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Un magnifico tramonto - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:47

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Un magnifico tramonto

Il grande beneficio di tanti anni dedicati alla propagazione della Legge mistica è la capacità di percepire con uguale gioia la vita e la morte, come dimostrano tutti gli amici che hanno concluso la loro esistenza

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Il grande beneficio di tanti anni dedicati alla propagazione della Legge mistica è la capacità di percepire con uguale gioia la vita e la morte, come dimostrano tutti gli amici che hanno concluso la loro esistenza

Grazie a tutti di essere qui! Le previsioni del tempo su Hachioji portavano pioggia e neve, ma stamattina la mia finestra si è aperta su una splendida giornata di sole. Sicuramente è merito delle preghiere dei membri della Divisione donne, di cui apprezzo molto gli sforzi. E come segno del grande rispetto che nutro per le donne, vorrei cominciare parlando della famosa poetessa ucraina Lesya Ukrainka (1871-1913), anche se in Giappone pochi la conoscono.
La conoscenza è forza. Allarga i nostri orizzonti. Conoscere è un requisito essenziale per un responsabile. Perciò, quando parlate a un gruppo di persone, se trattate solo argomenti già noti, correte il rischio di essere noiosi. I responsabili devono sforzarsi continuamente di acquisire nuove conoscenze. Se parlate di un argomento mai sentito prima, risulterà piacevole e interessante e catturerà l’attenzione di tutti.
L’Ucraina ha un ruolo trainante rispetto alla costruzione della pace, essendo uno dei primi paesi nel mondo a dichiararsi denuclearizzato. Il nome di Ukrainka compare accanto a quello dei più famosi poeti ucraini. Nata nel 1871, lo stesso anno del presidente Tsunesaburo Makiguchi, morì di malattia a soli 42 anni. Fra i suoi lavori più famosi abbiamo l’opera in versi Il canto della foresta e un racconto, Amicizia. Esperta di storia, letteratura, economia e buona conoscitrice di varie lingue straniere, Ukrainka combattè l’autoritarismo auspicando un ritorno all’umanesimo. Nonostante una vita segnata dalle persecuzioni per via del suo impegno politico, continuò sempre a ispirare la gente con le sue parole, additando incessante l’orizzonte della vittoria futura. Era come una delle nostre eroine, come un membro della Divisione giovani donne.
Lo zio di Ukrainka, Mykhailo Drahomanov, poeta e attivista che la seguì per gran parte dei suoi studi, era un simpatizzante di Victor Hugo. In una delle sue poesie Ukrainka scrive:

Se pensiamo alla pene selvagge
Inflitte ai difensori della verità
Non dovremmo forse stringere pugni di rabbia
E sentire sete di vendetta senza alcuna pietà?

«Combatterò e sconfiggerò gli avversari del bene!». Con questo spirito Ukrainka, un secolo fa, perseguiva il suo nobile ideale.
Spero che ognuno di voi, sapendo che dedicarsi a kosen-rufu è la maniera più nobile di vivere, avanzi con determinazione ancor più forte verso questo nobile scopo. Kosen-rufu è un sentiero pieno di ostacoli che si manifestano sotto forma di calunnie, offese, odio e gelosie ancora più gravi del tempo di Shakyamuni, così come chiaramente esposto negli scritti di Nichiren Daishonin e nel Sutra del Loto.
[Nel capitolo Esortazione alla devozione del Sutra del Loto si legge: «Ci saranno molte persone ignoranti che ci malediranno e parleranno male di noi» (SDL, 13, 253); e nel capitolo Il maestro della Legge: «Poiché odio e gelosia nei confronti di questo sutra abbondano perfino mentre il Tathagata è nel mondo, quanto peggio sarà dopo la sua scomparsa?» (SDL, 10, 212)].
