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Una lode alle persone comuni - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:03

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Una lode alle persone comuni

Giovani in prima linea, apprezzamento per lo sforzo incessante della Divisione donne, incoraggiamento agli uomini affinché si sfidino a cambiare loro stessi per primi, questi i punti salienti del discorso tenuto dal presidente Ikeda nella riunione generale

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Giovani in prima linea, apprezzamento per lo sforzo incessante della Divisione donne, incoraggiamento agli uomini affinché si sfidino a cambiare loro stessi per primi, questi i punti salienti del discorso tenuto dal presidente Ikeda nella riunione generale

Congratulazioni per la riunione responsabili dei nostri energici giovani! Dal momento che abbiamo la Divisione giovani, sono tranquillo. Ho un’assoluta fiducia nel fatto che i giovani creeranno una nuova era. Anch’io ho dedicato tutto me stesso a kosen-rufu. Durante il periodo trascorso nella Divisione giovani ho servito con totale dedizione il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda. Su indicazione di Toda mi fu affidato il capitolo più difficile e io ne feci il capitolo di punta dell’intero paese in termini di crescita numerica. Così si innescò quello straordinario sviluppo che ha portato la Soka Gakkai a diventare la vasta organizzazione che è oggi. Mi sono impegnato a fondo. Mi sono dedicato con tutto il cuore. Ho vinto, facendo mio lo spirito del maestro. Questa è la storia della mia gioventù, di cui vado orgoglioso.
Qual è lo scopo della vita? Qual è lo scopo della nostra pratica buddista? Alcuni vivono pieni di gioia. Altri tormentati dalla sofferenza. Alcuni vivono sopraffatti dalla tristezza e dal dolore. Intrappolati dall’infelicità. Altri vivono con entusiasmo, trionfando con energia su tutto. Vi sono molti modi di vivere questa esistenza. Talvolta le circostanze sociali o familiari, ad esempio la povertà, possono essere causa delle difficoltà che affrontiamo. La gioia e la serenità della vittoria. Il dolore e il tormento infernale della sconfitta. Senza dubbio ci sono tanti tipi di esistenza e di circostanze. Ma qual è la linea di confine tra successo e fallimento nella vita, tra gioia e sofferenza? È una domanda complessa, e la linea di confine è sottile. Nam-myoho-renge-kyo, tuttavia, indirizza le nostre vite su un cammino di vittoria assoluta. Il Buddismo di Nichiren Daishonin ci mette in grado di sviluppare una condizione vitale serena, di pienezza interiore, pervasa dalle nobili virtù di eternità, felicità, vero io e purezza. Coloro che abbracciano la fede in Nam-myoho-renge-kyo sono molto più ricchi di coloro che godono di grandi fortune o residenze lussuose. Nam-myoho-renge-kyo è la vita e la Legge fondamentale dell’universo. Dal momento che abbracciamo Nam-myoho-renge-kyo, non abbiamo nulla di cui preoccuparci. Le parole del Daishonin non sono mai false. Lo scopo della fede e della pratica è di ottenere felicità e vittoria nella nostra vita. Questa è la realtà del Buddismo di Nichiren Daishonin, l’unico ed eterno Budda dell’Ultimo giorno della Legge. Con questo grande insegnamento possiamo farci strada nella vita con fiducia imperturbabile, sempre vincenti. Possiamo avanzare lungo la strada della felicità senza il minimo timore, con il cuore colmo di ottimismo e speranza, in compagnia della nostra famiglia, degli amici e delle persone care.
Siamo qui per gioire della vita. Non dobbiamo condurre esistenze infelici, segnate dalla tristezza, dalla sofferenza o dalla sconfitta. La verità è che se basiamo la nostra vita sulla Legge mistica, questo non potrà comunque accadere. Questo è l’insegnamento di Nichiren Daishonin.

