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Un continente unito da valori universali - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 15:43

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    Un continente unito da valori universali

    Quarant’anni fa il presidente Ikeda dette vita alla prima organizzazione che riuniva tredici paesi nel Vecchio Continente. La SGI di oggi, presente in trenta paesi, oltrepassa i confini di città, regioni, nazioni e permette agli europei di allargare le frontiere della fede

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    Quarant’anni fa il presidente Ikeda dette vita alla prima organizzazione che riuniva tredici paesi nel Vecchio Continente. La SGI di oggi, presente in trenta paesi, oltrepassa i confini di città, regioni, nazioni e permette agli europei di allargare le frontiere della fede

    Martina si è trasferita da poco in Germania e ha raccontato del corso di studio a cui ha partecipato presso Villa Sachsen, la sede della SGI tedesca sulle sponde del Reno: «È stato bello e mi ha ricaricata perché, finita l’euforia iniziale, stavo cominciando a sentirmi sola. Invece sono stata due giorni con persone gentili: ero in stanza con una ragazza giapponese e forse ci rivedremo per un caffè. Devo ancora decidere cosa fare della mia vita quando, il 31 maggio mi scadrà il contratto però, grazie al Buddismo, comincio a sviluppare piano piano la consapevolezza che qualunque strada io prenda, anche se fosse quella sbagliata, posso sempre cambiare. Comincio a sentire il tepore nell’anima quando pronuncio dentro di me le parole “ricomincio da adesso”. Sarà ancora una strada lunga per arrivare a credere in me stessa, ma è un percorso che voglio fare perché questo significa vivere. Ho avuto proprio la sensazione che ovunque io sia non sarò mai sola perché ci sono sempre i membri della Soka Gakkai e questo pensiero è veramente confortante».
    La stessa sensazione l’ho avuta io nel 2010 a Londra: in visita presso un’amica dopo qualche giorno ho sentito il desiderio di recitare Gongyo e Daimoku con qualcuno e così mi sono presentata, tesserino alla mano, in uno dei Centri culturali di Londra, dove sono stata accolta con calore e ho partecipato a una riunione. E, come Martina, ho sentito che la SGI va oltre i confini della mia città, della mia regione, della mia nazione, e ho provato gratitudine per il presidente Ikeda che ha reso possibile tutto questo.
    Nel 2011 abbiamo festeggiato i cinquant’anni dalla sua prima visita in Europa. All’epoca c’erano solo una dozzina di famiglie di membri, tra cui quella di Eiichi Yamazaki, un medico ricercatore giunto in Francia per lavoro, a cui Daisaku Ikeda affidò la guida e lo sviluppo di kosen-rufu in Europa: «È difficile essere pioniere, ma chi riesce a superare le difficoltà che ne conseguono e propagare il Buddismo del Daishonin in tali circostanze, raccoglierà benefici incalcolabili». Queste furono le parole con cui Ikeda incoraggiò il giovane Yamazaki e la moglie Yoshiko in questa grande sfida.
    «Un concreto passo avanti ha più valore di mille passi immaginari», dichiarò il pensatore austriaco Richard Coudenhove-Kalergi. Con questo spirito il piccolo appartamento parigino della famiglia della coppia giapponese divenne il centro delle attività del capitolo Europa. Il presidente Ikeda racconta in un articolo sul Seikyo Shimbun del 2006 che quando il capitolo Europa divenne centro Europa, Yamazaki commentò sorridendo: «Il nuovo nome può essere altisonante, ma la casa è piccola come prima», sottolineando come questo medico dalla carriera brillante, avesse basato la sua vita sulla realizzazione di kosen-rufu, vivendo sempre con grande semplicità e modestia. Nel 1973 divenne il primo presidente della Soka Gakkai in Europa e il presidente Ikeda quando ne parla racconta di una persona preziosa, che in qualità di organizzatore e interprete fece da tramite con gli intellettuali europei di cui apprezzava il carattere e l’integrità: «Molti di loro hanno lottato contro il nazismo, pronti a rischiare la vita per i loro ideali. Ecco perché godono di rispetto e prestigio sociale». Tra questi Arnold J. Toynbee, con cui Daisaku Ikeda ha intrapreso numerosi dialoghi, affermava che «ogni animo umano, grande o piccolo, è come un campo di battaglia spirituale che vede il bene e il male perennemente contendersi la supremazia».
    La Soka Gakkai promuove profondi valori universali per costruire la pace nel mondo attraverso gli ideali buddisti. Le varie organizzazioni nazionali della SGI hanno il compito di diffondere gli ideali del Buddismo di Nichiren Daishonin, guidare e sostenere le attività legate alla fede e alla pratica dei membri, affinché tutti possano migliorare se stessi e diventare felici. Per poter fare questo è necessario mantenere vivo lo spirito della Soka Gakkai, basato sulla relazione tra maestro e discepolo, così come hanno fatto i tre presidenti Tsunesaburo Makiguchi, Josei Toda e Daisaku Ikeda. Un’organizzazione internazionale ha ragione di esistere per promuovere proprio questo spirito, facilitare gli scambi culturali e unire gli sforzi per la promozione della pace basata sul dialogo e il rispetto reciproco.

    I cinque obiettivi dell’organismo europeo

    Questo percorso pionieristico si è concretizzato in Europa il 12 maggio 1973, con la costituzione della Conferenza europea della Soka Gakkai. Alla presenza di Daisaku Ikeda (presidente onorario della Conferenza) e di Eiichi Yamazaki (presidente della Conferenza), quel giorno è stato enunciato l’obiettivo in cinque punti di tale istituto: sviluppare i legami internazionali di amicizia sulla base della Legge buddista; accelerare lo sviluppo della Soka Gakkai in ogni paese europeo; organizzare cerimonie e preghiere per la pace nel mondo; aiutare tutte le organizzazioni della Soka Gakkai a svilupparsi e a superare le difficoltà; studiare altre filosofie e religioni oltre al Buddismo di Nichiren Daishonin, tradurre documenti religiosi e altre pubblicazioni.
    Con sede a Parigi, al momento della costituzione la Conferenza comprendeva Francia, Germania, Regno Unito, Italia, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Norvegia, Svizzera, Svezia, Austria, Spagna e Grecia. Per molti anni l’unico Centro adibito ad accogliere membri da tutto il continente è stato quello di Trets, in Provenza. Ma dal 2011 i Centri europei sono diventati sei: Firenze, Taplow Court, Bingen, Trets, Madrid e Vienna. Il 12 maggio 1973 il presidente Ikeda concluse quella riunione con un augurio che guardava lontano: «Desidero ringraziarvi per aver contribuito così a lungo allo sviluppo del Buddismo. Mi auguro che utilizzerete questa occasione per realizzare i nostri ideali di pace. Da parte mia cercherò di aiutarvi al massimo». Oggi la Conferenza europea si è evoluta nel Summit europeo che riunisce i rappresentanti di trenta paesi. Che continuano a guardare al futuro d’Europa.

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