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Una fiducia totale - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:51

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Una fiducia totale

L’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin, e la purezza dei suoi insegnamenti sono giunti fino a noi grazie alle profonde relazioni tra i primi tre presidenti della Soka Gakkai, che hanno saputo trasmetterne lo spirito e renderli accessibili a tutte le persone

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L’essenza del Buddismo di Nichiren Daishonin, e la purezza dei suoi insegnamenti sono giunti fino a noi grazie alle profonde relazioni tra i primi tre presidenti della Soka Gakkai, che hanno saputo trasmetterne lo spirito e renderli accessibili a tutte le persone

Durante la mia giovinezza, mi dedicai completamente al mio maestro Josei Toda, secondo presidente della Soka Gakkai. Nei primi anni del dopoguerra, gli affari di Toda subirono un tracollo, e lui si ritrovò con debiti enormi. In quel momento cruciale, molti di quelli che in precedenza tenevano Toda in gran conto lo attaccarono, maledicendo lui e la Soka Gakkai mentre se ne andavano. Solo io sono rimasto saldamente al suo fianco. Il cuore umano può essere spaventoso: sono arrivato a comprenderlo attraverso questa dura esperienza. Al tempo di quella crisi non avevo ancora trent’anni e ho impresso nella memoria gli esempi di coloro che hanno tradito il loro maestro.
Toda fu perseguitato dai giornalisti che avevano sentito le voci sulle sue difficoltà negli affari. Anche i suoi creditori erano spietati. Era una situazione terribile. Toda, normalmente sicuro e risoluto, fu spinto alla più totale disperazione. Io soffrivo di tubercolosi, ma in quelle circostanze ho protetto e sostenuto Toda con tutto me stesso.
Alla fine, Toda dovette dimettersi da direttore generale della Soka Gakkai. Gli chiesi: «Se si dimette da direttore generale, chi sarà il mio maestro?». Lui rispose: «Anche se per te sono solo causa di difficoltà, sono io il tuo maestro». In quel momento esatto mi impegnai a superare ogni ostacolo e ad assicurarmi che il mio maestro diventasse il secondo presidente della Soka Gakkai. Giurai di fare della Soka Gakkai un’organizzazione globale.
Lasciai i miei studi universitari per assisterlo con tutte le mie forze. Usai persino i miei risparmi per questa causa. E alla fine ho trionfato su ogni cosa.
Sono passati cinquant’anni da quel difficile periodo. Oggi, la Soka Gakkai continua a crescere come una delle principali organizzazioni mondiali. Questo è dovuto esclusivamente agli sforzi di tutti voi che avete lottato al mio fianco, superando innumerevoli e spaventosi ostacoli. Sono sicuro che sia Toda che il suo maestro, il primo presidente della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi, ne sarebbero felicissimi.
Makiguchi e Toda furono imprigionati dalle autorità militariste di allora e furono oggetto di ogni immaginabile forma di diffamazione e abuso. Toda lottò con coraggio al fianco di Makiguchi, e io feci lo stesso al fianco di Toda. Questi sforzi divennero la causa dell’attuale sviluppo globale della Gakkai. Dopo aver lottato così duramente, io non temo niente.
Toda si fidava totalmente di me e mi tenne sempre vicino. Andavo dovunque con lui. Di tanto in tanto, mi chiedeva all’improvviso di cantare una canzone che fosse d’ispirazione per tutti. Altre volte, mi telefonava nel cuore della notte convocandomi a casa sua per discutere di qualcosa. Mia moglie usciva fuori a cercare un taxi e io mi precipitavo a raggiungerlo. Eravamo veramente una cosa sola come maestro e discepolo, proprio come lo erano stati Toda e Makiguchi.
Spinto da profonda gratitudine verso il suo maestro, Toda dichiarò: «Nella tua immensa e inesauribile compassione, mi hai permesso di accompagnarti persino in prigione». In questo spirito di maestro e discepolo risiede l’essenza del Buddismo e della vita, ed esso è la causa della vittoria del nostro movimento.
Nel momento culminante della crisi dei suoi affari, Toda mi disse: «Porto il vessillo “dell’intento e del mandato del Budda”, la bandiera del “confutare l’errato e rivelare il vero” e di “diversi corpi, stessa mente”, la bandiera che splende in eterno attraverso le tre esistenze di passato, presente e futuro. Daisaku, innalza il vessillo della vittoria e della gloria! Ti prego, unisciti a me nella lotta! Raccogli un grande esercito di persone comuni sotto questa bandiera di kosen-rufu! Dobbiamo vincere. Conto su di te».
Ho ricevuto questo vessillo da Toda e l’ho portato da solo, ho lottato con tutte le mie forze e ho vinto. Mia moglie lo sa meglio di chiunque altro. La Soka Gakkai sta portando avanti kosen-rufu, in pieno accordo con il Gosho, nonostante abbia subìto diffamazioni e abusi, odio e gelosia come effetti del progresso di kosen-rufu.
La Soka Gakkai sta mettendo in pratica il brano del Significato profondo del Sutra del Loto (Hokke gengi): «La pratica del Sutra del Loto è shakubuku, la confutazione delle dottrine provvisorie» (La pratica dell’insegnamento del Budda, SND, 4, 11). Nessuna organizzazione merita maggiore ammirazione e rispetto. E da questo momento in poi la Soka Gakkai deve continuare a vincere sulla base dello spirito di non dualità tra maestro e discepolo e dell’unità di “diversi corpi, stessa mente” in pieno accordo con il Gosho. Conto su di voi!

