Il 26 gennaio 1975 a Guam, un’isola del Pacifico, viene fondata la Soka Gakkai Internazionale. Attraverso i rappresentanti di cinquantuno Paesi vengono così riunite tutte le organizzazioni in cui in quel momento ci sono dei membri. Daisaku Ikeda viene eletto presidente e, firmando il registro dei presenti, sotto la colonna relativa alla nazionalità scrive semplicemente: “Il mondo”.
Viene approvata una Dichiarazione che recita: «Dal momento che il punto fondamentale per assicurare la pace sta nel riconoscere il valore assoluto della vita umana, siamo determinati a diffondere in lungo e in largo la consapevolezza nel cuore degli esseri umani che la vita è insostituibile e di valore assoluto» (NR, 320, 22).
Sulla base di questa risoluzione, Daisaku Ikeda, il 26 gennaio 1983, invia la prima Proposta di pace all’ONU. Da allora, ogni 26 gennaio ha inviato all’ONU una nuova Proposta di pace e a oggi sono trascorsi esattamente trentacinque anni dalla prima. In questi scritti Ikeda affronta in maniera diretta e circostanziata i problemi più urgenti che attanagliano la società globale, ponendo al centro l’inviolabile diritto a una vita dignitosa e soddisfacente da parte di tutti gli esseri umani.
Inoltre Ikeda si rivolge a ognuno di noi esortandoci ogni momento a vivere in sintonia con noi stessi e con l’ambiente che ci circonda, al fine di creare un’estesa rete di solidarietà che possa abbracciare le persone che sono più in difficoltà. Ci incita così a coltivare una “nostra” sensibilità nei confronti della vita, a comportarci da persone curiose del mondo dotate di una visione che scavalchi la ristretta routine quotidiana con cui abbiamo a che fare ogni giorno:
«Nella sua Pedagogia per la creazione di valore il fondatore della Soka Gakkai Tsunesaburo Makiguchi auspica una trasformazione sostanziale del modo in cui le persone vivono la propria vita. Criticando uno stile di vita passivo e dipendente, sostiene che anche una vita semplicemente attiva e indipendente non basta. Bisogna vivere in maniera consapevolmente interattiva e interdipendente. Questo modo di vivere produce quello che attualmente si definisce empowerment, ovvero mettere in grado se stessi e gli altri di decidere della propria esistenza e influenzare la realtà trasmettendo fiducia e regalando speranza e coraggio. […]
Questo modo di vivere, mettendo radici in un numero sempre più ampio di persone, avrà il potere di trasformare le comunità e persino il mondo intero, sospingendo la marea della storia in una direzione veramente creativa e pacifica» (Proposta di pace 2002, BS, 93, 40)
È solo conoscendo e agendo insieme alle persone che abbiamo intorno che è possibile aprire la strada della felicità individuale, della comunità e dell’intero pianeta.
Il presidente Ikeda ha dato in mano a ciascuno di noi una scintilla lasciandoci il compito di unirle per far scaturire un grande fuoco.
«Così come la scienza ci ha rivelato l’enorme quantità di energia contenuta perfino in una singola particella di materia, adesso dobbiamo risvegliarci al fatto che la determinazione interiore racchiusa in ogni vita individuale in ogni istante ha il potere di cambiare il mondo» (Proposta di pace 2003, BS, 97, 60).
Date da ricordare