sosteniamo il nostro futuro!». Ha poi calorosamente ringraziato tutti i responsabili del disciolto gruppo Leonardo, che dal 1992 ha portato avanti le attività con i giovani dai 18 ai 23 anni. È stato un progetto fondamentale per la crescita di tanti responsabili giovani della Soka Gakkai italiana.
Tamotsu Nakajima ha quindi nominato i responsabili nazionali della Divisione futuro e della Divisione studenti (vedi il riquadro nella pagina precedente e l’articolo a pagina 13).
Riguardo all’esame di secondo livello, è stato comunicato che il 93% dei partecipanti all’esame lo ha superato. Per quest’anno il Dipartimento di studio ha organizzato due livelli di esame, il quarto, che inizierà il 17 giugno con la prova scritta, e il primo, che è stato fissato per il 25 novembre (vedi NR, 483, 24; NR, 487, 24).
Nel corso della sessione di domande e risposte è stato nuovamente affrontato il tema di come custodire il Gohonzon all’interno delle nostre abitazioni. Tamotsu Nakajima ha ribadito l’importanza di spiegare approfonditamente il valore del Gohonzon, il nostro oggetto di culto, alle persone che hanno deciso di riceverlo.
Quando una persona comprende questo, è in grado di scegliere come collocare il Gohonzon nel modo migliore e non seguendo i propri criteri personali. Occorre dunque dialogare con ogni persona in modo paziente e rispettoso. D’altronde ognuno di noi ha imparato il valore della pratica attraverso gli anni. Il rispetto che si esprime nei confronti dell’oggetto di culto manifesta la propria fede e ritorna poi alla propria vita. La creatività va sviluppata nel lavoro o in altri aspetti della vita, non nel modo di accogliere il Gohonzon. È necessario che chi accoglie il Gohonzon in casa propria ne comprenda l’importanza.

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I nuovi responsabili della Divisione futuro e della Divisione studenti

Divisione futuro
Marco Perrone, responsabile GU
Jasmina Cipriani, responsabile GD
Claudia Minoia, vice responsabile GD
Andrea Ciccorelli, vice responsabile GU
Federico Florio, vice responsabile GU
Fabio Vivarelli, vice responsabile GU

Divisione studenti
Valerio Baci, vice responsabile GU
Linda Benedetti, vice responsabile GD

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Dal dipartimento di statistica

Roberto Terzani, responsabile nazionale del Dipartimento di statistica, ha presentato durante la Consulta un nuovo progetto per aiutare i responsabili nel prendersi cura di tutti i membri

«Sto pregando ogni giorno affinché tutti i miei compagni di fede, senza eccezione, possano dimostrare la prova concreta della loro rivoluzione umana, conducendo una vita appagante e felice. Vorrei che potessero esclamare a testa alta: “Non ho rimpianti. Ho vissuto fino in fondo una vita di grande significato come membro della Soka Gakkai”. Questo è il mio unico e più grande desiderio» (NRU, vol. 25, cap. 1, puntata 55). Queste parole del presidente Ikeda esprimono lo spirito fondamentale della Soka Gakkai: prendersi a cuore la felicità di tutti i membri della nostra organizzazione.
Quando ci si assume una responsabilità, decidiamo di condividere con sensei questo «unico e più grande desiderio», ed è come se Daisaku Ikeda stesso ci affidasse delle persone per aiutarle a essere felici. La prima domanda dovrebbe quindi essere: chi sono le persone che mi vengono affidate? Il punto di partenza per fare una buona attività è sapere chi sono i membri che abbiamo deciso di aiutare a essere felici.
Da queste basi nasce un progetto per coinvolgere ogni responsabile nell’acquisizione dei dati necessari per conoscere i membri che fanno parte del suo ambito di attività. Questa attività sarà organizzata e gestita dal responsabile della Divisione uomini di ogni capitolo e sarà illustrata dettagliatamente a livello locale. Il primo risultato concreto che si propone di realizzare è di favorire il ritorno di almeno un membro non attivo in ogni gruppo. Perché ciò possa accadere sono indispensabili la collaborazione, il desiderio e il Daimoku di tutti.
La Soka Gakkai italiana è cresciuta molto negli ultimi anni e la sua struttura diventa sempre più complessa: oltre quattromila gruppi e molti livelli di responsabilità, e il rischio di “dispersione” è sempre più alto, ma fintanto che l’attenzione rimane su “ogni singola persona”, anche una crescita veloce come la nostra non creerà squilibri e le basi per il futuro saranno assicurate. In pratica se ogni realtà locale, ogni capitolo, offre ai membri tutto ciò che occorre per praticare felicemente, non ci sarà dispersione nonostante l’aumento del numero di praticanti.
Anche il direttore generale Tamotsu Nakajima sta incoraggiando ogni possibile miglioramento dell’organizzazione con lo scopo di porre delle solide basi per lo sviluppo, facendo attenzione a non dimenticare chi non partecipa alle nostre attività. L’obiettivo è di fare in modo che specialmente i livelli dell’organizzazione più a contatto con le persone, i capitoli, i settori e i gruppi, possano basare le proprie attività sull’elenco preciso dei membri. Il desiderio è che si ponga la massima attenzione sulle persone che si sono allontanate, cercando di ristabilire con loro un dialogo cuore a cuore, e rendere ogni realtà locale una Soka Gakkai con la esse maiuscola, una Soka Gakkai di cui sensei vada fiero.

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