In una riunione dedicata ai giovani Ikeda rievoca il momento nel quale, venticinquenne, fece tre promesse davanti a Toda e a una platea di giovani. Tre obiettivi che si è sforzato di non abbandonare mai
Ognuno di voi è un individuo importante investito della nobile missione di Bodhisattva della Terra, per questo vorrei esortarvi a non abusare delle vostre energie e a prendere ogni precauzione affinché le attività si svolgano senza incidenti. Un’altra raccomandazione che faccio spesso, riguarda i membri delle Divisioni donne e giovani donne ed è che le riunioni finiscano nei tempi stabiliti e che possiate tornare a casa a un’ora ragionevole. In Giappone in particolare, si è verificato un forte aumento di crimini contro le donne. Non state praticando correttamente il Buddismo di Nichiren Daishonin se pensate di essere protette solo perché avete fede nel Gohonzon. Sarebbe molto triste se dovesse accadervi qualche incidente o doveste causare dispiacere ai vostri cari a causa di una simile negligenza. Confido nella vostra collaborazione affinché le attività si svolgano senza infortuni. Prego giorno e notte per la sicurezza e il benessere di tutti voi, preziosi figli del Budda. Questo è un periodo dell’anno molto frenetico, per cui vi prego di prendere speciali precauzioni contro gli incidenti.
Cinquant’anni fa, nel dicembre del 1953, mi alzai in piedi durante una riunione generale della Divisione giovani uomini e feci tre promesse solenni di fronte al presidente Toda a nome dell’intera Divisione giovani.
La prima promessa rivolta al Gohonzon, fu quella di realizzare la grande missione di kosen-rufu nel mondo. La seconda promessa rivolta al nostro maestro, in quanto suoi discepoli, fu quella di dedicare la nostra vita alla felicità dell’umanità e oggi, come tutti voi ben sapete, il mondo è nuovamente sotto la minaccia della guerra. La terza fu una promessa reciproca di adempiere alla nostra missione in qualsiasi campo noi scegliessimo di operare, senza mai tradire i nostri compagni.
Ho sempre cercato con tutto me stesso di portare avanti queste tre promesse. Purtroppo, nel corso di questi ultimi cinquant’anni, c’è stato un numero di persone che sono diventate arroganti e hanno tradito il loro maestro e i loro compagni. Sono stati degli opportunisti che hanno cercato soltanto di proteggere i loro interessi, si sono approfittati della Soka Gakkai e l’hanno poi abbandonata. Tutti comunque, negli ultimi anni, sono stati sconfitti.
Una promessa è qualcosa che si mantiene e per cui si lotta tutta la vita, altrimenti non può essere definita come tale. Vorrei che i giovani tenessero bene a mente questo concetto. Avevo venticinque anni quando feci quelle tre promesse. Ricordo che Toda mi guardò felice e pieno di soddisfazione. Capii profondamente il suo desiderio di far crescere dei discepoli in grado di continuare il suo lavoro. Ho recitato con tutto me stesso per essere all’altezza delle sue aspettative e dovunque abbia diretto la mia lotta per kosen-rufu, ho raccolto vittorie. Dal canto suo Toda aveva una totale fiducia in me e diceva con orgoglio: «Daisaku fa sempre quello che dice». Il nostro è stato un legame fra maestro e discepolo fondato sulla fiducia assoluta.
Il Buddismo è vincere o perdere. Qualsiasi siano le avversità che possiamo incontrare, dobbiamo vincere senza il minimo dubbio. Questa è la prova che stiamo vivendo correttamente la relazione maestro/discepolo; questo è il sentiero della fede.
Come ho già detto, sono passati cinquant’anni da quando feci quelle tre promesse. Io e tutti i miei compagni di allora abbiamo fatto molto per realizzare la grande missione di kosen-rufu, proprio come avevamo promesso. Da ora in poi il compito sarà vostro, miei cari amici della Divisione giovani. Vi prego di assumervi la piena responsabilità per il progresso del nostro movimento nei prossimi cinquant’anni.
