Ho ventitré anni e pratico il Buddismo da undici anni grazie a mia mamma, verso la quale nutro una profonda gratitudine.
La mia esperienza riguarda la realizzazione di un sogno che ho da quando ero piccola: vivere a Parigi e studiare alla Sorbona. Pertanto, quando la mia università ha pubblicato un bando per la Sorbona, ho subito pensato di candidarmi.
Frequentavo già la laurea magistrale e il primo ostacolo è stato quello di dover imparare la lingua quasi da zero e ottenere una certificazione di francese di livello avanzato. Ricordo bene quando, in sede di colloquio, mi è stato detto: «Le tue carenze rispetto alla conoscenza della lingua sono numerose e prepararsi in soli tre mesi è quasi impossibile. Tuttavia, vista la tua determinazione, non vogliamo precluderti questa opportunità».
Per di più, per entrare era necessaria una media dei voti superiore al 29 e avrei dovuto sostenere tutti gli esami in un solo anno accademico.
Mi sono sentita veramente scoraggiata e ho pensato più volte di rinunciare, ma l’intensità del mio desiderio mi ha spronata a continuare. Così, avendo deciso di non basare la mia scelta sul dubbio ma sul Daimoku, ho intrapreso comunque il mio percorso di preparazione.
Di giorno frequentavo otto ore di lezione, di sera trascrivevo le registrazioni dei corsi che si sovrapponevano, portavo avanti l’attività del capitolo e di notte studiavo francese.
Giunto il periodo della sessione, per lo stress ho avuto una grave forma di tonsillite e, un mese dopo, sono finita tre volte al pronto soccorso a causa di un’orticaria dovuta un virus raro che si era estesa su tutto il corpo e risultava resistente a diversi farmaci. Inoltre, dopo che mio nonno fu colpito da un ictus, io e mia mamma decidemmo di accogliere entrambi i nonni a casa nostra, in quanto non più autosufficienti.
Proprio quando credevo che la situazione non potesse peggiorare ulteriormente, mio zio, anche lui buddista, è caduto in coma e a causa del diabete, infezioni, ischemie e conseguenti attacchi epilettici era sul punto di morire. Infine, i soldi iniziavano a scarseggiare.
Mi sentivo sola e priva di ogni certezza, come se mi trovassi in equilibrio su una colonna stretta e alta, con la nitida percezione del vuoto circostante. Ma non avevo nessuna intenzione di mollare.
A quel punto, l’attività e la filosofia buddista sono diventate il mio punto fermo. Ho deciso di mettere l’incoraggiamento e lo studio al primo posto e con mia mamma e mia zia abbiamo iniziato a recitare moltissimo Daimoku, sostenute da tanti compagni di fede.
Nel giro di un mese, tra lo stupore dei medici, mio zio si è svegliato dal coma. I nonni sono usciti dalla depressione, hanno riacquistato la voglia di vivere e a ottantacinque anni hanno iniziato anche loro a recitare Daimoku. Nel frattempo, il mio ragazzo, che è un medico, ha trovato una specialista che da anni studiava proprio il disturbo dermatologico del quale soffrivo e, con la cura adeguata, in poche settimane sono guarita.

Nonostante tutto, non solo ho sostenuto l’esame di francese avanzato, ma l’ho anche superato con un punteggio tre volte più alto rispetto alle mie aspettative. Inoltre, sono riuscita a superare tutti gli esami universitari prendendo quasi sempre il massimo dei voti. Avendo raggiunto una media del 29.7, sono stata l’unica studentessa del mio corso di laurea magistrale ad essere stata ammessa alla Sorbona e ho ricevuto 1.500 euro di borsa di studio per la mobilità internazionale e altri 5.000 euro per un premio di merito.
Iniziai così la ricerca della casa. Parigi è carissima e la domanda immobiliare era aumentata al punto che sembrava impossibile trovare un alloggio. Nonostante questo, recitavo Daimoku assolutamente fiduciosa e consapevole che, qualsiasi effetto avessi ottenuto, sarebbe stata la cosa migliore per la mia vita.
Come afferma Nichiren Daishonin:
«Se vuoi conoscere le cause del passato, guarda gli effetti del presente; se vuoi conoscere gli effetti del futuro, guarda le cause del presente» (L’apertura degli occhi, RSND, 1, 252)
Nel momento in cui ho rafforzato la mia determinazione davanti al Gohonzon, mi è stato comunicato che si era liberato un appartamento a sei minuti a piedi dalla Sorbona, in pieno centro e al prezzo che avevo stabilito. In più, dopo poche ore, una studentessa che doveva seguire i miei stessi corsi ha risposto a un mio annuncio: il giorno stesso abbiamo firmato il contratto di locazione ed è diventata la mia coinquilina.
Arrivata a Parigi, sono stata sommersa da ulteriori difficoltà: problemi burocratici, esami in francese difficilissimi… durante il trasloco sono stati persino smarriti gli scatoloni! Continuavo a mettere al centro la pratica parlando di Buddismo a moltissimi studenti, incoraggiando online le giovani donne del mio capitolo e facendo contemporaneamente attività con i compagni di fede parigini.
Alla fine, sono riuscita a ottenere i finanziamenti e ho superato tutti gli esami con il massimo dei voti.
Mentre scrivevo questa esperienza, mi sono resa conto che tutto quello che avevo sempre sognato ha trovato una concretizzazione totale e questo è stato possibile solo grazie al Daimoku e all’attività per kosen-rufu.
Ora, non so cosa mi aspetta in futuro, ma ho l’assoluta certezza che non c’è limite a ciò che posso realizzare e desidero sostenere gli altri affinché possano avere questa stessa convinzione.
Come scrive Daisaku Ikeda:
«Quando la determinazione cambia, tutto inizia a muoversi nella direzione che desiderate. Nell’istante in cui decidete di vincere, ogni nervo e fibra del vostro essere si orienteranno verso quella realizzazione. D’altra parte se pensate “Non funzionerà mai”, proprio in quel momento ogni cellula del vostro essere si indebolirà, smettendo di lottare, e tutto volgerà verso il fallimento» (Giorno per giorno, Esperia edizioni)
Determiniamo che questo 2023 sia per ciascuno di noi l’anno dei giovani – non solo per quanto riguarda l’età, ma soprattutto nello spirito – e l’anno del grande trionfo! Grazie.
