Consapevoli del valore della nostra attività per kosen-rufu
Siamo ormai alle porte del corso nazionale donne, il prossimo weekend 1500 partecipanti si muoveranno da tutte le zone di Italia per raggiungere le tre sedi di Corsico, Montecatini e Salerno dove si svolgeranno, per la prima volta in contemporanea, i tre gioiosi incontri, sull’onda del motto: “Unite al cuore del maestro, unite per la pace”.
Il corso, rivolto principalmente alle responsabili di settore, sarà l’occasione per approfondire ulteriormente il legame con il nostro amato maestro e la promessa di portare avanti per sempre il voto di realizzare kosen-rufu in unità con le nostre amiche e compagne di fede.
A questo scopo sono previsti interventi ed esperienze incentrate sul tema della non dualità di maestro e discepolo, la chiave per una pratica gioiosa e per la vittoria nella propria vita e per approfondire la fede personale.
Nel saggio Le responsabili di settore donne risplendono Ikeda Sensei scrive:
«Il settore è il “porto di origine” di kosen-rufu. Proprio come le navi caricano carburante e rifornimenti in un porto prima di prendere il largo, i nostri membri partono dal settore e si riuniscono di nuovo lì per “fare rifornimento”. Nel momento in cui i nostri settori fioriscono, l’intera Soka Gakkai realizzerà grandi vittorie. Un responsabile che non ha solide radici nel settore è come una nave senza àncora che galleggia senza meta. Sono proprio i responsabili di settore a far sì che nei nostri “porti di origine” – i nostri settori – tutto proceda senza intoppi, e la loro unità costituisce un solido “frangiflutti” che protegge i membri» (NR, 848)
Il desiderio alla base di questo corso è che tutte le responsabili di settore divengano consapevoli del valore e dell’importanza della propria attività per kosen-rufu.
Affinché sia una nuova partenza per tutte le partecipanti, tantissime donne da settimane stanno offrendo con gioia e dedizione il loro tempo per rendere questi incontri indimenticabili.
Un profondo ringraziamento a tutte coloro che si stanno muovendo dietro le quinte con infinita cura e attenzione per garantire la massima riuscita e il grande successo di questo straordinario evento!
Buon corso a tutte!
Il comitato generale del corso donne
In prima persona
Una splendida avventura di rivoluzione umana

Questo 2024 è iniziato per me come l’anno della mia più grande occasione di crescita. Prima con l’attività nazionale nelle giovani mamme, poi con la vice-responsabilità del comitato sud per il corso nazionale donne. Non voglio lesinare alcuno sforzo quotidiano, partendo sempre dal recitare Daimoku con gioia. Mi sto impegnando molto nel basare la preparazione del corso donne sulla profonda determinazione di portare a termine gli obiettivi di Daimoku, studio e shakubuku, rinnovandola ogni giorno. Il beneficio più grande è stato che mia mamma ha ricominciato a praticare, sostenuta dalla sua preziosa responsabile di settore, mentre un mio caro amico e collega ha iniziato a recitare Daimoku e a partecipare alle riunioni, felice di aver incontrato un insegnamento così profondo! Sto spazzando via il dubbio e l’incertezza che sempre mi attanaglia, sostituendoli con una fiducia assoluta nel potenziale della vita mia e degli altri. Il mio cuore sta accogliendo tante giovani mamme e tante donne nuove, buone amiche che sento di ringraziare profondamente: grazie di condividere insieme questa splendida avventura di rivoluzione umana e riconoscerci in un voto condiviso che ci lega al nostro amato maestro!
Grazie a tutte!
(Claudia Orazi, Viterbo)
Il momento cruciale è ora!

La proposta di partecipare al corso nazionale donne è arrivata in un momento della mia vita di grande difficoltà e preoccupazione. Da circa dieci giorni al lavoro mi era stata affidato un ruolo di maggiore responsabilità con nuove attività e persone da seguire; le mie giornate stavano trascorrendo tra trasferte in giro per l’Italia e riunioni continue senza pause che mi toglievano energia, facendomi sentire a volte in apnea. Inoltre dovevo gestire gli impegni quotidiani anche di due ragazzi adolescenti ed ero fortemente preoccupata per le difficoltà lavorative che stava affrontando mio marito. Tuttavia ho subito accettato. Ma come potevo sfidarmi nei 10 dialoghi con 10 persone diverse in questo momento in cui mi sembrava di non avere tempo neanche per respirare?
Riparto dai 100 minuti di Daimoku al giorno per la preparazione al corso, con la rinnovata decisione di far conoscere a più persone possibili il Buddismo per la felicità di tutti, anche della mia famiglia. Da lì a poco vengo improvvisamente chiamata dal liceo di mio figlio per chiedermi se potessi, durante l’ora di religione, raccontare ai ragazzi la mia esperienza sul Buddismo. Di solito la classe si svuota ma quel giorno sono rimasti anche i ragazzi esentati. Ho avuto modo di dialogare con loro e di rispondere a tutte le loro domande e curiosità. È stato come fare uno zadankai e in una sola ora ho potuto dialogare con venti ragazzi diversi. Sensei nel volume 30 de La nuova rivoluzione umana scrive:
«Il momento cruciale è ora! Non mi lascerò sfuggire questo istante prezioso» (pag.3)
(Laura Montanari, Roma)
Con il coraggio di un leone all’attacco
Faccio parte del comitato centrale del corso e la scorsa settimana ho saputo che io non avrei potuto partecipare per impegni di lavoro improrogabili. Mi sono sentita sbagliata e… non a ritmo, ma ho deciso subito davanti al Gohonzon che avrei portato avanti il mio lavoro come se fossi al corso!
È il primo anno che si organizza un corso donne nazionale così ampio, diviso in tre corsi e con più di 1500 donne. Ciò comporta enormi sfide, direi triplicate, come anche la gioia che ne deriva! Io personalmente mi trovo in un nuovo contesto lavorativo in cui anche i miei impegni e responsabilità sono più che triplicati.
Lo scorso fine settimana avevo il primo appuntamento nazionale importante con le atlete che alleno, ero sfinita dalle aspettative mie e del pubblico che segue instancabilmente questo sport. Prima della competizione sembrava che stesse andando tutto per il verso sbagliato. Potevo solo sfidarmi nella preghiera come non mai. Dopo tantissimo Daimoku ho iniziato a percepire fortemente la paura di non riuscire, ma all’improvviso ho pensato a Sensei e al fatto che lui nei momenti cruciali non si è mai tirato indietro, anzi nei momenti cruciali ha sempre vinto. “Ora tocca a noi!”, mi sono detta, e ho incoraggiato le mie atlete a tirar fuori il coraggio di un leone all’attacco. Prima di entrare nella competizione ho guardato il pubblico gremito, cori e urla da ogni dove, ma il mio sguardo è andato su una donna che ha appena iniziato a praticare con me e mi aveva scritto: «Ti sostengo con il Daimoku». Contemporaneamente tante ragazze nel pubblico, incitate da mia figlia, hanno iniziato a recitare Daimoku.
Alla fine della gara abbiamo vinto e una mamma che non pratica mi ha scritto: «Noi eravamo venuti a fare il tifo ma alla fine tutti abbiamo pregato sugli spalti!»… domani verrà con me al suo primo zadankai!
Grazie Sensei, grazie Soka Gakkai!
(C. M.)