Nichiren Daishonin scrive: «Nel passato in Cina e in Giappone sono apparsi talvolta uomini di saggezza e capacità straordinarie, ma nessuno ha avuto tanti potenti nemici nel suo paese per aver sostenuto il Sutra del Loto, quanti ne ho io, Nichiren. Dai fatti che hai sotto gli occhi, dovrebbe essere evidente che Nichiren è la persona più importante del mondo intero» (SND, 2, 87). Se non si incontrano ostacoli, non possiamo definirci devoti del Sutra del Loto. Nella lotta per kosen-rufu, è naturale che ci si debba scontrare con la calunnia e con ancor più odio e gelosia rispetto ai tempi di Shakyamuni, come è predetto nel sutra. In base al brano del Gosho che ho appena citato, posso affermare senza alcun dubbio, che non esiste un’altra organizzazione nell’epoca attuale che sia stata perseguitata e sia riuscita a prevalere sui tre potenti nemici come la Soka Gakkai. Per questo motivo può essere definita come l’organizzazione di kosen-rufu nel mondo.
Siccome vi sforzate di propagare la Legge mistica, i vostri benefici sono illimitati. Siete persone degne di lode che ricalcano le orme dei bodhisattva e dei Budda. Oltre a ciò, grazie alla vostra pratica, non solo voi otterrete l’Illuminazione, ma anche i vostri antenati e i vostri discendenti; potrete donare loro un’immensa fortuna e colmare la loro vita di felicità assoluta. Voi stessi siete una fonte inesauribile di benefici. Questo è il vostro valore, ed esserne consapevoli è una gioia senza limiti. Non c’è il minimo dubbio che i Budda e i bodhisattva attraverso le tre esistenze e le dieci direzioni vi proteggeranno. Il Daishonin ce lo assicura.
[Nichiren Daishonin insegna che, grazie al beneficio che si riceve dalla Legge mistica, possiamo far sì che anche i nostri antenati e nostri discendenti ottengano l’Illuminazione. Egli scrive: «Poiché il Venerabile Maugdalyayana ripose fede nel Sutra del Loto che è il massimo bene che esista, non solo lui, ma anche suo padre e sua madre ottennero la Buddità. E come se non bastasse, anche tutti i padri e tutte le madri delle sette generazioni precedenti e delle sette generazioni successive, e in verità di innumerevoli vite precedenti e successive, furono in grado di ottenere la Buddità, per quanto incredibile possa sembrare» (Sull’Urabon, SND, 9, 233-234).
Inoltre, riguardo al fatto che i praticanti del Sutra del Loto siano protetti dalle funzioni dell’universo, spiega: «Come è chiaramente affermato nel quinto volume del Sutra del Loto (capitolo Dharani), tutti i Budda attraverso le tre esistenze e le dieci direzioni, il bodhisattva Pratiche Superiori e i suoi seguaci, così come Brahma e Shakra, i quattro Re celesti, le dieci figlie del demone, la dea del Sole, il grande Bodhisattva Hachiman, i ventuno templi, del dio re della Montagna e ogni altro tempio del genere, così come tutti gli dei minori e maggiori in tutto il Giappone, proteggeranno il devoto di questo sutra» (GZ, 807)].
Ne L’apertura degli occhi il Daishonin scrive: «Essere lodato dagli stupidi, questa è la più grande vergogna» (SDN, 1, 208). A sua volta, Makiguchi disse: «Essere disprezzato dagli stupidi, questo è il più grande onore». Toda dichiarò: «Per una persona saggia, essere lodato dagli stupidi è una disgrazia, mentre essere lodato dal grande saggio [Nichiren Daishonin] è l’onore più alto». Tutti e due i nostri presidenti ci hanno insegnato che niente è più disonorevole per una persona giusta dell’essere acclamata dagli stupidi. Per contro, esserne odiati, indica che si è dei veri campioni di giustizia – questo è un modello storico ricorrente in ogni epoca e in ogni paese. Popolarità e reputazione cambiano con i tempi. Sebbene si possano perseguire tali obbiettivi, questi sono effimeri e transitori. Viviamo la nostra vita fondata saldamente sugli insegnamenti del sutra e del Gosho.
