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Una determinazione che realizza l’impossibile - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:07

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Una determinazione che realizza l’impossibile

Dario D’Angelo, Firenze

Dario racconta di come imparando ad affidarsi fino in fondo al Gohonzon, aprendosi all’attività per gli altri e sfidandosi in azioni coraggiose è riuscito a realizzare l’obiettivo impossibile di essere trasferito vicino a casa per poter vivere finalmente insieme a sua moglie

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Sono membro della Soka Gakkai dal 2017. È stato grazie a mia moglie Elena che ho iniziato a praticare il Buddismo di Nichiren Daishonin, scoprendo il meraviglioso potenziale che c’è dentro ognuno di noi.
Sono un militare perciò il contatto affettivo con la mia famiglia non è mai stato semplice. Quando gli appartenenti all’Esercito italiano giurano davanti alla bandiera sono consapevoli che la loro vita sarà al servizio del paese, e ciò comporta quasi sempre l’impossibilità di avvicinarsi a casa. A meno che non si ottengano dei punteggi ai concorsi, avanzamenti di grado e/o posizioni organiche che necessitino di quello specifico ruolo.
Quando mi sono arruolato vivevo e lavoravo a Grosseto, avevo una casa di proprietà abbastanza grande da poter condividere con i miei genitori, una vita serena e una carriera piuttosto soddisfacente. Durante i miei diciassette anni di servizio presso il reggimento sono stato impiegato in molti teatri operativi, nazionali come Milano, Firenze, Roma, e internazionali quali Libano e Balcani, che mi hanno fatto crescere sia come uomo che come militare. Proprio per questo ero soddisfatto e non sentivo il bisogno di crearmi una famiglia.
Nel 2014 ho conosciuto Elena e tutto è cambiato. Un uragano di energia, di passione e amore che portava solarità nel cuore di ogni persona che incontrava. Da subito pensai che era la donna della mia vita.
Elena però viveva a Firenze e il suo lavoro non le avrebbe permesso di trasferirsi in un’altra città. Per questo motivo le nostre strade sono sempre state tortuose, piene di sfide, di difficoltà, di crolli psicologici causati dalle mie insicurezze, dalla troppa distanza e dalla mia tendenza a tenermi tutto dentro senza esprimermi come avrei voluto e dovuto.
Dopo un anno di rinvii a causa del Covid, nel 2021 abbiamo deciso di sposarci. È stato tutto magico come il nostro amore, abbiamo organizzato una cerimonia buddista con tanti amici.
Prima del matrimonio, nel 2019, ero stato trasferito al centro/nord per svolgere un incarico importante di segreteria al fianco di un Generale Comandante. La mattina mi svegliavo molto presto per fare Daimoku e sostenere gli intensi e lunghi orari lavorativi. Successivamente, pochi mesi dopo il matrimonio, ho avuto l’onore di poter lavorare al Segretariato Generale della Difesa a Roma per gestire un incarico ancora più complesso.
Indubbiamente, grazie a queste esperienze il mio curriculum è migliorato e tutto ciò mi ha immensamente arricchito, ma al contempo mi ha portato ancora una volta distante da mia moglie, che per otto anni ha vissuto insieme a me i sacrifici di questo mestiere accontentandosi di vedermi solo durante il fine settimana. Questa situazione iniziava a starci molto stretta. Era arrivato il momento di dire basta, volevo assolutamente essere trasferito a Firenze. Ma come?
Sebbene recitassi molto Daimoku, ero convinto che fosse impossibile perché Firenze non rientrava fra le città con caserme che potessero necessitare del mio ruolo, ovvero un militare di cavalleria paracadutista.
In realtà, recitavo Daimoku con lo scopo di avvicinarmi ma lo facevo senza affidarmi e sfidarmi davvero.
A un certo punto decisi di fare un’azione coraggiosa e mi iscrissi al concorso sottufficiali per i posti di cartografo nella speranza di poter arrivare all’IGM di Firenze, nonostante sapessi che i posti disponibili erano solo quattro per un numero altissimo di partecipanti.
In quel periodo decidemmo inoltre di offrire la nostra casa aprendone le porte a tutti i membri. Era appena finita l’emergenza per il Covid e desideravamo ripartire con l’attività per kosen-rufu in presenza.
Il mattino seguente, proprio mentre iniziavo a studiare per il concorso, ecco la svolta. Mi arrivò un’email tanto urgente quanto sbalorditiva, che mi comunicava che potevo essere trasferito definitivamente alla caserma di Pistoia e che la risposta andava riferita nell’immediato, poiché erano in carenza di personale qualificato. Pensai: “Ma com’è possibile? Io non ho fatto nessuna domanda!”.
Avevo il cuore in gola, non riuscivo a capacitarmi di quanto potente sia la determinazione di un Budda quando decide fermamente e senza mezzi termini di conficcare la “freccia” della fede per raggiungere i suoi obiettivi. Infatti, nel Gosho che porto nel cuore Nichiren Daishonin scrive:

«Il potente guerriero, il generale Li Kuang, la cui madre era stata divorata da una tigre, scagliò una freccia contro una pietra, scambiandola per la tigre, e la freccia vi si conficcò fino alle piume. Ma quando si rese conto che si trattava di una pietra, non riuscì più a perforarla» (Il generale Tigre di Pietra, RSND, 1, 846)

Ho esitato qualche giorno prima di rispondere perché i demoni della paura e del dubbio si sono scagliati contro di me. Concentrandomi sulla gratitudine per tutto ciò che mi stava accadendo e senza lasciarmi sviare dai dubbi, ho compreso che il Gohonzon mi aveva dato una risposta ed era arrivato il momento di coglierla al volo, senza esitazione. Nichiren Daishonin scrive:

«Quando scuoti la testa, i capelli ondeggiano; quando la tua mente comincia a funzionare, il corpo si muove. Quando soffia un forte vento, l’erba e gli alberi non possono più rimanere immobili; quando la terra trema, i mari si agitano. Allo stesso modo, se qualcuno è in grado di far muovere il Budda Shakyamuni, il signore degli insegnamenti, è impossibile che l’erba e gli alberi manchino di rispondere o che le acque rimangano ferme» (RSND, 2, 762)

Pertanto, l’importante è continuare a recitare fino in fondo un Daimoku “che scuota la terra”, con una determinazione incrollabile in grado di smuovere e trasformare qualsiasi situazione. Nichiren ci assicura che la voce che recita la Legge mistica raggiungerà immancabilmente ogni persona e qualsiasi luogo. Ed è stato proprio così.
Non solo! Mi è stato comunicato che il mio nuovo cammino a Pistoia sarebbe cominciato non a fine estate, come pensavo, ma a partire da giugno, proprio nel giorno dello zadankai in cui, per la precisione, avevo determinato di raccontare questa mia esperienza finalmente realizzata!

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