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«Un uomo dovrebbe avere il portamento di un re» - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:47

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    «Un uomo dovrebbe avere il portamento di un re»

    Fieri, instancabili e allegri. Così Ikeda descrive, in alcuni suoi scritti di cui presentiamo degli estratti, il carattere dei membri della Divisione uomini. Ripartendo dai tre motti che sensei ha donato loro, la Divisione si sta preparando in vista del cinquantesimo anniversario della fondazione

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    Fieri, instancabili e allegri. Così Ikeda descrive, in alcuni suoi scritti di cui presentiamo degli estratti, il carattere dei membri della Divisione uomini. Ripartendo dai tre motti che sensei ha donato loro, la Divisione si sta preparando in vista del cinquantesimo anniversario della fondazione

    Da un discorso di Daisaku Ikeda del 24 maggio 2007 (NR, 381, 3)

    I poeti trovano la poesia ovunque vadano: vedono qualcosa, provano qualcosa, ed essa esce sgorgando dalle profondità del loro essere, può accadere anche nel cuore della notte. Io stesso l’ho sperimentato più volte, chiedendo poi a mia moglie di trascrivere la poesia che avevo composto in modo così spontaneo.
    Nel giugno del 1971 mi recai alle gole di Oirase, nella prefettura di Aomori, con un gruppo di membri della regione di Tohoku. Quel giorno di trentasei anni fa vidi una cascata dalle acque ruggenti e composi questa poe­sia:

    Impetuoso, come la cascata,
    instancabile, come la cascata,
    audace, come la cascata,
    allegro, come la cascata,
    fiero, come la cascata.
    Un uomo dovrebbe avere il portamento di un re.

    Diversi anni dopo, nel giugno 1994, la prestigiosa università scozzese di Glasgow mi conferì un riconoscimento accademico con una cerimonia solenne e sontuosa tenutasi nella sala storica di questa istituzione. Fu un onore incomparabile. Nella laudatio, pronunciata dal rappresentante del consiglio accademico Forbes Munro, fu citata la mia poesia sulla cascata delle gole di Oirase. Egli l’aveva letta in un mio volume di versi, tradotto in inglese da Burton Watson, stimato traduttore, e trovò che descrivesse bene la mia vita. Quando terminò il discorso, un forte applauso risuonò nella sala.

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    Quella forza morale non autoritaria

    Dal discorso di Daisaku Ikeda alla cinquantottesima riunione dei responsabili del 9 marzo 2006 (NR, 351, 4)

    Congratulazioni alla Divisione uomini per il loro quarantesimo anniversario! [La Divisione venne fondata il 5 marzo 1966]. Spero che ognuno di voi, con energia e vitalità sempre maggiori, si impegni col cuore a far crescere i giovani e a conseguire al tempo stesso una condizione vitale sempre più vasta. Per celebrare questa ricorrenza, vorrei condividere con voi alcune parole del grande liberatore dell’America Latina, Simón Bolívar, che dichiarò: «Senza forza, non c’è virtù». I deboli non riescono a rimanere virtuosi. Solamente chi è forte risplende di virtù e giustizia. In questo contesto, ovviamente, “forte” non significa “autoritario”: Bolívar sta parlando di forza morale, la forza di operare per il bene.
    Egli disse anche che: «La gloria non consiste nel dare ordini, ma nell’esercizio di grande virtù». Bolívar aggiunse anche: «Un leader deve ascoltare le opinioni degli altri, per quanto la verità possa ferire». Vi esorto a sforzarvi sempre di ascoltare le opinioni delle donne e giovani donne. Forza, impegno e generosità sono i requisiti di un responsabile che si rispetti, e queste qualità non possono che essere sempre più apprezzate. «Ho centomila volte più fiducia nel popolo – diceva Bolívar – che nei suoi deputati». La gente comune viene prima di tutto. I membri vengono prima di qualsiasi cosa. Non dimenticatelo mai. Il ruolo degli uomini è sempre stato e dovrebbe essere quello di proteggere i compagni di fede e di trovarsi in prima linea per conseguire una vittoria dopo l’altra.
    Anch’io sono un membro di questa Divisione, e mi impegno sempre più per kosen-rufu. Con l’energia e la forza di un’aquila in picchiata, continuerò a lottare coraggiosamente su tutti i fronti, per inaugurare una nuova epoca e proteggere i membri in tutto il mondo.

