Dialoghi cuore a cuore nella comunità
Alberto Aprea
In questo periodo abbiamo avuto l’opportunità di vedere tante volte il video che racconta la campagna guidata da sensei nel capitolo Kamata (1952), che fu la scintilla di una crescita che avrebbe portato in pochi anni alla realizzazione dello scopo di 750.000 membri. In quell’occasione sensei diede tre linee guida:
1. Prima di tutto, recitiamo Daimoku;
2. Prendiamoci cura dei nostri vicini e delle nostre comunità locali;
3. Raccontiamo con allegria le nostre esperienze di fede.
Qualunque difficoltà ci troviamo ad affrontare, noi abbiamo il Daimoku. Sensei afferma che quando i nostri cuori saranno colmi fino a traboccare delle nostre preghiere, non resterà alcuno spazio per la codardia, la rassegnazione o la lamentela.
Inoltre, la strada maestra che conduce alla realizzazione di kosen-rufu è trattare i nostri vicini e i membri con la stessa cura e affetto che avremmo nei confronti di un nostro familiare.
Questa espansione di “dialoghi cuore a cuore” nella comunità in cui viviamo è la via più sicura per realizzare la felicità e la vittoria delle persone comuni. Tutto parte dal nostro esempio. Siamo noi che dobbiamo migliorare nell’accoglienza, nel sorriso, nella capacità di fare insieme. Sensei a Kamata si è alzato da solo e ha ispirato tutti accendendo la scintilla con il suo esempio. Ora è il tempo di mostrare al maestro la prova concreta delle nostre vittorie, di promettergli di realizzarne di nuove e di agire per farlo.
Stabilire una meta chiara
Tamotsu Nakajima
La cosa più importante è che ogni praticante diventi veramente gentile, allegro, solare, che migliori come essere umano. Siamo più di novantunomila membri in Italia, se tutti diventiamo gioiosi e pieni di benefici non ci sarà più motivo di essere criticati.
Possiamo utilizzare ogni cosa che accade per migliorarci, trasformando il veleno in medicina. Se utilizziamo ogni situazione come un’opportunità per crescere ci divertiamo, altrimenti ci facciamo schiacciare e tutto diventa un peso.
Ciò che conta non sono le regole ma il cuore, come mettiamo in pratica l’umanesimo buddista nella nostra vita.
Possiamo fare Gongyo e Daimoku ogni giorno per trent’anni, ma se non c’è un cambiamento non stiamo praticando veramente.
Nichiren Daishonin ci ha lasciato il Gohonzon affinché tutte le persone, non soltanto i praticanti, diventino felici. Siamo tutti Bodhisattva della Terra, quindi andiamo avanti con gioia, qualsiasi cosa accada.
Nel 1951 Toda ha dichiarato l’obiettivo di settecentocinquantamila membri. Allora in Giappone erano solo tremila, ma la decisione era presa.
Sensei si è alzato da solo e ha realizzato quello scopo.
Ognuno di noi può essere quella singola persona che decide. Ora che la stesura de La nuova rivoluzione umana è giunta al termine, sensei ci incoraggia a scrivere ogni giorno il diario della nostra personale rivoluzione umana.
Cosa vogliamo realizzare? Possiamo decidere liberamente qualunque cosa. Se decidi la meta puoi calcolare lo sforzo da fare ogni giorno. È importante che ognuno decida esattamente dove vuole arrivare.
Abbiamo fatto una nuova partenza, con un nuovo presidente… Possiamo rinnovare il nostro atteggiamento nella fede? Se continuiamo a fare come abbiamo fatto fino a ieri, non ci sarà alcun risultato. Possiamo fare le cose in modo nuovo? Incoraggiamo tutti i membri a praticare come insegna sensei, guidandoli verso il maestro e verso il Gohonzon.
L’umanesimo buddista
Roberto Francini
L’insegnamento essenziale del Buddismo di Shakyamuni, di Nichiren Daishonin e della Soka Gakkai è l’umanesimo, il cui perno è il conseguimento della Buddità da parte di tutte le persone nell’esistenza presente. Tutti gli esseri viventi sono dotati della natura di Budda. Questa è la premessa su cui si basa la nostra pratica per trasformare la vita. Se non è chiaro questo aspetto della “trasformazione”, non si tratta di umanesimo buddista.
L’umanesimo si concretizza in due punti: credere fino in fondo in ogni singola persona e creare legami di fiducia, in altre parole curare e rispettare il samgha, la comunità di credenti, che ha un significato profondo.