La presenza di giovani capaci

L’11 febbraio di quest’anno è il centodecimo anniversario della nascita di Toda. Una volta disse: «Le ruote della storia non smettono di avanzare neanche per un momento. Giovani, aprite la via con coraggio ed entusiasmo! Finché ci siete voi, la Gakkai sarà per sempre sicura». Il futuro è determinato dalla presenza dei giovani e dalle loro capacità. Questo è vero anche per le aziende e le nazioni, come per tutte le sfere dell’attività umana. E ugualmente si applica al futuro di kosen-rufu. Tutto dipende dai giovani. Questa è una regola cardine.
Ho iniziato a praticare il Buddismo del Daishonin a diciannove anni, e da allora ho avanzato per sessantatré anni sul sentiero di maestro e discepolo. Iniziai a lavorare per la società di Toda a ventun’anni. A quel tempo, ogni volta che se ne presentava la minima occasione, la Soka Gakkai diventava il bersaglio di critiche e calunnie implacabili. Inoltre, nel tumulto che seguì la Seconda guerra mondiale, gli affari di Toda cominciarono a subire rovesci finanziari. Il mio maestro dovette far fronte a un’enorme montagna di debiti e i suoi dipendenti iniziarono ad abbandonarlo uno dopo l’altro. I creditori bussavano continuamente alla porta. In quel periodo tempestoso io mi assunsi la piena responsabilità di riportare i suoi affari su un terreno solido.
Per via di queste difficoltà finanziarie, Toda prese la decisione di dimettersi dalla carica di direttore generale della Soka Gakkai [nel 1950, per non causare problemi all’organizzazione, n.d.r.]. Durante la guerra era stato in prigione insieme a Makiguchi, unico discepolo rimasto fedele al suo maestro fino alla fine. Non vi era dubbio che Toda fosse il sincero successore di Makiguchi. Quando, dopo la guerra, Toda cominciò a subire attacchi e problemi nel suo lavoro, tutti i membri avrebbero dovuto difenderlo e sostenerlo per gratitudine, visto ciò che aveva fatto per la Soka Gakkai. Invece, alcuni dei responsabili più anziani guardarono Toda dall’alto in basso per le difficoltà in cui si trovava e iniziarono a comportarsi come se fossero loro i leader dell’organizzazione. Altri responsabili li seguirono.
Io chiesi a Toda: «Se si dimetterà da direttore generale, chi sarà il mio maestro?». Eravamo soli in una stanza nella piccola sede della Gakkai a Nishi-Kanda. «Anche se non ti procuro altro che sacrifici – mi rispose Toda – sono io il tuo maestro». Quelle parole rinvigorirono la mia determinazione. Decisi che avrei fatto in modo che Toda diventasse il nuovo presidente della Soka Gakkai. Ero determinato a riuscirci, a costo di qualunque sacrificio personale.
Fu una lotta solitaria. Per diversi mesi riuscii a tirare avanti senza stipendio. Non potevo permettermi di comprare neppure delle scarpe nuove. Ma il cuore era leggero mentre facevo risuonare gli zoccoli sulla strada. Passai l’inverno in maniche di camicia perché non avevo cappotto. Lavorai molto duramente e alla fine riuscii a far sì che tutti i debiti di Toda venissero ripagati. Passarono i giorni e i mesi, arrivò un nuovo anno e infine, il 3 maggio 1951, dopo aver superato tutti gli ostacoli Toda fu eletto secondo presidente della Soka Gakkai.

