«Il primo requisito per un responsabile – scrive il presidente Ikeda – è una convinzione assoluta nel Gohonzon». Come si costruisce questo tipo di atteggiamento? Attraverso la recitazione del Daimoku e con il continuo sforzo di intraprendere azioni coraggiose, spiega il direttore generale Nakajima alla Consulta di maggio, a Roma
Nel corso della riunione, Tamotsu Nakajima ha sviluppato, in relazione a ogni argomento trattato, il tema della responsabilità.
La responsabilità indica l’impegno che ognuno di noi si assume nella realizzazione di kosen-rufu con la guida del presidente Ikeda. Un responsabile di Regione, dopo aver partecipato alla Consulta, ha il compito di trasformare le decisioni stabilite a livello nazionale in azioni concrete da applicare lì dove vive, per mettere in condizione tutti i membri di realizzare una grande vittoria. Si tratta di un impegno serio e difficile da portare avanti, tuttavia, praticando con forza e convinzione, possiamo realizzare enormi risultati.
Ognuno di noi ha lo scopo di essere felice, perciò è necessario riflettere seriamente sulla propria vita e impegnarsi per migliorare continuamente se stessi. Chi vive in questo modo, non ha tempo per criticare gli altri.
La nostra missione è lì dove viviamo. Alzarci da soli significa decidere di realizzare una grande vittoria e poi agire per concretizzare questa decisione. Dobbiamo vivere “da buddisti” e non da persone che subiscono il proprio karma, quindi è necessario prendere delle decisioni coraggiose di fronte a ogni difficoltà.
Sensei scrive: «Il primo requisito per un responsabile che promuove kosen-rufu è la convinzione assoluta nella fede e nel Gohonzon». Si costruisce una convinzione assoluta attraverso la recitazione del Daimoku e il continuo sforzo di prendere decisioni coraggiose. L’esperienza individuale porta a escludere ciò che non abbiamo realizzato fino a ora, perciò, per realizzare grandi risultati, dobbiamo basarci non su di essa, ma sulle parole di Nichiren Daishonin.
Infine, sempre il presidente Ikeda, afferma che “la cosa importante è stringere un forte legame di fiducia come essere umano”. Nell’Ultimo giorno della Legge avere fiducia negli altri è estremamente difficile. Tuttavia non possiamo limitarci a nutrire fiducia in un numero limitato di persone, dobbiamo impegnarci a sviluppare fiducia nei confronti di ogni persona.
Mitsuhiro Kaneda ha poi letto e commentato alcuni punti di una lezione di Ikeda sul Gosho L’apertura degli occhi. Kaneda ci ha invitati a studiare il Gosho cercando di comprendere il cuore di Nichiren Daishonin e a leggerlo come se fosse stato scritto appositamente per noi.
Nelle lezioni di Daisaku Ikeda compaiono cinque temi fondamentali: la non dualità fra maestro e discepolo; il Buddismo è vincere o perdere; la lotta contro l’oscurità fondamentale; la centralità del cuore; la convinzione di Nichiren Daishonin ereditata dalla Soka Gakkai. Questi cinque temi sono stati approfonditi da Ikeda in seguito alla separazione dalla Nichiren Shoshu, quando la Soka Gakkai si è sviluppata come religione su scala mondiale.
Sempre sul tema dello studio del Buddismo, Roberto Francini ha illustrato le modalità di partecipazione all’esame di secondo livello che si terrà il 20 novembre. Per la partecipazione all’esame è necessario compilare un modulo di iscrizione, con relativa ricevuta, che sarà distribuito a breve a tutti gli aventi diritto e sarà scaricabile dall’area aderenti del sito www.sgi-italia.org. Presto sarà disponibile anche il materiale di studio, sia in formato cartaceo, sia digitale scaricabile dal sito.
Infine, i responsabili della Sicilia e della Puglia hanno aggiornato i presenti in relazione all’apertura di due nuovi Centri culturali, uno a Catania e uno a Taranto.