Nichiren Daishonin è stato oggetto di ogni tipo di vessazioni durante la sua vita, fra cui le quattro grandi persecuzioni ma nessun attacco, per quanto feroce, è riuscito a batterlo. Avanzando come leoni, noi della Soka Gakkai, abbiamo portato avanti l’eredità del Daishonin, vincendo su menzogne, offese, odio e gelosie. Con determinazione abbiamo sconfitto i tre potenti nemici e oggi il Buddismo del sole risplende su tutto il pianeta. Il messaggio di pace della SGI ha raggiunto 187 Paesi, una meta senza precedenti nella storia del Buddismo, e innumerevoli sono i benefici che ne sono derivati e che si rifletteranno sui nostri discendenti per l’eternità. Non c’è il minimo dubbio che le vostre famiglie avranno vite felici di generazione in generazione. Noi diffondiamo la Legge mistica, l’essenza del Sutra del Loto, affinché ciò accada. Alcuni possono dubitare dell’accumulo di una tale fortuna, ma gli scritti del Daishonin sono chiari, le parole del Budda originale non mentono.
[Scrive il Daishonin: «Poiché il Venerabile Maudgalyayana ripose fede nel Sutra del Loto che è il massimo bene che esista, non solo lui, ma anche suo padre e sua madre ottennero la Buddità. E come se non bastasse, anche tutti i padri e le madri delle sette generazioni precedenti e delle sette generazioni successive, e in verità di innumerevoli vite precedenti e successive, furono in grado di ottenere la Buddità, per quanto incredibile possa sembrare. E inoltre i loro figli, le mogli, i mariti, i servi, i sostenitori e innumerevoli altre persone poterono non solo sfuggire ai tre cattivi sentieri, ma anche ottenere tutti il primo stadio della sicurezza e in seguito la Buddità, lo stadio della perfetta Illuminazione» (Sull’Urabon, SND, 9, 233-4)].
È per questo motivo che Shakyamuni, T’ien-t’ai, e Daishonin ci hanno insegnato a dedicare la nostra vita alla propagazione del Sutra del Loto (la Legge mistica) a dispetto degli ostacoli che possiamo incontrare sul nostro cammino.
Oggi sono presenti anche i membri della Divisione educatori e perciò vorrei menzionare il pedagogista svizzero J. H. Pestalozzi (1746–1827), la cui opera è tuttora molto stimata in tutto il mondo. Pestalozzi scrisse: «Per l’uomo fede e carità, i poteri del cuore, sono come le radici per un albero in crescita; perché egli è un essere immortale che va coltivato ed educato». Fede e carità dunque sono le basi che sostengono la crescita e la formazione del carattere. Gli insegnati dotati di grande fede e compassione hanno gli strumenti giusti per eccellere nell’educazione umanistica. In qualità di educatori seguaci del Buddismo di Daishonin, alcuni di voi possono incontrare pregiudizi e incomprensioni nel corso della loro carriera. Tuttavia, sono coloro che vi bombardano di calunnie meschine, dettate dall’ignoranza della vera fede, a essere squallidi e meschini. Per il solo fatto che vi dedicate alla diffusione dell’educazione umanistica nel mondo state già svolgendo una grande missione e meritate la più alta forma di rispetto.
Amici della Divisione giovani, è il vostro momento! La Soka Gakkai entra nella fase in cui i giovani si assumono la piena responsabilità per kosen-rufu. Vorrei che teneste presenti le parole dello storico francese Jules Michelet (1798-1874): «Desidero una passione più grande da parte dei giovani, non una passione debole o vacillante, ma la passione forte, duratura e nobile di ergersi a difensori di grandi cause dal significato imperituro». I giovani hanno un enorme potenziale, ecco perché dovete coltivare grandi passioni. Il futuro della Soka Gakkai è nelle mani della Divisione giovani e la passione è il primo requisito per fare la storia. Conto su di voi!
Nella Storia di Alessandro dello storico romano Quinto Curzio Rufo, leggiamo: «Tutto viene svelato… dalla vittoria». La sconfitta è triste mentre il trionfo della giustizia getta le basi di qualsiasi cosa, della costruzione e della felicità. I codardi che si lasciano battere finiscono col soffrire. È di vitale importanza che i giovani della SGI vincano coraggiosamente ogni battaglia. Con le vostre vittorie guadagnerete la fiducia di coloro che vi circondano. I responsabili in particolare devono coniugare creatività e saggezza per poter incoraggiare gli altri e indirizzarli alla vittoria. Impegniamoci al massimo per ampliare il nostro sodalizio di pace e umanesimo, con costanti sforzi quotidiani che ci danno la percezione concreta del progresso di kosen-rufu nelle nostre comunità. La vittoria è la chiave di tutto. Nutro grandi aspettative nei confronti delle coraggiose imprese della divisione giovani e inoltre vorrei che vinceste anche per voi stessi.
