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Un sostegno reciproco - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:54

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Un sostegno reciproco

Prendendo a esempio l’eroe brasiliano Cândido Rondon, il presidente Ikeda racconta come egli abbia potuto trionfare in un’impresa apparentemente impossibile e suggerisce anche tre punti importanti che hanno accompagnato Rondon in questa impresa immane, sottolineando la totale dedizione al benessere dei suoi concittadini

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Prendendo a esempio l’eroe brasiliano Cândido Rondon, il presidente Ikeda racconta come egli abbia potuto trionfare in un’impresa apparentemente impossibile e suggerisce anche tre punti importanti che hanno accompagnato Rondon in questa impresa immane, sottolineando la totale dedizione al benessere dei suoi concittadini

Oggi abbiamo l’onore di avere tra noi ospiti illustri che sono giunti fin qui dal Brasile. Jorge Amado (1912-2001), autore brasiliano di grande rilievo, proclamò con convinzione che le persone comuni sono eterne. Queste parole resteranno per sempre incise nel mio cuore. Potere, ricchezza e fama, tutto svanisce con il passare del tempo; così funziona la vita. La vera grandezza risiede nelle persone comuni. Per quanto perseguitate e oppresse, esse non vengono mai sconfitte, e si risollevano ogni volta. La voce della gente è in grado di dissipare l’oscurità – come quella dei poeti, che possiede il potere illuminante del sole – e con spirito vittorioso ci apre la strada verso un’alba di libertà. I veri eroi sono le persone comuni: questo era il sentimento di Amado.
Chi sono i sovrani della vita, che trionfano e prosperano in ogni epoca? Sono le persone che lottano con impegno sincero per la verità e la giustizia. Siamo noi. Siete tutti voi.
Jorge Amado, tra l’altro, era un convinto sostenitore della SGI, in quanto rete globale di persone comuni. [Amado era membro dell’Accademia Brasiliana delle Lettere di cui anche il presidente Ikeda è membro non residente. Nel 1997, in occasione del centesimo anniversario dell’accademia, lo scrittore brasiliano fece omaggio al presidente della SGI di una copia del suo romanzo Os Pastores da Noite (I guardiani della notte), n.d.r.].
Permettetemi anche di dare il benvenuto ai nobili membri che hanno compiuto un lungo viaggio dal Brasile e dagli altri paesi per unirsi a noi. Alziamoci per applaudire i nostri amici membri in visita. Amici miei giunti dall’estero, vi prego di prendervi cura di voi!
José Januário de Oliveira Amaral, rettore dell’Università Federale di Rondônia, in Brasile, oggi qui presente insieme a noi, è un geografo impegnato a salvaguardare l’Amazzonia, un prezioso tesoro della terra. Coloro che proteggono la foresta pluviale dell’Amazzonia, stanno proteggendo il nostro intero pianeta. Esprimiamo la più profonda gratitudine al rettore Amaral per il suo impegno altruistico.
Anche il primo presidente della Soka Gakkai, Tsunesaburo Makiguchi, era uno studioso di geografia. In un pionieristico lavoro pubblicato un secolo fa [Jinsei Chirigaku (La geografia della vita umana), 1903, n.d.r.], egli discute l’interrelazione tra le persone e l’ambiente fisico. Anche l’Amazzonia vi viene menzionata più volte.
Makiguchi accarezzava l’idea di un futuro in cui tutte le persone potessero convivere in armonia: un’epoca di coesistenza umanistica. Mentre il rettore Amaral parlava, poco fa, non ho potuto fare a meno di immaginare, con profonda emozione, che Makiguchi fosse qui con noi. Quest’anno segna il sessantacinquesimo anniversario della sua morte in prigione, a causa del suo impegno per la pace e la giustizia per mano delle autorità militari. Sono sicuro che Makiguchi sarebbe felice del grande onore che oggi ricevo dall’Università Federale della Rondônia. In quanto discepolo, è per me un motivo di orgoglio senza pari. Vorrei esprimere al rettore Amaral il mio più sincero apprezzamento.

