Desidero esprimere la più profonda gratitudine a tutti voi, miei preziosi compagni di fede, per i vostri sforzi nobili, coraggiosi e instancabili, che ci hanno permesso di celebrare con orgoglio il decimo anniversario dell’apertura del Kosen-rufu Daiseido (Palazzo del grande voto di kosen-rufu) in questo mese in cui ricorre l’anniversario della fondazione della Soka Gakkai e della morte in carcere del nostro primo presidente Tsunesaburo Makiguchi.
Per segnare il nostro avvio verso il 2024, Anno della nuova partenza per una Soka Gakkai giovane in tutto il mondo, e come espressione del mio profondo apprezzamento e delle mie speranze nei confronti di tutti voi, vorrei dedicarvi tre calligrafie.

La prima calligrafia è “Compagni di fede di tutto il mondo”.
Nei dieci anni trascorsi dal completamento del Daiseido, il nostro movimento per la pace, la cultura e l’educazione ha compiuto passi davvero straordinari. Questo grazie ai nostri cittadini globali Soka che in centonovantadue paesi e territori del mondo, uniti nella preghiera con il voto condiviso per kosen-rufu, si impegnano nello spirito di itai doshin (diversi corpi, stessa mente). In particolare, i nostri membri di tutto il mondo, escluso il Giappone, sono cresciuti da 1,75 milioni nel 2013 ai quasi 3 milioni di oggi.
Guardando indietro, 3 milioni era anche il numero di famiglie che il mio maestro, il secondo presidente della Soka Gakkai Josei Toda, mi aveva chiesto di realizzare come successiva importante pietra miliare per il nostro movimento di kosen-rufu in Giappone, dopo che avevamo concretizzato il sogno da lui a lungo coltivato di 750.000 famiglie di praticanti [alla fine del 1957]. Toda mi disse:
«Daisaku, pensi di riuscire a raggiungere la cifra di tre milioni di membri nei prossimi sette anni?»
Io gli promisi che lo avrei fatto, affermando:
«Sì, lo farò! Mi sento ancora più determinato. Io sono suo discepolo e realizzerò questo scopo a ogni costo» (NRU, 12, 199)
Grazie agli sforzi compiuti insieme a tutti i suoi discepoli, realizzammo quell’obiettivo in soli cinque anni, invece che in sette.
E ora abbiamo creato una magnifica “foresta” di torri preziose, di “compagni di fede di tutto il mondo” – quasi 3 milioni – che si stanno sfidando nella loro rivoluzione umana.
Vorrei oggi riportare con grande orgoglio questo risultato a Nichiren Daishonin, il Budda dell’Ultimo giorno della Legge, e ai presidenti Makiguchi e Toda, davanti al Joju Gohonzon della Soka Gakkai che reca l’iscrizione:
«Per la realizzazione del grande voto di kosen-rufu attraverso la compassionevole propagazione della grande Legge».

La seconda calligrafia è “Pace nel mondo”.
Settecentocinquanta anni fa, nel 1273, durante la terribile prova dell’esilio sull’isola di Sado, Nichiren Daishonin scrisse le seguenti parole nel Gosho La pratica dell’insegnamento del Budda:
«Quando tutte le persone reciteranno Nam-myoho-renge-kyo, il vento non spezzerà i rami o le fronde, né la pioggia cadrà così forte da rompere una zolla. Il mondo diverrà come era ai tempi di Fu Hsi e Shen Nung[1]. Nella loro esistenza presente le persone saranno libere dalla sfortuna e dai disastri e impareranno l’arte di vivere a lungo. Verrà il tempo in cui sarà rivelata la verità che per la persona e per la Legge non c’è vecchiaia né morte» (RSND, 1, 347)
La nostra recitazione di Nam-myoho-renge-kyo è il suono supremo del rispetto per la dignità della vita e dell’armonia universale. È la forza trainante fondamentale per realizzare la sicurezza in ogni paese e la pace nel mondo.
Guardando all’eterno futuro dell’Ultimo giorno della Legge, il Daishonin ci ha insegnato la grande via del dialogo per realizzare ovunque vera pace e prosperità, sulla base dei princìpi del Buddismo di affermazione della vita.
I primi tre presidenti della Soka Gakkai e i loro discepoli hanno seguito questa via con il cuore del re leone.
Ora la nostra “Soka Gakkai giovane in tutto il mondo” è una grande rete solidale per trasformare il karma di tutta l’umanità. I nostri membri traboccano dell’illimitata forza vitale del sole del tempo senza inizio, sostengono il principio trasformativo di “tremila regni in un singolo istante di vita” e mantengono una convinzione incrollabile nel fatto che «quando accade un grande male, seguirà un grande bene» (RSND, 1, 992).
È davvero meraviglioso che voi, giovani Soka che condividete il mio spirito e siete uniti da profondi legami karmici, abbiate scelto di essere qui in occasione di questa nuova partenza. Prego con la certezza che suonerete le campane della speranza per il trionfo della pace, ora e nel futuro.

La terza calligrafia è “Siamo amici nel castello della felicità”.
È una calligrafia che originariamente dedicai ai membri del quartiere Shinjuku di Tokyo, la “fortezza principale” dove si trova la nostra sede centrale. Ora è stata sistemata in una nuova cornice.
Il Sutra del Loto afferma che ciascuno dei Bodhisattva della Terra – che siamo noi – ha «un seguito uguale alle sabbie di sessantamila Gange» (SDL, 295).
Poiché siamo Bodhisattva della Terra, faremo emergere molti amici che condividono i nostri stessi ideali in questo mondo[2].
Nel Sutra del Loto si legge inoltre:
«I semi della Buddità germogliano tramite la causalità [o causa e connessioni esterne]» (SDL, 86; cfr. RSND, 1, 991)
Nei sette anni che precedono il nostro centenario, nel 2030, attingiamo a una saggezza ancora più profonda per aiutare gli altri a creare un legame con il Buddismo di Nichiren! Facciamo sì che un numero sempre maggiore di persone in tutto il mondo si risvegli alla propria natura di Budda! E accompagniamo con gioia e coraggio molti nuovi amici a unirsi a noi nel castello della felicità dove, insieme, potremo risplendere di saggezza e compassione!
In conclusione vorrei citare il seguente brano del Gosho:
«La vita è limitata, non dobbiamo lesinarla. Ciò a cui dobbiamo principalmente aspirare è la terra del Budda» (RSND, 1, 187)
Interpretando queste parole come “Ciò a cui dobbiamo principalmente aspirare è kosen-rufu e la pace nel mondo”, incidiamo con forza questo messaggio di Nichiren Daishonin nel profondo dei nostri cuori!

[1] Fu Hsi e Shen Nung erano sovrani leggendari che regnarono su società ideali dell’antica Cina.
[2] Frase che riprende le parole della Canzone della rivoluzione umana: «Poiché siamo Bodhisattva della terra / abbiamo una missione da realizzare in questo mondo»