Cosa ha portato alla vittoria il giovane Alessandro Magno (356-323 a.c.), che sognava di unire Oriente e Occidente sotto un unico regno? Molti sono i fattori che potremmo citare ma, secondo le cronache del tempo, il giovane imperatore sosteneva di aver vinto grazie al suo coraggio. Il coraggio ha uno stretto legame con la compassione. Sono come due facce della stessa medaglia. Mi auguro che viviate in modo tale da poter scrivere nel vostro diario giovanile: «Ho vinto con coraggio». Dobbiamo uscire vittoriosi, e lo possiamo fare solo se ci facciamo coraggio. Il mio maestro e secondo presidente della Soka Gakkai, Josei Toda, diceva spesso: «Il coraggio è la cosa più vicina alla compassione. Coraggio uguale compassione. Naturalmente avere compassione è importante, ma per i comuni mortali a volte è difficile. Ecco perché occorre il coraggio. Siate coraggiosi!». Come membri della Soka Gakkai affrontiamo senza timore ogni impresa e usciamone vittoriosi. Vincere è eccitante. La vittoria appartiene agli audaci, questa è una regola aurea nelle battaglie della vita. Solamente trionfando su tutto potremo scrivere una storia gloriosa.
Nei suoi scritti, Nichiren Daishonin dice chiaramente che i Bodhisattva della Terra appariranno nell’Ultimo giorno della Legge per far conoscere la Legge mistica a tutti i popoli del mondo.
[In Lettera a Myomitsu Shonin il Daishonin scive: «Egli [il bodhisattva Pratiche Superiori, n.d.t.] deve apparire ora, nell’Ultimo giorno della Legge, e propagare i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo in tutti i paesi e a tutti gli uomini del mondo» (SND, 7, 183)]; e ne Il comportamento del Budda sostiene: «Ora, all’inizio dell’Ultimo giorno della Legge, io, Nichiren, per primo ho propagato nel mondo i cinque caratteri di Myoho-renge-kyo […] Miei discepoli, serrate le fila e seguitemi…!» (SND, 4, 42-3)].
Avanziamo insieme per realizzare il mandato di Nichiren Daishonin: la realizzazione di kosen-rufu in tutto il mondo. In particolare desidero affidare questo compito alla Divisione giovani. Il Daishonin e le forze protettrici dell’universo non mancheranno di proteggere i membri della SGI che si adoperano per kosenrufu. Non esiste sentiero più nobile, né maniera migliore di dedicarsi al bene e alla felicità di tutti. Impegnamoci al massimo, consapevoli e orgogliosi di questo. Amici della SGI, grandi Bodhisattva della Terra, che vi siete riuniti qui da cinquantacinque paesi di tutto il mondo, Vi auguro di vivere a lungo, felici e in salute, di poter godere dei vostri beni e di condurre splendide vittorie.
In una delle sue lettere al discepolo Shijo Kingo, alle prese con gli intrighi sotterranei di alcuni preti corrotti, il Daishonin dice che sia i credenti che i loro maestri che per lungo tempo hanno attaccato insegnamenti superiori aderendo a quelli inferiori non hanno speranza di vedere esaudite le proprie preghiere, anche se pregano uniti per uno scopo comune. Alla fine entrambe andranno in rovina. [«Anche se le preghiere del seguace si accordano con quelle del maestro, se egli ha per lungo tempo trasgredito la grande Legge aderendo alla piccola Legge, non otterrano risposta e infine sia il maestro sia il seguace si rovineranno» (Gli otto venti, SND, 4, 167), n.d.t.].
La Soka Gakkai è l’organizzazione di kosenrufu che diffonde il giusto insegnamento in perfetto accordo con il volere del Daishonin. Eppure la setta Nikken, che invece professa dottrine errate e contrarie a ciò che ha scritto Nichiren Daishonin, ha scomunicato la Soka Gakkai, e ha cercato di distruggerla, agendo in modo da ostacolare kosen-rufu. Le preghiere di un simile gruppo non avranno mai risposta. In virtù del funzionamento causale della Legge, proprio come si spiega nel Gosho, la setta di Nikken sta ricevendo retribuzioni severe per ciò che ha fatto. È davvero pietoso come si stia avviando inesorabilmente verso la rovina. Hei no Saemon, l’istigatore di ripetute persecuzioni nei confronti di Nichiren Daishonin, fece decapitare i tre martiri di Atsuhara. Quattordici anni dopo, fu accusato di alto tradimento e la sua stirpe si estinse. Il Buddismo insegna che la Legge di causa ed effetto si manifesta sempre in modo chiaro ed evidente.