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    Dedicato alla Divisione uomini

    Da un poema di Daisaku Ikeda composto nell’agosto 2001 (NR, 509, 9)

    Noi
    scaliamo la montagna della pace
    e della suprema felicità.
    Alti squilli di tromba
    cantano un inno
    alla pace
    e alla maestà della vita.

    Cari amici che avete perso la vostra amata compagna!
    Cari amici che avete perso il vostro adorato figlio!
    E cari amici malati,
    che state combattendo con coraggio la vostra infermità!

    Cari amici, nobili emissari del Budda.
    Voi sapete che la pazienza è compassione
    e continuate con altruismo
    a lottare per kosen-rufu
    in mezzo a difficoltà e sofferenze.

    Vi prego siate certi
    nel profondo del cuore
    che io sono sempre con voi
    come sincero compagno di fede.
    […]
    Anche se passano gli anni
    non dimenticate di restare giovani nel cuore!
    Non invecchiate mai nello spirito!
    Ricordate sempre
    che in ciò risiede
    il segreto dell’eterna giovinezza
    libera dai rimpianti.
    Le sentenze della Legge di causa ed effetto
    sono assolutamente giuste e imparziali.
    […]
    Cari amici,
    con ferma determinazione
    e profonda preghiera
    vivete e combattete fino alla fine
    fino a contemplare soddisfatti
    il vessillo della vittoria
    che si erge sulla riva lontana
    di una fiera battaglia.

    La nostra battaglia
    non è solo
    per goderci la vita oggi.
    È per goderci tante vite, in tante epoche future,
    anzi,
    per tutta l’eternità.

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    Nel 1999 Daisaku Ikeda ha donato alla Divisione uomini questi tre motti:

    – Vivere con uno spirito di ricerca permanente
    – Vincere sul luogo di lavoro
    – Contribuire alla comunità

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    Verso il 5 marzo 2016: rendiamo più persone felici

    Il 5 marzo 2016 si celebrerà il cinquantesimo anniversario della fondazione della Divisione uomini della Soka Gakkai. Una splendida occasione per porsi degli scopi in vista di questo traguardo. Durante la Consulta nazionale del 13 e 14 settembre scorso, con tutti i rappresentanti regionali della Divisione uomini, a livello nazionale abbiamo stabilito di ripartire innanzitutto dal Daimoku invitando ciascuno a “ritagliarsi”, fra le sei e le nove di ogni mattina, almeno mezz’ora di Daimoku per realizzare i seguenti obiettivi:
    • La felicità di tutti i membri;
    • La realizzazione di kosen-rufu in Italia;
    • L’unità fra tutti i membri.
    Inoltre è stato stabilito uno scopo numerico da realizzare entro il 5 marzo 2016: duemila nuovi membri della Divisione uomini per arrivare a ventimila membri che, tradotto nelle singole realtà, significa due nuovi membri per ogni settore.
    Sul Seikyo Shimbun del 10 settembre scorso, sensei ha dedicato agli amici del Kansai, che hanno inciso nella loro vita lo spirito di non dualità di maestro e discepolo, le seguenti parole colme di aspettative: «Adesso, ancora una volta, insieme a me, realizziamo un grandioso shakubuku il cui ruggito riverberi in tutto il mondo, in armonia, con saggezza e in allegria, in modo che tutta la nazione e tutto il mondo rimangano stupefatti dinanzi alla lotta che realizzeremo!».
    Amici della Divisione uomini di questa meravigliosa famiglia Soka, come sottolineato da sensei nell’editoriale dello scorso ottobre, gli sforzi di diffondere la Legge e rendere le persone felici, ci permetteranno di rafforzare in profondità lo stato vitale del Budda e accumulare così un’immensa fortuna (cfr. NR, 545, 4).
    Abbiamo scelto di concentrare la nostra attenzione su alcuni brani del presidente Ikeda: una poesia scritta nel 1971 durante una visita alla cascata di Oirase, un estratto da un discorso del 2006 e una parte del poema del 2001. È da qui, da questi incoraggiamenti, che gli uomini da oggi possono ripartire con un nuovo orgoglio verso la realizzazione di questi grandi obiettivi.

    Alberto Aprea, responsabile nazionale della Divisione uomini

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