Ginevra, “la città della pace”, ha accolto dal 17 al 19 settembre una conferenza a livello mondiale per l’abolizione delle armi nucleari. “Senzatomica”, attiva ufficialmente dal febbraio scorso, è stata invitata a presentare le proprie iniziative
La Maison Internationale des Associations di Ginevra, ha ospitato una conferenza promossa da iCAN nel contesto della campagna internazionale per l’abolizione delle armi nucleari, con la partecipazione delle principali associazioni e organizzazioni che, in tutto il mondo, sono impegnate su questo tema. Tre giornate intense di dibattiti, scambi di esperienze e informazioni, illustrazione delle attività condotte a livello nazionale, per elaborare strategie comuni, allargare la rete di alleanze di cittadini che, in tutto il mondo, stanno facendo sentire sempre più forte la loro voce. L’Italia è stata rappresentata dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai: Enza Pellecchia e Daniele Santi hanno presentato la campagna Senzatomica e, insieme a tre membri dell’ufficio della SGI presso le Nazioni Unite, hanno partecipato ai numerosi workshop tematici che si sono svolti dopo le sessioni plenarie. C’è stato anche un incontro con l’ambasciatore italiano presso le Nazioni Unite, Giovanni Manfredi, nel corso del quale è stata illustrata l’attività dell’Istituto Buddista per la promozione della pace, del dialogo interreligioso e per il disarmo nucleare.
Nel corso della conferenza (nella foto), la campagna Senzatomica è stata oggetto di grande attenzione e considerazione ed è stata indicata come un modello di “buone pratiche” per una efficace opera di sensibilizzazione rivolta ai cittadini. In particolare, ha riscosso interesse la mostra “Senzatomica – Trasformare lo spirito umano per un mondo libero dalle armi nucleari”, di cui è stata sottolineata la natura di strumento di promozione della conoscenza del tema delle armi nucleari, per risvegliare nelle persone la consapevolezza su una questione che ci riguarda in quanto appartenenti alla comune famiglia umana, facendo nascere il desiderio e la determinazione di diventare protagonisti attivi di azioni per il disarmo, per la trasformazione dei conflitti e nel ricercare possibili soluzioni nonviolente. Ha destato grande stupore sia l’enorme quantità di dialoghi avviati dai singoli membri nella vita quotidiana e la “cascata” di grandi e piccoli eventi che in tutta Italia si stanno susseguendo nell’ambito della campagna Senzatomica, sia la rete di amicizia e collaborazione realizzata con altre organizzazioni della società civile, nostri partner nella campagna. Infine, hanno suscitato ammirazione la presentazione della campagna presso la Camera dei Deputati e la medaglia conferita dal presidente della Repubblica. Sono stati stabiliti contatti con altre organizzazioni di tutto il mondo – in particolare, Australia e Africa – per allargare ancora di più l’azione di “diplomazia dei cittadini” che Daisaku Ikeda ci sollecita a costruire per realizzare una pace duratura partendo dal basso, per ribadire – come diceva Josei Toda – che: «Noi, il popolo di questo pianeta, abbiamo il diritto di vivere».
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11 settembre. Preghiere di speranza
Lo scorso 11 settembre, al Centro culturale della SGI-USA di New York, si sono ritrovati parenti e amici delle vittime del crollo delle Torri Gemelle, per una cerimonia funebre commemorativa. È stata affermata con decisione l’intenzione di realizzare la pace nel mondo, ora più che mai. Nel messaggio inviato appositamente dal presidente Ikeda si legge: «Il Buddismo insegna che dal cuore umano scaturiscono la guerra e la violenza, ma allo stesso tempo è anche fonte di pace e solidarietà».
Era presente il direttore generale SGI-USA Danny Nagashima che ha affermato l’importanza di sviluppare un vero dialogo anche tra i fedeli delle più diverse religioni, perché tutti, in definitiva, desiderano la stessa cosa: la pace e la felicità del genere umano.