[Hei no Saemon-no-jo Yoritsuna (morto nel 1293) fu un importante funzionario del governo militare di Kamakura, sotto i regimi di Hojo Tokimune e Hojo Sadatoki, dotato di notevole influenza come vice capo degli Affari Militari e di Polizia ( il capo era il reggente stesso). Si alleò con Ryokan della scuola Shingon e con vari alti esponenti del clero per perseguitare il Nichiren Daishonin e i suoi seguaci. Nel 1279, alcuni seguaci di Daishonin della zona di Atsuhara furono arrestati e Hei no Saemon li fece torturare per obbligarli a rinnegare la propria fede. Poiché si rifiutarono di farlo, Hei no Saemon giustiziò i loro capi, i tre fratelli Jinshiro, Yagoro e Yarokuro. Quattordici anni dopo, nel 1293, Hei no Saemon fu denunciato al reggente dal suo primogenito, Munetsuna, per aver cercato di rovesciare il regime allo scopo di insediare come shogun il suo secondogenito Sukemune. Le forze governative circondarono la residenza di Hei no Saemon e la incendiarono. Così Hei no Saemon trovò la morte, insieme a Sukemune e ad altri membri della sua famiglia, esattamente nel luogo in cui erano stati uccisi i tre martiri di Atsuhara. Il figlio maggiore, che aveva tradito il padre, venne esiliato a Sado, e la discendenza di Hei no Saemon fu distrutta].
Sono trascorsi quattordici anni da quando fu smascherata l’Operazione C, il piano perverso escogitato dalla setta Nikken per eliminare la Soka Gakkai, un’azione inqualificabile che ha calpestato e violato la nostra libertà spirituale. Il Daishonin chiarì perfettamente ciò che è giusto e ciò che è sbagliato alla luce del Buddismo e persino secondo la legge del paese Nikken e il clero sono stati giudicati colpevoli in numerose cause giudiziarie. [Negli ultimi due anni, la setta di Nikken ha perso in tutto sette cause presso la Corte Suprema del Giappone].
Complimenti anche ai responsabili della Divisione uomini! Considerato il perdurare della recessione che colpisce il Giappone, le vostre attività, fra cui la campagna per far crescere dieci nuovi membri in ogni capitolo, sono davvero fonte di incoraggiamento. Anche la Divisione donne ha cominciato a guardarvi sotto una nuova luce, consapevole di quanto vi siate sforzati ultimamente! Il presidente Toda incoraggiava con tono serio e affettuoso i membri della Divisione uomini: «Qualsiasi difficoltà vi capiti di dover affrontare, si trasformerà sicuramente in un grande beneficio per la vostra vita. Essere capaci di trionfare su qualsiasi sofferenza significa dare prova concreta del potere della fede».
Lo scrittore francese Romain Rolland (1866-1944) disse: «Essere buoni non è gran cosa, è più importante essere coraggiosi». Non basta essere buoni e accomodanti se non si ha il coraggio di lottare contro le ingiustizie. Solo i coraggiosi possono considerarsi veri campioni di giustizia. Voi, membri della Divisione uomini, siete guide eroiche, aurei pilastri della Soka Gakkai. Avanziamo tutti con rispetto reciproco pregando sinceramente.
