Dopo un incidente in moto, Simone entra in un coma profondo. Tre mesi dopo si risveglia. Grazie al Daimoku e al sostegno dei genitori affronta con successo una continua serie di sfide
Sono cresciuto in una famiglia Soka, ma all’inizio non ero molto attratto dal Buddismo, in quanto ritenevo che bastasse impegnarsi a fondo per ottenere risultati.
La mia era una vita azzarderei a dire “perfetta”, poiché ero bravo a scuola, seguivo la mia passione – le moto – ed ero pieno di amici e di ragazze attorno.
La mia vita ha ricevuto una sonora batosta il 6 ottobre 2017, quando, in sella alla mia moto, sono stato trascinato da un camion dei rifiuti. Sono stato portato al pronto soccorso, con poche speranze di vita.
Entrai subito in coma e i medici non erano assolutamente ottimisti per la mia compromessa situazione fisica. Da quel momento è iniziato un periodo di coma profondo.
I medici dissero ai miei genitori che non rispondevo più agli stimoli cerebrali.
Nonostante questo, dopo tre mesi mi sono risvegliato.
Non è stato certo un risveglio facile, poiché ero immobile a letto. L’unica cosa che muovevo era l’occhio sinistro.
Fondamentale in quel momento, come tuttora, è stato il sostegno dei miei genitori, i quali hanno sempre creduto nella mia vita e nella mia guarigione. Compresi che da solo non avrei mai superato quella situazione, e anche i miei ebbero tutta quella forza grazie al Daimoku e al sostegno di molti compagni di fede.
In quel periodo iniziai anch’io a recitare Nam-myoho-rengekyo e sentivo quanto il suono del Daimoku mi instillava la forza di lottare.
I miei progressi erano visti dai medici come sbalorditivi, insperati, e il 22 marzo 2018, giorno del mio compleanno, tornai a casa. È stato il mio primo obiettivo realizzato!
Il ritorno alla vita di tutti i giorni non è stato semplice. Avevo perso la mia totale autonomia. Nei momenti di più nera sofferenza andavo davanti al Gohonzon.
Preziosi erano gli incoraggiamenti di Ikeda: sentivo come se lui fosse sempre accanto a me a sostenermi. In particolar modo leggevo sempre questa guida: «Toda mi diceva spesso: “Una situazione senza via d’uscita è un punto di svolta determinante. Cosa fai: ti arrendi e getti la spugna oppure ti alzi con una decisione coraggiosa e continui a combattere? È questa differenza di atteggiamento che determina la vittoria o la sconfitta”. Toda impresse profondamente in me questa lezione indimenticabile. “Ascoltami, Daisaku. Qualsiasi cosa accada lungo la strada, vinci alla fine! Decidi di vincere! Se alla fine vinci, avrai vinto su tutto”. […] Solo quando lottiamo contro le avversità l’enorme potere che risiede nelle profondità della nostra vita inizia a rivelarsi. Le persone che raccolgono tutta la propria forza al momento della sfida sono quelle che vincono. Questa è una regola immutabile» (NR, 179, 37).
Riuscii anche a tornare a scuola alla fine dell’anno scolastico. Nello stesso periodo partecipavo agli zadankai che si tenevano a casa mia. Decisi di diventare membro il 29 luglio 2018, a neanche un anno dall’incidente. Avevo vinto!
A settembre tornai a scuola per fare l’ultimo anno delle superiori. Non è stato facile, ero in una classe nuova dove non conoscevo nessuno.
Inoltre, dovevo affrontare le sfide legate all’apprendimento e allo studio delle materie. Inizialmente ero molto triste, i nuovi compagni non mi consideravano ancora…
Dentro di me, all’inizio, li giustificavo, sentendomi diverso da loro. Recitando Daimoku compresi invece il mio valore e provai a trasformare questo tipo di sofferenza senza dare la colpa agli altri.
Fu un’esperienza importante perché da quel momento mi invitarono a una cena e a uscire insieme a loro, creando dei bellissimi legami.
Ho partecipato anche alla gita scolastica a Berlino accompagnato dai miei genitori.
Un’altra grande sfida è stata affrontare l’esame di maturità.
La logopedista si opponeva categoricamente a farmi fare l’esame come gli altri dicendo che non ero in grado.
Ciò nonostante ho deciso che avrei affrontato la maturità come tutti i miei compagni. Recitavo Daimoku per questo obiettivo e alla fine ho avuto la certificazione per fare l’esame insieme agli altri.
Gli orali sono stati la sfida più dura, a causa della mia difficoltà nel linguaggio, ma avendo il sostegno dei miei genitori e di tanti amici, è stato un momento bellissimo.
Ho concluso il mio percorso delle superiori con il voto di 87 su 100!
Oggi la mia vita è caratterizzata da una continua lotta che porto avanti grazie al Daimoku e all’aiuto dei miei genitori, ai quali sono profondamente grato. Niente è più scontato, tutto richiede uno sforzo costante, ma sto avanzando portando a casa numerosi traguardi!
Ora ho l’obiettivo di iscrivermi alla facoltà di Ingegneria meccanica, la mia prima passione. Per quanto riguarda la mia salute continuerò sempre a lottare per il mio totale recupero e poter incoraggiare tante persone. Vorrei ringraziare tutti coloro che in questo periodo hanno pregato per me, in particolare i miei genitori.