«Poiché stiamo vivendo questa esistenza, dovremmo sostenere il supremo principio della dignità della vita e dedicarci alla realizzazione di kosen-rufuper creare un mondo di pace. Poiché siamo in grado di parlare, dovremmo trasmettere parole piene di bontà e verità, che uniscano le persone»
Ogni mattina mia moglie Kaneko e io iniziamo il nuovo giorno recitando Daimoku per esprimere la nostra gratitudine nei confronti degli “eroi senza corona” che consegnano il Seikyo Shimbun, il quotidiano della Soka Gakkai. E ogni sera preghiamo per la loro salute e la loro sicurezza per il giorno successivo.
Nel mio cuore risuona la canzone della redazione del Seikyo Shimbun, intitolata Risplendi, fortezza del Seikyo! : «Così come il sole che sorge illumina il cielo mattutino / i nostri “eroi senza corona” conquistano anche questo nuovo giorno / su un cammino dorato».
I miei preziosi amici trasportano ogni giorno pesanti pile di giornali sorridendo, come se fossero carichi di felicità. Ci sono giorni in cui sfidano il vento e la pioggia per poter consegnare i giornali in ogni casa e quartiere, come la speranza del mattino.
Mia moglie e io ammiriamo con gioia le loro foto di gruppo che vengono pubblicate sul giornale Seikyo in vista del completamento del Centro mondiale del Seikyo (autunno 2019), dove sono ritratti i corrispondenti insieme ai membri che si occupano delle consegne del quotidiano.
Con profonda gratitudine stiamo pregando affinché nelle loro vite dalla grande missione e in quelle delle loro famiglie continuino a sbocciare in eterno meravigliosi fiori di felicità e buona fortuna.
Anche gli “eroi senza corona” che distribuiscono il Seikyo Shimbun nella regione di Kumamoto, colpita nel 2016 da un forte terremoto, stanno compiendo sforzi davvero ammirevoli. Sono trascorsi due anni da quel tragico evento. Desidero esprimere ancora una volta la mia vicinanza a tutti coloro che sono stati colpiti.
Proteggere e incoraggiare
La mattina dell’8 aprile, leggendo il Seikyo Shimbun, la mia attenzione è stata catturata dall’articolo in prima pagina sulla mostra fotografica intitolata I semi della speranza, un’esposizione di profondo significato che si è tenuta a Roma, incentrata sul tema dell’ambiente. Subito dopo il mio sguardo si è posato su un titolo che annunciava il giorno del Gruppo futuro. Ho dedicato le mie preghiere alla crescita dei membri del Gruppo futuro che in questo periodo stanno iniziando il nuovo anno scolastico [in Giappone l’anno scolastico inizia ad aprile, n.d.t.], e il mio pensiero è andato anche a tutti i responsabili che li sostengono con impegno sincero.
Lo stesso giorno mia moglie e io ci siamo diretti verso Suginami, un quartiere di Tokyo che ha un profondo legame con il mio maestro Josei Toda. I fiori di ciliegio, che erano sbocciati quasi simultaneamente, stavano ormai cedendo il posto a tante foglioline verdi che iniziavano a spuntare in tutta la loro freschezza.
Quando siamo arrivati al Centro per la pace di Suginami, che desideravo visitare sin dalla sua apertura, nel 2011, siamo stati informati che proprio in quel momento era in corso una cerimonia di “Gongyo della famiglia Soka”. Queste riunioni si sono tenute anche presso il Centro culturale di Suginami, di cui conservo molti cari ricordi, e in altri Centri della zona. Ho inviato un messaggio ai ragazzi e alle ragazze del Gruppo futuro, luminosi come fresche foglioline verdi, e agli altri membri della nostra famiglia Soka, in cui ho espresso i miei sentimenti più sinceri: «Sono lieto di sapere che state tutti bene. Veglio sempre su di voi con affetto».
Ho espresso anche la mia gratitudine nei confronti dei membri dell’ojokai [corrisponde al gruppo Prometeo italiano, n.d.t.] che proteggono i compagni di fede e i nostri Centri culturali, assicurandosi che ogni attività si svolga senza incidenti e in completa sicurezza.
