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Un anno di profonda trasformazione - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:38

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Un anno di profonda trasformazione

Alice Cannone, Roma

Mentre lotta perché il suo valore venga riconosciuto in azienda, Alice sente riaffiorare il profondo desiderio di tornare a lavorare con la danza. E anche l’ambiente la sprona ad agire. Se non ora, quando?

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Mentre lotta perché il suo valore venga riconosciuto in azienda, Alice sente riaffiorare il profondo desiderio di tornare a lavorare con la danza. E anche l’ambiente la sprona ad agire. Se non ora, quando?

ll 2021 si era aperto con la sensazione che la pandemia aveva infranto il sogno che, dopo tanti anni di sforzi e pratica buddista, ero riuscita finalmente a mettere a fuoco: lasciare il lavoro in azienda per ricostruire la mia attività artistica (sono una danzatrice).
I mesi precedenti li avevo trascorsi quasi tutti in quarantena, lavorando tantissimo con il compenso non più garantito.
A gennaio 2021 mi viene affidata la responsabilità di uno degli zadankai della riunione nazionale donne e giovani donne del 14 febbraio. Mi lancio in questa attività con chiari obiettivi di Daimoku e di studio de La nuova rivoluzione umana, coltivando legami di amicizia e sostenendo le dieci partecipanti al mio zadankai, sparse in tutta Italia. Tema della riunione: “Diventiamo soli di speranza e di vittoria verso il 2030”.
Stavolta proprio sì, penso, basta con il mio senso di inadeguatezza! Prendo quindi appuntamento con il mio capo per fargli presente quanto avessi lavorato negli ultimi anni, a fronte di nessun riconoscimento economico e anzi con un trattamento ingiusto rispetto ai bonus che avevo maturato.
La riunione donne e giovani donne è meravigliosa, ma il mio capo mi congeda malamente senza concedermi nulla.
Il senso di sconfitta è doloroso ma rilancio per il 16 marzo. Mantengo lo stesso ritmo di Daimoku, studio e mi sfido nell’offerta per kosen-rufu. Visite online alle giovani donne tutte le settimane, mentre continuo ad approfondire i legami di amicizia che mi regalano già di per sé esperienze meravigliose. Ma dal mio capo un’altra porta in faccia.
Rilancio fortemente per il 3 maggio. Nonostante stia lavorando nuovamente quindici ore al giorno, decido insieme ai miei corresponsabili di realizzare un video con i giovani per un’attività di incoraggiamento sull’offerta per kosen-rufu in tutto l’hombu.
In quel periodo mia nonna, che mi ha cresciuta, dopo un mese di ricovero senza poterci vedere né sentire, muore, contagiata dal Covid in ospedale. Un dolore grandissimo, ma anche un’esperienza importante che mi porta a trasformare aspetti molto profondi nelle relazioni con la mia famiglia.
Mi rendo conto che proprio quello è il momento per impegnarmi al massimo nelle attività, con il desiderio di trasmettere gioia a tutte le persone che incontro. Vado avanti puntando allo step successivo: la riunione giovani donne di luglio, finalmente in presenza al Centro culturale.
Sensei afferma: «In una lettera indirizzata a una sua discepola, Nichiren Daishonin scrive: “La nostra mente è come l’acqua: una fede debole è come l’acqua torbida, una fede risoluta è come l’acqua limpida” (Risposta alla monaca laica Nichigon, RSND, 1, 957). Se la nostra fede è forte e pura verrà riflessa nello specchio del Gohonzon e così, in perfetto accordo con il nostro “cuore che crede”, tutta la nostra vita comincerà a trasformarsi indirizzandosi verso la vittoria e la felicità» (NR, 675, 9).
Chiedo un altro appuntamento al mio capo. Stavolta davanti a lui riesco a valorizzare io per prima il mio lavoro, senza paura: da quel momento vengo nominata manager e mi viene concesso non solo il ripristino del mio compenso, ma anche un aumento e una nuova risorsa a disposizione in quella che adesso viene definita come “la mia area”.
Le cose cominciano a cambiare. Mi rendo conto che tutte le difficoltà in azienda mi stanno portando a far emergere sempre di più le mie capacità e comincio a riconoscermi come artista.
Il 3 luglio, giorno di maestro e discepolo, vengo a sapere che il master di danza di cui mi ero interessata prima della pandemia partirà nel 2022 e sono aperte le candidature. Poi ad agosto incontro un maestro di danza che mi incoraggia a inviare la mia candidatura anche per un altro corso per artisti dello spettacolo.
In quei giorni faccio shakubuku a tutte le persone che incontro e sento crescere in me una comprensione nuova dell’esistenza. Decido finalmente che, pur non sapendo come, lascerò questo lavoro e avrò il coraggio di seguire la strada più coerente con me stessa, mentre cerco di approfondire la mia preghiera.
A settembre mi contatta un’amica che non sentivo da tempo per chiedermi di collaborare a un progetto artistico. La sua proposta corrisponde talmente ai miei desideri che ancora quasi non ci credo!
Durante il colloquio del master di danza mi dicono che non dovrò neppure attendere la graduatoria, perché mi considerano già iscritta.
E, quanto all’altra selezione, mi comunicano che, nonostante le candidature siano chiuse, a causa di una rinuncia posso partecipare alle audizioni. Vengo selezionata tra i primi quindici!
Mi ritrovo così a dover velocemente parlare col mio capo per metterlo al corrente dei nuovi sviluppi e viene fuori un colloquio umanamente meraviglioso: lui comprende perfettamente la necessità di rimanere fedele a me stessa: «Se non ora, quando?», mi dice, complimentandosi e offrendomi soluzioni per sostenermi economicamente mentre vado gradualmente lasciando i miei incarichi aziendali, così come avevo determinato quasi due anni fa.
In questo “Anno della speranza e della vittoria” è nato un nuovo progetto artistico, si sono concretizzati due importanti corsi di formazione e, cosa impensabile, sono fioriti legami con i miei capi e colleghi. Ora ho tante nuove amicizie sparse in tutta Italia create proprio nei mesi della pandemia!
Il 2022 sarà l’“Anno dei giovani e del progresso dinamico”: determino di portare avanti con coraggio un’attività giovani meravigliosa, per ripagare la mia gratitudine verso Sensei e la Soka Gakkai, vincendo insieme agli adulti e a tutti i miei compagni di fede.
So che la vera sfida inizia adesso, perché la decisione va mantenuta e la fede coltivata fino in fondo. Ma è sempre più chiaro che il mondo ha bisogno di persone felici!

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