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Un uomo nuovo - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:56

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    Un uomo nuovo

    Le risposte dei lettori all’annuncio pubblicato sul n. 305 – nuovo.rinascimento@sgi-italia.org

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    Le risposte dei lettori all’annuncio pubblicato sul n. 305 – nuovo.rinascimento@sgi-italia.org

    Quando ho conosciuto il Buddismo nel 1987 avevo una vita più che tranquilla, o almeno così mi sembrava. Mio figlio era stato il primo a iniziare a praticare, poi iniziò mia figlia e infine io.
    Dopo circa un anno cominciarono i guai. Io lavoravo 15-16 ore al giorno e dedicavo pochissimo tempo alla famiglia. Nove giorni prima della cerimonia di consegna dei Gohonzon iniziai le pratiche di separazione da mia moglie.
    Andai a vivere all’interno di una fattoria, dove veniva svolta una fervente attività giornaliera con persone di tutto il capitolo. Lì iniziò la lotta per ritrovare me stesso e il mio equilibrio, iniziò la mia rivoluzione umana.
    Nel 1996 fui colpito da un infarto dovuto a un forte stress e a una certa sregolatezza di vita. Nonostante la situazione fosse piuttosto grave, non persi mai la speranza e continuai a recitare, anche mentalmente, perfino in sala di rianimazione. Recitavo con la convinzione nel cuore ricordando sempre le parole di Nichiren in Risposta a Kyo’o: «Nam-myoho-renge-kyo è come il ruggito di un leone. Quale malattia può quindi essere un ostacolo?».
    Sono passati sette anni e, anche grazie ai regolari controlli medici e a una maggiore saggezza, non ho più avuto questo tipo di problemi. Però nel frattempo ero stato colpito da forti dolori agli arti dovuti a polimialgia reumatica. Nonostante la notevole sofferenza che mi procurava, il mio atteggiamento di fronte alla malattia non cambiò, e non persi mai la speranza di risolvere anche questo problema. Dopo varie cure e interventi cominciavo a stare meglio, quando nel 2002, durante un esame ecografico, mi fu riscontrato un nodulo alla tiroide. Avevo timore che si trattasse di qualcosa di grave, però anche questa volta, mantenni lo stesso atteggiamento. Otto mesi dopo, nel febbraio 2003, da un nuovo esame ecografico risultò che il nodulo era aumentato di dimensione: da 7 a 14 mm. Sviluppai una determinazione ancora più forte: recitavo regolarmente un’ora, un’ora e mezzo al giorno, e mi dedicavo ancora di più all’attività nel gruppo e potendo così mantenere uno stato vitale abbastanza alto per non perdere il coraggio e la speranza. A metà maggio, da un terzo esame ecografico risultò che il nodulo era tornato alle dimensioni iniziali, finché a gennaio 2004 risultò che il nodulo era completamente scomparso.
    Sono grato ai miei figli per avermi portato a praticare questo Buddismo. Grazie a loro, attraverso tutte le vicissitudini sono riuscito a compiere la mia rivoluzione umana. Grazie anche a questa pratica, io che non leggevo più nulla da oltre quarant’anni e ne avevo pressoché perduto la capacità, ho riacquistato piano piano interesse alla lettura attraverso lo studio del Gosho e delle riviste della Soka Gakkai. Oltre ai benefici visibili, ho ottenuto anche un naturale cambiamento interiore infatti adesso sono molto più saggio, paziente, comunicativo, sensibile ai problemi altrui e capace di incoraggiare gli altri. Voglio continuare a praticare nel modo più corretto possibile, per la mia felicità e quella degli altri.

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