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Tanti inviati del Budda in Italia - DEV - Il Nuovo Rinascimento
Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai

Buddismo per la pace, la cultura e l’educazione

6 dicembre 2025 Ore 13:49

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Tanti inviati del Budda in Italia

Due assemblee, a Milano e a Firenze, più due a Roma – con giovani uomini e uomini e giovani donne e donne – hanno accolto gli “ambasciatori” mandati dal presidente Ikeda per salutare un nuovo inizio del movimento buddista in Italia

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Due assemblee, a Milano e a Firenze, più due a Roma – con giovani uomini e uomini e giovani donne e donne – hanno accolto gli “ambasciatori” mandati dal presidente Ikeda per salutare un nuovo inizio del movimento buddista in Italia: Yoshitaka Oba, direttore generale della SGI, Kayoko Asano e Noriko Oguma, rispettivamente responsabile e viceresponsabile delle giovani donne e donne della SGI e Masaru Uchiyama, responsabile del Dipartimento europeo della SGI. Sono state preziose occasioni per udire i consigli e gli incoraggiamenti del maestro dalla viva voce delle persone che si impegnano direttamente al suo fianco

Un immenso zadankai

A Milano, il 27 agosto, la delegazione giapponese è stata accolta presso il Centro culturale dove, fra esperienze e intermezzi musicali, è stato ribadito che tutto inizia da riunioni di discussione gioiose.

All’appuntamento di Milano la delegazione giapponese è arrivata lunedì. Yoshitaka Oba, Noriko Oguma e Kayoko Asano, a dispetto del clima estivo che ancora si respirava in città, hanno trovato un Centro culturale stipato da oltre 300 persone.
La riunione si è aperta con la presentazione dei tre ospiti, accompagnati da alcuni responsabili dell’organizzazione europea. Alla lettura del messaggio inviato per l’occasione dal presidente Ikeda, ha fatto seguito la coinvolgente esperienza di un rappresentante della Divisione giovani uomini. Gli artisti hanno invece contribuito con l’esecuzione – da parte di un duo composto da chitarra e sassofono – della canzone Haha che Ikeda ha dedicato alle madri.
Oguma ha esordito dicendo di possedere anche un nome italiano, Costanza, datole qualche anno fa da alcune donne milanesi in visita in Giappone: «Per questo – ha detto con un sorriso – mi sento per metà milanese».
Asano invece, che ha definito l’esperienza ascoltata subarashido, ovvero strepitosa, ha spiegato dettagliatamente le tre guide che il presidente Ikeda ha voluto dedicare alla Divisione donne italiana (vedi anche a pagina 9). La riunione si è conclusa con l’intervento di Oba, che ha raccontato come i membri giapponesi, tramite le notizie pubblicate su giornali come Seikyo Shimbun e SGI Graphic, siano perfettamente al corrente delle attività che si svolgono nella nostra penisola.
Fra le varie cose, Oba ha ribadito come lo zadankai sia da considerare l’attività centrale della nostra organizzazione. A questo proposito, ha fatto notare come nelle varie nazioni ci sia sempre un luogo in cui le riunioni di discussione sono particolarmente gioiose. In Giappone questo luogo è il Kansai, in Brasile Rio De Janeiro, mentre negli Stati Uniti si tratta di New York. Sono convinto, ha detto Oba, che anche Milano sia uno di questi posti speciali. Un complimento veramente grande che suona allo stesso tempo come un invito a migliorare ulteriormente.

Alberto Forni

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Cinquemila grazie a sensei

A Firenze, il 28 agosto, tanti membri hanno affollato il Mandela Forum per approfondire la fede e al tempo stesso esprimere la gioia che ne deriva con uno spettacolo di cui tutti sono stati protagonisti.

