In questi estratti di Daisaku Ikeda emerge l’importanza dello studio del Buddismo: permette una migliore comprensione della realtà e di se stessi così come lo sviluppo «di un’infinita speranza» che conduce alla felicità
• Il filosofo americano Ralph Waldo Emerson scrisse: «Il pensiero è una luce sacra / più splendente dell’oro e delle gemme, immortale». Sono parole che amo da quando ero giovane. Il Gosho rivela l’essenza della filosofia buddista, una filosofia che permette a chiunque di percepire e manifestare all’interno della propria vita lo stato vitale più alto, quello della Buddità. È un insegnamento che ci permette di spezzare la catena delle sofferenze di nascita, invecchiamento, malattia e morte e di elevare la nostra vita indirizzandola eternamente sul sentiero di “eternità, felicità, vero io e purezza”. Coloro che sostengono e praticano una filosofia così grande sono vincitori nella vita, incredibilmente ricchi. (NR, 394, 5)
• Dal cuore di coloro che danno importanza allo studio del Buddismo sorge un’infinita speranza che abbraccia vasti orizzonti, mentre coloro che lo trascurano si rinchiudono nel buio di un’egocentrica arroganza e rinunciano alla gioia della vita, alla condizione vitale della felicità: questa è la realtà. Nei suoi ultimi anni Lev Tolstoj, gigante dello spirito, scriveva così nel suo diario: «La forza della riflessione è invisibile, come il germoglio da cui cresce un grande albero. Ma è da quella che ha origine un cambiamento visibile nella vita [degli esseri umani]». (Ibidem, 5)
• Uno degli scritti del Daishonin, Lettera da Sado, si chiude con il post scriptum: «Vorrei che tutti i credenti sinceri si riunissero e si incoraggiassero leggendo insieme questa lettera». Il Daishonin esprime chiaramente il desiderio che i suoi discepoli si riuniscano per leggere i suoi scritti. Creare un movimento per far crescere persone di valore leggendo il Gosho insieme, indipendentemente dagli anni di pratica, riflette l’atteggiamento che si accorda totalmente con il desiderio del Daishonin. (NR, 394, 6)
• Toda affermava spesso, con profonda convinzione: «Può sembrare strano, ma se approfondite il Gosho troverete facile leggere qualsiasi altro scritto e diverrete capaci di discernere le cose con chiarezza anche nella vita quotidiana. È per questo che noi, nella nostra vita, non giungiamo mai a un punto morto». Aveva perfettamente ragione. Il Buddismo ci offre gli strumenti per realizzare una vittoria assoluta. È l’insegnamento che permette di cambiare il proprio karma, trasformando il veleno in medicina. È una filosofia di speranza basata sul concetto di rivoluzione umana. (Ibidem, 7)
• All’età di diciannove anni incontrai per la prima volta il mio maestro. Ero ancora ventenne quando lavorai per lui dedicandogli tutta la mia vita. Il 98% di me stesso lo devo a lui e al suo insegnamento. L’allenamento impartitomi in quegli anni ha forgiato la mia identità facendomi diventare quello che sono ora. Toda mi dava lezioni private su tutte le discipline, ad esempio giurisprudenza, economia, storia, filosofia, scienze naturali e astronomia. «Tutte le leggi trovano fondamento nella legge buddista» (GZ, 564). Il Buddismo racchiude la saggezza ultima per realizzare una grande creazione di valore, in cui qualunque tecnica e campo del sapere vengono utilizzati per la felicità delle persone. Proprio per questo si può sfruttare tutto ciò che si è imparato, per cui ci si è impegnati. Queste lezioni all’”università Toda” furono per me continui stimoli spirituali paragonabili a tante scintille incandescenti. A venticinque anni annotai sul mio diario: «Ogni mattina devo costruire me stesso affinché possa seguire le lezioni a mente lucida. Con spirito invincibile. Con tenacia. Con forza di volontà. Impegnati decidendo che tra dieci anni sarà il momento decisivo di lottare e di vincere. Ora impegnati, sforzati nello studio, sicuro che tra dieci anni vedrai realizzato questo obiettivo». Toda mi diceva sempre: «Daisaku, l’importante è lo studio, è studiare! E non solamente la filosofia buddista. Tutte le tue idee dovranno nascere non solo da una vasta conoscenza della società, ma dalla consapevolezza che fai parte del mondo intero». (NR, 498, 6)
• Coloro che abbracciano una filosofia vera e solida sono persone forti, mentre quelli che ne sono privi danno l’impressione di essere liberi ma in realtà vagano come una nave senza bussola, in balia delle onde, alla deriva. Per quanto possano essere potenti o famosi, restano comunque inermi di fronte alle tempeste della vita rappresentate dalle quattro sofferenze universali di nascita, invecchiamento, malattia e morte. «Il Sutra del Loto è sia l’insegnamento del Budda, sia l’incarnazione della sua saggezza; chi ripone una sincera fede anche in uno solo dei suoi caratteri o dei suoi tratti, diventerà un Budda nella propria forma presente. […] il veleno si trasforma in medicina e le persone comuni diventano Budda. Per questo si chiama Legge meravigliosa (RSND, 1, 861)». (NR, 451, 3)