«Noi abbiamo il Gohonzon»
Anna Conti
Nel volume 12 de La rivoluzione umana (pag. 144) è descritta l’ultima riunione generale a cui partecipa Toda, nel novembre del 1957, alla presenza di una ventina di giornalisti, in un periodo in cui i mass media stanno attaccando la Soka Gakkai dimostrando pregiudizi e una totale incomprensione della natura del nostro movimento. In quell’occasione Toda dichiara: «La gente non capisce qual è la nostra forza: noi abbiamo la fede, abbiamo il Gohonzon. È la fede la cosa più importante per noi membri della Soka Gakkai. La nostra è un’entità religiosa. Le nostre azioni sono motivate da un sincero interesse umanistico». Leggendo queste parole sento la certezza di poter trasformare qualunque cosa. Il punto è alzare il nostro stato vitale, riuscire a manifestare la nostra Buddità. Questa è la sfida costante, il solo modo per non farci influenzare da ciò che accade. Sento molta gratitudine per tutto ciò che viene fatto ogni giorno nei nostri gruppi prendendosi cura di ogni singola persona. Perseverando in questo sforzo costante potremo superare qualunque ostacolo o difficoltà. Dimostrare il nostro cambiamento, la nostra prova concreta, è l’unica cosa che conta, partendo da una forte preghiera basata sul voto di kosen-rufu.
Un cuore che accoglie
Francesco Geracitano
Nelle nostre attività nelle regioni siamo partiti dai quattro punti del messaggio di sensei del 16 settembre, che si intitola Siate la colonna della fiducia e della speranza nella società.
Nichiren Daishonin scrive: «Affido a te la propagazione nella tua provincia». Il maestro Ikeda afferma che in termini moderni “la tua provincia” sono tutti i luoghi con cui entriamo in relazione: casa, quartiere, il posto di lavoro. Sensei afferma che è come se ognuno di noi si trovasse in una giungla selvaggia dove solo lui può aprire un varco per kosen-rufu. La cosa più importante è sviluppare questa consapevolezza. Ognuno di noi è responsabile della felicità delle persone che vivono nella sua “provincia”, quindi dovrebbe aprire sempre di più la sua vita in modo da poter abbracciare la diversità di ognuno. Siamo noi che dobbiamo migliorare la nostra capacità di accogliere, di creare unità. In questo modo sono certo che tanti membri torneranno a zadankai, perché le persone in genere non hanno problemi con la pratica, semmai hanno un problema personale con qualcuno. Uno spirito accogliente riesce ad accogliere davvero. Nichiren Daishonin dice che se tu ti inchini, l’immagine allo specchio si inchina. Se tu ti muovi e agisci con rispetto, anche gli altri lo fanno, è naturale.
La forza degli zadankai
Andrea Ciccorelli
In questo periodo sto riflettendo sullo zadankai, e su quanto sia importante il “Budda Soka Gakkai”.
L’anno scorso una mia amica a cui avevo fatto shakubuku undici anni fa ha ricevuto il Gohonzon. In questi anni ha incontrato tante persone che le hanno parlato di nuovo di Buddismo, e ora pratica con entusiasmo! E anche un’altra ragazza a cui avevo fatto shakubuku anni fa, da qualche mese è stata accompagnata a zadankai e ha deciso di ricevere il Gohonzon. Tutto questo è straordinario!
Nel volume 30 de La nuova rivoluzione umana leggiamo: «Kosen-rufu si realizza grazie al potere dell’unità. Anche la nobile impresa di kosen-rufu si realizza grazie all’unione delle forze di persone dai ruoli diversi, che esprimono la propria personalità ognuna nel suo campo. […] I compagni devono avanzare insieme rispettando reciprocamente il carattere e le peculiarità di ognuno, incoraggiandosi l’un l’altro e rafforzando la loro rete di solidarietà basata sulla fede. Questa è l’unità di “diversi corpi, stessa mente” secondo il Buddismo di Nichiren Daishonin» (NRU, vol. 30, cap. 4, p.ta 51).
Ora la cosa importante è recitare Nam-myoho-renge-kyo per alzare lo stato vitale e decidere di migliorare noi stessi, manifestando un cuore sereno e caloroso in ogni circostanza.
In questo modo potremo tutti manifestare la nostra condizione di giovani Bodhisattva della Terra, senza invecchiare mai.
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2 giugno riunione dell’Ikeda Kayo-kai
Questo è un anno importantissimo per le giovani donne: sono i dieci anni della fondazione del gruppo Ikeda Kayo-kai. L’IKK è una rete globale di cui fanno parte tutte le giovani donne.
