Riccardo Pacci, vice responsabile nazionale della Divisione uomini, e Alessia Viale, vice responsabile nazionale della Divisione giovani donne, si sono basati sul Gosho La dottrina dei benefici per approfondire come e quando essi si manifestano
Come un Piero Angela della Legge mistica, Riccardo Pacci ha invitato i presenti a un viaggio all’interno del “pianeta benefici” proponendo, sulla base della spiegazione del Dipartimento di studio in Giappone, alcune risposte alle domande principali su questo tema.
Da bravi esploratori, i relatori sono partiti da un quesito fondamentale: «Da dove vengono i benefici?».
A questo proposito è stato sottolineato come i benefici siano la prova concreta della nostra rivoluzione umana. Per far emergere un beneficio è quindi importante combattere l’oscurità fondamentale che è dentro di noi; si tratta di una lotta con noi stessi, per vincere i nostri limiti. Ci vuole quindi introspezione, ma anche azione. E l’azione che più di ogni altra può far scaturire benefici è la condivisione dell’insegnamento del Budda, lo shakubuku, che è la lotta per eccellenza contro l’oscurità individuale. La vera sfida sta proprio nell’incoraggiare le persone mentre si sta lottando e non dopo aver superato una difficoltà. Fare shakubuku vuol dire svolgere l’attività del Budda ed è la via più veloce per realizzare la nostra rivoluzione umana e quindi ottenere benefici.
Altra domanda, approfondita durante la lezione, è stata: «Cosa sono gli shoten-zenjin e come si manifestano?». Gli shoten-zenjin, le funzioni protettrici della vita e dell’ambiente, sono molti e si attivano quando si manifesta la “fragranza interna”(vedi I tre tipi di tesori, RSND, 1, 752), cioè la nostra Buddità. Anche davanti a una terribile sofferenza, recitando un Daimoku vigoroso, possiamo trasformare le difficoltà facendo emergere la nostra fragranza interna, che a sua volta attirerà protezione dall’ambiente, manifestando i “famosi” benefici. La forza della protezione degli shoten-zenjin è però direttamente proporzionale a quella della fede e della determinazione.
L’avvicendarsi di vittoria e sconfitta è quello che accade a ogni essere umano. Vincere davvero non vuol dire solo accontentarsi della condizione presente, ma considerarla transitoria e un punto di partenza dal quale rilanciare verso il futuro. Il presidente Ikeda parla proprio di costruire una determinazione “dispari”, ovvero del tipo: «Determino, cado, ridetermino».
L’ultimo aspetto trattato riguardava la realizzazione nella società. A questo proposito è stato sottolineato che tutto sta nella direzione che diamo al nostro cuore momento per momento. Chi coltiva la speranza, attraverso il Daimoku, e la fede nell’infinito potenziale di ogni singola persona, manifesta la fragranza della natura di Budda; inevitabilmente, questa persona, colpirà il cuore degli altri, facendoli avvicinare alla Legge mistica. Senza questo tipo di atteggiamento non si crea valore e nonostante gli sforzi non avvengono cambiamenti significativi.
Per conseguire risultati nella società è inoltre fondamentale curare il rispetto verso gli altri. Se si hanno poche occasioni di scambio e prediligiamo una pratica isolata ci possiamo accontentare anche di un piccolo cambiamento personale mentre stando in mezzo agli altri ci rendiamo conto di quanto è possibile migliorare ulteriormente. Nell’interazione ognuno realizza quindi la propria rivoluzione umana e piovono i benefici!