Assumere la guida

Sotto la guida di Toda, la Soka Gakkai conobbe una nuova partenza piena di gioia, e tuttavia i risultati nella propagazione nell’insieme continuavano a languire. Pur sapendo che ognuno stava facendo del suo meglio, Toda commentò: «Con questo ritmo impiegheremo cinquantamila anni per realizzare kosen-rufu!». Poi mi guardò intensamente, come colui che aveva tanto lottato per ristabilire la situazione finanziaria, e mi chiese: «Daisaku, prenderai tu la guida?» Senza un attimo di esitazione risposi di sì. E da quel momento in poi la Soka Gakkai iniziò a crescere con incredibile slancio. Da quel momento Toda fu felice di assistere alla crescita dinamica dell’organizzazione. «Sapevo che Daisaku era straordinario, ma non immaginavo che potesse ottenere simili risultati». I giovani devono mostrare di che pasta sono fatti. Devono sviluppare tutte le proprie forze e capacità.
Ero determinato a non deludere il mio maestro. Mentre Toda affrontava le sofferenze più amare, io mi recavo nei luoghi più difficili e ottenevo vittorie senza precedenti. Questo è lo spirito di un discepolo sincero. La gioventù è potere. Con il cuore colmo di grandi speranze per i nostri giovani uomini e giovani donne, Toda affermò: «La potente forza vitale di un individuo può influenzare e cambiare la vita degli altri. Il modo più sicuro per rafforzare questo funzionamento interno della vita è la Legge mistica». La potente condizione vitale di giovani dediti al bene supremo può trasformare i cuori delle persone e cambiare la società.
Forse sarebbe piacevole condurre una vita normale o passare le giornate come più ci piace. Tuttavia, gli stati d’animo e le emozioni cambiano di momento in momento. Inoltre dobbiamo saper gestire gli effetti del nostro karma e l’epoca travagliata in cui viviamo. Se non sviluppiamo forza vitale e ricchezza interiore, potremmo finire per condurre esistenze che, anche se apparentemente libere e tranquille, in realtà sono l’opposto.
Dove possiamo trovare la gloria e la vittoria nella vita? Questa luce risplende nel dedicare se stessi al benessere della società, del pianeta e alla causa della pace. Senza il solido pilastro di un obiettivo più grande, quale la felicità e la solidarietà dell’intera famiglia umana, finiremmo in solitudine a condurre una vita senza scopo, senza un profondo significato o una direzione. Quando ci muoviamo per realizzare la nostra nobile missione di kosen-rufu, lavorando per aiutare gli altri a diventare felici e diffondendo la Legge mistica, allora inizia il cammino della nostra rivoluzione umana.
Nam-myoho-renge-kyo è la Legge che governa ogni cosa nell’universo, che pervade le tre esistenze di passato, presente e futuro. Spero che reciterete Nam-myoho-renge-kyo armonizzando la vostra vita con la Legge mistica.
Toda attribuiva grande importanza alle riunioni dei membri in prima linea nel nostro movimento. Egli si rivolgeva in particolare ai giovani: «Partecipate alle riunioni di discussione e prendete parte alle attività in prima linea, impegnandovi per aiutare gli altri attraverso il potere della Legge mistica. Parlate con decine di migliaia di persone. Rafforzate e ravvivate la nostra organizzazione per kosen-rufu. Impegnatevi al massimo. Con i piedi ben piantati in terra, sfidatevi e vincete».