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Offerte / Da oggi anche online
Sul sito www.sgi-italia.org è possibile effettuare le offerte all’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai. La procedura è semplice: dalla Home Page accedere all’area aderenti. Se si è già utenti registrati è sufficiente accedere con le proprie credenziali (user-id e password), quindi cliccare sulla voce del menù che riguarda le offerte. Si verrà reindirizzati sul sito della banca dal quale sarà possibile effettuare l’offerta con carta di credito. Se invece non si è ancora registrati sarà necessario, prima di seguire le istruzioni precedenti, effettuare la registrazione fornendo i dati richiesti: nome, cognome, indirizzo email e codice membro (si trova sul cartellino) oppure data di nascita.
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Dipartimento di studio / il programma del secondo semestre
luglio Il sutra della vera riconoscenza (RSND, 1, 825)
settembre Re Rinda (RSND, 1, 874)
ottobre Il kalpa della diminuzione (RSND, 1, 993)
novembre L’offerta di una torta di fango (WND, 2, 499)
dicembre Un padre abbraccia la fede (RSND, 1, 749)
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La nuova rivoluzione umana, volume 24, capitolo “Educazione umana”
Durante la Consulta, il direttore generale Nakajima ha letto alcuni brani da La nuova rivoluzione umana. Questa parte del romanzo, non ancora raccolta in volume, viene pubblicata a puntate sul Seikyo Shimbun
Nei primi giorni di gennaio del 1977, furono resi noti i nomi ufficiali dei vari luoghi di riunione tra cui quelli della sede centrale. La sala al terzo piano della sede centrale fu nominata “Centro di Maestro e discepolo” mentre alle sale del Centro culturale della Soka Gakkai, furono dati i nomi di “Centro di Kosen” al salone al quinto piano, “Centro Kinmai” alla sala al terzo piano, “Centro Emergere dalla terra” alla sala riunione del piano sotterraneo e “Centro di Parole” al grande salone al sesto piano del giornale Seikyo. Quindi, il 18 gennaio, si tennero le riunioni di Gongyo presso il Centro di maestro e discepolo e quello di Kosen, rivolte ai responsabili di settore con lo scopo di approfondire la fede.
Alla riunione di Gongyo del 29 delle responsabili donne di settore dei quattro quartieri di Tokyo, cioè, Koto, Sumida, Arakawa e Chuo, partecipò il presidente Shin’ichi Yamamoto [pseudonimo di Daisaku Ikeda, n.d.r.], poiché la chiave per la vittoria di kosen-rufu dipendeva soprattutto dalla crescita dei responsabili di settore. Durante il suo intervento, Shin’ichi raccontò l’esperienza di una signora della provincia di Wakayama dove si era recato intorno a metà dello stesso mese.
Questa signora e suo marito conobbero la Soka Gakkai nel 1954 nella città di Wakayama, tuttavia la signora rifiutò fin dall’inizio il Buddismo e continuò a parlare della Gakkai in modo sprezzante. Nonostante le fosse stato spiegato con chiarezza che «il Buddismo è un insegnamento per diventare felice. Rifiutandolo a priori, prima o poi si troverà in un vicolo cieco», non vi prestò ascolto.
Non molto tempo dopo, l’impresa del marito fallì e si rifugiarono nel comune di Shingu nella stessa provincia. Ripresero a lavorare sodo per risollevare la loro sorte, ma la loro vita risultava sempre più difficile. Oltre ad avere grossi debiti, la donna soffriva di diverse malattie, tra cui una pleurite e una disfunzione della valvola cardiaca, e non riusciva più a trovare uno scopo nella vita. Sprofondata in un buio profondo, senza più speranza, alla fine si stancò di vivere. Erano passati quasi tre anni da quando aveva sentito parlare della pratica. Aveva pensato di morire insieme ai suoi due bambini, ma quando vide la morte in faccia, si ricordò le parole del Buddismo e le ritornò in mente la frase: «Il Gohonzon non lascia mai una preghiera senza risposta. Impegnandosi seriamente nella pratica, chiunque può diventare felice».
(seconda puntata)
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La donna quindi disse a suo marito: «Vorrei cominciare a praticare il Buddismo». Allora il marito le rispose: «Veramente, io volevo già provare tre anni fa, quando abbiamo sentito parlare della Gakkai. Ma, poiché eri tanto contraria…». Inviò subito una lettera alla persona che le aveva parlato del Buddismo nella quale scrisse: «Vogliamo iniziare a praticare, come ci avevi consigliato tu. Per favore, vieni a trovarci presto».
