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Un punto da cui partire - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 12:53

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    Un punto da cui partire

    Il presidente Ikeda, nel suo romanzo La nuova rivoluzione umana, racconta la fondazione del Gruppo ventunesimo secolo, composto dai ragazzi e dalle ragazze della Divisione futuro e di altri gruppi giovanili

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    Il presidente Ikeda, nel suo romanzo La nuova rivoluzione umana, racconta la fondazione del Gruppo ventunesimo secolo, composto dai ragazzi e dalle ragazze della Divisione futuro e di altri gruppi giovanili

    Il 3 gennaio 1972 fu fondato il Gruppo ventunesimo secolo, composto da membri del Gruppo futuro e di altri gruppi giovanili. Shin’ichi [Yamamoto, pseudonimo di Daisaku Ikeda] desiderava creare un nucleo centrale di giovani che lui stesso avrebbe addestrato personalmente facendoli diventare i leader del ventunesimo secolo.
    Nel corso degli anni il Gruppo futuro venne creato in ogni prefettura, fin quando i gruppi furono in totale sessantaquattro in tutto il Giappone. Ogni volta che aveva l’opportunità di incontrare i membri di quei gruppi, Shin’ichi li incoraggiava con tutto il cuore, parlando apertamente con loro della storia della Soka Gakkai.
    In un’occasione raccontò: «Durante la Seconda guerra mondiale, quando il presidente Makiguchi fu arrestato dal governo militare e anche i suoi discepoli furono minacciati dalle autorità, molti di coloro che fino ad allora lo avevano riverito come loro maestro cominciarono a provare risentimento verso di lui e a odiare la Soka Gakkai. Alcuni di loro incolparono il presidente Makiguchi e l’organizzazione della persecuzione che stavano subendo, e maledirono il proprio maestro a dispetto di tutto ciò che gli dovevano.
    «Dopo l’arresto del presidente Makiguchi, tutti i responsabili abbandonarono la fede e l’organizzazione si disgregò. D’altro canto, il signor Toda, che era stato arrestato insieme al presidente Makiguchi, provava nei suoi confronti una gratitudine enorme, arrivando a dire: “Nella sua vasta e illimitata compassione, lei [signor Makiguchi] mi ha permesso di seguirla persino in prigione”. Queste parole sono un segno di integrità e di convinzione. Questo è lo spirito di maestro e discepolo».
    Shin’ichi continuò il suo discorso parlando della filosofia della vita: «Tutti noi attraversiamo fasi diverse nella vita. Ci sono tempi in cui stiamo affrontando enormi problemi paragonabili a una furiosa tempesta. Ma in quei periodi è cruciale andare avanti coraggiosamente, senza scappare. Quando potrete ripensare a quell’esperienza e imparare qualcosa da essa, ciò diventerà la fonte per creare valore nella vostra vita.
    «Per esempio, diciamo che avete un responsabile nella Soka Gakkai che non vi piace proprio. In una simile eventualità, piuttosto che evitare quella persona o lasciare l’organizzazione, è importante continuare a praticare al meglio delle vostre possibilità. Così facendo, se riflettete profondamente sul modo in cui un responsabile dovrebbe comportarsi e poi mettete in pratica voi stessi quel comportamento, diventerete un responsabile di qualità eccellente. In ogni campo della vita, l’esperienza è un tesoro, il punto di partenza per la creazione di valore».
    In altre occasioni, Shin’ichi praticò degli sport – come il sumo o la pallavolo – insieme ai membri del Gruppo futuro, o posò insieme a loro per alcune fotografie commemorative. Si gettava anima e corpo nell’impegno di far crescere quegli studenti. I giovani sentivano profondamente la forte decisione di Shin’ichi di farli diventare gli eredi di kosen rufu nel ventunesimo secolo.
    (da La nuova rivoluzione umana, vol. 14, pag. 292)

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    Dalla Divisione futuro del Veneto

    Qualche domanda a Ilaria e Francesco, i responsabili della Divisione futuro della regione. Nell’esperienza in basso Benedetta di Verona racconta il suo incontro col Buddismo

    La Divisione futuro del Veneto si sta sviluppando in modo meraviglioso. Come avete portato avanti questa attività?

