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Un infettivologo per kosen-rufu - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 11:58

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Un infettivologo per kosen-rufu

Alessandro Marroco, Salerno

Fin da bambino Alessandro ha coltivato il sogno di lavorare come infettivologo e di combattere l’Aids. Per realizzarlo si è impegnato costantemente nello studio e nel lavoro, mettendo in pratica le guide del maestro Ikeda e il Gosho, affrontando una prova dopo l’altra… fino ad arrivare al momento cruciale, nel 2021, quando si è reso conto che “la pratica di una vita gli aveva aperto mente e cuore e che tutti gli sforzi non erano stati vani”

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Fin da bambino Alessandro ha coltivato il sogno di lavorare come infettivologo e di combattere l’Aids. Per realizzarlo si è impegnato costantemente nello studio e nel lavoro, mettendo in pratica le guide del maestro Ikeda e il Gosho, affrontando una prova dopo l’altra… fino ad arrivare al momento cruciale, nel 2021, quando si è reso conto che “la pratica di una vita gli aveva aperto mente e cuore e che tutti gli sforzi non erano stati vani”

Una madre buddista è proprio una grande fortuna: avevo cinque anni quando la mia cominciò a praticare, anche se io iniziai davvero solo prima dell’esame di Maturità. Mi diplomai con il massimo dei voti, desideroso di studiare Medicina.
Da bambino, infatti, mi divertivo a disegnare virus e batteri, e un giorno, mentre imperversava l’Aids, pensai: “Da grande vorrei diventare un infettivologo per combattere questa brutta malattia!”. Praticando mi fu chiaro che quello di diventare medico non era soltanto un forte desiderio, ma decisamente la mia missione!
Con questo spirito, sforzandomi nello studio e nel Daimoku, superai al primo tentativo i test di ingresso alla facoltà di Medicina dell’Università Federico II di Napoli. Nel 2002 ricevetti il Gohonzon e iniziai a fare attività come sokahan e anche nel coro e nello staff sanità.
Fino ad allora ero stato un ragazzo timido, un po’ chiuso: pian piano sentii la mia vita aprirsi e feci molte amicizie.
La grande passione, la costanza e il mio impegno nello studio e nella pratica mi hanno portato ad avere pochi problemi nell’affrontare gli esami. E sono anche riuscito a ottenere una tesi su nuove prospettive terapeutiche contro l’Aids: era il 2 dicembre 2005 e incredibilmente ricorreva la giornata mondiale contro l’Aids!
Colmo di gioia, ringraziai il Gohonzon perché quella era davvero la migliore giornata possibile per cominciare a perseguire concretamente il mio sogno.
Il 16 marzo 2008 si tenne a Milano una riunione europea a cui parteciparono 5.000 giovani della SGI europea dove feci una bellissima attività sokahan. Con un stato vitale altissimo, quattro giorni dopo mi laureai col massimo dei voti.
Nel 2009 uscirono i concorsi per l’ammissione alle scuole di specializzazione. Superai brillantemente la prova pratica per Malattie infettive, proprio il giorno del mio ventiseiesimo compleanno!
Mi sono specializzato con lode in Malattie infettive nel 2014 desiderando con tutto il cuore di lavorare all’Ospedale Cotugno di Napoli, la mia città di origine.
Le assunzioni però erano bloccate da anni in Campania, e tutti gli incarichi per i giovani erano a tempo determinato.
Così decisi un po’ a malincuore di andare in Veneto poiché mia moglie – anche lei medico – aveva vinto un concorso in quella regione.
Iniziai a lavorare all’ospedale di Venezia. Fu un periodo molto duro: avevo un contratto precario, mi mancavano tantissimo la mia città e i miei genitori e avevo paura di non farcela.
Vivevo a Thiene (Vicenza) e spesso viaggiavo anche per tre ore al giorno. Decisi, dunque, di rafforzare la mia fede ripartendo dalle basi: cominciai a leggere e studiare il Sutra del Loto insieme a La saggezza del Sutra del Loto, la spiegazione del presidente Ikeda. Conobbi meravigliosi compagni di fede e feci molta attività.
Creai bei legami con molti colleghi dell’ospedale e riuscii a ottenere un incarico a tempo indeterminato come specialista ambulatoriale infettivologo.
A inizio 2019, dopo quasi diciassette anni senza concorsi specifici in Campania, ne fu bandito uno per Dirigente medico infettivologo proprio al Cotugno. Partecipai e ottenni un buon risultato, ma non fu sufficiente per l’assunzione.
L’essermi classificato in graduatoria poco dopo i vincitori, però, mi permise di lavorare come infettivologo a tempo indeterminato presso l’Asl di Salerno.
Dopo due mesi scoppiò la pandemia da Covid-19. Nonostante tutte le difficoltà, mi sentivo grato di poter servire la mia terra proprio durante l’emergenza sanitaria. A Salerno, dove decisi di andare a vivere con mia moglie, ho incontrato fantastici compagni di fede con cui ho condiviso attività meravigliose.
A dicembre 2020 accettai la responsabilità dei giovani uomini dell’hombu Salerno Nord e, dopo pochi giorni, “incredibilmente” fu bandito un nuovo concorso al Cotugno per Dirigente medico infettivologo: in piena emergenza ce n’era infatti un grande bisogno!
Raccolsi tutte le mie forze e, nonostante i ritmi che mi facevano rincasare esausto, determinai di vincere assolutamente partendo da un Daimoku pieno di convinzione, cercando di non scendere mai al di sotto di un’ora al giorno e mettendo un impegno enorme nello studio.
In quel momento percepii che la pratica di una vita mi aveva aperto mente e cuore, e che tutti i miei sforzi non erano stati vani.
Mi incoraggiava a perseverare questo passo del Gosho: «Sviluppa sempre più la tua fede fino all’ultimo momento della tua vita, altrimenti avrai dei rimpianti. Per esempio, il viaggio da Kamakura a Kyoto dura dodici giorni: se viaggi per undici giorni e ti fermi quando ne manca uno solo, come puoi ammirare la luna sopra la capitale?» (Lettera a Niike, RSND, 1, 911). Ero più che mai determinato a metterla in pratica.
Nell’aprile 2021 si è tenuto il concorso che ho vinto ricevendo con mia grande emozione i complimenti della commissione.
Da luglio 2021 ho finalmente cominciato a lavorare al Cotugno che è uno dei più prestigiosi centri per le malattie infettive in Italia. In questo ospedale ho anche la gioia e l’onore di partecipare come membro della Soka Gakkai alle attività della Sala multi-culto e del silenzio, inaugurata di recente (la prima del Sud Italia).
Attualmente lavoro in un reparto specializzato nella gestione dei pazienti con infezione da Hiv/Aids.
Dedico le mie vittorie al maestro Ikeda, a tutta la mia famiglia e ai miei compagni di fede, fiero di poter essere ogni giorno un “infettivologo per kosen-rufu”.

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