Creare in poche battute un legame con un perfetto sconosciuto. In questo brano tratto dalla Nuova rivoluzione umana, la capacità di dialogare si traduce nell’opportunità di aprire la strada a una nuova amicizia, perfino durante una visita a un museo
Al museo Shin’ichi fece conoscenza con un giovane professore tedesco che si trovava al Cairo per un ciclo di conferenze sull’economia. I due ebbero un’interessante conversazione grazie alla traduzione di Akira Kuroki. Quando il giovane tedesco venne a sapere che Shin’ichi aveva visitato tutti i luoghi in cui erano fiorite le antiche civiltà come l’India, Baghdad, Roma e Atene, spinto dall’entusiasmo chiese: «Pensa che ci sia una ragione comune per cui tutte queste antiche civiltà sono decadute?». «Che bella domanda!» rispose Shin’ichi. «Certo, ci sono molti fattori interrelati fra loro che hanno portato al declino di ciascuna civiltà – tipo l’economia interna, i problemi politici, le invasioni da parte degli altri stati, le epidemie e i disastri naturali. Eppure, secondo me, la vera ragione del loro declino è stata la decadenza spirituale, il collasso delle motivazioni, sia da parte dei governanti sia del popolo. Questa è una verità valida sia per i regimi autoritari, sia per quelli democratici. Quando le persone pensano solo a se stesse e al proprio piacere, uno stato – non importa quanto sviluppato dal punto di vista culturale – perde vitalità e cade nel disordine. A causa di ciò gli stati rivali cercano di invaderlo e al suo interno scoppiano rivolte. […] Credo che le cause della decadenza di uno stato possono essere fatte risalire allo stato stesso e, ancora più in profondità, al cuore della gente. […] Il giovane studioso rimase colpito. «È davvero un’analisi profonda e innovativa». «No – obiettò Shin’ichi -, non è del tutto nuova. È solo il punto di vista di un giapponese di nome Nichiren che è vissuto circa settecento anni fa».
«Nichiren?» ripetè il giovane. «Era uno storico come Erodoto?» Shin’ichi sorrise e rispose: «No, Nichiren era un monaco buddista che voleva salvare il popolo giapponese in un periodo in cui questo stava soffrendo. […] «Siamo membri di un gruppo chiamato Soka Gakkai che studia gli insegnamenti di Nichiren e li mette in pratica; io ne sono il presidente». […] Il giovane studioso apparve sorpreso. Sembrava interessato a conoscere di più la Soka Gakkai e la visione buddista della condizione umana. Al momento di lasciarsi, strinse la mano di Shin’ichi dicendo: «È stata una conversazione veramente interessante. Spero di venire in Giappone un giorno o l’altro». «Davvero? – chiese Shin’ichi – Allora ci dobbiamo incontrare a tutti i costi. Stia bene» (NRU, 6, 79).