Questo e’ l’invito che Hiromasa Ikeda ha rivolto ai membri romani incontrati durante una visita al Centro culturale della capitale dove, Il giorno prima, aveva partecipato a una conferenza internazionale per il disarmo nucleare
Sabato 18 aprile, alle ore 17.30, una delegazione formata dal vice presidente della SGI Hiromasa Ikeda, da Hirotsugu Terasaki e da Kimiaki Kawai, rispettivamente responsabile e vice responsabile del Dipartimento delle attività per la pace della SGI, si è recata al Centro culturale di Roma dove è stata accolta da un nutrito numero di membri romani (nella foto).
Hiromasa Ikeda ha iniziato il suo discorso leggendo una nuova poesia che Daisaku Ikeda ha dedicato all’Italia in occasione del 3 maggio 2009:
Miei cari amici / siate gli eroi / di kosen-rufu in Italia. / Siate convinti che le divinità benevole vi proteggeranno.
«Purtroppo starò a Roma ancora poche ore – ha detto – ma sono veramente onorato di conoscere ciascuno di voi. Mi è ben noto il grande sviluppo che ha realizzato la Soka Gakkai italiana, i membri di tutto il mondo vi guardano. Tra i primi paesi che sensei visitò dopo essere stato nominato presidente della Soka Gakkai ci fu proprio l’Italia, in particolare Roma, nel 1961, e di fronte alle rovine della Roma imperiale decise di costruire una Soka Gakkai eterna come la vostra città. Sono convinto che sia proprio lui la persona più felice del fatto che a Roma siano emersi tanti compagni di fede. Tutto questo è successo grazie alla sua decisione e desidero che ognuno di voi abbia la consapevolezza di aver abbracciato la fede nella Legge mistica grazie alla determinazione del maestro.
«Due anni fa, in un’altra poesia dedicata ai membri italiani aveva scritto:
In Italia / è sorta / una nuova alba / bagliori / di nuove vittorie / e benefici.
«Qui il presidente Ikeda intendeva dire che in Italia è nato un nuovo sole, il Buddismo del sole di Nichiren Daishonin. Quando nel cielo risplende il sole, le piante e gli animali ne godono, mentre senza sole qualsiasi essere vivente perde la sua forza. Per questo motivo desidero che continuiate a infondere speranza nelle persone. Parafrasando il famoso detto “tutte le strade portano a Roma”, vorrei determinare insieme a voi che tutte le strade per la vittoria partano da Roma. Roma è famosa per i suoi antichi resti. Facciamo in modo che la nostra fede sia altrettanto eterna, e così i luoghi dove facciamo attività. Rendiamo i nostri Centri culturali il luogo di origine cui fare ritorno, il luogo dove rafforzare la fede. Mi auguro di tornare a trovarvi nel nuovo Centro culturale romano».
In Europa dal 13 aprile, la delegazione della SGI ha inaugurato a Oslo, presso la sede del Comune, la nuova mostra della SGI sull’abolizione delle armi nucleari intitolata “Da una cultura di violenza a una cultura di pace: trasformare lo spirito umano”, evento organizzato insieme con l’International Peace Research Institute di Oslo (PRIO) e il Norwegian Institute of International Affairs (NUPI), che ha visto la partecipazione dell’ex primo ministro della Norvegia e dell’attuale ministro degli esteri.
Successivamente, il 16 e 17 aprile la delegazione ha partecipato a Roma alla conferenza “Overcoming Nuclear Dangers” organizzata dal World Political Forum (un’organizzazione non governativa fondata dall’ex presidente sovietico Michail Gorbaciov, con sede in Piemonte) in collaborazione con il Nuclear Security Project (associazione fondata da un gruppo di esponenti politici statunitensi: gli ex segretari di stato George Shultz e Henry Kissinger, l’ex segretario alla difesa William Perry e il senatore Sam Nunn) e il Ministero degli affari esteri. La conferenza, cui hanno partecipato più di settanta rappresentanti da tutto il mondo, aveva come principale obiettivo quello di incoraggiare il dialogo sulla “visione” di un mondo libero dalle armi nucleari e sui passi da compiere per ridurre le minacce nucleari, fino ad arrivare a un concreto impegno comune di tutti gli stati.
La dichiarazione comune sottoscritta alla fine della conferenza dal Ministro degli esteri Frattini, dal presidente Gorbaciov e dal segretario Shultz diceva, tra l’altro: «Concordiamo sull’importanza di una drastica riduzione degli arsenali nucleari, come richiesto dal Trattato di non proliferazione (NPT), e sull’imperativo cruciale di ridurre il ruolo delle armi nucleari nelle politiche di sicurezza delle nazioni. […] L’incontro a Londra tra il presidente russo Medvedev e il presidente USA Obama apre nuove prospettive per una concreta cooperazione nel cammino verso il disarmo nucleare, in risposta alle aspirazioni della gente di tutto il mondo che desidera un mondo prospero e stabile, libero dalle armi nucleari. […] Dialoghi come questi sono un ponte essenziale verso le azioni che miglioreranno concretamente la sicurezza globale. Noi tutti siamo tenuti ad agire, e promettiamo di fare la nostra parte nei nostri paesi verso questo obiettivo».
