Domenica 12 marzo il Centro culturale di Firenze era una distesa a perdita d’occhio di giovani e giovanissimi, riuniti per festeggiare insieme con Hiromasa Ikeda e la delegazione giapponese il 16 marzo, giorno di kosen-rufu e il conferimento a sensei della Cittadinanza onoraria
Byakuren e soka-han che ti accoglievano con sorrisi smaglianti, giovani al check-in pronti a indirizzarti, chi correva da una parte all’altra per controllare che tutto fosse pronto, e nella sala un cartello con il titolo della riunione: “Giovani scalate la montagna di kosen-rufu in Italia”. E proprio i giovani e l’Italia sono stati il filo rosso dell’intervento di Hiromasa Ikeda durante la riunione. L’emozione era tangibile tra i sorrisi sui visi dei partecipanti, pronti a riconfermare la promessa personale di impegnarsi per la pace e la felicità delle persone.
Sensei ha inviato un messaggio che è stato letto dal direttore generale Tamotsu Nakajima, e come sempre la distanza fisica di chilometri si è annullata in pochi istanti, tra le righe colme di umanità e fiducia (pag. 22).
«Sono convinto che tutti voi siate consapevoli del legame profondo del presidente Ikeda con la città di Firenze, fin dalla sua prima visita nel 1981, da cui è nato questo incredibile movimento di propagazione in tutta l’Italia», ha detto Hiromasa Ikeda. «In quell’anno oltre all’Italia sensei visitò Centro e Sud America, Russia e Stati Uniti, dedicando tutte le sue energie a incoraggiare ogni giovane che incontrava. Nelle puntate de La nuova rivoluzione umana che sta scrivendo attualmente, sensei racconta di quando nel 1979 fu costretto a dimettersi da presidente della Soka Gakkai. In quel periodo il clero gli impediva di partecipare alle riunioni e incoraggiare i membri, e al Seikyo Shimbun era vietato pubblicare i suoi articoli e le notizie sulle sue attività. Tuttavia, pur non essendo più presidente della Soka Gakkai in Giappone, sensei era già stato nominato presidente della Soka Gakkai Internazionale, e proprio in quella situazione così difficile prese una nuova e profonda decisione: dedicare la sua vita ad aprire la strada di kosen-rufu a livello mondiale. Nel messaggio che ha inviato per questo conferimento Daisaku Ikeda rievoca quei giorni e i giovani italiani che lo accolsero con occhi brillanti, facendogli intravedere i futuri sviluppi di kosen-rufu. Sono convinto che la relazione diretta creata da sensei con i giovani proprio in quel periodo, sia stato il punto di origine dello sviluppo di kosen-rufu mondiale. Vedete quella foto di Firenze là in fondo alla sala? L’ha scattata il presidente Ikeda da piazzale Michelangelo. Egli ama molto questa foto e ne tiene una copia sempre con sé: adora Firenze e i suoi panorami che rimangono intatti nel tempo».
Solo un coro della Divisione futuro – che ha riempito la sala cantando Sono il mio futuro poteva dare eco all’emozione di queste parole.
Lo senti profondamente quando stai partecipando a qualcosa di speciale… e domenica 12 marzo lo abbiamo sentito in molti!
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Dai partecipanti
Riccardo: Pratico da quando sono nato. È stato emozionante incontrare i massimi esponenti della SGI ed è stato bello incontrare Hiromasa: un’esperienza forte.
Alessio: Ho sentito che le vittorie di noi giovani incoraggiano sensei e che questo alimenta la sua determinazione a rilanciare. Mi hanno trasmesso l’energia per vincere.
Sara: La delegazione ci ha tramesso il cuore di sensei nonostante sia a chilometri e chilometri. Le parole di Hiromasa mi hanno fatto sentire che siamo davvero in itai-doshin. Rilancio di prendermi ancora più cura delle persone della mia zona.
Giacomo: È il mio primo 16 marzo. È stato molto positivo come incontro, un messaggio di speranza e a impegnarsi tutti ancora di più.
Irene: Questa riunione è stata un punto da cui ripartire: mi ha trasmesso gioia e forza vedere tanti giovani uniti e sentire che non sono sola nelle mie lotte quotidiane.
Martina: I responsabili giapponesi ci hanno trasmesso gioia e mi hanno fatto sentire il cuore del presidente Ikeda.