maggio 1993
Nel maggio del 1993 Daisaku Ikeda scattò questa fotografia a Manila, nota per i suoi meravigliosi tramonti, tra i più belli del mondo. Il secondo presidente Josei Toda desiderava che “la luce del sole” del Buddismo di Nichiren Daishonin si irradiasse in tutta l’Asia dove, anche dopo decenni dalla fine della Seconda guerra mondiale, permangono le cicatrici delle dolorose ferite inflitte dall’esercito giapponese. Quando Ikeda iniziò a viaggiare, era deciso a recare una luce di speranza a chi aveva subito sofferenze atroci. Quei primi passi, animati da un intento umanitario, aprirono la strada grazie alla quale il movimento della SGI è stato riconosciuto e apprezzato in ogni paese di quest’area.
Il sole della speranza (aprile 1991)
Quando il sole cala all’orizzonte
e tinge il cielo e il mare
di rosso profondo,
aria e terra compongono insieme
una scena maestosa:
giochi di ombre dove si stagliano
le barche ondeggianti nella baia
e il profilo delle isole lontane,
mentre una dolce brezza
mormora continua sulla superficie
dell’acqua.
Lame infinite di luce dorata
fendono le nuvole,
le tinte cambiano di momento
in momento
mentre il tramonto avanza
e la linea che separa oscurità e luce
gradualmente si dissolve.
Questo spettacolo della natura
al termine di ogni giorno
è la promessa di un nuovo domani,
un simbolo della vita
che ruota intorno alla speranza.
La speranza ringiovanisce,
la speranza innalza lo spirito,
la speranza rallegra,
la speranza rafforza,
la speranza ci rende saggi.
La nostra fede è la sorgente
della speranza,
il nostro sole interiore
che fa brillare la vita
dall’interno.
Dunque, miei cari amici,
solleviamo la testa,
alziamoci con fierezza!
Amici della Legge mistica
che siete emersi dalla Terra!
Trasmettiamo da un amico all’altro
la fiamma che il sole accende
nei nostri cuori!