Il Sutra del Loto è piuttosto chiaro. Il tredicesimo capitolo Esortazione alla devozione ci avvisa che incontreremo il disprezzo e la calunnia. Afferma inoltre che la gente ignorante maledirà e parlerà male dei praticanti del sutra (vedi SDL, 13, 253). Nel decimo capitolo Il maestro della Legge, si legge che incontreremo odio e gelosia senza precedenti e che, siccome l’odio verso i fedeli del Sutra del Loto predominava persino durante la vita di Shakyamuni, ancora di più ne avrebbero incontrato i praticanti del Sutra nell’Ultimo giorno della Legge (SDL, 10, 212). Nei suoi scritti, il Daishonin fa continuamente riferimento a questi due brani del Sutra del Loto. Per esempio, dice: «Il sutra dice che se apparirà un devoto del Sutra del Loto, sarà maledetto, insultato, attaccato con spade e bastoni e bandito» (SND, 8, 153) e ancora: «È adesso chiaro che coloro che sono nati in questa terra e credono in questo sutra, durante la propagazione nell’Ultimo giorno della Legge, subiranno persecuzioni ancora più dure di quelle avvenute durante l’esistenza del Budda» (SND, 4, 9). Per arrivare al punto, il Daishonin sottolinea più volte il fatto che tutti gli attacchi e le difficoltà che incontriamo nel corso della nostra pratica avvengono in accordo con gli insegnamenti del sutra. Di conseguenza è inutile impaurirsi o abbandonare la fede, perché questo è ciò che farebbero gli sciocchi. Il Daishonin inoltre fa riferimento ai brani del sutra in cui si parla di “disprezzo e calunnia” e “odio e gelosia” come prova documentaria della sua asserzione che il Sutra del Loto si riferisce proprio a lui [in quanto egli è il devoto del Sutra del Loto che ha incontrato tutti gli ostacoli descritti dal sutra, n.d.r.].
[Nello scritto del Daishonin L’essenza del Sutra del Loto, egli afferma: «Domanda: Quale prova documentaria hai a sostegno della tua affermazione che Nichiren è il vero devoto del Sutra del Loto? Risposta: Il passaggio del sutra che dice: “Ci saranno molte persone ignoranti che ci malediranno e parleranno male di noi e ci attaccheranno con spade e bastoni”(SDL, 13, 253)» (GZ,334), n.d.r.].
Tale spiegazione potrebbe sembrare piuttosto semplicistica, ma contiene un punto di cruciale importanza. I discepoli che non capirono l’essenza di questo principio, criticarono il Daishonin. Gli dissero che incorreva nelle persecuzioni a causa dei suoi attacchi troppo duri contro i preti delle altre sette e delle sue audaci rimostranze contro le autorità secolari. Alcuni di loro abbandonarono la fede e decisero di non seguirlo più a causa della sua impopolarità. Personaggi potenti in combutta fra loro sparsero calunnie sul conto del Daishonin e dei suoi seguaci e lo esiliarono nel tentativo di metterlo a tacere. Tali azioni furono veramente frutto delle funzioni demoniache.
Ne L’Apertura degli occhi, composto durante il suo esilio a Sado, il Daishonin scrive: «Guarda intorno a te oggi nel mondo: c’è qualche monaco oltre Nichiren che sia maledetto e diffamato a causa del Sutra del Loto o che sia attaccato con spade e bastoni? Se non fosse per Nichiren, la profezia fatta in questo sutra sarebbe pura menzogna» (SND, 1, 114).
Perchè il Daishonin fu perseguitato dalle autorità? Egli afferma nel Gosho che il Demone del sesto cielo tentò prima di impossessarsi della sua vita, ma fallì di fronte alla sua risolutezza. Allora il demone si insinuò in politici potenti e nei preti stupidi, facendo in modo che lo odiassero e lo perseguitassero in tutti i modi possibili.
[Il Demone del sesto cielo è il re dei demoni che abita nel cielo più alto del mondo del desiderio. Egli usa a suo piacimento il frutto degli sforzi fatti da altri. Servito da una moltitudine di demoni minori, perseguita coloro che credono nel corretto insegnamento e cerca di ostacolare la loro pratica buddista. Il Daishonin scrive: «Se esamino la situazione in Giappone, vedo che il Demone del sesto cielo è penetrato nel corpo dei sapienti, trasformando i maestri corretti in maestri eretici e i buoni maestri in cattivi maestri. Questo è ciò che intende il sutra con: “Demoni malvagi si impossesseranno di altre persone”. Sebbene io, Nichiren, non sia un sapiente, il Demone del sesto cielo ha cercato di impossessarsi del mio corpo, ma io stavo già in guardia e non mi si è avvicinato. Poiché il demone celeste non ha alcun effetto su di me, egli si impossessa del governante e degli alti funzionari o di preti stupidi come Ryokan, inducendoli a odiarmi» (SND, 9, 156). n.d.r.].
