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Tartarughe in viaggio - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 10:24

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Tartarughe in viaggio

Durante la cerimonia d’inizio lavori del Centro culturale di Milano un gruppo di ragazzi ha rappresentato la parabola buddista della tartaruga in cerca del legno di sandalo: un racconto che ci aiuta a capire quanto sia difficile nascere come esseri umani e ancora di più incontrare la Legge mistica

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Durante la cerimonia d’inizio lavori del Centro culturale di Milano un gruppo di ragazzi ha rappresentato la parabola buddista della tartaruga in cerca del legno di sandalo: un racconto che ci aiuta a capire quanto sia difficile nascere come esseri umani e ancora di più incontrare la Legge mistica

La rappresentazione della Tartaruga viaggiatrice ha segnato la conclusione di un percorso che ha avuto come protagonisti Joyce, Massimiliano, Leonardo e Nicolò, un’occasione per conoscersi e approfondire la fede mentre si stringono legami di amicizia.
Questo gruppo di adolescenti si riunisce una volta al mese. Durante gli incontri recitano Daimoku e Gongyo e discutono di argomenti quali la passione, il coraggio, l’amicizia e la fiducia in se stessi.
È stato bello vedere il cambiamento che avveniva in questi ragazzi un po’ alla volta. Numerose sono state le esperienze dalle quali è emerso come sono riusciti a superare alcune sofferenze legate al disagio scolastico e a problemi di relazione, attraverso il Buddismo e questa attività.

Joyce (12 anni): Ho conosciuto il Buddismo grazie a mio papà. Ricordo che quando ero piccola lui organizzava i meeting a casa nostra e io mi intrufolavo sempre per recitare un po’ di Daimoku con loro. Dall’inverno scorso faccio parte di un gruppo composto da adolescenti nel quale ho vissuto esperienze importanti. Abbiamo creato uno spettacolo basato sulla parabola buddista che narra di una tartaruga marina malata che per guarire deve trovare un tronco di sandalo e infine ci riesce, grazie all’aiuto e alla solidarietà dei suoi amici gabbiani. Inoltre al Centro di Corsico c’è stata di recente una conferenza sull’avidità, in vista della mostra di Senzatomica che si terrà prossimamente, durante la quale sono stati presentati dei libri in tema con l’argomento. Io ho presentato Bruciata viva di Suad. Credo che queste esperienze mi abbiano aperto molto e, nonostante io non sia timida, il fatto di recitare e parlare in pubblico mi ha resa più disinvolta e sicura, spazzando via anche quel briciolo di incertezza.

Massimiliano (14 anni): Quest’anno ho frequentato i meeting per gli adolescenti nei quali ho conosciuto persone tutte diverse ma uguali sotto un punto di vista: erano tutte disponibili. Assieme abbiamo messo in scena una rappresentazione con la collaborazione di tutti dove ognuno di noi ha potuto dare sfogo alla propria fantasia. Durante questi incontri mi sono divertito molto, e spero che i prossimi siano altrettanto coinvolgenti. Recitare Daimoku ha avuto un ruolo importante perché mi è servito a mantenere i nervi saldi durante lo spettacolo e mi ha aiutato anche ad affrontare la scuola al meglio durante l’anno.

Leonardo (13 anni): Non riuscivo a socializzare con i compagni di classe. Ho iniziato a frequentare questo gruppo e la situazione ha iniziato a cambiare; ora i miei compagni hanno cominciato a salutarmi e a invitarmi a casa loro. In agosto, mentre ero in vacanza a casa della nonna, ho conosciuto ragazzi simpatici con cui avevo molti interessi in comune. Un giorno è sparito il mio lettore mp3 e avevo il sospetto che uno dei miei nuovi amici me l’avesse preso. Stavo veramente male, soffrivo io e facevo soffrire tutta la mia famiglia. Un giorno, a casa del mio amico, ho avuto la netta sensazione che era lì. Insieme siamo andati a parlare con suo padre ma il mio amico negava di averlo preso e suo padre metteva in dubbio le mie parole. Tornato a casa stavo ancora male e mia madre mi ha incoraggiato a usare il Daimoku per affrontare questa situazione. Dopo tre giorni il mio amico e i suoi genitori sono venuti a parlarci, la situazione si è chiarita e io ho riavuto quello che mi spettava.

Nicolò (12 anni): È da tre anni che partecipo alle attività al Centro e mi è servito molto perché si fanno nuove amicizie, nuove esperienze e ci si incoraggia a mettersi nuovi obiettivi. Ogni volta che ho qualche problema ne parlo tranquillamente con i miei amici e con i responsabili e loro mi danno consigli e mi incoraggiano. Il mio gruppo ha avuto un ruolo importante durante la cerimonia per la posa della prima pietra. Siccome la mia passione è la musica e uno dei miei obiettivi nella vita è diventare musicista, aver partecipato e suonato per questa cerimonia è stato per me molto importante. Lo spettacolo dal titolo La tartaruga viaggiatrice, che abbiamo rappresentato ci ha insegnato molto sull’importanza della vita e anche sul fatto di non arrendersi di fronte a un problema, ma di risolverlo e andare avanti. Spero che il gruppo aumenti e che le nostre esperienze incoraggino molte persone. Mi sono accorto che da quando ho iniziato a recitare Daimoku quotidianamente le cose vanno meglio. Ho recitato affinché arrivassero soldi alla mia scuola per creare un laboratorio artistico e perché mettessero a norma la palestra. Quando è iniziata la scuola, queste cose erano già diventate realtà.

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