Ricordare i nostri maestri

L’antico filosofo cinese Hsün-tzu (o Xunzi), che visse durante il tumulto intellettuale e politico del periodo dei Regni Combattenti, sottolineò l’importanza dell’impegno costante, dichiarando che attraverso di esso possiamo elevarci a un livello illimitato.
Nelle lezioni private che mi impartiva, Toda mi insegnò il cinese classico. Spesso mi faceva imparare a memoria certi detti o passi molto noti dei classici cinesi. Mi ricordo con affetto molti dei commenti che formulava mentre mi istruiva. Talvolta diceva: «Questo era uno dei passi preferiti di Makiguchi. Daisaku, sottolinealo».
Hsün-tzu fu uno dei principali filosofi del suo tempo, ma sperimentò anche molte sventure e fu costretto ad abbandonare il suo incarico pubblico a causa di diffamazioni e false accuse. Nonostante simili ostacoli, continuò a scrivere i suoi trattati e a istruire i suoi discepoli, e preparò molti successori estremamente capaci. Far crescere i giovani: è su questo che sto concentrando le mie energie adesso. Penso costantemente alla prossima generazione, imboccando percorsi sconosciuti ad altri per far crescere leader autentici per la Gakkai e il mondo.
Hsün-tzu suggerì che le persone che mancano di fare riferimento ai loro maestri quando esprimono un’opinione o impartiscono insegnamenti, stanno di fatto ripudiando coloro che li hanno istruiti. Dichiarò anche che i governanti saggi non avrebbero fatto affidamento su coloro che ignoravano i loro maestri o mancavano loro di rispetto, aggiungendo che non si dovrebbe rivolgere la parola a simili persone quando si cammina per strada. Il filosofo cinese dava grande peso all’educazione, e per questo insisteva sul fatto che si riconoscesse il giusto credito ai propri maestri.
Quando dimentichiamo la nostra gratitudine verso coloro a cui siamo debitori, perdiamo i nostri ormeggi e andiamo fuori rotta.
Hsün-tzu sosteneva anche che la prosperità arriva in quelle nazioni nelle quali i maestri e coloro che sostengono la vita degli altri sono rispettati, mentre dove ciò non avviene si abbatte la rovina. Non dobbiamo mai dimenticare di avere gratitudine e rispetto per i nostri maestri; ciò determina la crescita o il declino. La ragione per cui la Soka Gakkai si è sviluppata fino al punto in cui è oggi, è che noi abbiamo lodato e rispettato Makiguchi e Toda. Io ho scrupolosamente agito secondo questo principio, e facendo così ho tracciato la strada per un solido sviluppo. Vi prego di portare impresso questo concetto nel profondo dei vostri cuori.