E voi, frequentate costantemente le riunioni di discussione? I responsabili devono partecipare attivamente alle riunioni di discussione. La presenza energica dei membri della Divisione giovani, in particolare, sarà una fonte di speranza e di soddisfazione anche per gli uomini e le donne. Si sentiranno ispirati vedendo i giovani responsabili e i potenziali successori che crescono in seno alla nostra organizzazione. Questo è il tipo di giovani che desidero siate. So che è facile per i giovani farsi assorbire dalle preoccupazioni più immediate e accontentarsi di vivere in funzione del momento presente. Naturalmente siete liberi di vivere la vostra vita come credete, ma non dimenticate il sentiero fondamentale dell’esistenza.
La Soka Gakkai ci indica questo sentiero fondamentale: un sentiero per accumulare fortuna aiutando gli altri e lavorando per la pace. Ecco perché contiamo così tanti membri in tutto il mondo, ed ecco perché il loro numero cresce costantemente. Sostenete e lodate il nostro movimento che sta promuovendo la pace, la cultura e l’educazione in tutto il globo superando ogni confine e divisione.
Nichiren Daishonin ha trasmesso il suo insegnamento per l’eterno futuro. Non c’è bisogno di precipitarsi o di affrettarsi. Ogni cosa è al suo posto. L’onda della storia si sta muovendo in direzione dell’umanesimo. Con profonda convinzione in questa verità, vi prego di procedere con serenità, fiducia e con mente aperta. Abbiamo la Legge mistica. Quindi, come potremmo non vincere? Recitate con la salda determinazione di promuovere una comprensione corretta della nostra nobile missione per la felicità delle persone e per la prosperità della società. Non lasciate questo compito agli altri. Sfidatevi con tutto il cuore, senza risparmiare energia. Avanzate con lo spirito di “non lesinare la vostra vita”. Questo fu il messaggio di Toda e l’insegnamento del Daishonin.
Ogni giorno dobbiamo domandarci che cosa possiamo fare per kosen-rufu. Dobbiamo mettere in azione la nostra mente, trovare il tempo per svolgere le nostre attività per kosen-rufu ed essere pronti ad accollarci il lavoro più duro. È fondamentale rimanere fedeli alle nostre convinzioni nei momenti cruciali. Questa determinazione allargherà incredibilmente la nostra condizione vitale. Abbiamo membri sia giovani sia anziani; la nostra organizzazione accoglie un’ampia gamma di persone diverse. Come responsabili, quindi, è importante esercitare la propria guida con saggezza, in modo che tutti possano esprimere liberamente i propri talenti e capacità.
Nel Sutra del Loto troviamo il passo: «Gli esseri viventi sono felici e a proprio agio» (SDL, 303). Noi siamo nati per essere felici. Per quanto possiamo invecchiare, basiamo sempre la nostra vita sulla fede e nutriamo lo spirito di lavorare con gioia per kosen-rufu. Nichiren Daishonin, riferendosi al potere e alla condizione vitale manifestata dai praticanti del Sutra del Loto, afferma: «Su un piano orizzontale gli effetti della pratica [dell’insegnamento della perfetta e immediata Illuminazione] si diffondono in tutto il regno fenomenico delle dieci direzioni. Quindi gli effetti di questa pratica sono descritti come “diffusi”. Su un piano verticale, questi effetti si estendono nelle tre esistenze di passato, presente e futuro, raggiungendo la massima profondità della natura fondamentale dei fenomeni, e quindi sono descritti come “profondi”» (WND, 2, 855).
La Legge buddista è la legge fondamentale che permea l’universo. Il suo potere benefico abbraccia il mondo e l’universo intero. Com’è meraviglioso tutto questo. Le ricompense per i nostri successi nell’impresa di kosen-rufu sono eterne e indistruttibili. Determiniamo dunque di vivere un’esistenza di grande e sicura vittoria.