Il Daishonin dichiara: «Comprendi allora che il devoto che pratica il Sutra del Loto esattamente come il Budda insegna sarà sicuramente attaccato dai tre potenti nemici» (SND, 4, 16), e «Senza grandi ostacoli, non esisterebbe alcun devoto del Sutra del Loto» (SND, 4, 261). Afferma che il devoto del Sutra del Loto sicuramente sarà perseguitato dai tre potenti nemici [che sono: laici ignoranti del Buddismo, monaci arroganti e falsi santi, n.d.r.]; se questi non si manifestano, allora la persona in questione non è un vero devoto. Coloro che si chiedono il motivo per cui noi, praticanti della Legge mistica veniamo criticati, non conoscono il Sutra del Loto. Ignorano la vita e le lotte di tutti quegli eroi, di tutte quelle persone nobili e sagge che hanno costruito la storia dell’umanità. Cedere al dubbio e al timore dimostra un atteggiamento superficiale. Il Daishonin scrive: «Il brano del sutra, “Incontreranno pace e sicurezza in questa esistenza” [SDL 5, 127] si concretizza con l’apparizione dei tre potenti nemici. Non c’è dubbio che chi incontra i tre potenti nemici è un devoto del Sutra del Loto. Il sutra afferma che il devoto del Sutra del Loto incontrerà grandi ostacoli. Perciò, il fatto di incontrare tali ostacoli ci assicura che otterremo la Buddità, che è descritto nel sutra come: ”Godranno […] di buone circostanze nelle esistenze future” [SDL, 5, 127]. Non è forse questo, godere pace e sicurezza nella nostra vita presente?» (GZ, 825). Il concetto che l’apparizione dei tre potenti nemici significa “godere pace e sicurezza in questa esistenza” potrebbe disorientare e far pensare a una certa confusione sul significato delle parole! Il punto fondamentale dei brani citati è che la presenza dei tre potenti nemici ci permette di ottenere la Buddità, di sviluppare un immenso stato vitale che niente potrà mai distruggere. Questo è il motivo per cui il Daishonin dice: «Si dovrebbe considerare l’incontrare ostacoli come la vera pace e sicurezza» (GZ, 750). Questo insegnamento rappresenta uno dei pilastri del Buddismo di Nichiren Daishonin e la Soka Gakkai avanza in perfetto accordo con esso.
Discutendo sul fatto di aver incontrato la calunnia e il disprezzo come predetto nel sutra, Il Daishonin scrive: «Credo di star leggendo il Sutra del Loto con tutto il mio essere. La mia fede cresce sempre di più e ho fiducia nella prossima esistenza» (SND, 7, 111). Qui il Daishonin, analizzando la sua vita piena di persecuzioni, proclama la sua incrollabile convinzione.
Egli descrive inoltre gli ostacoli incontrati a causa della propagazione della Legge mistica come «la più grande fortuna» (SND, 8, 156). «Gli ostacoli sono il più alto motivo di orgoglio per un devoto del Sutra del Loto!» – questo era il grido che emanava dal profondo del suo essere. Spero che oggi inciderete questo messaggio nel vostro cuore. Pur vivendo in un’epoca tumultuosa, il Daishonin afferma con sicurezza: «Senza dubbio il paese è condannato alla rovina, ma poiché Nichiren ha chiesto agli dèi buddisti di salvare il paese e sospendere per il momento la punizione, è sopravvissuto fino a ora» (SND, 4, 59). Citando inoltre alcuni passi del sutra come: “Se un saggio abita la terra, la protezione degli dei è assicurata”, il Daishonin scrive: «La presenza di un saggio in un paese è fonte di grande fortuna per esso» (GZ, 850).
Oggi, siamo entrati in un’epoca in cui le persone sagge da ogni parte del mondo cominciano ad apprezzare la Soka Gakkai e giudicano obiettivamente i risultati che ha conseguito. Il Gran Maestro Dengyo, il primo a trasmettere correttamente lo spirito del Sutra del Loto in Giappone, definì coloro che cercano la giusta via , “tesori della nazione”. Usando le parole di Dengyo, ognuno di voi è un “tesoro della nazione”.
Giorni fa, mi è capitato di vedere un programma televisivo che parlava dei segreti per vivere a lungo e in buona salute. La domanda che veniva posta era quale dei due modelli di comportamento conducesse a una maggiore longevità, se partecipare attivamente alla vita associativa nei propri quartieri o trovare delle scuse per non farlo. La risposta era chiara. Coloro che si impegnano vivono più a lungo di coloro che invece non lo fanno. Questo semplice esempio è uno dei tanti a riprova del fatto che la Soka Gakkai agisce correttamente. Il programma continuava dimostrando che uno stile di vita aperto e impegnato può rivitalizzare il cervello e stimolare il patrimonio immunitario, prolungando di conseguenza la vita. La conclusione a cui si giungeva era che, dal punto di vista della salute, è molto meglio fare lo sforzo di mantenersi socialmente attivi piuttosto che vivere reclusi dagli altri. Incontrarsi e parlare con gli altri è la chiave per vivere una vita ricca di umanità; anche dal punto di vista della salute quindi, le attività della Soka Gakkai sono in perfetta sintonia con il ritmo dell’universo.