Il 2 giugno si terrà a Milano la riunione generale delle giovani donne italiane! Sono previste 800 partecipanti da tutta Italia, sia membri che responsabili, e anche vari rappresentanti delle istituzioni. Faremo lo streaming in tutti i Centri culturali italiani. Sarà una riunione fresca e gioiosa, che avrà un impatto sulla società!
Il vero scopo è vincere insieme nelle nostre vite, non è solo fare un grande evento.
Ne La nuova rivoluzione umana leggiamo:
«Il tempo trascorso nel Gruppo giovani donne sarà un periodo fondamentale per la vostra vita, perché è il momento in cui si costruiscono basi salde e durevoli. Se volete conseguire la felicità in questa vita, è essenziale allenare e affinare voi stesse mentre siete ancora giovani. I membri del Gruppo giovani donne sono i fiori bellissimi della Soka Gakkai. La vostra sola presenza e i vostri volti sorridenti alle riunioni di discussione infondono una fresca brezza primaverile e creano un ambiente allegro e rasserenante» (cfr. NRU, 24, 166).
Una parte importante della nostra campagna sono gli incontri personali con ogni giovane donna, che stiamo facendo insieme alle donne.
Sensei continua scrivendo:
«Può essere una buona idea che le responsabili donne accompagnino di quando in quando le responsabili giovani donne durante le visite a casa per incoraggiare le altre giovani. Quando il settore ribolle dello spirito della gioventù, il futuro diventa dinamico e pieno di speranza. In molti casi, la determinazione briosa espressa dalle giovani donne ravviva e dona coraggio a tutti coloro che le circondano» (Ibidem, 167).
Puntando al 2 giugno, il nostro obiettivo è raggiungere 10.000 giovani donne in Italia.
Abbiamo mandato un messaggio a sensei per informarlo di questa attività, al quale ha inviato una risposta: «Sto pregando per il successo delle vostre attività».
Uniamoci tutte insieme nella preghiera condivisa con il maestro, per la vittoria di ogni giovane donna!
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9 giugno, giorno del Gruppo donne
Come celebriamo questo giorno?
Anche quest’anno prepariamo degli incontri preferibilmente a livello di settore, a cui invitare anche le nostre amiche, le nostre conoscenti e colleghe non praticanti, per favorire il dialogo e coinvolgere le nostre ospiti in un’atmosfera calorosa.
Quando?
Nel periodo che va dall’8 al 16 giugno. Ogni luogo potrà scegliere liberamente la data più adatta in base alle proprie esigenze.
Come prepararci?
Cerchiamo di approfondire le cinque linee guida per la vittoria assoluta delle donne (vedi pag. 22) e basiamoci innanzitutto su una forte preghiera, consapevoli che “la preghiera è l’inizio di tutto”. Arriveremo così al 9 giugno con tante storie di trasformazione e di rivoluzione umana da raccontarci!
Non ci sono schemi fissi per lo svolgimento delle riunioni, ciascun luogo deciderà collaborando e confrontandosi insieme. L’importante è realizzare incontri gioiosi che possano ispirare e incoraggiare tutte. Il desiderio è che ognuna si attivi e si senta protagonista, anche durante la preparazione, tirando fuori la propria creatività e nuove idee.
Questi incontri sono una ottima occasione per aprirci al quartiere, alla comunità in cui viviamo, per creare nuove amicizie con le nostre vicine.
Mettiamo al centro la cura, l’attenzione e l’accoglienza per ogni partecipante, condividiamo le nostre esperienze e divertiamoci insieme!
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Corso Futuro
Dal 26 al 28 luglio si terrà a Firenze il corso Futuro. Possono partecipare i membri del Gruppo futuro che frequentano le scuole superiori o stanno per cominciarle.
Corso Studenti
A Roma, dal 18 al 20 ottobre, ci sarà anche il corso Studenti, al quale possono partecipare i membri del Gruppo giovani che sono iscritti all’università.
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Nuove nomine a livello regionale
EMILIA ROMAGNA OVEST
Gruppo donne
Rossella Taglini
Gruppo giovani donne
Elisa Costi
UMBRIA
Gruppo giovani uomini
Alessandro Bacci
TOSCANA NORD
Gruppo giovani donne
Linda Starita
Gruppo giovani uomini, vice
Gabriele Marini
TOSCANA EST
Gruppo giovani uomini
Michele Liverini
Gruppo giovani uomini,
sostenitore
Matteo Giusti
TOSCANA OVEST
Gruppo giovani uomini
Mohamed W. Ambrosini
Gruppo giovani donne, vice
Claudia Biagini
CAMPANIA
Gruppo giovani donne, vice
Roberta Maldera