«La verità prevale sempre sulla persecuzione», sosteneva Voltaire, riaffermando una delle regole fisse della Storia. Il pensiero di Voltaire ebbe notevole peso durante la Rivoluzione Francese. Animato da una giusta collera, si mise al servizio del popolo, difendendo molte persone comuni ingiustamente accusate di crimini mai commessi. Spese miriadi di parole per denunciare tali soprusi usando la sua voce e la sua penna nella lotta per la verità e la giustizia. Niente è più forte o più prezioso della verità. Un passo tratto dal capitolo Pratiche pacifiche del Sutra del Loto dice di colui che pratica l’insegnamento corretto: «Andrà per ogni dove senza paura come il re leone. La sua saggezza brillerà con lo splendore del sole» (SDL, 14, 274). Mi auguro che tutti voi siate campioni di eloquenza, senza paura come il re leone. Thomas Carlyle, storico britannico del XIX secolo, disse: «Non c’è caso in cui un uomo possa permettersi di mentire». Per garantire la libertà di parola, la dignità umana e lo sviluppo culturale, non dobbiamo lasciar passare alcuna bugia, nemmeno quelle più insignificanti.
Ricordo lo scrittore cinese Ba Jin (1904- ), con cui ho avuto occasione di discutere a lungo in varie occasioni. Non dimenticherò mai il caloroso benvenuto che mi ha dato quando andai a trovarlo nella sua residenza privata di Shanghai. Ba Jin subì una dura persecuzione durante la rivoluzione culturale, a opera della cosiddetta Banda dei Quattro. Lo scrittore cinese è un guerriero invincibile che si è battuto con tenacia in un periodo pericoloso e difficile, rischiando di perdere la vita e senza sapere se avrebbe mai fatto ritorno a casa. In uno dei suoi scritti si legge: «Il modo migliore per combattere le frodi è quello di denunciarle, aumentando così la capacità di vigilanza del popolo, in ogni tempo e in ogni luogo». In altre parole l’unica soluzione è che ognuno di noi diventi più saggio e più forte. Dobbiamo essere in grado di distinguere il bene dal male, così da poter dichiarare la verità con acume, energia, e fondatezza.
«Mai dimenticare lo spirito di lottare contro il male, disse il presidente Toda, non perderlo mai! Perché se si perde questo spirito, non si può realizzare kosen-rufu, e si cade nella confusione e nella disunità». Per trasformare il clima spirituale fiacco del Giappone moderno dobbiamo continuare a parlare con fiducia in noi stessi esprimendo ciò che pensiamo sulle base del nostro credo.
Nel capitolo Parabole del Sutra del Loto, si trova un passo che descrive perfettamente la situazione del mondo odierno:

Non vi è salvezza nel triplice mondo;
esso è come una casa in fiamme,
pieno di innumerevoli sofferenze,
un luogo che incute timore,
assediato di continuo dai dolori e dai tormenti
della nascita, della vecchiaia, della malattia e della morte,
che, come roghi,
ardono impetuosamente senza mai cessare
(SDL, 3, 88).

In questo periodo sto lavorando alla pubblicazione dei dialoghi con Nur Yalman, professore della Harvard University, un antropologo culturale di fama mondiale che di recente ha espresso profondo interesse nei confronti del nostro movimento. Yalman ha sottolineato che le idee fondamentali del Buddismo hanno una risonanza fondamentale per ogni persona, perché tutti devono affrontare le sofferenze universali di nascita, vecchiaia, malattia e morte. Nessuno può evitare le quattro sofferenze, nemmeno tutto il potere, la ricchezza e la fama del mondo possono alleviarle. Se non si comprende la vera causa di tali sofferenze si è destinati a soffrire in balìa delle mutevoli vicissitudini della vita. Solamente il Buddismo tratta questo tema pressante della condizione umana dando a ognuno risposte chiare e profonde che tutti possono comprendere e mettere in pratica nella propria vita.
Negli Insegnamenti orali si legge: «I quattro lati della Torre preziosa rappresentano le quattro sofferenze di nascita, vecchiaia, malattia e morte. Questi quattro aspetti della vita adornano la torre delle nostre esistenze individuali. Recitando Nam-myoho-renge-kyo attraverso nascita, vecchiaia, malattia e morte facciamo sgorgare [dalla nostra vita] la fragranza delle quattro virtù [di eternità, felicità, vero io e purezza]» (GZ, 740). In altre parole, chi abbraccia la fede e pratica il Buddismo del Daishonin, è in grado di trasformare una vita caratterizzata delle sofferenze di nascita, morte, vecchiaia e malattia, in una vita ricca di gioia eterna, felicità, vero io e purezza. La consapevolezza di ciò ci dà sicurezza e ci carica di energia positiva.
