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Trasformiamo ogni cosa in fonte di gioia. Scaliamo insieme la montagna di kosen-rufu - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 08:10

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Trasformiamo ogni cosa in fonte di gioia. Scaliamo insieme la montagna di kosen-rufu

Pubblichiamo il discorso del presidente Ikeda del 28 giugno 1993 dal video proiettato alla quarta riunione dei responsabili di centro (7 luglio 2021)

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Pubblichiamo il discorso del presidente Ikeda del 28 giugno 1993 dal video proiettato alla quarta riunione dei responsabili di centro (7 luglio 2021)

Nel febbraio del 1956, in occasione di un suo viaggio a Sendai per dare delle guide nella fede, il maestro Toda fu intervistato dalla radio del Tohoku.
Durante l’intervista – alla quale ero presente anch’io – gli fu chiesto: «Perché nella Soka Gakkai ci sono così tanti giovani?».
Era un’ottima domanda.
Il maestro Toda rispose: «Il motivo per cui nella Soka Gakkai ci sono così tanti giovani è che si basa su una filosofia profonda». Questa fu la sua risposta immediata.
«I giovani vogliono apprendere a fondo questa filosofia. Vogliono arrivare in profondità. Questo loro impegno può essere paragonato alla scalata di una montagna. Più si desidera apprendere, più alta si fa la montagna. Più si va avanti a scalare, più ci si diverte. Ecco perché una volta approdati nella Soka Gakkai, i giovani non se ne allontanano più».
Non è una risposta meravigliosa?
Il Buddismo chiarisce perfettamente le leggi dell’universo e della vita. È la grande Legge in grado di trovare una soluzione al destino dell’essere umano e alla questione della vita e della morte. Non è una teoria, ma una filosofia radicata nella realtà, in grado di guidare la società.
Per questo il Buddismo è più profondo di qualsiasi altro pensiero o filosofia.
Il maestro Toda disse di amare più di chiunque altro i giovani, dotati di grande spirito di ricerca, che mettono in pratica il Buddismo. Disse: «Sono giovani meravigliosi, estremamente preziosi. Sono giovani che vivono basandosi sull’essenza della vita».
A sentire queste parole pensai: «Il maestro Toda è davvero una grande persona».
Toda continuò: «Io stesso sto camminando insieme a loro. Io sono solo uno o due passi avanti. Non dico di aver esplorato tutta la montagna. Non dico di essere arrivato alla cima. Io dico: “Camminiamo insieme mirando alla vetta!”. Dico: “Giovani, scaliamola insieme!”, “Compagni di fede, camminiamo insieme!”».
La vetta della montagna sta a indicare kosen-rufu.
A quell’epoca, se avesse parlato di kosen-rufu non lo avrebbero capito, l’intervistatore non avrebbe compreso.
In ogni caso, il punto fondamentale è: “Viviamo insieme fino in fondo mirando alla vetta della montagna!”, “Avanziamo insieme!”. Un’esistenza vissuta in questo modo è davvero preziosa.
La vita scorre via in un attimo. Può essere vissuta anche solo guardando la televisione, divertendosi e mangiando.
Qualcuno ha osservato: «Se quando fa caldo si deve comunque sudare, tanto vale farlo impegnandoci per realizzare qualcosa di grandioso».
Questo è anche lo spirito del maestro Toda. È lo stesso tipo di sentimento. “Camminiamo insieme!”.
Anch’io sento allo stesso modo. Se raggiungiamo una vetta, subito dopo ne apparirà un’altra di fronte a noi, ancora più alta.
Perciò, tutti insieme continuiamo a scalare con gioia, sempre più in alto, sempre più in alto. Questa è la nostra vita e il modo di vivere più soddisfacente! Ed è la conclusione a cui giunse il maestro Toda.
Con questo in mente, avanziamo insieme verso la vetta più alta, verso la migliore delle vite, per aprire un cammino che sia la fonte del più grande orgoglio.
La via più autentica per l’essere umano, la Legge del Buddismo, non cambia mai. È eterna.
Il punto cruciale nella vita è se si abbraccia o meno questa Legge.
Alla fine dell’intervista domandarono al maestro Toda: «In quanto maestro, in quanto persona e in quanto presidente, qual è per lei la gioia più grande?». Questa fu la domanda che concluse l’intervista.