L’anno precedente a quello della sua morte, il presidente Toda partecipò a una riunione del Gruppo futuro del capitolo di Suginami (3 aprile 1957). In quell’occasione parlò dell’importanza di studiare e rimanere fedeli alle proprie convinzioni, citando come esempio le figure di Kusaka Genzui (1840-64) e Takasugi Shinsaku (1839-67), due discepoli dell’educatore giapponese Yoshida Shoin (1830-59).
Inoltre, spiegando che i due ragazzi morirono prematuramente, Toda aggiunse parole piene di speranza: «Vi prego di vivere a lungo dedicandovi fino in fondo alla felicità delle persone». Era convinto che quando le ragazze e i ragazzi lì presenti fossero divenuti adulti, l’ideale di “cittadinanza globale” sarebbe stato largamente accettato, e li incoraggiò con calore a impegnarsi al massimo nello studio per diventare persone eccezionali, facendo sempre del proprio meglio per non far preoccupare i genitori.
Tutti quei giovani che parteciparono alla riunione godono oggi di buona salute e hanno vite piene di soddisfazioni, e molti di loro hanno assunto la responsabilità del movimento di kosen-rufu.
Una volta, uno dei giardinieri che si prendono cura degli alberi che crescono intorno alla sede centrale della Soka Gakkai, disse: «Il momento più delicato per gli alberi di ciliegio è quello che segue immediatamente la caduta dei fiori; mi assicuro che le nuove foglie non vengano danneggiate dagli insetti, perché questo è determinante per la fioritura dell’anno successivo». Aiutare i membri del Gruppo futuro a crescere è un compito importante ed emozionante che consiste nel piantare i semi della speranza nei giovani cuori, nel vegliare con attenzione su di loro e averne cura volgendo lo sguardo alla loro splendida crescita futura, quando saranno alberi grandi e forti.
Un giornale per far avanzare kosen-rufu
Grazie al sostegno di tutti voi, il 20 aprile 2018 il Seikyo Shimbun ha celebrato il sessantasettesimo anniversario della sua fondazione. Desidero ringraziare profondamente tutti i lettori, i corrispondenti, le persone che lo distribuiscono e coloro che lo promuovono.
All’inizio del 1951, anno in cui fu fondato il quotidiano, il maestro Toda mi consigliò di leggere il romanzo La città eterna di Hall Caine (1853-1931). Il romanzo è ambientato nella Roma del 1900, l’anno di nascita di Toda. Il protagonista, Davide Rossi, utilizzava il suo giornale e il potere della penna per scrivere contro il regime tirannico di un dittatore. Il nome del giornale era Alba. Alla vigilia della rivoluzione – attuata dalle persone comuni per le persone comuni, senza spargimento di sangue – Rossi scrisse e riscrisse il suo articolo, lo corresse più e più volte scavando nella parte più intima e profonda di sé per dare vita a quel suo appassionante manifesto.
Il suo appello rivolto alle persone era: «Non abbiate paura! Credete nelle persone! Rispettate la vita». Inoltre affermò con impeto: «Siate coraggiosi, siate forti, siate pazienti e domani le vostre grida di vittoria risuoneranno in tutto il mondo». La forte convinzione di questo giovane rivoluzionario che rifiutò di piegarsi di fronte all’oppressione delle autorità toccò profondamente il cuore degli altri; ciò diede inizio all’era della creazione della “Repubblica dell’essere umano”.
Citando le scene del romanzo che riguardano il giornale di Davide Rossi, Josei Toda mi spiegò con grande perspicacia: «Questa è la battaglia. Rivoluzione significa illuminare il cuore e la mente delle persone. Dovremmo fondare anche noi un nostro giornale».
Il maestro Toda si schierò in prima linea per portare avanti la sua “battaglia della penna”. Non appena aveva un momento libero tra i suoi numerosi impegni, tirava fuori dalla tasca il manoscritto al quale stava lavorando, correggendolo e revisionandolo. Era una costante battaglia spirituale attraverso cui rifletteva profondamente e ricercava il modo migliore per trasmettere direttamente lo spirito della Soka Gakkai ai suoi amati compagni di fede tramite il Seikyo Shimbun.
Facendo mio il suo spirito, attualmente sto scrivendo diversi articoli per il nostro giornale, tra cui le puntate del capitolo conclusivo del trentesimo volume del romanzo La nuova rivoluzione umana.
Ne La città eterna Davide Rossi esclama: «Educate! Istruite! Unitevi! Unitevi! Queste sono le nostre parole chiave e le “armi” della nostra battaglia». Illuminare le persone, unire le persone, far sì che diventino più forti: questa è la missione del giornale Seikyo, fin dall’inizio.