Un alleato della gente

Il 16 febbraio 1222 nacque Nichiren Daishonin. Era figlio di un pescatore del villaggio di Kataumi di Tojo, nella provincia di Awa. Egli esprime il proprio orgoglio di essere nato da persona comune con queste parole: «Ora io non sono un cittadino della capitale al centro del paese, né il figlio di un generale in una regione di frontiera. Sono un figlio del popolo e vengo da una remota provincia. Ma io recito Nam-myoho-renge-kyo, che nessuno in Giappone ha mai recitato nei trascorsi settecento anni» (Lettera al prete laico Nakaoki, RSND, 1, 893).
Non essendo un aristocratico né il rampollo di una famiglia benestante, il Daishonin è un vero rappresentante della gente comune che insegnò il Buddismo per la felicità di tutte le persone. È un altro dei motivi per cui incontrò un’opposizione tanto accanita da parte dei privilegiati e dei potenti dell’epoca.
Il Daishonin espresse sempre apprezzamento e rispetto per le sue discepole che perseveravano nella pratica buddista. Ad esempio, loda la monaca laica Myoichi-nyo con queste parole: «Le tue continue domande su questa dottrina [dell’ottenimento della Buddità in questa esistenza] poste in questo modo nella tua situazione di donna non sono sicuramente una cosa comune. Il Budda Shakyamuni, signore dell’insegnamento, ha preso possesso di te?» (WND, 2, 892).
Questa lettera calorosa e appassionata del Daishonin deve essere stata fonte di immenso incoraggiamento per Myoichi. Le donne che si impegnano sinceramente per kosen-rufu con devozione illimitata, superando ogni tipo di pregiudizio e opposizione, sono incredibilmente nobili. Esse risplendono come Budda. Sono le inviate del Tathagata. Le donne Soka sono degne di un rispetto senza pari. Le madri di kosen-rufu sono le più grandi di tutte. Mostriamo sempre il massimo rispetto per i membri delle Divisioni donne e giovani donne, come se fossero Budda.
Se guardiamo a un futuro a lungo termine, ci sono determinate aree o regioni che svolgeranno un ruolo cruciale per kosen-rufu. Nella Grande Area di Tokyo [che include la regione di Kanto, cioè la città di Tokyo e le sei prefetture di Kanagawa, Chiba, Saitama, Gunma, Tochigi e Ibaraki, più la prefettura di Yamanashi, n.d.r.] uno di questi luoghi è la prefettura di Saitama, insieme alla nostra principale roccaforte di Tokyo e alle confinanti prefetture di Kanagawa e Chiba. Toda offrì incoraggiamento e guida a un membro della Divisione donne di Saitama che stava perseverando nella sua pratica buddista, nonostante la mancanza di sostegno e comprensione da parte di chi le stava accanto: «Sarai sicuramente in grado – le disse – di realizzare grandi risultati per kosen-rufu. Recita davanti al Gohonzon. In questo momento ci possono essere persone nel tuo ambiente che ostacolano la tua pratica ma grazie al potere della tua fede, un giorno arriveranno tutti a sostenerti».
Il 16 febbraio 1955 – cinquantacinque anni fa – mi recai a Saitama. A quel tempo avevo ventisette anni. L’edizione di Saitama di un quotidiano nazionale aveva pubblicato un articolo diffamatorio sulla Soka Gakkai, e io mi recai negli uffici del giornale per inoltrare un reclamo. Non ho mai permesso a nessuno di insultare il mio maestro. Come responsabile delle relazioni esterne della Soka Gakkai, mi recai a Saitama e misi in chiaro le cose. Alla fine i rappresentanti del giornale riconobbero l’errore e promisero di pubblicare non solo una rettifica, ma anche la versione della Soka Gakkai di quella storia. Fu un’incredibile vittoria ottenuta grazie ad azioni coraggiose e sincere. Quando Toda seppe di quel successo, sorrise felice.