Un’impresa impossibile

Cândido Rondon (1865-1958) è un grande eroe brasiliano famoso per il ruolo giocato nella costruzione di una rete telegrafica nel grande tratto del Brasile occidentale, alla fine del diciannovesimo secolo: un’impresa che richiese l’attraversamento degli angoli più remoti della foresta pluviale dell’Amazzonia. Rondon fu un campione di umanesimo, una persona che dedicò la sua vita alla felicità e al benessere delle persone. Per rendergli onore, l’Università Federale della Rondônia porta il suo nome. [Cândido Rondon fu un funzionario militare, ingegnere ed esploratore, che svolse un importante lavoro di mappatura e apertura della regione del Mato Grosso, nel Brasile occidentale. Fu anche un abile avvocato, molto attivo nella difesa dei diritti delle popolazioni indigene, n.d.r.].
L’estensione delle linee del telegrafo alle zone inesplorate dell’Amazzonia rappresentava un’impresa talmente scoraggiante che veniva ritenuta impossibile. Come poté Rondon rendere possibile l’impossibile? Si possono ipotizzare tre elementi chiave per il suo successo.
Per prima cosa, egli seguì gli insegnamenti di coloro che considerava i suoi maestri. Quanto più difficili erano le sfide che affrontava, tanto più sapeva trarre guida e ispirazione dagli insegnamenti e dall’esempio di persone come Benjamin Constant (1836-91), ufficiale militare ed educatore che fu tra i fondatori della repubblica brasiliana. Egli si impegnò senza posa, senza arretrare di un solo passo, per il bene della società, delle persone e del futuro, facendo del suo meglio per realizzare i sogni dei suoi predecessori, contribuendo allo sviluppo della giovane repubblica del Brasile. È questo che lo ha reso forte e invincibile.
La seconda chiave del suo successo fu il fatto di mantenere sempre e saggiamente una linea d’azione basata sull’unità. Rondon fu sostenuto da molti colleghi che lo appoggiarono in ogni circostanza e che nutrivano immenso rispetto e ammirazione per il loro leader. Nella realizzazione della rete telegrafica, Rondon si dimostrò infaticabile e non si lamentò mai. Incoraggiando sinceramente i suoi colleghi in questa impresa, li ispirò a lavorare con straordinaria dedizione e in stretta unità. L’unità conduce alla vittoria in qualunque impresa. Il messaggio di Rondon riguardo a ciò che si può raggiungere grazie all’unità, risuona con forza nel mio cuore.
La terza chiave del successo fu il fatto di perseguire con tenacia la strada del dialogo. Rondon rispettava le popolazioni indigene dell’Amazzonia. Compì sforzi sinceri per coinvolgerli in un dialogo e promuovere la comunicazione, e grazie a queste iniziative sviluppò con loro solidi legami di amicizia. Divenne amico dei più oppressi e sfruttati, guadagnandosi la loro fiducia e facendone degli alleati. Ecco perché ha avuto successo.
Questo vale anche per la Soka Gakkai. È un’importante lezione di storia. E l’Università Federale di Rondônia, straordinaria cittadella umanistica di individui capaci, ha ereditato questo nobile spirito. È un’istituzione esemplare di cultura superiore. I leader e gli studiosi dotati di discernimento, in tutto il mondo, guardano con immensa speranza alla grande nazione del Brasile, che sta aprendo la strada a un’epoca di coesistenza armoniosa.

Aprire un futuro luminoso

Quando ero giovane, mi sono impegnato insieme ai miei amati compagni membri del Kansai per costrui­re una società migliore, qui in Giappone, e ottenere una gloriosa vittoria della gente che fosse acclamata come esempio dell’impossibile che diventa possibile.
Spero che tutti voi, miei giovani amici, condurrete ugualmente nobili esistenze degne di essere raccontate alle generazioni future.
La forza trainante per questo successo dorato del Kansai, decenni fa, aveva le sue radici nella nostra determinazione a seguire il sentiero di maestro e discepolo, il sentiero dell’unità e del dialogo, poiché abbiamo recitato Daimoku con tutte le nostre forze e abbiamo agito fino alla fine. Vi prego di credere che questa è la strada per la vittoria assoluta.
Qual è la chiave per creare un futuro luminoso e brillante? Il coraggio. Coloro che sono timorosi, che hanno uno spirito debole o codardo, coloro che cercano sempre di ottenere favori con l’adulazione non possono sperare di attingere alla vera grandezza, di realizzare qualcosa che abbia un’importanza reale e duratura. Ho avuto modo di osservare innumerevoli persone nel corso della mia vita. Ce ne sono alcune che hanno imboccato la strada della corruzione e hanno tradito i loro compagni membri. In base alla mia esperienza posso dichiarare che il coraggio è fondamentale se non ci si vuole far sconfiggere dalle persone disoneste e prive di scrupoli, se si vuole trionfare su tutti gli ostacoli. Il coraggio e l’audacia: queste caratteristiche sono l’essenza del Buddismo del Daishonin. Avanziamo quindi con coraggio. La fede è sinonimo di coraggio. Non la condizione sociale o la posizione, ma un coraggio sincero è ciò che rende grande una persona.