Un vincitore nella vita

Oggi è con noi Orlando Cepeda, il grande campione della Major League di baseball. Cepeda, un giocatore leggendario noto in tutto il mondo, è diventato un campione vittorioso nella vita. Fare del vostro meglio nel settore che avete scelto può darvi il potere di estendere questo sforzo in ogni aspetto della vostra vita. Vorrei unirmi ai membri di tutto il mondo nell’applaudire la vittoria di questo atleta. E grazie ancora una volta per il premio generoso e dal profondo significato che mi avete conferito.
[Cepeda ha consegnato al presidente Ikeda un encomio per conto dei San Francisco Giants, lo ha nominato membro onorario della squadra e gli ha offerto in dono una maglia ufficiale dei San Francisco Giants con il numero 200 – nella foto – a commemorazione della duecentesima onorificenza accademica ricevuta recentemente. Vedi NR, 357, 4, n.d.r.].
La prego di esprimere il mio più sentito ringraziamento a tutto il gruppo dei San Francisco Giants, una delle squadre più leggendarie della storia del baseball. Grazie mille! E, signor Cepeda, congratulazioni per la pubblicazione del suo recente libro. In esso lei afferma: «La più grande felicità deriva dall’avere buoni amici, dall’essere un buon amico per gli altri, e dall’avere un ottimo maestro la cui guida ti aiuta a continuare a migliorarti nel corso della vita».
Le persone prive di gratitudine sono davvero tristi e sfortunate, per quanto denaro possano avere o nonostante la posizione sociale che riescono a conquistare; avere senso di gratitudine è una vera vittoria come essere umano: questa è l’acuta intuizione sulla vita espressa da Cepeda. Gli rivolgo di cuore un applauso.
Sono profondamente colpito anche dai consigli di Cepeda per i giovani. Li incoraggia a distinguere con saggezza le persone sincere da quelle disoneste, spingendoli ad avere il coraggio di opporsi all’influenza delle cattive conoscenze e a fare invece amicizia con persone sincere e affidabili. Sta davvero agendo come un grande educatore. Come afferma il Daishonin: «Abbandonare i cattivi compagni e cercarne di buoni» (Il vero aspetto del Gohonzon, SND, 4, 203). È con noi stasera un uomo che Cepeda con orgoglio considera uno dei suoi migliori amici: il leggendario pianista jazz Herbie Hancock. I buoni si accompagnano ai buoni, le persone integre alle persone integre, e le grandi persone ad altre ugualmente grandi. Lo stesso vale per maestri e discepoli.
Sia Cepeda che Hancock provano una grande gratitudine per i loro genitori, e le vittorie che questi uomini hanno ottenuto nelle loro vite sono ugualmente prova delle meravigliose vittorie dei loro defunti genitori. Non solo i loro, ma i genitori defunti di tutti i membri della Soka Gakkai che si impegnano per kosen-rufu sono accolti con gioia nella pura terra del Picco dell’Aquila da Nichiren Daishonin, da Shakyamuni, dai Budda e dai bodhisattva delle dieci direzioni e delle tre esistenze. Gli scritti del Daishonin ci confermano che i nostri genitori godranno della più completa cura e protezione, avvolti da una musica meravigliosa e dalle brezze di eternità, felicità, vero io e purezza.