Il Seikyo Shimbun è l’”arma” della Soka Gakkai per trasmettere la Legge corretta continuando a far avanzare con fierezza il movimento di kosen-rufu.
Con la menzogna non si costruisce nulla
Viviamo un’epoca in cui, grazie allo sviluppo di internet, un’enorme quantità di informazioni può essere trasmessa istantaneamente in tutto il mondo; questa rapidità e accessibilità rappresentano sicuramente un grande vantaggio per noi.
Allo stesso tempo, tuttavia, l’abbondanza di storie inventate, la disinformazione e i malevoli attacchi verbali da parte di persone che si nascondono dietro l’anonimato, sono fonte di grande preoccupazione. In molti casi, questo tipo di menzogne e diffamazioni mirano a distruggere la reputazione degli altri e ad alimentare discriminazioni e divisioni, e al tempo stesso celano le ambizioni personali o le attività sospette di coloro che le divulgano.
Lo scrittore tedesco J.W. Goethe (1749-1832) mise in guardia rispetto «all’antagonismo, la condanna e qualsiasi cosa che non fa altro che negare» e osservò che «le false argomentazioni potranno anche essere valide in un processo di distruzione, ma non lo saranno mai in uno di costruzione. Con la menzogna non si costruisce nulla».
La società odierna è alla disperata ricerca di parole permeate di verità, parole costruttive che uniscano e creino valore.
Parole piene di convinzione
Nichiren Daishonin ha dato delle chiare linee guida rispetto all’uso delle parole: «Anche se si usano parole dure, se esse aiutano una persona, devono essere considerate parole veritiere e gentili, mentre le parole gentili, se danneggiano una persona, sono da ritenersi ingannevoli e dure» (RSND, 1, 157).
Il Daishonin afferma anche che «il Sutra del Loto è la più vera delle vere parole, la più vera delle verità» (RSND, 2, 715).
Il Buddismo di Nichiren Daishonin, che racchiude l’essenza del Sutra del Loto, riconosce la suprema e nobile natura di Budda inerente a tutte le persone e insegna il modo per manifestarla; pone l’accento sul fatto che stimarsi, rispettarsi, incoraggiarsi e aiutarsi a vicenda rappresenta il modo di vivere più umanistico. Il Buddismo di Nichiren Daishonin è un insegnamento che unisce le persone. È naturale che su questo cammino che conduce all’unità ci siano molte sfide e difficoltà da affrontare; tuttavia, noi non ci arrenderemo mai. Recitando Nam-myoho-renge-kyo ogni giorno e relazionandoci con gli altri attraverso parole piene di saggezza, sincerità e compassione continueremo sempre a impegnarci per superare qualsiasi tipo di diversità e creare unità tra tutte le persone.
Ispirare la passione per creare un mondo di pace
Il Daishonin incoraggia il suo giovane discepolo Nanjo Tokimitsu affermando: «Credi e dedicati al Sutra del Loto; non devi credervi solo tu, ma devi anche incoraggiare gli altri a farlo. Cosi potrai salvare coloro che furono i tuoi genitori nelle vite passate» (RSND, 1, 857). Poiché stiamo vivendo questa esistenza, dovremmo sostenere il supremo principio della dignità della vita e dedicarci alla realizzazione di kosen-rufu per creare un mondo di pace. Poiché siamo in grado di parlare, dovremmo trasmettere parole piene di bontà e verità, che possono unire le persone.
La missione del Seikyo Shimbun, una “fortezza della penna” dedita alla felicità delle persone, è quella di ispirare la passione per kosen-rufu e restituire alla parola scritta il proprio potere.
I membri della famiglia Soka che, con il Seikyo Shimbun tra le mani, dialogano con una persona dopo l’altra, sono Bodhisattva della Terra che si dedicano a realizzare il grande voto di kosen-rufu. Oggi, domani e nei giorni a venire, continuiamo a condividere parole positive e incoraggianti insieme al giornale Seikyo e ai nostri compagni di fede!
Usiamo le nostre voci per svolgere «l’opera del Budda» (cfr. RSND, 1, 164)! Trasmettiamo agli altri il nostro cuore pervaso dal desiderio di pace e felicità per tutto il genere umano!
(13 aprile 2018)