Commentando i lavori della conferenza, Terasaki ha affermato: «Grazie alle recenti dichiarazioni del nuovo presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il tema dell’eliminazione delle armi nucleari è tornato alla ribalta, e gli specialisti del campo si stanno nuovamente appassionando alla questione. Tra i settanta partecipanti la SGI era l’unica organizzazione della società civile giapponese. È stata un’occasione meravigliosa di scambio e dialogo e ora siamo più che mai determinati a continuare a lavorare su questo tema».
Maria Lucia De Luca
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Mille fiori per Ikeda
Tokyo – Il 22 aprile si è tenuta la ventottesima riunione dei responsabili di Centro al Makiguchi Memorial Hall insieme al presidente Ikeda e sua moglie Kaneko. Durante questa riunione è stato celebrato il 3 maggio, giorno della nomina di Daisaku Ikeda a terzo presidente della Soka Gakkai. Inoltre il 3 maggio è anche il “giorno della madre della Soka Gakkai” e ricorre l’anniversario della fondazione del quotidiano Seikyo Shimbun. Per tutte queste ricorrenze sono stati donati da parte dell’Istituto Buddista Italiano mille garofani rossi a sensei e sua moglie, che hanno accettato commossi.
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Daisaku Ikeda cittadino di Follonica
Ancora una cittadinanza onoraria per il presidente Daisaku Ikeda. A conferirla, lo scorso 17 aprile, è stato il comune di Follonica. Si tratta del primo riconoscimento di questo genere attribuito dal comune del grossetano, un’iniziativa che rappresenta anche il risultato dell’impegno dei membri nelle varie attività per kosen-rufu. La decisione dei rappresentanti politici del consiglio comunale è espressa nella motivazione riportata nella delibera di Consiglio in cui, tra l’altro, si legge che la cittadinanza onoraria è stata concessa «per l’altissimo impegno umano e sociale che ha reso Daisaku Ikeda ambasciatore di pace apprezzato e conosciuto nel mondo». Tra i meriti del presidente della SGI è stato inoltre indicato quello di essere «sostenitore della cultura come fonte di arricchimento della vita umana e motore di crescita degli scambi culturali, e promotore dell’educazione come base fondamentale per la realizzazione di una società pacifica».
Molti sono stati gli interventi dei rappresentanti dell’amministrazione comunale durante la seduta di conferimento della cittadinanza onoraria. In particolare, il sindaco, Claudio Saragosa (nella foto), ha definito Ikeda «un uomo comune le cui idee e azioni dovrebbero essere imitate da ciascuno di noi».
Alessio Finetti
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In duecento al corso Leonardo
Circa duecento giovani sotto i venticinque anni si sono riuniti dal 3 al 5 aprile scorso al Centro culturale di Cecina. Un’occasione commentata dai partecipanti con parole di entusiasmo. Per molti di loro si è trattato del primo corso Leonardo affrontato con un pizzico di curiosità e tanta gioia di condividere tre giorni interi con gli amici e i compagni di fede.
Molti sono stati gli argomenti trattati: dalla trasformazione dell’ambiente, alla potenza del Daimoku, dalla prova concreta agli sforzi per kosen-rufu. A creare un filo conduttore tra essi è stato il direttore Nakajima che, riportando guide e messaggi del presidente Ikeda, ha incoraggiato ogni singolo ragazzo e ragazza presenti all’incontro a sperimentare personalmente la prova concreta attraverso la propria azione, e a non lasciarsi condizionare da momenti apparentemente negativi: «Non importa se perdiamo – ha detto Nakajima riportando parole di sensei – l’importante è non essere sconfitti nel cuore, questa è la prova concreta della vittoria». Perché il cambiamento nostro e del nostro ambiente – è stato sottolineato ancora – non tarderanno a manifestarsi quando ci impegneremo davvero a vivere con valore e con l’obiettivo chiaro e determinato di kosen-rufu.
Durante la tre giorni a Cecina abbiamo sentito profondamente le parole del presidente Ikeda: «Kosen-rufu può esser realizzato solo da chi possiede uno spirito ardente e battagliero, pronto a superare qualsiasi ostacolo gli si presenti lungo il cammino» (NRU, 1, 185). Abbiamo compreso che superare i nostri limiti non è poi così difficile ma che per riuscirci, bisogna partire da una preghiera forte e costante. Perché è il Daimoku la causa che scatena l’effetto. È il Daimoku il modo per portare a galla i tesori che abbiamo dentro e diventare quelle persone poliedriche che sensei ci incoraggia a essere. Poliedrici e creativi come Leonardo da Vinci. E sempre impegnandoci al massimo perché, come ci ricorda il presidente Ikeda: «L’essere umano non può accontentarsi perché è destinato a un “volo continuo” alla ricerca costante di una nuova compiutezza» (D. Ikeda, Ai miei cari amici italiani, pag. 88).