Toda rispose: «È un’esistenza in cui, ovunque io mi trovi, possa sempre percepire un senso di missione, un senso di appagamento. Un’esistenza vissuta con gioia, sempre, ovunque io sia: questo è ciò che mi rende più felice in assoluto».
Che bella risposta! Non è una risposta magnifica? Teniamola sempre a mente!
Nichiren Daishonin afferma: «Nam-myoho-renge-kyo è la più grande di tutte le gioie» (La raccolta degli insegnamenti orali, BS, 124, 54).
Ci sta dicendo «Gioite!».
Una persona che non fa altro che criticare e lamentarsi, senza mai agire, non riesce a gioire di niente. È una vita in cui non si riesce a provare gioia.
Il Daishonin afferma anche: «Provo una gioia senza limiti anche se adesso sono in esilio» (Il vero aspetto di tutti i fenomeni, RSND, 1, 342). Ci sta esortando a provare gioia, a essere felici.
Dichiara inoltre che più grandi saranno le persecuzioni che subirà da parte delle autorità, più grande sarà la sua gioia. Sono parole molto famose. È importante provare gioia, tutti, qualsiasi cosa accada.
Il Buddismo insegna che più difficoltà e sofferenze affrontiamo, più gioia possiamo provare. Questa è l’essenza della vita.
Chi pensa sempre: «Quanto è difficile!», «Un’altra difficoltà!», «Un’altra?!», «Ancora?», ha lo sguardo sempre basso, un’espressione sofferente e corrucciata, non fa altro che criticare e non è mai felice di nulla.
Al contrario, chi riesce a trasformare ogni cosa in fonte di gioia è un esperto della vita! Questa è l’essenza del Buddismo. Il Daishonin afferma: «Quanto più grandi saranno le difficoltà che incontrerà, tanto più grande la gioia che egli proverà grazie alla sua forte fede» (Una nave per attraversare il mare della sofferenza, RSND, 1, 29).
Sono le parole del Budda dell’Ultimo giorno della Legge.
E durante la persecuzione di Tatsunokuchi, dice a Shijo Kingo: «Tu non capisci! Quale gioia potrebbe essere maggiore?» (Le azioni del devoto del Sutra del Loto, RSND, 1, 682), invitandolo a sorridere invece che piangere.
Sta dicendo: «In una così terribile avversità, si può sperimentare un’incredibile gioia».
«Siate tutti felici!», questo è il suo messaggio.
Inoltre, rispetto alle numerose persecuzioni che subì per via della sua fede, come quella di Atsuhara, il Daishonin afferma che i santi e i saggi, le persone davvero grandi comprendono il motivo per cui vengono criticate e insultate.
«I santi e i saggi sono messi alla prova dagli insulti» (Lettera da Sado, RSND, 1, 269), scrive. Quindi, per quante critiche e insulti possiamo ricevere, sono per metterci alla prova. Ci faremo sviare o resisteremo? Questo afferma il Daishonin. Noi che abbracciamo il Buddismo possiamo trovare gioia in ogni cosa. Perciò, andiamo avanti con questo spirito!
Noi siamo discepoli di Nichiren Daishonin, che afferma:
«Il destino del Giappone dipende esclusivamente da Nichiren» (RSND, 1, 687). Sono parole molto note, dal Gosho Le azioni del devoto del Sutra del Loto.
Per fare un esempio, una casa non può tenersi in piedi se mancano i pilastri.
Lo stesso vale per una persona, che senza la propria anima non è altro che un involucro senza vita.
Nichiren è l’“anima” delle persone del Giappone. E noi siamo direttamente collegati a lui.
Il destino del Giappone dipende esclusivamente da Nichiren. Non dobbiamo mai dimenticare questa grande convinzione.
Il maestro Toda tenne una lezione su questo passo del Gosho e parlò dell’orgoglio di far parte della Soka Gakkai che avanza in perfetto accordo con l’intento e il mandato del Budda, Nichiren Daishonin: «Se la Soka Gakkai venisse distrutta, il Giappone non potrebbe assolutamente sperimentare la vera prosperità.
La Soka Gakkai è il pilastro del Giappone, gli occhi del Giappone. Non bisogna mai dimenticarlo».
Questo è ciò che disse. Queste sono le ultime volontà del maestro Toda, il suo insegnamento. Di conseguenza, ciò che determina la direzione del Giappone, il suo pilastro, la sua anima, l’alba di un nuovo secolo, è la Soka Gakkai.
Impegniamoci con grande energia e incontriamoci ancora!
Grazie per la lunga attenzione!
Vi prego di trasmettere i miei più calorosi saluti a tutti coloro che non ho potuto incontrare.

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