Alcuni anni fa, ho condotto un dialogo approfondito sul tema della salute e della vita con René Simard, oncologo ed ex-rettore dell’università di Montreal e con Guy Bourgeault, bioetico e professore nella stessa università. [Oltre che in giapponese, il libro è stato pubblicato in francese dall’University of Montreal press sotto il titolo Pour un nouvel art de vivre – Entretiens sur la vie, la santé, l’ethique biomédicale et l’éducation, e in inglese dalla Middleway press sotto il titolo On being human: where ethics, medicine and spirituality converge, n.d.r.]
In quell’occasione discutemmo sull’importanza delle riunioni intese come forze promotrici di salute e speranza e del fatto che da sempre queste rientrano nella tradizione della Soka Gakkai. Molti pensatori di ogni parte del mondo si stanno rendendo conto del valore delle attività della nostra organizzazione.
Seneca, filosofo dell’antica Roma, scrisse: «La filosofia ci concede questo dono; ci rende gioiosi di fronte alla morte, forti e coraggiosi indipendentemente dalle nostre condizioni fisiche, allegri e infallibili anche se il nostro corpo non lo è» [Seneca, Ad Lucilium Epistulae Morales, with an English translation by Richard M. Gummere (London: William Heinemann Ltd, 1967), vol. 1, pag. 213]. Questo pensiero è ancor più valido per noi che abbracciamo la filosofia della “giovinezza perenne e della vita eterna” della Legge mistica. La nostra vita è un viaggio che ogni giorno si arricchisce di felicità, il viaggio della miglior vita possibile come esseri umani.
Il pensatore svizzero Carl Hilty (1833-1909) scrisse: «La forza della salute […] si rinnova attraverso il lavoro per gli altri e fiorisce dedicando altruisticamente le proprie energie a scopi valevoli». Come membri della Soka Gakkai, state lavorando per kosen-rufu e anche in mezzo mille difficoltà, portate avanti i vostri scopi e le vostre attività con gioia. In questo modo, potete far emergere il vostro valore e, cosa ancor più importante, dirigete la vostra vita verso la vittoria assoluta. Rimane il fatto che, come esseri umani, abbiamo un fisico di cui dobbiamo conoscere i limiti. Dobbiamo assolutamente evitare la mancanza di sonno che può portare non solo a malattie e incidenti stradali, ma anche compromettere, a lungo andare, la nostra salute generale. È importante anche fare pasti regolari ed essere moderati nel mangiare e nel bere. Dipende da ognuno di noi gestire la nostra salute in base alla nostra età, assicurandoci abbastanza riposo e una dieta appropriata. La salute deriva dalla saggezza. La fede è uguale alla vita quotidiana, per questo vi prego di vivere la vostra preziosa vita in buona salute.
Per incoraggiare una famiglia in cui uno dei membri era malato, il Daishonin scrisse: «E inoltre, la malattia di tuo marito forse è dovuta al volere del Budda; infatti il Sutra Vimalakirti e il Sutra del Nirvana parlano di persone malate che raggiungono la Buddità, poiché la malattia stimola lo spirito di ricerca della Via» (SND, 7, 249). Il Daishonin ci insegna che, anche se ci dovessimo ammalare, è importante che usiamo la nostra malattia come un’opportunità per rafforzare la fede. Dovremmo prendere ogni precauzione per mantenerci in buona salute. Come praticanti della Legge mistica, comunque, siamo già sulla strada per la Buddità, una strada che porta alla felicità e alla pace della mente. Così, anche quando ci ammaliamo, non abbiamo niente di cui preoccuparci. Il Daishonin è al nostro fianco, così come innumerevoli Budda e bodhisattva, e le forze dell’universo ci proteggeranno per sempre. La Legge mistica è la forza che trasforma tutto nella direzione della pace e dell’alleggerimento della retribuzione karmica, nonché della felicità, della salute e della longevità. Toda disse: «Il Gohonzon materializza la vita dell’universo nella forma più potente e concentrata. Siccome comunichiamo con il Gohonzon, anche la nostra forza vitale si eleva al suo massimo potenziale». Pertanto, rinnoviamo i nostri sforzi per il nuovo anno, e lavoriamo insieme ai nostri compagni nella fede per kosen-rufu e per la propagazione della Legge, in buona salute e con uno spirito gioioso.