La sua famiglia entrò a far parte della Gakkai nel giugno del 1957.
Da allora sono trascorsi vent’anni, la loro impresa sta andando bene e i debiti sono stati saldati. La donna è responsabile dell’organizzazione a livello di provincia e i coniugi stanno assaporando pienamente la felicità. Il primogenito insieme al quale lei pensava di morire, studia al quarto anno dell’Università Soka e ora sta intensificando gli studi perché desidera conseguire il dottorato all’estero.
Alla riunione di Gongyo per referenti di settore, dopo aver raccontato l’esperienza di questa signora, Shin’ichi Yamamoto affermò: «Può darsi che all’inizio non comprendiate il potere del Gohonzon. Ma dopo dieci o venti anni di pratica assidua, il risultato viene fuori sicuramente.
«La nostra vita quotidiana è fatta di mille sofferenze e persino durante le attività, potrebbe capitarvi di pensare di non farcela. Inoltre, tra voi penso che ci siano sicuramente delle persone che soffrono per problemi dei figli o litigano in continuazione con il marito. Ci saranno persone che fanno fatica a mettere da parte i soldi del viaggio per venire alla riunione o stanno combattendo contro una malattia.
«Tuttavia, il presidente Toda spesso diceva con grande convinzione: “Se una persona s’impegna nella pratica mattina e sera, recita Daimoku con tutta se stessa e fa shakubuku, non è possibile che non compia la propria rivoluzione umana. Non c’è motivo per cui non debba diventare felice. Dichiaro questo risolutamente”.
«Carissime responsabili di settore, vi prego di diventare assolutamente felici. In più, vi prego di rendere felici tutte le persone del vostro settore senza tralasciare nessuno. Voi siete responsabili di questa felicità».
(terza puntata)
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Shin’ichi Yamamoto voleva trasmettere nel profondo della vita delle responsabili di settore una grande convinzione nel Buddismo: il primo requisito per un responsabile che promuove kosen-rufu è la convinzione assoluta nella fede e nel Gohonzon.
Subito dopo, passò a parlare del comportamento in famiglia.
«Immagino che molte di voi oggi presenti siano sposate e abbiano figli. Per favore, vi prego di diventare madri gentili e brave mogli.
«Quando parliamo della rivoluzione umana, non ci riferiamo affatto a qualcosa di speciale. Tanto per fare un esempio, la rivoluzione umana si manifesta anche in un piccolo gesto, nel modo di rapportarsi con i figli o con il marito. Una persona sempre collerica che smette di arrabbiarsi, oppure diventa capace di mantenere il sorriso mentre parla, di prendersi cura degli altri o di ascoltare i propri figli… Questa è la rivoluzione umana.
«Inoltre, quando parliamo della felicità, stiamo parlando di una cosa molto vicina a noi. Per esempio, se riusciamo a creare ottime relazioni umane in famiglia, nel rapporto con i vicini, oppure nell’ambiente lavorativo. Dopodiché, riuscire a essere profondamente grati e soddisfatti di ciò. La felicità consiste in questo.
«Oggi, quando rientrate a casa, vi prego di portare i miei più cordiali saluti ai vostri mariti, a prescindere dal fatto che pratichino o meno. Pur non praticando, hanno di certo un legame con il Buddismo. Prima o poi, arriverà per loro il momento di risvegliarsi nella fede. Senza affrettarvi, continuate a recitare Daimoku con tutte le forze. La cosa importante è stringere forti legami di fiducia come esseri umani.
«Non dovete mai litigare con vostro marito a causa della pratica buddista o rovinare la relazione di coppia per questo motivo: sarebbe un comportamento superficiale. È necessario abbracciare tutto».
Shin’ichi comprendeva bene gli sforzi di queste donne che stavano combattendo nella realtà quotidiana e il loro stato d’animo. Desiderava che tutte quante diventassero assolutamente felici e che vivessero con forza vitale e saggezza, realizzando la loro nobile missione di Bodhisattva della Terra.
E, come al cospetto di Budda, osservò una a una le partecipanti.
(quarta puntata)