Irene Sicari
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I membri d’Abruzzo ringraziano
I membri abruzzesi hanno affrontato le difficoltà del terremoto riscoprendo il potere del Daimoku e l’importanza del tessuto organizzativo – come si legge nelle parole di due rappresentanti di regione – con la determinazione che dalle macerie «nascerà la nostra futura Kansai dell’Italia»
A nome dei membri dell’Abruzzo, e in particolare di quelli aquilani, desidero esprimere dal più profondo del cuore il nostro grazie a tutti coloro che hanno recitato e recitano Daimoku per noi. In questa occasione la Soka Gakkai non si è risparmiata per darci un sostegno costante e pieno di affetto.
Subito dopo la scossa della notte tra il 5 e il 6 aprile, la più forte, abbiamo cominciato a chiamarci, a cercare di avere notizie dei membri, ma le comunicazioni erano difficili e le informazioni che arrivavano dalla televisione erano di ora in ora sempre più drammatiche. Io continuavo a ripetermi che nel Gosho c’è scritto che dopo un grande male arriva sempre un grande bene e che, se lo dice Nichiren, è sicuramente vero. Questo terremoto è stato veramente un grande male, eppure tutte le persone che siamo riusciti a contattare erano sì spaventate e confuse, ma hanno dimostrato una fortissima fede; nessuno ha smesso di praticare, anzi molte persone che si erano allontanate hanno manifestato il desiderio di ricominciare.
Una cosa che mi ha colpito è stata la vicinanza del presidente Ikeda accanto a noi. Qualche ora dopo la scossa più forte le comunicazioni telefoniche si sono completamente interrotte; a quel punto ho aperto il mio butsudan e ho cominciato a recitare: non avevo mai recitato Daimoku così, con tanta forza, e subito ho pensato che sensei ormai doveva aver ricevuto la notizia del terremoto e che stava sicuramente recitando con noi e per noi. E mi sono ricordata che qualche anno fa L’Aquila gli aveva conferito le chiavi della città. Dopo poco mi ha chiamato il mio corresponsabile per dirmi che il presidente Ikeda stava recitando Daimoku per noi e voleva notizie di tutti.
Io ho la fortuna di vivere sulla costa adriatica, la mia casa è salva, ho avuto solo tanta paura, ma quello che mi porto dentro, grazie a questa esperienza, è una grande forza e una determinazione che spero non cederà mai di fronte a nulla.
Lea Di Giannuario
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La scossa nel cuore
Appena ci siamo resi conto della gravità della situazione abbiamo subito provato a metterci in contatto con i compagni di fede. In questi casi si comprende con la vita quanto sia importante la rete di legami che si è creata, e quanto sia potente il Daimoku.
Fra noi responsabili regionali, in quelle ore era impossibile vederci, eppure mantenendo costante il collegamento con l’unico obiettivo di sapere come stavano le persone, e di come essere utili, le comunicazioni fluivano regolarmente come se non stessimo vivendo una situazione tanto difficile. Abbiamo pensato di utilizzare lo schema dell’organizzazione che, nonostante le circostanze, funzionava ancora, quindi i responsabili di settore hanno contattato quelli di gruppo e questi ultimi i membri dei gruppi. In questo modo siamo riusciti a raggiungere tutte le persone. Mi è stato utile l’allenamento fatto per anni nello staff della statistica che mi ha consentito di avere chiaro lo schema da seguire per passare e ottenere informazioni, che in questo caso voleva dire preoccuparsi di come stavano le persone e cercare di offrire nel migliore dei modi una risposta alle loro richieste. Ho sempre creduto che l’organizzazione immaginata dal presidente Toda fosse importante, ma solo in circostanze come questa ho davvero compreso che essa è preziosa perché serve per la felicità degli individui; continuerò a riportare questo modo di fare nel resto delle mie attività future per kosen-rufu. In questi momenti si comprende meglio di qualsiasi discorso cosa intende il presidente Ikeda quando ci ripete che la cosa più importante sono i legami da cuore a cuore fra le persone e che cuore significa fede. Ringrazio tutti coloro che ci stanno sostenendo, con un caldo sorriso, certi che nella nostra terra, il futuro Kansai dell’Italia, è già iniziata una nuova primavera.
Rossella Toscano
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Programma degli esami di Buddismo del terzo livello: Errata corrige
Il programma pubblicato nel Nuovo Rinascimento numero 419 del 1 maggio 2009 contiene un errore. Ce ne scusiamo con i lettori. Ecco il programma corretto
Il significato del “voto” per Nichiren e per i discepoli:
capitoli 1 e 2 da Il mondo del Gosho – volume I di Daisaku Ikeda, esperia edizioni
Il Gohonzon:
capitolo 9 da Il mondo del Gosho – volume I
Lo spirito di shakubuku:
capitolo 3 da Il mondo del Gosho – volume II
Il significato del conseguimento della Buddità e la lotta all’oscurità fondamentale:
capitoli da 1 a 4 (da pag. 7 a pag. 55) delle Lezioni sugli scritti di Nichiren Daishonin – Il raggiungimento della Buddità in questa esistenza di Daisaku Ikeda, esperia edizioni
Spiegazione di Daisaku Ikeda del Gosho Diversi corpi, stessa mente:
Buddismo e Società, n. 133 (marzo-aprile 2009), pagg. 12-20