Una riunione all’insegna dei grandi numeri: cinquemilaventi membri provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento martedì pomeriggio al Mandela Forum; una grande occasione per rincontrare vecchie amicizie e stringerne di nuove. I cinquecentocinquanta membri del coro, accompagnati da una magnifica band, hanno iniziato cantando Rosso, giallo e blu, mentre un allestimento coreografico multicolore ha impegnato ogni partecipante, dalla platea agli spalti, nella realizzazione della scritta Grazie sensei per festeggiare i sessant’anni dal suo incontro col Buddismo.
Il sindaco Domenici ha inviato un messaggio di benvenuto a tutti i presenti in cui ha ribadito “l’importanza di un dialogo per la pace, l’affermazione dell’umanesimo e l’amore per la cultura”, rafforzando il legame che lega la città del Giglio ai membri dell’Istituto Buddista.
Numerosi gli incoraggiamenti della delegazione giapponese giunta in Italia seguendo il desiderio del presidente Ikeda e di sua moglie Kaneko. Attraverso la voce di Kayoko Asano, sensei ha rivolto in particolar modo l’attenzione alla Divisione donne dedicandole tre guide.
Il direttore generale della SGI Oba ha spiegato due punti fondamentali per la nostra pratica buddista: Gongyo e la riunione di discussione. Citando un saggio di Ikeda (NR, 349, 9) ha ribadito che Gongyo è «la cerimonia in cui facciamo sorgere ogni giorno il sole primordiale della Buddità», esortando tutti a mantenere sempre vivo nel cuore il desiderio di recitare il sutra e Nam-myoho-renge-kyo. «Lo zadankai è il tratto distintivo della SGI – ha continuato Oba – e per la maggior parte dei membri è stata l’occasione per conoscere il Buddismo del Daishonin. È il mezzo più importante per propagare i suoi insegnamenti. Realizzate delle riunioni allegre e piene di speranza, così kosen-rufu in Italia avanzerà sicuramente». Tre artisti hanno interpretato due brani lirici di Mozart tratti dal Don Giovanni e da Così fan tutte. Il coro ha chiuso l’incontro con Nel blu, dipinto di blu coinvolgendo tutti i partecipanti… delegazione giapponese compresa!

Manola Fiorini

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Una buona preparazione

Dietro l’evento, una grande macchina organizzativa che ha coinvolto moltissimi giovani. Abbiamo chiesto a Pamela Alocci, una delle coordinatrici, quali fossero le innovazioni rispetto alle esperienze precedenti.

Quali sono state le novità dell’evento?
Per la prima volta è stata organizzata a livello nazionale una riunione di mezza giornata per le quattro divisioni. Eravamo in più di cinquemila e ognuno è stato protagonista con la realizzazione di un’immensa scritta realizzata con cartelloni colorati. Alla fine della riunione il palazzetto si è dipinto dei colori della Soka Gakkai.

Ci racconti qualcosa dei preparativi?
Dietro le quinte hanno lavorato più di mille persone. C’è chi ha dedicato le proprie ferie alla preparazione della riunione, e in questi mesi ho sentito raccontare tante esperienze… Alla prima prova del coro si sono presentate solo quaranta persone, poi le prove sono andate avanti in tante città e alla riunione hanno cantato in più di 500 provenienti dal centro Italia.

Come hai vissuto la preparazione di questa riunione?
È stata una continua sfida di fronte al Gohonzon, con i miei compagni di fede, tra il pensiero che non fosse possibile realizzarla e il desiderio di farcela. Nei momenti più difficili, c’era il presidente Ikeda che, con le sue guide, mi incoraggiava e mi faceva comprendere il senso di quello che stavo facendo. A volte mi era veramente difficile capire in che luogo dovevo essere per creare valore, ma seguendo ciò che Ikeda mi diceva, ho sperimentato che quando ci si impegna al massimo per kosen-rufu tutte le nostre azioni portano benefici alla nostra vita e a quella dei nostri familiari. È stata un’esperienza bellissima!

Cristina Mannini

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Due incontri per giovani e adulti

A Roma, il 29 agosto, due occasioni per la Divisione giovani uomini e uomini e per la Divisione donne e giovani donne – provenienti da Roma e provincia, Abruzzo e Molise, con un tema ricorrente: l’importanza dell’impegno del singolo per la propria felicità e quella di ogni individuo.