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India: riflessioni sulla proposta di pace
Nella capitale indiana, presso l’”Indira Gandhi national centre for the arts”, è stata messa in luce l’attualità della proposta di pace del presidente Ikeda sulla centralità del dialogo interreligioso e sulla forza del cambiamento propria dei giovani
A Nuova Delhi l’8 settembre si è tenuto un convegno sulla proposta di pace 2011 di Daisaku Ikeda, significativamente il giorno successivo all’esplosione di una bomba che ha causato morti e feriti in città. Shashi Tharoor, membro del Parlamento indiano e delle Nazioni Unite fino al 2007, in merito alla proposta di pace di Ikeda ha osservato che «alle Nazioni Unite di frequente mi sono ritrovato a discutere sull’importanza di costruire il dialogo. Per questo motivo sono stato colpito dall’enfasi che pone Ikeda sul dialogo interreligioso». Vinod Mehta del settimanale in lingua inglese Outlook India, ha messo in luce in particolare due punti della proposta. Il primo punto è l’importanza del ruolo svolto dai giovani e dalla società civile nel cambiamento. Il secondo punto è la necessità di un dialogo interreligioso di cui si sente sempre più l’attualità, visti anche i recenti attacchi terroristici.
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Quando la protagonista è l’avidità
Se ne è discusso a Milano, traendone importanti spunti di riflessione: liberarsene per conseguire un miglioramento dell’individuo e della sua società nel suo complesso
Il 18 settembre ha avuto luogo al Centro culturale di Corsico il primo di due incontri dedicati al tema dell’avidità. Oltre all’intervento di Tiziana Bombardieri, responsabile di territorio, si sono susseguiti intermezzi musicali, video, poesie e interventi di giovanissimi.
È stato posto l’accento sull’avidità intesa come desiderio smodato di cibo, soldi o potere, analizzando come questo aspetto sia la causa di un rapporto distorto che oggi si ha con ciò che concerne il possesso.
Nel Buddismo l’Avidità è uno dei tre veleni e deriva dalla credenza in dottrine false e provvisorie che offuscano la mente delle persone, causando conflitti, guerre e infelicità. Dante stesso nella Divina Commedia ha rappresentato questi veleni con la lonza (Animalità), il leone (Collera) e la lupa (Avidità), tre belve delle quali la più pericolosa è proprio la lupa, che «dopo il pasto ha più fame che pria». Essere accecati da una brama senza fine di soldi, cibo o potere porta a diventare arroganti, dipendenti in modo ossessivo dai nostri desideri e incapaci di guardare oltre il “piccolo io”. Tutto questo crea scontentezza e frustrazione rendendoci schiavi dell’avidità. Ma se l’avidità che ci muove è una fame di giustizia o di conoscenza possiamo trasformare questo veleno e intraprendere un percorso costruttivo, migliorando noi stessi e il nostro ambiente.
L’invito è quindi quello di superare il proprio egoismo e trasformare l’indifferenza che ne deriva, impegnandosi nella realizzazione di una società più giusta dove emergano persone autentiche, libere dalla propria avidità e con un grande senso di responsabilità. Per fare questo sono importanti quelle che anche Roberta De Monticelli, docente di filosofia della persona, definisce “esperienze morali”. Ogni giorno dovremmo chiederci «Cosa è giusto?» e cercare di non cedere alla passività, perché vivere è una cosa seria: richiede coraggio, coerenza e decisione.
Viola Conforzi
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I protagonisti del XXI secolo si fanno in sette
«A volte vi sembrerà di non poter riporre fiducia in nessuno, che nessuno vi voglia bene o che non abbiate più ragioni per vivere. Non dovete mai cedere allo sconforto. Non c’è nessuno in questo mondo che non abbia una missione».
Queste parole di Daisaku Ikeda mostrano quanto l’autore abbia a cuore i giovani. Esperia Edizioni ha deciso di riproporre I protagonisti del XXI secolo, la serie di dialoghi tra Daisaku Ikeda e i giovani, sotto una nuova veste in sette agili volumi ad aree tematiche che sostituirà la precedente in due volumi e comprenderà tre capitoli finora inediti: “Come migliorare i profitti scolastici”, “La gioventù è una lotta tra problemi e speranze”, “Lo spirito del volontariato”.
Il primo volume della serie, in uscita in questi giorni, è dedicato ad “Amore e amicizia”. Seguiranno “Scuola e lavoro”, “Cultura, arte e natura”, “Giovani cittadini del mondo”, “Timori e speranze dei giovani”, “I giovani e la pratica buddista”, “Personalità e carattere”.
euro 7,00
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Hancock “ambasciatore di buona volontà”
Il 22 luglio a Parigi presso la sede delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura Irina Bokova, direttrice generale dell’UNESCO, ha conferito a Herbie Hancock, membro della SGI dal ’74, il titolo di “ambasciatore di buona volontà per la promozione del dialogo interculturale”. Bokova ha commentato che il riconoscimento a Hancock vuole premiare la sua opera di “promozione della pace attraverso il dialogo, la cultura e l’arte”.