Durante la Seconda guerra mondiale egli sopportò e sopravvisse al duro calvario della prigionia inflittagli dalle autorità militari giapponesi. Al momento del suo rilascio era profondamente determinato a ricostruire la Soka Gakkai, consapevole che questa fosse anche la volontà di Makiguchi, il suo maestro morto in quella stessa prigione. Dopo due anni passati in cella, tuttavia, la sua salute era ormai minata, e Toda avvertì che il tempo che gli restava era limitato. Nessuno riusciva a comprendere il suo ardente impegno per kosen-rufu, la sua assoluta devozione verso il defunto maestro. Soffrì da solo. Io fui l’unico giovane a fare mia la sua visione e a sormontare tutti gli ostacoli che si frapponevano alla realizzazione di quel sogno tanto a lungo accarezzato. In nome di kosen-rufu mi misi alla guida di imprese che tutti gli altri avevano abbandonato considerandole disperate, e ottenni risultati insuperati. Sfidandomi con tutta l’energia della giovinezza, vinsi semplicemente grazie all’ardente desiderio di procurare gioia e rassicurare il mio maestro.
I giovani hanno una forza e un potenziale infiniti. Miei giovani amici, mi auguro che possiate scrivere anche voi una brillante storia di grandi risultati. Questo diventerà per voi una fonte illimitata di orgoglio e soddisfazione. Le vostre esistenze risplenderanno in eterno di buona fortuna e benefici. Come responsabili di kosen-rufu, vi prego di impegnarvi con una devozione così sincera da lasciare tutti impressionati dal vostro impegno, commossi dalle vostre parole e ispirati a seguire la vostra guida.
Tornando all’argomento di Saitama, ho molti ricordi di momenti passati là. Ho aiutato personalmente la costruzione della nostra organizzazione a Saitama. Mi sono recato a Kawagoe infinite volte, dato che Toda mi aveva assegnato la responsabilità di tenervi le lezioni sul Gosho. Preparavo con molta cura ogni lezione. A volte faceva molto freddo. Altri giorni soffrivo la fame. Eppure viaggiavo in treno fino a Kawagoe. Era davvero distante. Passo dopo passo iniziai a consolidare la nostra organizzazione a Saitama. Toda mi aveva affidato il futuro di quella prefettura e io volevo essere all’altezza della fiducia che aveva riposto in me. In virtù di questi trascorsi, i membri di Saitama e io condividiamo profondi legami. E proprio da Saitama provenne il primo appello per la mia nomina a terzo presidente della Soka Gakkai.
La cosa più importante ora per la nostra organizzazione è una rivoluzione della leadership. Da quest’anno vorrei porre un’attenzione anche maggiore su questo punto. Un nuovo sviluppo e un luminoso futuro per il nostro movimento dipendono dal fatto che i nostri responsabili continuino a crescere, superando i propri limiti e dedicandosi con un atteggiamento e un impegno completamente nuovi. Come responsabili, è essenziale che apprezziate sinceramente i membri che si stanno impegnando con tanta serietà per kosen-rufu. Ottenere la Buddità è lo scopo della nostra pratica buddista, lo scopo delle attività della Gakkai. Vi prego di fare del vostro meglio per aiutare ogni singolo membro a realizzare una condizione vitale di felicità senza pari.
Il risultato di ogni sforzo per kosen-rufu dipende dai responsabili. Non siate mai incuranti o compiaciuti per arroganza. Vi prego di essere determinati a vincere per il bene dei membri. Credete nel potenziale di ciascuno e offrite guida e incoraggiamento in modo da trasmettere gioia e rafforzare la loro convinzione nella fede. Lo slancio per superare i punti morti e gli ostacoli viene alimentato dalla ferma determinazione e dall’azione decisiva dei responsabili. Toda diceva spesso: «Una volta che avete deciso una linea d’azione, abbiate la forte volontà di portarla a termine. Impegnatevi con tutte le vostre forze! Un’impresa richiede un forte slancio in avanti».
Lavorare più di chiunque altro in prima linea nel nostro movimento e infondere coraggio a tutti: questa è la caratteristica di un vero leader di kosen-rufu. Il nostro ottantesimo anniversario è un’occasione storica. Sono felice di vedere responsabili di ogni regione che si impegnano con serietà, animati dalla rinnovata determinazione di vincere. Vi prego di costruire solide basi nelle vostre comunità.

