A partire da questo mese, le pagine de Il Nuovo Rinascimento dedicate alla Divisione futuro ospiteranno alcuni estratti del romanzo La nuova rivoluzione umana nei quali sensei parla della nostra Divisione. La nuova rivoluzione umana è un romanzo a puntate ricco di profondi incoraggiamenti, in cui il presidente Ikeda racconta la storia della Soka Gakkai e le esperienze dei suoi membri. Sensei ha cominciato a scriverlo nel 1993 e continua a farlo quotidianamente ancora oggi. Da quando ha iniziato sono state pubblicate più di settemila puntate!
In un recente messaggio ha scritto: «Anni fa Toda mi impartì una serie di lezioni individuali che io con affetto ho definito l’”università Toda”. Con lo stesso spirito sono determinato a scrivere La nuova rivoluzione umana, come se stessi dialogando a uno a uno con ogni singolo membro del Giappone e del mondo» (NR, 553, 7).
Iniziamo quindi questo dialogo individuale con il nostro maestro, così da poter dire di aver studiato anche noi all’”università Ikeda”. Il brano di questo mese è tratto dal capitolo “Fiume possente”. Leggendolo possiamo rivivere un corso estivo tenutosi in Giappone nel 1970, dedicato alle scuole superiori, medie ed elementari.
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Il 27 giugno 1970, al Training Center di Hakone, nella prefettura di Kanagawa, Shin’ichi aspettava l’arrivo dei giovani studenti. […] Incontrare quegli inviati del futuro costituiva la sua gioia più grande. Quella sera, sessanta giovani provenienti dall’area metropolitana di Tokyo arrivarono in autobus per il corso di formazione. Nella mensa del Centro fu servita immediatamente una cena a base di riso al curry. Shin’ichi si sedette assieme ai giovani, la cui età andava dai dieci ai diciassette anni.
«Vi stavo aspettando» disse Shin’ichi. «Iniziamo a mangiare».
I ragazzi cominciarono a mangiare con gusto. Shin’ichi aveva sperato di poter parlare con loro durante la cena, ma erano tutti totalmente concentrati sul cibo. Shin’ichi e sua moglie Mineko guardavano divertiti i ragazzi che mangiavano a quattro palmenti. Dopo cena, si riunirono in una stanza in stile giapponese. Shin’ichi si mise […] a spiegare in termini semplici le origini dei nomi delle località della zona. Parlava in modo da suscitare la curiosità dei ragazzi che di conseguenza lo ascoltavano incuriositi, senza annoiarsi.
Shin’ichi continuò sottolineando l’importanza di avere una mente avida di sapere e di esercitarsi diligentemente nello studio. Disse: «Spero che tutti voi studierete duramente, così da poter stare dalla parte delle persone comuni e lavorare per la loro felicità. Sia che diventiate scrittori, scienziati, giornalisti o politici, mi aspetto che siate dei grandi leader nei vostri rispettivi campi. Voglio che tutti voi, qualunque sentiero scegliate di seguire, miriate a essere i migliori.
«Un leone è più forte di mille pecore! Ma per diventare un leone ci vuole sforzo. Qual è il segreto del genio? È lavorare dieci volte, cento volte più degli altri. E a che età saprete se avete vinto nella vita? Ci sono molti modi di considerare la cosa, ma penso che cinquant’anni siano una buona età per valutarlo. Sarà allora che il vostro vero valore risplenderà pienamente. Se stabilite uno scopo concreto, visualizzate chiaramente ciò che volete raggiungere e poi vi sforzate senza riserve facendo del vostro meglio, raggiungerete sicuramente risultati soddisfacenti. La cosa importante è che vi sforziate quotidianamente con diligenza. Non importa quanto difficili o impegnative siano le vostre circostanze, dovete continuare a lottare con tutte le vostre forze senza arrendervi. Questo è il modo per piantare salde radici nella vostra vita. Tutti gli alberi alti hanno radici profonde. Sebbene le persone possano raggiungere il successo e la celebrità a venti o a trent’anni, spesso questo non arricchisce la loro vita di un vero significato. In realtà, è frequente che persone del genere perdano di vista il vero valore della vita, lasciandosi catturare dalle illusioni di grandezza».