Il ruolo del Seikyo Shimbun

Ora, io vorrei ringraziare i responsabili della promozione del quotidiano Seikyo Shimbun, e tutti coloro che li hanno sostenuti e assistiti, per il notevole incremento di abbonamenti. Lasciatemi anche esprimere il mio apprezzamento per i nobili eroi senza corona che hanno consegnato il Seikyo Shimbun e le altre pubblicazioni della Soka Gakkai nel corso dell’anno.
Oggi è qui presente come rappresentante dei distributori del Seikyo Shimbun Fumie Yagi, madre di Tomoya Yagi, laureato alla Soka University e migliore lanciatore giapponese di baseball.
Quando più di vent’anni fa la signora Yagi stava affrontando una grande crisi personale, ha continuato a consegnare il Seikyo Shimbun con il piccolo Tomoya legato sulla schiena. Che si trovasse colpita dalla sventura o sostenuta dalla fortuna, non ha mai dimenticato lo spirito di impegnarsi per kosen-rufu. In esso risplende la luce della sua fede pura. E ora suo figlio (membro della squadra giapponese professionista di baseball Hokkaido Nippon Ham Fighters) è stato nominato “esordiente dell’anno” della Pacific League. Questa è una grande vittoria per sua madre.
Mia moglie e io offriamo costantemente le nostre più fervide preghiere per la salute e la sicurezza di chi consegna le nostre pubblicazioni. Invito anche tutti i nostri responsabili a pregare intensamente per loro. Grazie a tutti voi ancora una volta!
Toda in un’occasione disse: «Un giornale sarà la risorsa essenziale per diffondere i nostri sforzi per kosen-rufu. Diamo coraggiosamente inizio a una battaglia verbale!». Questo è il ruolo del Seikyo Shimbun. Conto su ogni persona coinvolta nella promozione del giornale. Toda e io ne parlavamo costantemente. «Daisaku, mi chiese una volta, cosa credi che sarà più importante da oggi in poi?».
«Un giornale» fu la mia risposta.
«Esatto, sono d’accordo. Fondiamone uno».
Un’altra volta, in un piccolo ristorante nella zona Shimbashi a Tokyo, mi disse: «Fondiamo un giornale, un organo della Soka Gakkai. Stiamo entrando nell’era dei mass media».
Il Seikyo Shimbun nacque da queste conversazioni tra maestro e discepolo. Ho sempre accompagnato Toda, sostenendolo con tutto il cuore. Sono rimasto con lui da quando l’ho conosciuto fino alla sua morte: così stretta era la nostra relazione maestro e discepolo.

Gongyo quotidiano, un ritmo gioioso

In una delle sue opere teatrali, l’autore francese Romain Rolland (1866-1944) fa dire da un personaggio a un giovane: «Cimentati coraggiosamente con la vita, buttati nella mischia» e «Non aspettare». Questo è proprio lo spirito della Gakkai. L’approccio e l’atteggiamento di tutte le persone di prim’ordine riflettono quelli della Gakkai.
L’antico drammaturgo greco Eschilo scrisse: «Date gioia alle vostre anime mentre il giorno è vostro». La nostra pratica quotidiana di Gongyo crea un ritmo ricco di gioia.
Sono sicuro che i nostri membri provenienti dall’India conoscono bene l’antico poeta tamil Tiruvalluvar (V-VI sec.), che scrisse: «Nessuno ha tratto beneficio dall’invidia». Questa è davvero una lezione fondamentale.
Oggi sono presenti rappresentanti della Divisione studenti e dei vari gruppi universitari? La nostra organizzazione è davvero fantastica. A prescindere dagli avvenimenti esterni, la Gakkai continua a svilupparsi molto rapidamente. Non ci sono organizzazioni simili.
Parlando alla riunione inaugurale della Divisione studenti che ebbe luogo all’Azabu Civic Hall di Tokyo [il 30 giugno 1957], il presidente Toda dichiarò di essere molto felice perché aveva desiderato più di ogni altra cosa creare proprio questa divisione. La Soka Gakkai è stata costruita da persone comuni che si sono dedicate alla missione della condivisione del Buddismo del Daishonin con gli altri. Lo scopo di Toda nel creare la Divisione studenti a quel tempo era incoraggiare proprio i membri della Gakkai che un giorno si sarebbero trovati in prima linea nella società. Ecco perché affermò di essere felice. Non dimenticherò mai il sorriso che aveva quel giorno.