Yalman ha osservato inoltre: «È naturale che la filosofia del presidente Ikeda e della SGI, volta a promuovere gli ideali di umanesimo e coesistenza pacifica, sia ben accetta in tutto il mondo». Se ve lo dico non è per lodare me stesso, ma per comunicarvi le grandi aspettative che tante persone consapevoli e attente hanno nei vostri confronti. Il mondo ha urgente necessità dell’idea di sacralità della vita esposta dal Buddismo. Se vogliamo eliminare l’infelicità dalla faccia della terra, è di vitale importanza diffondere gli insegnamenti del Buddismo.
Osservando attentamente la causa fondamentale delle quattro sofferenze universali di nascita, morte, vecchiaia e malattia, e sforzandoci per cambiare il nostro karma, saremo in grado di trasformare la realtà, contribuendo alla realizzazione degli ideali di pace e felicità per tutta l’umanità. In questo la missione della SGI è veramente grande.
Io ho viaggiato tanto, incontrando e parlando con gente di diversi paesi. Sono andato in Cina e nell’Unione Sovietica durante la Guerra Fredda, quando le tensioni fra Oriente e Occidente erano al culmine. Come privato cittadino, ho pregato fatto il possibile per promuovere l’amicizia fra Cina e Giappone, fra Giappone e Unione Sovietica, e anche fra Unione Sovietica e Cina. Sono andato anche a Cuba per promuovere scambi culturali. Così facendo ho instaurato un dialogo aperto con i leader di ogni Paese, stringendo legami e costruendo ponti di comprensione reciproca, mosso semplicemente dal desiderio di pace e pensando al futuro del nostro pianeta. La vera essenza dell’umanesimo buddista risiede in una grande fede nel genere umano e in un impegno incessante a dialogare in qualsiasi circostanza.
Recitando la Legge mistica siamo in grado di sincronizzare la nostra vita con il ritmo eterno della gioia infinita; dedicando la vita a diffondere la Legge mistica, che è la legge fondamentale dell’universo, siamo in grado di sviluppare una condizione vitale immensa di totale unità con l’universo. Niente ci può fermare o fare del male. I nostri amici defunti che hanno vissuto in sintonia con la Legge mistica e la Soka Gakkai hanno concluso la loro esistenza con un magnifico tramonto; amati e apprezzati da molti, hanno intrapreso in pace il viaggio per la prossima vita in uno stato di profonda felicità e soddisfazione. Questo è il punto cruciale della vittoria finale: essere capace di accettare la vita e la morte con la stessa gioia e sentire la vita come un viaggio caratterizzato dalle quattro virtù di eternità, felicità, purezza e vero io.
Il primo ministro britannico Winston Churchill rifiutò di arrendersi o piegarsi agli incessanti bombardamenti dell’esercito nazista. Persino nelle ore più critiche, si presentò davanti al popolo britannico con una sicurezza che diceva: «Non temete, batteremo i nazisti» e dichiarò: «Bisogna fare grandi sforzi… non è il momento di cedere». Grandi sforzi portano a grandi vittorie. Anche noi dobbiamo lottare più forte di tutti gli altri e scrivere una grande storia di trionfi.
Permettetemi di chiudere con le parole dello scrittore cinese Lu Xun (1881-1936): «Quando i rivoluzionari muoiono, danno occasione ogni anno ai vivi di celebrarli con allegre festività e inoltre sono fonte di gioia e ispirazione. I rivoluzionari sono gli unici che recano felicità al popolo sia da vivi che da morti» Pensando alle nobili vite dei due presidenti, Toda e Makiguchi, veri rivoluzionali della Legge mistica, le parole di Lu Xun mi colpiscono profondamente. Tutti noi dobbiamo comportarci come rivoluzionari di kosen-rufu, diventando fonte di speranza, felicità e coraggio per le generazioni future.
I problemi della vita ci danno la possibilità di metterci alla prova, sono proprio le tribolazioni che rendono la vita interessante. A volte niente può essere più dannoso del dolce far niente o del trascorrere una giornata nell’ozio. La gioia di vivere sta proprio nel lottare e superare le difficoltà, in particolare, tutto quello che facciamo per la realizzazione di kosen-rufu contribuisce alla nostra crescita ed è fonte di gioia e soddisfazione.

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