Giovani donne e donne
L’incontro con circa seicento partecipanti, fra giovani donne e donne, si è aperto con il resoconto delle recenti attività svolte nelle tre aree di Roma. Anzitutto la “Giornata dell’offerta” di Roma, un’attività di grande successo nata dalla piacevole impressione che alcuni membri italiani avevano ricevuto durante la loro visita al Centro culturale di Tokyo, dove l’accoglienza di chiunque vi si rechi ha davvero qualcosa di speciale. In Abruzzo, poi centoquaranta donne (di cui trenta persone nuove), in occasione dell’anniversario del 9 giugno (data della fondazione della Divisione donne) si sono impegnate con l’intento di poter raccogliere e raccontare tante esperienze sul superamento della violenza domestica, con il risultato che ben cinque donne hanno potuto offrire meravigliose esperienze di trasformazione in questo ambito. Infine le giovani donne, che stanno sperimentando i benefici dalla collaborazione con le donne, stanno organizzando recitazioni in tutta la città per la buona salute del presidente Ikeda.
Sono intervenute poi le responsabili giapponesi, per spiegare varie guide date recentemente dal presidente Ikeda e Kayoko Asano ha poi risposto ad alcune domande.
Alla domanda su come incoraggiare i responsabili che non fanno attività o non raggiungono i propri obiettivi, ha ricordato che l’unico pensiero di sensei è quello di rendere felice ogni singola persona. Prima di tutto bisogna pregare per la persona di cui ci vogliamo prendere cura. Non basta affidare a qualcuno una responsabilità; bisogna pregare insieme alla nuova responsabile, senza desistere, finché non si vedono i risultati. Qualsiasi persona sente la preghiera sincera di un altro e allora, come può non rispondere? Ikeda dice che colui che fa crescere persone di valore, è egli stesso una persona di valore.
Un tema particolarmente caro alle donne è la collaborazione con la Divisione uomini. Asano ha detto che spesso si creano problemi tra le due divisioni perché le donne per lo più affrontano i problemi direttamente, mentre gli uomini tendono a essere più lenti. Per ovviare a questa difficoltà, oltre a dialogare con gli uomini è necessario che le donne recitino Daimoku insieme, così gli uomini cambieranno atteggiamento e ascolteranno di più le loro opinioni.

Laura Gilardi

Giovani uomini e uomini
Un centinaio di rappresentanti della Divisione giovani uomini e uomini ha incontrato il direttore generale della Soka Gakkai Internazionale, Yoshitaka Oba. In apertura di riunione Oba ha proposto di iniziare con una sessione di domanda e risposta con l’intento di venire incontro alle esigenze dei partecipanti e proporre alcune soluzioni a dubbi e problemi che quotidianamente si incontrano.
Nel corso di questa sessione sono stati affrontati due argomenti: la realizzazione degli obiettivi di attività e l’unità.
A proposito del primo argomento, Oba ha sottolineato come avere degli obiettivi sia una cosa che attiene a tutti i campi della vita: un’azienda mira al profitto, uno studente a superare gli esami ecc. In ogni caso la cosa importante è riuscire a realizzare gli obiettivi che ci si è posti e, riguardo alla realizzazione degli obiettivi che concernono kosen-rufu – ha proseguito Oba – il presidente Ikeda ci insegna che il fattore decisivo è l’impegno dei responsabili.
Un responsabile dovrebbe impegnarsi con tutte le sue energie e agire in prima persona per realizzare gli obiettivi. Il responsabile dovrebbe essere il primo ad agire e dare un esempio agli altri.
Questo spirito di agire in prima persona, impegnandosi al massimo, è stato trasmesso di generazione in generazione nella Soka Gakkai, a partire dal primo presidente Makiguchi che lo insegnò al presidente Toda e questi a sua volta al presidente Ikeda. I tre presidenti hanno sempre partecipato in prima linea alle attività, ispirando con questo comportamento tutti i membri a dedicarsi a kosen-rufu con il loro stesso impegno. E ciò ha permesso l’enorme sviluppo del nostro movimento, non solo in Giappone, ma su scala mondiale.
Allo stesso modo, ogni singolo responsabile, seguendo la via tracciata dai tre presidenti, deve farsi promotore del raggiungimento degli obiettivi e avere un comportamento che possa essere da esempio per tutti i membri.
Oba ha più volte ribadito che per realizzare gli obiettivi di kosen-rufu, è questa la cosa più importante.

Francesco Santangelo

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