Bianco loto

Congratulazioni alle byakuren (lett. loto bianco), il gruppo della Divisione giovani donne che lavora dietro le quinte per la riunione generale di oggi. Grazie per il vostro impegno infaticabile.
Il bacino del Rio delle Amazzoni è un’immensa riserva di vita, dove si ritiene dimorino più della metà dei dieci milioni di specie animali e vegetali che esistono al mondo. Uno dei fiori più caratteristici della regione è la ninfea gigante dell’Amazzonia, o ninfea reale (Victoria amazonica). Questi fiori sbocciano immacolati e una volta aperti si tingono di sfumature rosa, circondati da foglie galleggianti di oltre due metri di diametro.
Un tempo la ninfea dell’Amazzonia era nota con il nome scientifico di Victoria regia (lett. vittoria reale) [in omaggio alla regina Vittoria, per iniziativa di un botanico inglese. n.d.r.]. Con una piccola licenza poetica, vorrei ora proclamare questo fiore meraviglioso una “regina di vittoria”.
È con questa immagine nella mente che ho deciso di attribuire il nome di “loto bianco” al gruppo della Divisione giovani donne. Come la ninfea dell’Amazzonia, il loto bianco produce i fiori più puri e incontaminati dalle acque più fangose. È un fenomeno sorprendente. È uno dei fiori più belli al mondo, un perfetto simbolo della grandezza umana e della suprema felicità delle donne.
Le donne Soka sono davvero “regine di vittoria”. Con il massimo rispetto per il loro nobile impegno, esprimiamo loro il nostro più sincero apprezzamento.
Il mio desiderio è che nessuno di voi venga mai sconfitto dalle avversità. Tutti affrontiamo problemi. Per quanto una persona possa sembrare felice, è comunque destinata a incontrare ostacoli di qualche tipo. Far fiorire la felicità nelle nostre vite, mai sconfitti dalle avversità, mantenendo una visione positiva e godendo di buona salute: questa è la nostra sfida e la ragione per cui recitiamo Daimoku. Coloro che si mantengono saldi nella fede e nella pratica, condurranno una vita libera dal rimpianto. Mia moglie e io recitiamo sempre Daimoku con l’ardente preghiera che ognuno di voi diventi assolutamente felice. La fede è la chiave. È certo che vincerete, perché avete lo strumento fondamentale per la felicità.
Il Buddismo e la vita sono una lotta per affermare il bene. Lo dico a voi, che siete determinati ad assumervi la responsabilità di questa lotta: spingetevi sempre avanti con audacia ed entusiasmo, vincendo ogni volta lungo il cammino.

Omaggio a Makiguchi e a Toynbee

Permettetemi di ringraziare ancora una volta e di dare il benvenuto ai nostri ospiti provenienti dall’Università Federale di Rondônia. Desidero dedicare il dottorato onorario che oggi mi viene conferito a due persone: la prima è il grande educatore, maestro del mio maestro, Tsunesaburo Makiguchi (1871-1944), e la seconda è il celebre storico britannico Arnold J. Toynbee (1889-1975).
Il dottor Toynbee fu molto caloroso con me, mi trattava come un figlio. Insieme abbiamo intrattenuto un dialogo che è stato pubblicato a beneficio delle generazioni future. Quando visitai per la prima volta Toynbee a casa, mi accolse come un grande dignitario. E continuò sempre a mantenersi in contatto con me, anche dopo il nostro dialogo, inviando saluti e informandosi continuamente sulla mia salute. Era un vero studioso e un grande intellettuale. La nostra è stata una solida amicizia.
Lo scrittore e giornalista brasiliano Fernando Sabino (1923-2004) affermò che la vittoria è sempre preceduta da ostacoli e battute d’arresto, e che simili intoppi vanno considerati come opportunità per le nuove conquiste. Vorrei offrire questo messaggio alla Divisione giovani. Miei giovani amici, vi affido ogni cosa!
Grazie anche ai membri della Divisione uomini per tutti i vostri sforzi! Per quanto anziani, assicuratevi sempre di parlare con voce giovane e piena di energia. Gli uomini affrontano molte sfide, è vero.
Al lavoro, i colleghi più giovani non avranno forse molto da spartire con voi e poi, una volta a casa, venite rimproverati da vostra moglie e criticati da vostra figlia! Quantomeno, questo è quanto molti uomini raccontano…
Membri della Divisione uomini, aprite la vostra strada con fierezza e allegria, come vittoriosi generali! Impegnatevi con tutte le vostre forze a fianco dei giovani. Coloro che fanno così traboccano di spirito gioioso. Ora è tempo per la Divisione uomini di entrare seriamente in azione. Avanzate verso il 2010, l’ottantesimo anniversario della fondazione della Soka Gakkai tenendo a mente la “vittoria assoluta” come motto.
Anche in famiglia, non ci sono limiti a ciò che si può realizzare quando ognuno dà una mano. È naturale che i giovani siano attivi e vigorosi, ma se gli uomini riescono a unirsi a loro, con quello stesso spirito, la Soka Gakkai riuscirà a tirare fuori una forza due, tre, mille volte maggiore di quella che ha avuto nel passato. Vi prego di tenere questo punto bene in mente. Membri della Divisione uomini, non dovete permettervi di invecchiare nello spirito. Non lasciate ristagnare la vostra fede. Siate giovani e continuate a vincere nella società. Voglio veramente incoraggiarvi.
I membri della Divisione donne, il sole di kosen-rufu, si stanno sforzando con gioia ed energia. La Divisione giovani nel suo insieme sta lavorando in modo eccellente. Ma la Divisione uomini è cruciale perché, quando un membro della Divisione uomini dedica tutto se stesso, può guidarne altri mille. La vittoria finale spetta alla Divisione uomini. Tenetelo ben presente.
L’autore brasiliano João Guimarães Rosa (1908-67) scrive: «L’acqua del fiume che scorre è sempre nuova». È un’affermazione semplice, ma profonda. Lo stesso vale per il fiume del cuore umano. Prego sinceramente che l’Università Federale di Rondônia continui a crescere e a svilupparsi con la potenza del Rio delle Amazzoni, impetuoso e sempre “nuovo”.
Oggi prendiamo la ferma determinazione di avanzare intrepidi, conquistando una vittoria dopo l’altra, con lo stesso impeto incontenibile del Rio delle Amazzoni, il più maestoso dei fiumi.