Diventare forti e saggi

Il noto poeta, drammaturgo e attivista sociale indonesiano W.S. Rendra (1935-2009) fu profondamente amato dal popolo indonesiano per il suo impegno verso l’umanità e il suo coraggio di fronte alla persecuzione. Egli prese parte ad alcuni eventi della SGI-Indonesia, incluso un festival culturale, ed espresse grandi speranze per la nostra organizzazione. In una delle sue opere, Rendra commenta come le persone che credono nella verità e nella giustizia rimangano incrollabili di fronte all’oppressione. Uno dei suoi protagonisti afferma: «Se sei oppresso, non rimanere seduto accettando la situazione». E poi dichiara: «Dobbiamo lottare insieme, solo allora avremo successo». Le persone hanno bisogno di unirsi e di esprimersi con coraggio. In questo modo possono cambiare la storia.
Siamo impegnati a costruire una nuova era, una nuova società. Questo è un momento di grande transizione. Soprattutto, ognuno di noi deve essere molto serio nel compiere la propria personale rivoluzione umana. Dobbiamo diventare forti e saggi.
Toda rifiutò di tollerare chi guardava con disprezzo il popolo, tiranneggiando. Egli gridò: «Non trattate la gente da stupida!». Voleva estirpare la natura demoniaca che alligna nei recessi più nascosti del cuore umano. «Mostrate il massimo rispetto per la gente. Lavorate sinceramente per la loro felicità e benessere». In ogni luogo i responsabili non devono mai dimenticare questo appello appassionato di grandi filosofi nel corso delle epoche.
Le parole motivano le persone. Gli scritti diffondono le idee. Ho parlato e scritto molto per tutta la vita, spinto dal desiderio di aiutare i nostri membri a comunicare agli altri l’umanesimo buddista. Ho anche pubblicato articoli su richiesta di quotidiani e riviste, in Giappone e all’estero.
Toda disse: «Noi chiamiamo Nam-myoho-renge-kyo la condizione vitale fondamentale in grado di provocare cambiamenti in tutto l’universo. Questa Legge mistica è dentro di noi. È quindi naturale che possiamo trasformare la nostra esistenza nella direzione che desideriamo». Questa era la profonda convinzione di Toda, basata sulla propria esperienza nel superare grandi avversità.
La Legge mistica ha un potere illimitato. Nichiren Daishonin cita queste parole [tratte da Annotazioni su “Grande concentrazione e visione profonda” del Gran Maestro cinese Miao-lo, n.d.r.]: «la nostra vita, corpo e mente, in un singolo istante pervade l’intero regno dei fenomeni» (L’oggetto di culto per l’osservazione della mente, RSND, 1, 326). La nostra determinazione nella fede pervade l’universo. Le preghiere di chi si adopera per kosen-rufu possono far accadere qualunque cosa. Anche se a volte può sembrare che le nostre preghiere non trovino risposta, se continuiamo a recitare Daimoku seriamente, le cose si muoveranno sicuramente nella direzione migliore possibile per la nostra esistenza. Tutto nella vita ha un significato.
Toda disse: «La grande impresa della Soka Gakkai è diffondere l’insegnamento corretto del Buddismo di Nichiren Daishonin in tutto il Giappone e nel mondo intero per condurre tutte le persone all’Illuminazione. Poiché stiamo prendendo parte a questa impresa e ci adoperiamo per farne una realtà, siamo sicuri di ottenere grandi benefici».
Con immenso orgoglio per la vostra nobile missione vi prego di affrontare con gioia grandi sfide facendo di questo ottantesimo anniversario della Soka Gakkai un anno di vittoria assoluta.
Stiamo vivendo un’epoca di cambiamenti tumultuosi. Il destino delle nazioni e delle organizzazioni dipende dalla saggezza dei loro leader. La chiave per crescere, e l’importante compito per ogni leader, è saper riconoscere i segnali di avvertimento, afferrarne il significato e agire in maniera adeguata per porre subito rimedio alle situazioni.
Da giovane ho imparato molto sulle persone e sulla vita grazie a Toda. Abbandonai la scuola serale per dedicarmi totalmente al mio maestro. Toda apprezzò la mia dedizione, e in cambio volle condividere generosamente con me la sua saggezza e la sua conoscenza. In seguito potei tuffarmi negli impegni per kosen-rufu con la preparazione che avevo ricevuto all’”università Toda”. Nel mio amato Kansai ottenni successi senza precedenti. Trionfai su ogni difficoltà e vinsi. Mentre infuriavano gli attacchi, nel 1979 i membri di Shikoku organizzarono un traghetto per venire a farmi visita a Kanagawa, dove stavo assumendo la guida di kosen-rufu. Non dimenticherò mai quell’episodio.
La vera sfida è davanti a noi. Da questo momento entriamo nel periodo chiave. L’autore spagnolo Miguel de Cervantes (1547-1616) scrisse in uno dei suoi romanzi: «Valoroso capitano, senza difficoltà non si può realizzare nulla di grande». Scrisse anche: «Il cuore mi dice di andare avanti e di aspettarmi mille eventi felici».
Cinque decenni sono passati da quando, come successore di Toda, sono diventato il terzo presidente della Soka Gakkai. Sono uscito nel mondo. Ho unito le persone grazie al dialogo. Ho protetto i nostri membri, lottato contro i tre potenti nemici1 e ho vinto in ogni impresa. Vi invito a fare lo stesso. Ognuno ha una missione. Ogni individuo è prezioso. Il nostro movimento di rivoluzione umana riconosce il massimo valore in ogni persona e cerca di metterla in grado di esprimere i propri peculiari talenti e potenzialità.
Senza farsi scoraggiare dall’esilio, l’autore francese Victor Hugo (1802-85) dichiarò che coloro che si pongono dalla parte della verità e della giustizia rimangono nel giusto, per quanto gli altri possano schernirli, insultarli, disconoscerli o calunniarli. I campioni della verità sono forti, sono allegri. Così ho vissuto la mia vita, e non ho rimpianti.