Shin’ichi stava parlando agli studenti del modo corretto di vivere, un tema che raramente veniva affrontato a scuola ma che in realtà è il tema più importante di tutti. Guardando attentamente i giovani che stavano di fronte a lui, Shin’ichi Yamamoto proseguì: «Starò a vedere come sarà diventata la vostra vita quando avrete cinquant’anni. Vi prego di fare del vostro meglio!». «Lo faremo!» risposero gli studenti con energia.
Con un tono di voce più severo, Shin’ichi aggiunse: «Dire che farete del vostro meglio è facile, ma ciò che conta è se lo farete davvero oppure no. La chiave è sfidarvi sempre con diligenza. Le persone tendono a farsi sconfiggere dalle proprie debolezze. Coloro che vincono su se stessi sono i veri campioni».
I giovani studenti furono profondamente toccati dalle parole di Shin’ichi, e sentirono una forte determinazione sorgere da dentro di loro.
(da La nuova rivoluzione umana, vol. 14, pagg. 273-276)
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Dalla Divisione futuro delle Marche!
Il 25 gennaio la Divisione futuro delle Marche ha tenuto presso il Centro culturale di Falconara il primo meeting regionale dell’anno. I ragazzi hanno parlato delle relazioni familiari determinando insieme di trasformare, grazie alla recitazione del Daimoku, anche le situazioni che sembrano impossibili. Alessandra e Marco, responsabili regionali della Divisione futuro, hanno incoraggiato i partecipanti ricordando quanto sia importante rispettare i genitori e diventare il sole che illumina la famiglia, riuscendo a tirare fuori tutto il proprio coraggio.
Infine Alessia, una ragazza delle scuole medie, ha condiviso la sua gioia nell’aver realizzato una meravigliosa esperienza.
Un incontro indimenticabile
Ciao a tutti! Questa esperienza racconta di come si sta trasformando il rapporto con la mia sorella maggiore. Per otto anni non ci siamo mai viste, poiché la vita ci ha portato su due strade diverse e viviamo lontane.
Un giorno, mentre recitavo Nam-myoho-renge-kyo insieme a mia madre, ho determinato ancora una volta di realizzare il mio desiderio di sempre: poter vedere di nuovo mia sorella. Quando ho finito di recitare, ho trovato un messaggio nel mio telefono nel quale c’era scritto che avrei potuto incontrarla presto. Non riuscivo a crederci e inizialmente ho provato una forte agitazione. Ma grazie al sostegno di mia madre e di una mia responsabile, sono riuscita ad arrivare al giorno del nostro incontro sentendomi calma e tranquilla. Grazie al loro incoraggiamento, ho capito che non bisogna mai arrendersi davanti alle difficoltà. Abbiamo recitato molto Daimoku insieme, fino all’ultimo, e prima di andare ho determinato che fosse un incontro indimenticabile. Il Daimoku mi ha aiutato a stare serena e a eliminare la preoccupazione.
Ma anche se mi ero preparata in questo modo, quando mi sono trovata davanti alla stanza in cui c’era mia sorella non riuscivo a entrare. Infine, con gli occhi pieni di lacrime, ho varcato la soglia. Ci siamo abbracciate a lungo, ci siamo scambiate i regali che avevamo preparato l’una per l’altra e abbiamo parlato delle nostre vite per più di due ore.
Quel giorno è stato per me bellissimo, ma il giorno dopo ho provato un grande dolore perché mi sono resa conto che ognuna di noi era tornata a vivere la propria vita ed eravamo di nuovo lontane. Ma grazie al Daimoku e agli incoraggiamenti di mia madre e dei miei amici, ho capito che il nostro rapporto non si romperà mai, anzi si rafforzerà sempre di più, nonostante la distanza.
Ora il mio obiettivo è costruire un vero rapporto con mia sorella, un tipo di rapporto che non abbiamo mai avuto finora. Voglio proteggerla e imparare a vivere pienamente giorno per giorno anche se siamo lontane, e desidero vederla molto più spesso.