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La geografia della vita umana

Il fascino per i mondi lontani e sconosciuti, il legame delle persone con la terra d’origine, l’influenza dell’ambiente sulla vita furono il punto di partenza degli studi di Makiguchi. Ma il suo interesse andava oltre lo studio geografico: egli voleva capire il rapporto tra la vita delle persone e il territorio. Queste convinzioni lo indussero a scrivere un libro per l’insegnamento della geografia nelle scuole elementari. Si trasferì quindi a Tokyo, centro del dibattito intellettuale del Giappone. Qui si rivolse a Shigetaka Shiga, il più famoso geografo dell’epoca, per avere consigli e suggerimenti. A Shiga consegnò il manoscritto intorno al 1903 che ne fu entusiasta. In ottobre il libro fu pubblicato col titolo La geografia della vita umana. Il libro fu accolto molto bene, diventando un successo editoriale; alcuni studiosi lo considerarono una pietra miliare nello studio della geografia in Giappone. Venne anche riconosciuto dal governo e divenne manuale d’uso per tutti coloro che volevano prepararsi all’esame di stato per l’insegnamento. Grazie a questo Makiguchi ebbe l’occasione di entrare in contatto con un circolo di intellettuali appassionati di studi sociali, e numerose furono sicuramente le discussioni intorno alle tesi di quella nuova scienza, la sociologia, che da poco aveva fatto il suo ingresso in Giappone. (a.c.)

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Le sfide del polmone del mondo

Il bacino del Rio delle Amazzoni ospita uno dei rari luoghi ancora poco contaminati dalle attività umane, la Foresta Amazzonica, una foresta pluviale caratterizzata da una straordinaria biodiversità. Nella regione sono state classificate almeno 40.000 specie di piante, circa 2,5 milioni di specie di insetti e 5.000 specie tra pesci, uccelli, mammiferi, anfibi e rettili, tuttavia una gran parte del suo patrimonio resta ancora sconosciuta. È dunque chiara l’importanza di quest’area per l’ecologia mondiale.
La Foresta Amazzonica occupa una vasta area del Sudamerica, ma il 65% del territorio è in Brasile. Negli anni Quaranta, i governi locali iniziarono il suo progressivo disboscamento per far spazio a nuove autostrade e dare inizio ad attività minerarie, agricole e al commercio del legname, attività ancora largamente praticate. Da allora è stato disboscato circa un quinto della superficie della foresta. La distruzione sistematica sta minacciando l’esistenza di questo patrimonio naturale, gli effetti si ripercuoteranno sia sulle popolazioni locali che sul clima globale e si avrà una sensibile perdita d’ossigeno nell’atmosfera terrestre. La Foresta Amazzonica è la principale fonte di fotosintesi della Terra; il vapore acqueo generato dalla sua vegetazione è un fattore importante per la ridistribuzione del calore solare.
Da tempo numerose istituzioni internazionali stanno lottando affinché la Foresta Amazzonica venga preservata. Anche la SGI-Brazil ha raccolto la sfida e ha fondato un Centro di Ricerca Ecologica in Amazzonia (CEPEAM), lungo il corso del Rio delle Amazzoni. Tra le attività svolte ci sono la riforestazione, l’educazione al rispetto dell’ambiente e alla salvaguardia di specie a rischio, inoltre nel centro si raccolgono e conservano i semi delle piante amazzoniche. E soprattutto si condivide la gioia di comunicare con la natura. (c.s.)

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