    Ilaria: Solo due anni fa eravamo in pochissimi, ciò ci ha permesso di mettere un obiettivo chiaro e recitare Daimoku per la crescita di questa Divisione. Adesso in quasi tutte le zone del Veneto ragazzi e ragazze si trovano periodicamente per condividere esperienze di fede. Il sostegno della Divisione giovani e degli adulti è stato fondamentale.

    Che cosa rappresenta per voi questa attività?

    Francesco: Per me è il mezzo per ripagare il debito di gratitudine nei confronti di sensei e di mandare nella società persone forti e capaci che si prendano cura della felicità di tutti.

    Cosa desiderate per i ragazzi della Divisione futuro?

    Francesco: Che sperimentino la profonda gioia ed energia che emergono dalla pratica e le trasmettano agli altri, diventando dei punti di riferimento nel posto in cui sono. Il nostro desiderio è che facciano proprio il cuore del maestro, decidendo di lottare per la felicità delle persone e di sostenere la Soka Gakkai per tutta la vita. E che, vincendo qui e ora, diventino felici e realizzati.

    Ilaria: Le vittorie di questi ragazzi sono d’esempio per le future generazioni e sono coloro che contribui­ranno a un cambiamento radicale nella nostra epoca.

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    La prima impressione è quella che conta

    Quando mia mamma ha iniziato a praticare il Buddismo, all’inizio era una guerra continua: mi dava fastidio ascoltare Nam-myoho-renge-kyo e incontrare le sue compagne di fede che venivano a casa. Negli ultimi anni, il suo cambiamento quotidiano e la forza che traeva dal Daimoku per affrontare i problemi mi hanno colpito profondamente.
    In quel momento mi sentivo fragile. La sua rivoluzione umana e la sua forte preghiera mi hanno permesso di avvicinarmi al Gohonzon, e nel 2013 partecipai a uno zadankai. Dopo non ho avuto scampo!
    La prima impressione che ho avuto è stata quella di respirare un’aria piacevole ed è stato bello conoscere ragazzi della mia età solari e pronti a instaurare un dialogo.
    Per natura sono sempre stata timida e riservata, a scuola non andavo per niente bene e in ogni attività che mi veniva proposta ero svogliata e pigra. Grazie a Nam-myoho-renge-kyo e alle letture del mio maestro Daisaku Ikeda, in particolare i testi Amore e amicizia, Scuola e lavoro e Personalità e carattere, sono riuscita a diventare più solare e ho avvicinato a me persone con cui credevo impossibile stringere amicizia perché mi ritenevo inferiore a loro. I risultati scolastici sono cambiati radicalmente, io che negli anni precedenti ero stata bocciata ben due volte, l’anno scorso ho concluso l’anno senza neanche un debito!
    Sin dal primo momento, le mie responsabili mi hanno incoraggiata a recitare Daimoku stabilendo obiettivi chiari e precisi. Scrivevo esattamente ciò che volevo realizzare e mi fiondavo a fare Daimoku. In pochissimo tempo ho imparato Gongyo e a recitare Nam-myoho-renge-kyo più di un’ora al giorno. Questo allenamento mi ha permesso di sviluppare uno spirito determinato a perseverare nelle cose fino in fondo, qualità che prima non mi apparteneva, ma soprattutto a sperimentare il potere del Gohonzon. Il 21 dicembre 2014 ho deciso di diventare membro della Soka Gakkai! Quel giorno ho provato gratitudine per mia madre.
    I miei obiettivi per il futuro sono concludere al meglio il percorso scolastico; che la mia migliore amica, alla quale ho parlato della pratica, riceva il Gohonzon; che la Divisione futuro possa crescere; essere felice!

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