Azioni per kosen-rufu

Questa mattina ho ricevuto una relazione dal responsabile uomini della SGI-USA, Tariq Hasan, che è qui con noi oggi. Hasan mi ha comunicato che dalla prossima primavera la Hofstra University di New York inaugurerà un corso dal titolo “Gandhi, King, Ikeda: l’eredità di una pace da costruire”. Siamo ora entrati in un’era in cui il nostro movimento Soka per la pace e la nonviolenza è diventato argomento di ricerca accademica, comparato al nobile lavoro svolto da figure del calibro del Mahatma Gandhi e di Martin Luther King jr. Spero che tutti voi siate orgogliosi del sentiero che stiamo percorrendo. Influenti pensatori mondiali stanno plaudendo alle nostre attività, alla nostra storia e alle nostre vittorie.
Una volta, durante una riunione generale della Soka Gakkai, il presidente Toda invitò alcuni membri che avevano compiuto sforzi esemplari per kosen-rufu a raggiungerlo sul palco. Lodandoli di cuore di fronte all’intera assemblea, Toda disse: «Sono certo che il Daishonin ha lodato queste meravigliose persone, ora vicine a me, ancor prima che potessi farlo io stesso […]. Senza dubbio le onorerebbe oltremisura […]. Riserviamo loro un caloroso applauso». Il punto è che, dalla prospettiva buddista, nessuno merita più ammirazione di quei membri che stanno lottando per kosen-rufu. Questa è la Soka Gakkai. Questo è il regno del Buddismo. Allo stesso modo, il presidente Toda avrebbe rimproverato pubblicamente qualunque responsabile arrogante che si fosse trovato a sedere sul palco, criticando il suo atteggiamento egoista. Riconoscendo l’importanza dello spirito che Toda manifestava in questi episodi, l’ho impresso nel mio cuore.

Impegno coraggioso e tenace

Nel numero di gennaio 1958 del Daibyakurenge, il mensile di studio della Soka Gakkai, il presidente Toda scrisse quello che doveva essere il suo ultimo messaggio di Capodanno. Il titolo dell’articolo era Sforzarsi con coraggio e diligenza [Yumyo shojin, che si ripete quotidianamente nella cerimonia di Gongyo, n.d.r.]. Nella conclusione del suo messaggio, Toda affermava: «Nel salutare il nuovo anno, prego con fervore che ogni singolo membro della Soka Gakkai rinnovi il proprio impegno a “sforzarsi con coraggio e diligenza” sul meraviglioso sentiero di kosen-rufu. Ripetete dentro di voi giorno e notte le parole del Daishonin: “Non trascorrete questa vita invano o avrete dei rimpianti per i prossimi diecimila anni” (Il problema da meditare giorno e notte, SND, 6, 96) e lottate con una fede che diventa più forte giorno dopo giorno, mese dopo mese e anno dopo anno. Questa è la chiave per realizzare gli obiettivi dell’anno che arriva, come quelli di tutta la vita. Per prima cosa, formulate una risoluta determinazione. E quando lo avete fatto, partite con coraggio».
Anche Nichikan Shonin (1665-1726), noto come grande restauratore del Buddismo di Nichiren Daishonin, invitò a “sforzarsi con coraggio e diligenza” nella sua opera Interpretare il testo in base al suo significato essenziale, affermando: «Yu (coraggiosamente) significa agire con coraggio; myo (con vigore) significa impiegare tutta la propria saggezza, Sho (puro) significa incorrotto; jin (sforzo) significa progresso incessante».
Toda ha sottolineato spesso che questo spirito di sfida è l’essenza del Buddismo e la caratteristica di un Budda. Ho vissuto la mia vita in totale armonia con questo spirito. Il 5 dicembre scorso è stato il trentaduesimo anniversario del mio incontro con il primo ministro cinese Zhou Enlai (1898-1976). Mi è stato riferito che gli studenti della Nankai University, l’università di Zhou, hanno celebrato la data creando il gruppo di studio Zhou Enlai-Daisaku Ikeda il cui obiettivo è che la filosofia di amicizia, pace e armonia che il primo ministro Zhou e io abbiamo condiviso venga perpetuata nel ventunesimo e ventiduesimo secolo. Sono certo che il defunto primo ministro cinese sarebbe molto lieto di questo evento. Quella sera una magnifica luna piena ha brillato sull’università. Zhou una volta disse che niente è in grado di vincere o esaurire il potere delle persone che continuano a lottare con fermezza. Quando accettiamo delle sfide, la forza sgorga dall’intimo. Viceversa, se abbandoniamo la lotta, quella forza si disperde. Vorrei chiudere con le parole del primo ministro Zhou: «Non temete gli avversari. Lottando contro gli ostacoli, ci si può rafforzare e sviluppare».

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