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Un binomio perfetto - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:45

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    Un binomio perfetto

    Per motivi di lavoro Laura è costretta a rallentare il suo impegno nel capitolo e si inserisce in un gruppo di poche persone, tutte impegnate quanto lei. Il desiderio di realizzare un gruppo armonioso prende il sopravvento e, forte dei suoi trent’anni di pratica, mette in pratica il suo infallibile e collaudato metodo per superare i momenti critici: Daimoku e attività

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    Per motivi di lavoro Laura è costretta a rallentare il suo impegno nel capitolo e si inserisce in un gruppo di poche persone, tutte impegnate quanto lei. Il desiderio di realizzare un gruppo armonioso prende il sopravvento e, forte dei suoi trent’anni di pratica, mette in pratica il suo infallibile e collaudato metodo per superare i momenti critici: Daimoku e attività

    Sono passati ormai trent’anni dal mio primo Nam-myoho-renge-kyo recitato con una ragazza che, per mia fortuna, aveva deciso di non lasciarmi nel “mare di sofferenza”.
    Eravamo ancora in pochi a praticare a Prato e così dopo pochissimo ho avuto la mia prima responsabilità anche se ancora non avevo ricevuto il Gohonzon. Con tanto Daimoku e sforzandomi nell’attività la mia vita ha iniziato pian piano a riprendere forma e tutti quei problemi sono ormai solo un ricordo. In questi trent’anni di pratica, però, ce ne sono state tante di difficoltà, ma le ho sempre superate con il “mio” metodo: Daimoku e attività.
    Qualche anno fa, ho attraversato un periodo entusiasmante: lavoravo nel campo della crescita personale in un ambiente molto motivante. Aiutavo le persone a realizzare i loro obiettivi e questo mi piaceva molto. Spesso però ero in giro per l’Italia e quando ero a casa avevo a che fare con i problemi di tutti i giorni. Iniziai a rallentare l’attività di capitolo che portavo avanti da anni: frequentavo solo le riunioni di discussione quando ero nella mia città, poi sempre meno, fino a decidere di prendermi la famosa “pausa di riflessione” lasciando la responsabilità perché non volevo essere una responsabile solo sulla carta.
    Volevo ritrovare la gioia di praticare e, non sapendo da dove cominciare, rilessi il libro Felicità in questo mondo. Decisi inoltre di entrare in un gruppo dove le mie esperienze sarebbero potute essere utili.
    Io, quindi, mi aspettavo un gruppo vero e proprio… in realtà erano quattro belle persone che, proprio come me, (guarda caso) si erano fatte prendere dalle situazioni esterne e frequentavano poco il gruppo: per motivi personali non c’erano quasi mai tanto che facevano i meeting con altri gruppi. Silvia, la responsabile che per altro metteva a disposizione la sua casa, stava attraversando un momento difficile e spesso non poteva esserci neanche lei. Mi sentivo a disagio e assolutamente inutile perché non provavo un senso di appartenenza verso il gruppo e, inoltre, non avevamo scopi comuni. Però avevo in mente la frase del presidente Ikeda che dice: «Combattete con tutte le vostre forze lì dove vi trovate» (NR, 184, 6).
    Leggendo La rivoluzione umana e le guide del presidente Ikeda abbiamo iniziato la nostra sfida.
    Alle riunioni di discussione spesso eravamo io e lei e magari un responsabile venuto a sostenerci; alle recitazioni poi anche meno, le preparazioni pressoché inesistenti. C’era però il desiderio sincero di far crescere il gruppo anche da parte dei nostri responsabili e con tanta fiducia mi proposero la corresponsabilità del gruppo.
    Poco dopo Silvia ha risolto splendidamente un suo problema personale, che però l’ha portata a trasferirsi a Firenze. Quindi eravamo una persona in meno e senza più luogo di riunione, dei veri pendolari!
    Ho iniziato a recitare Daimoku con più determinazione sentendo davvero la responsabilità e il desiderio di realizzare un gruppo armonioso. In breve tempo sono arrivate, una a una, delle persone spumeggianti che hanno portato vitalità e allegria. Anche l’apporto di Paola, compagna di fede da anni, è stato importantissimo.
    Ora abbiamo anche il nostro tanto desiderato luogo di riunione grazie a Lorella che ha messo a disposizione la sua casa. Una casa piccina ma tanto preziosa che lei e il marito hanno modificato per poter accogliere il Gohonzon e fare attività. Inoltre ad aprile è diventata la mia corresponsabile. Stare insieme è sempre motivante e divertente, magari stanche, ma ci siamo e ci sosteniamo.
    Visto che questo gruppo è cresciuto e rigenerato, gli abbiamo cambiato anche il nome: gruppo Benjamin. Di pari passo la mia vita è andata avanti, mio figlio si è sposato e da pochissimo, con infinita gioia e gratitudine, sono diventata nonna!
    Nuove sfide mi aspettano ma il metodo collaudato è ancora Daimoku e attività.

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