La gratitudine è la base di ogni virtù

Da questa primavera ho in programma un dialogo con Gao Zhanxiang, presidente della Società di Promozione della Cultura Cinese (CCPS) in Cina. Gao è anche un noto scrittore e poeta.
Ho intrecciato dialoghi con molte figure di spicco, compresi pensatori e studiosi di diversi campi, condividendo e confrontando le mie idee con nobili intelletti in tutto il mondo, senza limitarmi al Giappone. Qualunque fosse il loro punto di vista e l’ambito di attività, ho sempre cercato di cogliere l’essenza di ciò che queste persone stavano dicendo, dal mio punto di vista di buddista, e di sviluppare con loro un dialogo libero e stimolante.
Gao ha dichiarato: «I veri saggi ricordano sempre le gentilezze che gli altri hanno riservato loro e compiono ogni sforzo per ripagarle. La gratitudine è la base di ogni virtù, è l’essenza dell’umanità». Non dobbiamo condurre una vita di egoistica ingratitudine, perché questo significherebbe rinunciare alla nostra umanità. Vivere con un senso di gratitudine e di apprezzamento è il sentiero più nobile dell’esistenza.
L’architetto spagnolo Antoni Gaudí (1852-1926) scrisse: «La vita è una lotta. Ci occorre forza per lottare, e la forza è una virtù che possiamo mantenere e accrescere solo coltivando lo spirito». La vita è una lotta. Sia Makiguchi che Toda vissero le loro esistenze in base a questo credo. Una solida filosofia spirituale fornisce alle persone il potere decisivo per affrontare la lotta della vita, e nessuna riesce a eguagliare in questo la filosofia del Buddismo di Nichiren Daishonin.
Gaudí osservò anche: «Nessuno sforzo rimane privo di ricompensa». Questa è una delle verità eterne della vita. Mi sono impegnato con la convinzione che tutti gli sforzi che compiamo per kosen-rufu si trasformano in grandi benefici, e che ciò che conta davvero è con quanto impegno ci adoperiamo per rispondere alle aspirazioni del nostro maestro, anche se nessun altro lo nota. Con questa convinzione ho dato tutto me stesso per sostenere e assistere Toda e impegnarmi per la felicità dei membri e la realizzazione di kosen-rufu. Non ho mai pensato a me stesso. La cosa più importante per me sono i membri della Soka Gakkai. Desidero che tutti voi siate felici e che tutti i vostri figli diventino persone capaci e di talento. Questo è il mio augurio più grande. Desidero anche vedere emergere dai nostri istituti educativi Soka un flusso costante di persone straordinarie, in grado di dare contributi importanti al mondo. Questa è la mia preghiera costante.
Come discepolo e come giovane ero determinato a far conoscere alla gente la grandezza del mio maestro, e a stare sempre al suo fianco. Questo è lo spirito con cui ho servito Toda. Inoltre, ho sempre informato Toda di tutti i miei risultati. Qualche volta restavo a casa sua di notte per assisterlo. L’ho sostenuto con tutto il cuore dietro le quinte, all’insaputa degli altri. Così ho vissuto la mia vita di discepolo. Questo è lo spirito di maestro e discepolo. Spero che voi, membri della Divisione giovani, ereditiate questo nobile spirito.
Fin dal periodo della mia giovinezza, inoltre, ho sempre trattato gli anziani con grande considerazione. Non ho mai dimenticato di esprimere la mia gratitudine ai più anziani che hanno lavorato così duramente per kosen-rufu.
I responsabili devono sempre essere sinceri. Vi prego di lodare con tutto il cuore i membri impegnati nelle prime linee del nostro movimento. Rispettateli e mostrate loro la massima cortesia. Sosteneteli e accoglieteli con calore. E fate attenzione alle piccole cose. Questa è la caratteristica di un vero responsabile. Quando una persona ottiene un grande successo in un’attività o una campagna per kosen-rufu, mostrate il vostro profondo apprezzamento e ringraziatela sinceramente per il duro lavoro. Spero soprattutto che i nostri responsabili uomini si ricordino di esprimere la loro gratitudine a donne e giovani donne.
È anche importante che i responsabili ringrazino e accolgano con calore le persone che compiono un lungo viaggio per partecipare a un’attività. I nostri membri sono molto preziosi. Siate sempre gentili e premurosi con loro. Non forzateli, assumetevi in prima persona il lavoro più duro al posto loro. Sosteneteli facilitando loro le cose. Questo è lo spirito di un vero responsabile della Gakkai. Vi prego di imprimervi questa lezione nel profondo del cuore. Io ho sempre agito con correttezza e integrità. In questo modo la Soka Gakkai è diventata l’organizzazione globale che vediamo oggi.
La Legge mistica è il motore fondamentale per la giustizia. Basandoci sulla nostra fede e sugli insegnamenti umanistici del Buddismo di Nichiren Daishonin, facciamo sempre ciò che è giusto per la felicità delle persone. Alla fine la giustizia prevarrà. Avanziamo con questa convinzione.

1. Tre potenti nemici: tre tipi di persone arroganti che perseguitano coloro che propagano il Sutra del Loto nell’epoca malvagia dopo la morte del Budda Shakyamuni, descritta nella sezione in versi del XIII capitolo del Sutra del Loto “Esortazione alla devozione”. Il Gran Maestro Miao-lo (711-782) della Cina li riassume in laici arroganti, preti arroganti e falsi saggi arroganti.

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